QUATTRO MESI DI GUERRA

QUATTRO MESI DI GUERRA QUATTRO MESI DI GUERRA Dall'insurrezione marocchina all'accerchiamento di Madrid Gli errori strategici e la disperata resistenza dei comunisti Perchè le truppe nazionali non sono ancora alla Puerta del Sol Con le bombe a mano di casa in casa a (DA U"S"0 DEI NOSTRI INVIATI) Casa de Campos, 21 notte. La battaglia per la. conquista di Madrid si inizia con il pronunciamento militare del luglio scorso, si sviluppa con l'insurrezione, procede con la rivoluzione che infiamma 22 prouincie spagnole per sfociare nell'investimento diretto della capitale, dopo la caduta di Talavcra de In Reina c la conquista di Toledo. Quando si era lontani Madrid, repubblicana in un primo tempo e comunista poi, era ottimista sul risultato delle operazioni militari. Il nemico era lontano e il rombo del cannone non disturbava il sistema nervoso dei capoccia rossi. Il senso di questo ottimismo diffuso, al quale Franco deve parte della- sua avanzata vittoriosa, è sparso ovunque: nei giornali, nelle scritte murali, nei manifesti che sono affissi ai muri dei paesi che l'avanzata, dei nazionali ha strappato ai rossi. « Non passeranno » - <: Madrid sarà la tomba del fascismo » e altre facezie del genere. «Non passeranno ». Si, ma occorreva, fermarli. Le due piazzeforti di sbarramento delle strade di Madrid sono Talavcra e Toledo. Talavera resiste qualche giorno: Toledo meno. Con quella, spina nel cuore costituita dai mille cìcll'Alcazar, Toledo è finita lo stesso giorno in cui i primi Tabor marocchini sono apparsi sulle colline che circondano la. città: ma. se i nazionali sono passati, l'ottimismo perdura. Frettolosamente si costruisce il cosiddetto campo trincerato di Madrid che parte dall'Escurial, arriva a Navalcarncro. si spinge finn a. Valdemoro sulle sponde del Tago. L'arco di cerchio che avrebbe dovuto difendere efficacemente Madrid ha uno sviluppo di una settantina di chilometri e avrebbe dovuto essere presidiato da. almeno un corpo d'armata organizzato, preparato, composto di uomini decisi a vincere o a morire. Ma questo per i comunisti è rancida letteratura borghese. Basteranno i reggimenti dei cosiddetti « r<iDipesi» i », cioè dei contadini della Nuova Castiglia e delle Provincie mediterranee, racimolati in fretta, istruiti a tamburo battente e cacciati in linea a fugare i nazionali. Basteranno le trincee costruite dai «vili borghesi» di Madrid e dai « signorini » della Gran Via a stroncare l'esercito spagnolo; basterà la nostra vittoriosa e « valicate» aviazione a sterminarli: non passeranno. Le armi dei Soviet Mai guerra fu infiorata da tante parole, da tanta rcttorica ampollosa, da cosi ingrossati fiumi di demagogia: giornali, radio, discor- si sulle piazze, manifesti di tutti i colori, saliva e carta stampata costituirono la vera mobilitazione rossa per arrestare prima della Capitale l'avanzata dell'esercito di Franco. Naturalmente ciò non servi a nulla. In questo frattempo Madrid si canqcstionnva. di materiali da^interra inviati da tutto il mondo,autifasclsta: aviazione russa, arti-\ilieria russa e francese, fucili, mitragliatrici, carri d'assalto, munizioni russe c cecoslovacche, messicane e francesi, da armare parecchi eserciti. — Abbiamo ciò che ci occorre — ! affermavano Madrid. le stazioni radio di\sdie mancasse l'animo, che i fa-'inosi miliziani girovagassero ar-ìmuti sino ai denti per le strade e caffè di Madrid senza decidersi a partire per il fronte, ciò non aveva iimportanza, alcuna. A Navalcar-1nero, a Yuncos, a Illescas e Valde- moro c'erano i reggimenti dei con- ladini nelle trincee costruite da tanta povera gente costretta ai la- vàri forzati per la. salvezza del ventre dei dirigenti sovietici della città. Ciò bastava. Una bella mattina, il campo ìrin- jcerato di Madrid crollò come si meritava. L'avanzata di Varchi fu così ra-pida c improvvisa da sbalordire, Visitando le trincee, scavalcatecorrendo dai marocchini e dal«Tercio», s-i provò l'impressione della profonda ingenuità che deve i a e