Cronache del Teatro e della Radio

Cronache del Teatro e della Radio Cronache del Teatro e della Radio Colorado» di A. Croce Nascita di una tecnica czrècMiss Violet Gray, Don Pablo Romador e il .reverendo Bargott viaggiano nello Stes'éo scompartimento del treno KS. 313, sulla, lì- ^«^M^S^^^^rtC«d^o^aant^s^i e% f... ,. \ dtempo, con l'immancabile chiac-,„chxera d'amore fra la miss e i?j sdon. Ma, a poco a poco — e la ,'S<Ì5!è i?° 'Ih,00 ,d Z\ Jl,Vuabilita. Don Pablo che dei due\tcompagni di Viaggio sa vita e rni-\duVÈnÉto, ta'm&im mt&deìì™Colorado, iì diavolo Bianco. Il tré- #no si spezza in due. il macchinista\le il fuochista sono uccisi dai bah-\cditi che lanciano il treno rimasto\a'ssenza possibilità di muòversi, allaWmercè dei delinquenti. Don Pablo.\simperturbabile fra i suoi compa-\Pani terrorizzati, svela il gioco. Da [gtempo aspettava questa vendetta:\eoli è stato il trastullo di una \donna perversa, egli è RiccardoAl'innamorato della sortila di miss Violet Gray; era un gentiluomo, è un bandito; la forza è il suo diritto. Avrà miss Violet, e l'ucciderà. La donna gli offre centomila dollari perchè lo aiutino a ritornare gentiluomo; Don Pablo rifiuta, — il bagagliaio è carico dì verghe d'oro — e per dare esempio della sua disperazione e della sua. ferocia getta dal treno il reverendo Barr/ott, il quale non era altri che un contrabbandiere. Frattanto le stazioni sono in allarme; la- polizia interviene in aeroplano. E' la giustizia di Dio. Crepita la mitraglia trice: i due banditi che guidano ?a|macchina seno uccisi, e il treno va a velocità folle, senza guida. La caldaia sta per scoppiare, che non c'è più acqua; Miss Violet implora il bandito di salvare tanti innocenti che corrono a sicura morte. Don Pablo ride. Chi salverà lui, Riccardo, dal terribile peso della |morta anima che egli, vivo, è co stretto a portare tra i vivi? Pro babilment'e— e diciamo probabil- imente perchè, o per colpa della trasmissione 0 per colpa del nostro apparecchio, non ci è stato possibile sentire l'epilogo — la pietà e l'amore di miss Violet. Dramma giallo, dunque, relativamente a lieto fine, che di morti ammazzati non ne mancano. Dramma di sorprese e di emozioni, abilmente costruito e condotto, e non privo di un profondo senso umano che affiora qua e là, e nobilita, nei confronti dell'arte l'opera di Alberto Croce. Ma, a nostro parere, quel che più interessa in questo dramma è la tecnica. Con « Colorado » nasce una tecnica teatrale che è esclusivamente radiofonica: ottenere la simultaneità, la plurisimultaneità delle azioni e delle sensazioni. Come è riuscito l'autore a realizzare codesta simultaneità ? Col sistema wagneriano dei motivi conduttori. Ha contraddistinto ogni azione con un segno sonoro particolare che permette all'ascoltatore di in- dividuare facilmente l'ambiente, edi trasferirvisi a suo agio .con lai fantasia. Ma il pregio del sistema consiste nella rapidità degli spo-statuenti, nell'abilità cioè con la quale l'autore ha saputo spezzaresospendere intersecare riallacciare interrompere e riprendere i dia-loghi delle varie azioni concomi-tanti, riuscendo a creare quella plurisimultaneità che il gioco dei rumori, le consuete forme del decoro sonoro, la tecnica cinematografica largamente applicata alla radio, invano avevano tentato finora di realizzare. Quando l'azione di « Colorado » direnici fortemente drammatica, la curiosità degli ascoltatori è agganciata al microfono; nasce l'atmosfera; è l'illusione che si realizza. E questo, non c'è dubbio, è teatro. I protagonisti nello scompartimento