L'ACCORDO TEDESCO - GIAPPONESE contro l'azione sovvertitrice del Comintern di Giuseppe Piazza

L'ACCORDO TEDESCO - GIAPPONESE contro l'azione sovvertitrice del Comintern L'ACCORDO TEDESCO - GIAPPONESE contro l'azione sovvertitrice del Comintern I tesll e la firma - Una protesta a Oslo per II premio Nòbel L'ino, Siricfcling è sialo grazialo Berllno, 25 notte. L'avvenimento diplomatico di cui il prematuro inizio già da una settimana circolava per gli ambienti internazionali destandovi affrettate polemiche è soltanto da oggi un fatto compiuto. Oggi a mezzogiorno a Berlino dall'ambasciatore straordinario e plenipotenziario del Reich Von Ribbentrop per incarico del Capo e Cancelliere Hitler da parte della Germania e dall'ambasciatore giapponese a Berlino visconte Muschakoji per incarico dell'imperatóre del Giappone è stato firmato l'accordo antibolscevico di cui si parlava, accordo come è ufficialmente definito « contro l'internazionale comunista x>. L'accordo e il Protocollo Ecco il testo dell'accordo: « Il Governo del Reich tedesco e il Governo imperiale giapponese, in considerazione del fatto che è scopo dell'Internazionale comunista, nota col ncrme di « Comintern », di cercare di disintegrare gli Stati attuali e di tentare di ridurli a sottomissione con tutti 4 mezzi a sua disposizione; convinti anche che la tolleranza dell'interferenza dell'Internazionale comunista negli affari interni delle Nazioni costituisce non solo un pericolo per la loro pace interna ed il loro benessere sociale, ma anche una minaccia alla pace del ■mondo intero; desiderando cooperare nella difesa di sè stessi contro le aftit'ifrì sovversive del comunismo, hanno convenuto quanto segue: « Articolo 1° - Le alte parti contraenti convengono di informarsi reciprocamente sull'attività dell'Internazionale comunista, di consultarsi sulle necessarie misuro di difesa e di applicare queste in stretta cooperazione. « Articolo 2° - Le alte parti contraenti inviteranno congiuntamente quegli altri Stati la cui pace interna è minacciata dall'attività sovversiva dell'Internazionale comunista ad applicare le misure di difesa che ispirano il presente accordo o di prendere parte all'accordo stesso. « Articolo 3° - Tanto il testo tedesco quanto quello giapponese del presente accordo sono ritenuti come testo originale. L'accordo entra in vigore il giorno della firma e tale rimarrà per il periodo di cinque anni. Prima della scadenza di tale termine, e a tempo opportuno; le alte parti contraenti si intratterranno sui metodi da adottare ulteriormente per la loro cooperazione. «In fede di che, i sottosegnati, muniti di pieni poteri dei loro rispettivi Governi hanno firmato questo accordò e vi hanno apposto il loro suggello. «Fatto in doppio esemplare a Berlino il 25 novembre 19SG, vale a dire il 25 novembre dell'anno undicesimo del periodo di Schowa: «Firmato a Berlino in nome dei rispettivi Governi: Von Ribbentrop, ambasciatore straordinario e plenipotenziario del Reich tedesco; Visconte Mushakoji, ambasciatore straordinario e plenipotenziario imperiale giapponese ». Oltre all'accordo suddetto, è stato firmato anche il seguente Protocollo: « In occasione dell'odierna firma dell'accordo diretto contro l'Internazionale comunista i sotto segnati rappresentanti autorizzati dei due Governi interessati hanno convenuto quanto segue: « a) Per quanto riguarda lo scambio di dati informativi sulla attività dell'Internazionale comunista come per le mtsure di informazione e di difesa contro l'Internazionale comunista, le competenti autorità delle due alte parti contraenti coopereranno strettamente.