Manovre del gabinetto Blum contro il riavvicinamento italo-britanico di Concetto Pettinato

Manovre del gabinetto Blum contro il riavvicinamento italo-britanico Manovre del gabinetto Blum contro il riavvicinamento italo-britanico Parigi, 17 notte, idAl Consiglio dei Ministri di que- j dsta mattina dopo l'approvazione; sdi un importante movimento mi-! clitarc concernente un certo nume-j ro di generali di divisione, Delbos: frila informato i colleghi dei passi : pdiplomatici fatti in relazione al ge-; insto tedesco del 14 novembre. In j ilgiornata il Ministro degli Esteri l'ha ricevuto la visita dell'Amba-1 ppcEinlic, uno volgere favorevoli al desiderio afrancese di procedere a una prò- Utesta collettiva e si dice che a|imquesto^riguardo la stazione non | gsciatore del Belgio mentre il Sottosegretario Vienot conferiva con il Ministro di Francia a Praga. Storia delle convenzioni fluviali I colloqui in corso non sembra- ha subito da ieri grandi muta-1 ementi. Il Temps rifà la storia del- J clo convenzioni fluviali del Trattato di Versailles e delle trattative vdo a ulteriormente intraprese per Iaìzloro modifica, ma tutto quello che ; eè da concludere dai precedenti èjKche la Francia si era mostrata-Upiuttosto accomodante in materiaLmentre le difficoltà maggiori era- j cno venute dall Olanda e da. alcu- j pni Stati danubiani. Una delle ra- £gioni principali della denuncia te- ! sdesca andrebbe cercata nel fatto, Iche il Reich chiede invano da mol- ( Fto tempo di essere rappresentato | i e e e o i i a o o el o o n a i o. i nella Commissione europea delle bocche del Danubio, urtandosi costantemente a un rifiuto motivato con la circostanza che esso non fa più parte della Lega delle Nazioni. In quanto alla Francia, il fatto che abbia acconsentito in materia di navigazione interna a concessioni importanti è la più bella prova che la denuncia del 14 novembre non saprebbe danneggiarla in modo notevole. Lo stesso osservatore diplomatico dell'ufficioso Petit Parisien riconosce d'altronde che « l'affare, in sè medesimo, non è molto grave ». Pel Governo di Parigi non sarebbe in giuoco dunque se non la questione di principio, l'esigenza astratta della inviolabilità dei trattati anche qualora importino limitazione dei diritti sovrani di uno dei contraenti. Ora, non sembra verosimile che per una questione di principio la cui contestazione ha ormai precedenti innumerevoli, si riesca ad inscenare una macchinosa manifestazione internazionale. Esiste, per verità, un Paese al quale la rescissione delle convenzioni sulla navigazione interna tedesca potrebbe arrecare un danno grave, e questo Paese è la Cecoslovacchia. Ma al Governo di Praga, a quanto risulta dal colloquio avuto oggi da Vienot col Ministro di Francia Lacroix, Berlino avrebbe già fatto sapere che per i bisogni della Cecoslovacchia il transito in direzione dei porti di Amburgo e di Stettino non subirà modificazioni, cioè rimarrà libero. La mutata situazione mette indubbiamente la Cecoslovacchia in balia del beneplacito della Germania e rischia di neutralizzare seriamente lo sforzo fatto da Parigi e da Mosca per mantenere la piccola Repubblica slava sotto la loro influenza nrinvdtmcnfrQaCfrgbivqbmcpsftauGldsrsvdcsqZtltMa non pare che al Governo eli ì sPraga convenga imbarcarsi a co- j mse fatte in una protesta collettiva mo non collettiva, la quale sarebbe i asemplicemente platonica, come ri- sconosce il Petit Parisien, e potrebbe indurre il Reich a ritirare le promesse fattegli nella circostanza. Tutto sommato, i passi della Francia per chiamare a raccolta le Potenze interessate dalla