chiuso, i macchinisti sulla locomotiva, gli agenti sull'aeroplano, i telegrafisti alle stazioni agiscono contemporaneamente ; il passaggio sonoro — motivo conduttore — e quello del dialogo sono così rapidi che l'ascoltatore non ha tempo di percepire la frattura che già essa è sanata, si riapre e si risana ancora, suscitando varietà di emozioni ugualmente e fortemente timbrate che si fondono in un tutto armonico e organico di grande efficacia. Le a2ioni sono tante ed è una: i personaggi agiscono e parlano su scene diverse, e le loro azioni e i loro dialoghi fanno parte di un'azione sola e di un dialogo solo: la plurisimultaneità è un fatto che si realizza sotto gli occhi della nostra fantasia. Èd è una conquista,è un orizzonte, uno spiraglio diluce fra le nebbie sempre fitte della tecnica del teatro radiofoni-co. Alberto Croce dice una parola originale, e, in questo genere, puòdirci una parola definitiva. Se i'a-zione di « Colorado » non fosse sr«-fa in qualche punto lenta e stira-ta, se i passaggi, già rapidi, fos-sero stati, nei momenti più dram-mettici, ancor più rapidi e nervosi — battute ancor più brevi, sca-gliate come fulmini sulle nostreemozioni jrid sconvolte — avrem-mo registrato oggi la nascita, nel suo genere, di un vero capolavoro.Ottima, intelligente, equilibra-ta la regìa di Alberto Casella. So-10 nella prima parte si ha l'impressione che le persone non siano « dentro » il treno, ma « fuori » del treno. I movimenti del convogliopare non influiscano affatto sulla recitazione, che è sempre nitida euguale, in primo piano. Rimetta11 regista i personaggi dentro levetture e ne guadagnerà la vero-aimiglianza e l'illusione. L'esperimento tecnico di «Coln-i rado » ha un valore assoluto perì il teatro radiofonico ? A nostro parere, no. E' un pio-1 cedimento da. teatro di forti situa-, zioni, da teatro giallo, da romanzo] radiofonico, magari a puntate; non \ è una ricetta infallibile da appli-\ care a tutta la produzione del tea- «° radiofonico. Il principio dello! f™imultaneità è?con J Colora-' do », un principio acquisito; non e, „è deve essere> ml sistema indi: spel,saoiie .Abbiamo seta pre soste ,wto e sosteniamo che la Rndio é un organismo di carattere educativo • ctt?tttmJe e come Me „„ „ dl) di pMendere { benefici dM„ ì™?»™ f «««•{ * «jH«A ^col #tori ?he »°» l" rifiuteranno ma l'assorbiranno, magari senza aocorgersene. Ecco perche abbiamo a"sP[cr,t° e auspichiamo che il no- stro teatro radiofonico sia disinca Wandl azionici pensiero e di poesln- c*.e meglio si confa a un poPnl° * .grande respiro e votato a [grandi imprese quale è oggi il poP0Ì° italiano. A dosi, che nessuno P>:ete!lde di fare delle indigestiol"- E ben vengano, accanto alla luce dei capolavori, tutte le espe rienze ad accrescere fascino e interesse al teatro radiofonico che è una realtà insopprimibile della radiofonia, perchè il teatro è una realtà insopprimibile della vita, e perciò ha bisogno di essere alimentato di opere nuove e interessanti. Ma è anche giunta l'ora, a nostro parere, di operare la selezione necessaria, di essere maggiormente sevèri nella, scelta, di esigere una tal quale compiutezza che elevi il tono delle opere destinate al microfono. Sintomi di miglioramento ci sono — « Colora- |d°»_".f èprova^eloquentissima — |"na riga ci ha fatto dire il contrario un più sostenuto rigore non può che favorire il progressivo sviluppo del nostro teatro radiofonico. s. s. ERRATA-CORRIGE : Xella nostra no. ta della settimana scorsa il salto di di quello che avevamo scritto. Nel neriodo che comincia: « Perchè