«bj In conformità delle leggi vigenti le competenti autorità delle due alte parti contraenti prenderanno severe misure contro coloro che direttamente o indirettamente, all'interno o all'estero, saranno al servizio dell'Internazionale comunista o svolgeranno attività sovversive. « c) Allo scopo di facilitare la realizzazione della cooperazione di cui all'articolo a) le competenti autorità delle due alte parti contraenti convengono di creare un Comitato permanente. In tale Comitato saranno considerati e discussi tutti i mezzi necessari per combattere l'attività sovversiva dell'Internazionale comunista ». Fronte di difesa L'accordo è chiaro e si commenta da sè sia nei suoi articoli che nelle sue premesse nelle quali, constatato che lo scopo dell'Internazionale comunista è quello di attaccare e tentare di distruggere con l'insidia non solo ma anche con la violenza gli Stati esistenti e che perciò una attitudine di tolleranza sarebbe colpevole perchè costituirebbe un pericolo non solo per la interna pace e il benessere delle nazioni ma per la pace esterna addirittura, si viene nel proposito di una azione combinata e collaborativa di difesa. Durante tutta la polemica destata la settimana passata dalle pubblicazioni britanniche e internazionali al riguardo la stampa tedesca aveva, per una evidente parola d'ordine, taciuto; ma non era difficile a un attento lettore dei commenti alle agitate vicende dell'ultimo periodo notare come a mano a mano che veniva accen tu3to il rilievo della sempre più diretta azione bolscevica nelle vi ccnde di Spagna sempre più in pri ma linea si avanzava la necessità di un fronte di difesa, fronte al quale un eventuale carattere di internazionalità non avrebbe tolto *> diminuito il carattere di difesa imti-ns. ma avrebbe invece costi tuito II più legittimo corrispettivo a quella « internazionalità interna » che contraddistingue l'insidiosa azione del Comintern. Per ultimo qualche giornale aveva istituito paralleli fra la sensibilità della reazione difensiva della Germania di fronte al bolscevismo c quella ad esempio del Giappone anche maggiore, esso diceva, se possibile dato il suo peculiare sviluppo storico e sociale; e si mettevano in rilievo anche a mo' di esempio alcune misuro di polizia di Tokio contro l'insidia bolscevica, Era la «-Frankfurter Zcitung* cho infine ieri sera affrentava poi direttamente il problema in confronto delle polemiche britanniche dando senz'altro la sensazione della realtà e della imminenza dell'avvenimento. L'annuncio Il primo annunzio al pubblico ne è stato dato stamane dalla stampa internazionale appositamente convocata al Ministero della Propaganda mentre anche il Corpo Diplomatico, con esclusione naturalmente del rappresentante russo, veniva telefonicamente convocato alla Wilhclmstrassc dove riceveva la notizia ufficiale dell'accordo direttamente dall'ambasciatore von Ribbentrop stesso. L'accordo desta in questi circoli la più profonda approvazione e soddisfazione e il più evidente senso di sollievo. Un provvedimento di questo genere che finalmente desse l'esemplò e mostrasse la capacità e la volontà di una reazione designando la possibilità di un fronte di collaborazione internazionale per la difesa Interna corrispondente alla internazionalità interna dell'Internazionale comunista non era — si osserva - rsqsungrrcVsdsatspbRfilaLsisdzuesrtpaaGvllqc'dbvnpiù rimandabile. Esso si dimostra- nva già inevitabile e urgente fin dal momento del congresso dell'Internazionale comunista di quest'anno a Mosca da cui si poterono con stupore apprendere i piani concreti, apertamente confessati del resto, di attacco in grande stile non solo per quanto riguarda l'istituzione di una repubblica sovietica in Spagna ma si può dire per una vera e propria dichiarazione di guerra a tutti gli Stati; era la rivoluzione che si metteva insomma in moto da Mosca. Si insiste facendo questi rilievi nel carattere fondamentale di difesa interna che l'accordo presenta, difesa che costituisce un dovere più quasi che un diritto di tutte le Nazioni e che non vuole provocare nessuno perchè provocati sono gli altri Stati e provocatrice è l'Internazionale; e la nota già citata della Frankfurter Zeitung si adoperava a prevenire e allontanare ogni possibie interpretazione allargata che già aveva fatto capolino nelle polemiche della vigilia perfino in senso militare. I) giornale notava in proposito come