LOTTA A COLTELLO tra anarchici e comunisti Massacri a Barcellona

LOTTA A COLTELLO tra anarchici e comunisti Massacri a Barcellona Dono l'assassinio «fi Durruti LOTTA A COLTELLO tra anarchici e comunisti Massacri a Barcellona ■ Barcellona, 23 notte. L'uccisione del caporione Durrati, comandante delle forse anarchiche operanti sui vari frontrossi, ha causato, particolarmente in Catalogna, ripercussioni violentissime. A causa dell'estrema delicatezza della situazione, la stampa ligia alla Confederazione nazionale del lavoro si esprime in termini relativamente moderati e afferma ancora che il Durruti è stato ucciso in battaglia. Comunque, la notista dell'assassiniosulla quale non ci sono più dubbi, /mi fatto divampare l'odio tra anarchici e comunisti. Questi ultimiimpressionati per le conseguenze che tale fatto potrebbe avere e per Umore che le ire dei seguaci dell'ucciso possano dar luogo ad una guerra tra le due organizzazioni attualmente ancora alleatesostengono che nessun comunista può essersi reso colpevole di un simile delitto che minaccia di portare il piti profondo disaccordo tra le forze rosse. Le prime vendette 71 tentativo può considerarsi però fallito. Una vera ondata di omicidi è seguita ieri e oggi a Bar. cellona e in quasi tutta la Catalogna. Molti anarchici hanno sfogato le loro ire contro disgraziati che non avevano nulla a che vedere con l'oscura faccenda; altri anche contro comunisti che sinora non hanno risposto con le stesse armi onde scongiurare il pericolo di una guerra tra i rossi che andrebbe a tutto vantaggio delle forze nazionaliste. Più che di conflitti, si deve parlare di vendette in cui i comunisti sono rimasti vittime quasi inerti. Appare da tutto ciò molto probabile che assai presto gli avvenimenti spagnoli assumano una nuova fisonomia, capace di provocare un rapido sconvolgimento dell'attuale situazione. L'eterogeneità dei campo rosso ne è la sua caratteristica essenziale. Numerosi partiti che per forza di cose si trovano oggi a lottare di fianco alle colonne anarchiche, il 19 luglio non avrebbero mai creduto che la situazione potesse subire gli sviluppi che hanno permesso alla bandiera rosso-nera della Federazione anarchica iberica di primeggiare tra tutte quelle che, siti dalle prime ore della guerra civile si trovano a combattere lo stesso avversario. , E' noto che soltanto all'ultimo momento gli anarchici furono ammessi a far parte del blocco, che agiva agli ordini di Mosca, dai socialcomunisti i quali, dal 16 febbraio (data della vittoria elettorale del cartello delle sinistre) padroni del potere, in previsione di un « pronunciamiento » militare che si annunciava imminente, cominciarono ad armare il popolo. Nei campi repubblicano e marxista, particolarmente tra i capi più in vista di quest'ultimo, esisteva da tempo il timore che, accettando la pericolosa compagnia degli anarchici si correva il rischio di vedersi in seguito sopraffatti da costoro. Quattro mesi fa... Il feroce assassinio dell'ex ministro Calvo Sotelo, episodio che come si ricorderà causò una profonda emozione in tutto il Paese, seguito dal crearsi ovunque d'una forte corrente di simpatia per il movimento antimarxista capeggiato dal giovane José Antonio Primo de Rivera, precipitò gli avvenimenti. La previsione di un colpo di stato che, in considerazione della piega che gli avvenimenti prendevano, numerosi alti ufficiali dell'Esercito e della Marina stavano preparando, causò una confusione indicibile tra i partiti della maggioranza i quali, allorquando le prime notizie relative all'inizio del movimento militare giunsero a Madrid dalle isole Canarie e dal Marocco, non ebbero esitazioni e, piuttosto di lasciare la via bilcra ai nazionali, preferirono correre il rischio di