a di n si aver permeato i cervelli dei capoc-cia rossi e del loro aureo ottimi- smo. I reticolati di Navalcarncro. di Mostoles e quelli della difesa dell'estrema destra rossa verso Valdemoro possono servire per im- pedire il passaggio a frotte di toc- chini oppure evitare che un greg- a^>e rf{ pecore sconfini nel podereo,(*c* i^ino. ma non possono basta- -\re "d arrestare un esercito. Sono le trincee romantiche e fotogeniche per gli illustrati in rotocalco di Madrid. — ! La prima ondata Lo spirito combattivo e aggressivo dei famosi reggimenti rurali di\ftt proporzionato alle citate difesse: scomparirono alla prima appa- -'rizione dei carri armati; non rest-ìstettero che poche ore al tiro di e qualche batteria di artiglieria lega gera e si fecero poi massacrare a istupidamente nei prati e lungo ie -1strade sparando da dietro un al- - bero o dietro un paracarro quan- - da i Mauri e i legionari furono lo-a ro addosso. - In questa guerra, che pure è el una guerra moderna, nella quale a sono impiegati i mezzi di distra- itone e le armi micidiali clic tutti - j conosciamo, ha trovato utile c bril. si laute impiego la cavalleria galop panie alla carica nelle piane come -.ai tempi napoleonici. Lo spettacoe, lo è stato suggestivo quanto aliae[cronistico. Da Velaseo alla Calzaalida i cavalieri del colonnello Monaeìsterio, stesi in bell'ordine sparso. e caricarono un reggimento rosso. 1Era il tramonto, uno di quei tra '.monti splendidi che fono la carat teristica di questa sterminata pia ,na ondulata priva di alberi, nella qua Ir i ramponili dei villaggi si er gotto solitari come se attorno non esistesse altro segno di vita. Ca rifurono al galoppo mentre i pri, mi carri armati veloci sembrava scivolassero dolcemente tra i ca valli. I rossi fuggirono, naturai- mcnte. Osservavo lo spettacolo da una altura e il colonnello Monasterio e i suoi ufficiali a cavallo erano lì attorno come nei quadri del Meisionnier. I rossi, stesi, in catena, •spararono non più di dieci minuti; poi se la diedero a gambe inseguiti dalla cavalleria che li tagliò a pezzi. L'enorme miseria dei loro contrattacchi ha lo stesso volto. In¬ eertezza, tiro dell'artiglieria senza metodo, impiego di carri d'assalto sovietici isolati, tra le viuzze dei .P"esi, dove i marocchini li copri ivano di coperte e materassi imbe- vitti di benzina lanciati dalle fine sire abbrustolendo vivi i carristi, nelle loro prigioni di acciaio. Un vero disastro. Tutti i controscnsi tattici furono usati sino all'attacco in massa effettuato contro uno sbarramento di marcia. In questo modo i nazionali si presentavano il 4 noiembre di fronte a Madrid. L'investimento L'armata nazionale giunse in viIstn della Capitale marciando su tre colonne che vi conducono dal sud c dall'est. Le colonne di attacco investirono alla estrema destra Getafc. attcstandosi poco oltre la collina del Cerro de los Angeles, oltrepassarono Cuatro Vientos e discesero sulla strada dcll'Estremadura verso il ponte di Segovia, arrestandosi all'altezza dell'abitato di Carubancliel Basso, passarono sulla sinistra verso Boadilla del Monte per troncare le comunicazioni tra Madrid e l'Escurial, Era genie che combatteva dal luglio \senza una sconfitta e che aveva inseguito con la baionetta alle reni il nemico per oltre .)fl0 chilomet tri da Merida alle porte della Capitale e aveva stroncato le dure resistenze di Iran, Badajoz e Ov iedo. Entusiasmo e sicurezza nell'esito della battaglia erano in tutti. In quel pomeriggio del 4 novembre sulla strada dell'Estremadura di fronte al ponte di Segovia c'erano non solo le truppe avanzanti sicure verso il Manzanarre, ma un ingorgo pauroso di mezzi di trasporto di tutte le specie: autobus, autocarri, vetture pulì ma nn da carovane turistiche, automobili di tutte le marche, carri blindati di fattura curiosissima con cupole a [moschea mussulmana, tutti 1 tosi- SOLDATI NAZIONALI AD ALCORCON villaggio che dividono abbandonati loro rancio affamati. con i bimbi del

Persone citate: Mauri, Puerta, Reina, Segovia