l'idea di sicurezza non sempre è legata ed è assurdo volerla sempre per forza legare a rapporti esterni e alla difesa militare; vi è anche una sicurezza interna alla quale gli Stati sono tenuti per dovere del loro compito. Ed è di questo solo che qui si tratta. Un altro fondamentale rilievo è quello che si riferisce alle preoccupazioni espresse dal Times che l'accordo possa dare ombra ai rapporti anglo-tedeschi; nè a quelli anglo-tedeschi nè ad altri. « Il Times — cosi la Frankfurter Zeitung — ha commesso alla fine del sub articolo estremamente eccitato l'imprudenza di-esprimere l'impressione che l'intesa anglo-tedesca possa da tutto ciò soffrire ed essere danneggiata. Noi crediamo fermamente al contrario che la constatazione che il governo giapponese considera il problema bolscevico allo stesso modo come lo considera quello tedesco non è una cosa che possa recare ombra nè all'Inghilterra nè altri ». nlusfinGldpefmslnrzttvnvtmcvvuvnbshtmecmdisdpdpzLa firma di Ribbentrop Nel medesimo senso commentano il Berliner Tageblatt e la Deutsche Allgemeine Zeitung nelle loro edizioni di domattina; questi due giornali paragonano la necessità di difesa dal bolscevismo alla naturale necessità di difesa contro qualunque forma di delinquenza internazionale e si augu- gttad j asqcn naordch rano che altri Stati seguano l'esempio. Una domanda che è sorta in questi circoli giornalistici e che è stata rivolta questa mattina da un giornalista inglese al funzionario del Ministero della Propaganda che leggeva alla stampa anpdpnstriunita l'accordo è quella che si triferisce alla ragione per cui l'ac-|hcordo è firmato dall'ambasciatore <Von Ribbentrop invece che, come|nsi sarebbe aspettalo, dal Ministro1 degll Esteri von Neurath. La risposta data stamane in proposito al giornalista inglese c stata totalmente evasiva: <; tutti i tedeschi — cosi è stata la risposta — partecipano alla lotta contro il bolscevismo; l'ambasciatore von Ribbentrop nella sua qualità di fiduciario del FUhrer ha condotto le trattative ed è ovvio che egli abbia anche firmato il trattato ». La questione, che non ha del resto forse troppa importanza per insistervi ancora, è da taluni risolta con l'ipotesi che l'oggetto del trattato essendo non già l'azione di uno Stato ma l'azione di un partito il Fiihrer abbia per estremo scrupolo preferito servirsi anziché del ministro degli Esteri dell'ambasciatore von Ribbentrop la cui figura di suo fiduciario personale perdura anche dopo la assunzione alla carica ufficiale di ambasciatore. Il ministro della Propaganda, Gocbbels, ha fatto a nome del Governo e del Cancelliere Hitler delle dichiarazioni sulla portata dell'accordo. Egli ha detto che con questo accordo si è finalmente creata della chiarezza là dove era 'noertezza e torbidità nel quadro delle relazioni delle nazioni col bolscevismo; le nazioni civili non vogliono capitolare. Non il Reich, csgdpdlgLtlbsstcmdsdfftsrprRcpnon il Giappone, non le Potenze j unarlno provocato; è l'Internazio- 'hnaie comunista che ha provocato I "le nazioni e il mondo intero con Inun lavoro di disgregazione e di in- esidia sulla cui portata e sui cui I pfini non era più possibile ingan-j n~ ' 'anarsi; se ora la Germania e il Giappone si mettono d'accordo per la difesa essi fanno uso, ciò facendo, di un diritto non solo ma compiono un preciso dovere morale ed essi hanno inoltre coscienza di far opera in prò della civiltà del mondo. Scopo del trattato è di spingere il mondo a meditare sulla serietà della minaccia e sulla necessità della difesa. Il Reich del resto è pronto a tutte le evenienze. Esso ha tutti i mezzi per fron- lassnntlnirteggiarle. In quanto al secondo ar- ' qticcio nel quale i due Stati con- pvengono di invitare insieme altre dnazioni a prendere analoghi prov-l cvedimenti o partecipare al tratta- sto il Ministro ha detto che questa!nmisura «non si dirige contro nl-j6cuno » ma intende solo di promuo-| Rverc la difesa dai tentativi dissol-:iventi del bolscevismo e porre loro I Vun alt. Il