vedere la Spagna in balia di un caos spaventoso ed accettarono l'alleanza che gli anarchici offrivano loro con particolare insistenza. Soltanto il 17 luglio, a Madrid e a Barcellona, fu iniziata fa distribuzione di armi alla Confederazione del Lavoro e alla Federazione anarchica iberica. Sin dalla notte del giorno seguente, mentre la Capitale, ove prevalevano i comunisti, era nelle mani di costoro, Barcellona, come tutta la Catalogna, Valencia, Malaga ed altri importantissimi centri del Paese si trovavano totalmente nelle mani dei « pistoleros » assoldati dalle organizzazioni bàkuniniane. A Barcellona venne immediatamente costituito una specie di triumvirato di cui facevano parte Buonaventura Durruti, Francesco Ascaso e Giovanni Garcia Oliver; quest'ultimo, attuale ministro della Giustizia, era stato in diverse occasioni condannato per reati comuni. Tra le varie condanne subite ne figurano alcune per borseggio e per furto. La consegna data agli anarchici era quella di non ubbidire che ai loro capi i quali si affrettarono a proclamare che nessuna autorità esisteva all'infuori di essi. .Giunto il momento della battaglia, in Catalogna, il comando delle forze rosse venne assunto da Francesco Ascaso. Nel volgere di poche ore di cruentissima lotta, gli anarchici, favoriti anche dalla defezione della Guardia civile la <quale, venendo meno agli impegni assunti, all'ultimo momento si rifiutò di fare causa comune con gli insorti, ebbero il sopravvento. Il loro capo Ascaro fu però ucciso durante l'assalto alla caserma d'artiglieria della Rambla di Santa Monica. Indubbiamente, il più valido contributo alla lotta era stato dato dagli anarchici, e questi erano decisi a non lasciarsi carpire da nessuno i frutti di una vittoria che sarebbe stata impossibile senza il loro intervento. Dalla notte del lunedì cominciarono a spadroneggiare in tutta la regione. Ebbe così inizio la barbara caccia ai religiosi e l'incendio di tutte le chiese. Era l'inconfondibile etichetta che gli anarchici, fedelissimi alle loro tradizioni di assassini e d'in cendiari, davano al movimento che stringevano in pugno. Nessu no ormai si poteva illudere di riuscire a frenare la pazza corsa alla distruzione iniziata dai militi della Confederazione nazionale del lavoro. Incognite L'ebbrezza del successo non permise ai capi dei vari partiti repubblicani di valutare tutta la terribile gravità della situazione e di rendersi subito conto dell'enorme responsabilità contratta armando una schiera d'individui assetati di sangue e il cui programma poteva essere riassunto in una sola paroa: «distruzione». Da allora in poi il peso della prevalenza anarchica e costantemente aumentato, fatto che non ha mancato di suscitare un vivo disappunto in vari settori del campo rosso e particolarmente n quella comunista. Non ò da escludersi che l'uccisione di Buonaventura Durruti possa essere il primo episodio di una. guerra, per ora sorda giacché a pressione dei nazionali su Madrid aiuta à far tacere i rancori in famiglia, tra comunisti e anarchici. Il dissenso tra le due correnti estremiste, che comprendono la maggioranza dei sovversivi spagnoli, è anzi il più interessante fenomeno di questi giorni e la maggiore mfiinecia alla dittatura che i comunisti vorrebbero stabilire in tutta la Spagna. Gli scontri che si sono verificati ieri ed oggi a Barcellona tra anarchici e comunisti, con netta prevalenza dei primi, fanno comprendere che il movimento bolscevico è in Catalogna tutt'altro che sicuro del successo ancor prima che le forze nazionali o abbiano raggiunto e disfatto rome é accaduto in gran parte della Spagna e come sta per accadere nella stessa Madrid. vemdtfiaqtptsVtttvrvdcbatdptslicsrcltevlcslprèRllsgdsdcggLzdcetdlggdfsszBndlBnPdrcz