noi abibiamo assistito lina volta a una di quelle rappresentazioni goldoniane di cui parla il D'Amico, e possiamo assicurargli che mai abbiamo visto un atteggiamento falsò...», deve legger-i: *... che mai abbiamo visto un pubblico così attento a rilevare un atteggiamento falso», ecc. Prossimamente sarà rappresentata a Napoli la nuova commedia: «Il ve stito nuovo ». Il canovaccio di questa commedia è stato scritto da Luigi Pirandello per i fratelli De Filippo, i quali vi inseriranno i «soggetti»- che crederanno più opportuni per presentare il lavoro in forma compiuta. Si ttatta, come si vede, di una specie di ritorno alla Commedia dell'Arte. Com. media dell'Arte! Attenti ai mali passi: fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Auguriamo, a ogni modo, che l'esperienza riesca. *** Torna al teatro Elena Wnorowska. Durante la guerra e dopo la Wnorowska ebbe nel teatro Italiano un posto i i ' \ 1 l \ ] , > ] ', ì | \ \ I i \ . \ : ] ' ': 1 ; ' \ i \ r.on disprezzabile. Dopo una lunga parentesi la valorosa attrice torna alla scena, con Annibale e Carlo Mnchi. Ma non è però cosa imminente, perchè Xinchi. impegnato in « Scipicne l'Africano» non sarà libero che alla fine di gennaio. *** Corrado Eacca costituirà un'apposita compagnia per rappresentare in Italia «Napoleone t'nico » di Ravnal, del cui successo parigino abbiamo già ■letto altra volta. ' *** Da una novella di Pietro Fortini, scrittore italiano del '600: «La Suocera e il genero », Tonia Xavar ha ricavato una commedia che ha per titolo; «Tn uomo è venuto» rappresentata alla Renaissance. Commedia hoccacce-ca, In cui la Xavar, che oltre a essere autrice, anzi prima di essere autrice, è attrice fra lì più note e apprezzate di Paritri. interpreta il ruolo di una suocera ab. bastanza piccante. Anche i critici di manica larga non esitano a condannare il tentativo di portare sulla scena episodi che urtano contro il buon =enso e la morale. *** * Asmodeo > b il titolo del primo lavoro teatrale di Francesco Mauriac. Quest'Asmodeo sarebbe il diavolo che solleva i tetti delle case per vedere tiuel che c'è dentro. Sarà interessante vedere come se l'è cavata l'illustre srrittore cattolico. La «Comédie Francaise » è in piena rivoluzione, con grave scandalo del tradizionalisti e dei timorati. Bourdet, il nuovo amministratore dopo i primi convenevoli, ha assunto improvvisamente arie da dittatore: soppressione del comitato di lettura, licenziamenti, cambiamenti di ruoli, condanna inesorabile degli intrighi, che alla «Comédie ■» pare fossero pane quotidiano. Donde proteste, ricorsi all'autorità dei Ministri, indignazioni, lacrime. Frattanto gli incassi crescono e il pubblico ritorna agli spettacoli della massima scena francese. Bourdet, che naturalmente è accusato di fascismo, tiene duro; ma la vincerà? Perchè la cosidetta tradizione democratica francese già insorge a condannare metodi che non sono i suoi, quei metodi che. anche nel campo del teatro, avevano fatto della massima scena francese una specie di casa di riposo, lenta e cautelosa, senza più echi nella vita. A un giornalista che lo interrogava, nei giorni della sostitu'ione. e gli chiedeva quando avrebbe avuto luogo la rimessa dei poteri a Bourdet. Emi!e Fabre rispondeva: «quali poteri? io non ne ho nessuno ». Bourdet se l'è presi tutti... Sintomi significativi. Una scena di « Passabò, vita perduta », di Gherardi, che ha avuto vivo successo a Roma nell' interpretazione di Ruggeri, il quale vi impersona con mirabile arte un balbuziente.

Luoghi citati: Colorado, Italia, Napoli, Roma