Ministro ha concluso rie-i vocando la lunga lotta dal nazio- nalsocialismo sostenuta contro il bolscevismo, lotta che ha costato sangue e vittime; il bolscevismo ha tentato e tenta di aizzare tutto il mondo contro la Germania: ma il tentativo non gli è riuscito e non gli riuscirà. Un grande esercito veglia ai confini tedeschi. Il ministro ha concluso col dire che due Stati civili si sono finalmente intesi per la difesa; possono altri seguirne l'esempio nella certezza di giovare con ciò veramente alla pace del mondo. gIntorno al premio Nobel L'enormità commessa dal comitato dello Storting norvegese di conferire il premio Nobel per la pace del 1935 al rinnegato Ossiet ss..... . „ : zky condannato dai tribunali non|già di un solo ma di due regimi tedeschi desta l'indignazione di tutta la stampa la quale raccoglie anche l'eco di stupore e di rivulsione che l'incredibile atto — il quale rappresenta qualche cosa che non ha veramente precedenti nella storia delle relazioni inter- — nazionali ed è per altro più adatto a disperdere tutto il credito che la 'opinione del mondo concede ancora al lascito di Alfredo Nobel — desta In tutto il mondo. Si annunzia, in proposito ufficialmente che il governo del Reich ha lubito incaricato il suo inviato a Oslo di presentare al governo norvegese l'espressione della sua più profonda sorpresa per l'accaduto c di elevare la sua protesta per la decisione dello Storting: non è, e vero, il governo norvegese che è in ciò implicato; ma si tratta tuttavia tanza nazionale del paese la quale ha commesso un consapevole atto ii offesa e di sfida per la Germania. r_,a nota di protesta conclude della rappreseli-j" col dire che il governo del Reich si riserva di trarre tutte le conseguenze dall'avvenimento. Dai telegrammi dei corrispondenti si rileva del resto che gran parte della stampa non solo svedese ma anche norvegese deplora 'accaduto. Importante è al riguardo una dichiarazione dell'ing. Ludovico Nòbel, erede del testante, fatta in proposito a un giornae. Egli ha detto che nulla potrebbe essere più di questa una decisione contraria allo spirito del testamento di Alfredo Nobel; a parte le considerazioni sulla personalità in questione, è certamente contrario allo spirito del testamento un premio che in luogo di destare l'universale consenso desta un seguito di discussioni e di dissensi. Per quanto riguarda l'accenno jfatto in una nota dell agenzia uf- fìciosa D.N.B. che l'atto dello Stor- tlng norvegese rappresenta una sfida alla nuova Germania da me- ritare una risposta, nulla si ap- prende finora: fra le voci che cor- reno vi è quella che il governo del Reich proibirebbe da ora In poi ai jcittadini tedeschi di concorrere al jpremio Nobel. 'La grazia a Strickling I All'ultima ora un comunicato ufficiale annunzia che ring. Strick- hng condannato dal tribunale mi "tare a morte per sabotaggio minorarlo è stato graziato; e la pena e stata commutata in 10 anni dil prigione. La notizia, prevista già nelle ultime ore a Berlino in base, allo informazioni dei giornali sul-'e pressioni che il governo inglese avrebbe fatto in proposito a Mosca, desta un naturale senso di soddisfazione. I giornali tuttavia;neanche nelle edizioni di domattina non fanno in tempo a commentare la notizia. Circa la personalità dello Stricking essi pubblicano questa mattina trattarsi di un ex-operaio, poi ingegnere di convinzioni marxiste, recatosi in Russia e in tale sua qualità dal regime sovietico unpiegato e colà alla fine rimasto dopo avere contratto matrimonio con una cittadina sovietica. La semplice qualità però di marxista, notavano i giornali, non dtminui6Ce in nulla la protezione che il Reich accorda a lui come a quaunque aitro cittadino tedesco: doVc è un tedesco è il Reich. Giuseppe Piazza VON RIBBENTROP FIRMA IL TRATTATO TRA GERMANIA E GIAPPONE per la mutua assistenza e la lotta contro II bolscevismo disgregatore. (Telefoto).

Persone citate: Alfredo Nobel, Ludovico Nòbel, Ribbentrop, Strick, Visconte Mushakoji, Von Ribbentrop