decisione tedesca del 14 novembre, -i sembrano fin qui destinati a scardi\so successo. a e i. - - i o, a a o o oa oe. i, al porti sufficienti a permettere ne n. ; goziati ulteriori. Comunque ibplmpmil]MariOVra antiltaliana 111 ViSta (iIn questi giorni Chautemps si, recherà a Londra per assistere aljbanchetto dell'Associazione Fran- eia-Gran Bretagna e si ritiene miquesti ambienti che il Ministro di Stato compia tale viaggio con la-1 intenzione sussidiaria di abboc- carsi con personalità del Governo e del Parlamento intorno alle que-1 stioni all'ordine del giorno. Uno'degll argomenti che Chautemps ! sarebbe stato incaricato di tocca-tre, con la consueta abilità, è la, conclusione del gentlemen's agree- mcnt italo-britannico. Le sfere j francesi sono rimaste infatti, a : quanto pare, vivamente urtate dal fatto che le conversazioni al ri-| guardo siano state condotte al quattr'occhi fra Grandi e Eden e che soltanto sabato scorso l'am-| basciatore di Francia ne sia sta- to informato, quando ormai il ne-1 goziato entrava in porto. Per ac- quietare il malumore di Corbin, ' il Foreign Office gli avrebbe fatto'o a ot, o o. lli osservar* che per il momento non . . .. j- _. » .. si tratta se non di un entrata in i materia e che il vero scopo del- ; l'accordo consiste nell'aprire la via i ad una normalizzazione di rap-! la I Francia non sembra del tutto rasI sicurata e Chautemps. recandosi | a Londra, spera, probabilmente, ! di mettere giù qualche utile pe- 1 dina per introdurre la Francia nel i ! duetto italo-britannico. Non sap- proponga di essere un cuneo , Una circostanza sintomatica | non va perduta d'occhio: la voc'e| raccolta dall' Oeuvre, secondo ! cui il Foreign Office sarebbe ; ! stato vivamente desideroso per | | conto proprio di riconoscere senz'altro l'occupazione dell'Etiopia, ma il riconoscimento non avreb-] be avuto luogfo per , I ! 1 1 |opposizlone j ideila Francia, la quale, rifiutanj dosi a fare altrettanto, avrebbe in; sistito affinchè la cosa venga pro! crastinata. j Se'la. cosa è vera, l'opposizione : francese al collaudo del fatto corn : piuto in Etiopia sarebbe dovuta ; in parte all'ostilità generale che j il gabinetto Blum ha votato ai l'Italia per ragioni di partito, in 1 parte alla speranza di poter im¬ postare sull'adesione della Francia un mercato fruttuoso sia in Etiopia stessa sia in Europa, ma in parte anche al timore che la liquidazione della vertenza etiopica apra fra Italia e Inghilterra , un'era di collaborazione fattiva aggravando le difficoltà diploma Uche {n cui la Francia si trova |im igliata m conseguenza della | guerra civile spagnola e delle ^ ulteriori complicazioni E' noto infatti che l'av- 1 eVentuali J cagione venire della Catalogna in attesa di una completa vittoria dei na- ìzionali gol]eva parecChi problemi ; e cne non è escluso jj pericoi0 che jK Russia per accrescere la confuU^ internazionale induca un Ljorno o l'altro Barcellona a pro j c]amarsi repubblica sovietica indi j pendente e a chiedere il protetto £at0 francese. m tale ipotesi la ! solidarieta d.azione tra Italia e , Inghllterra potrebbe mettere la ( Fr6ancia in gravl imbarazzi. | Continuano intanto a giungere notizie poco rassicuranti dalla Siria dove i disordini di Beyruth sono finiti con una repressione severa che ha fatto una sessantina di morti e quattrocento feriti. Se teniamo conto che la nuova sistemazione dei rapporti franco-siriaci è di ieri, non si potrà fare a meno di concluderne che la prova dei fatti non depone a favore dell'opera laboriosamente compiuta dal Quai d'Orsay. Concetto Pettinato

Persone citate: Associazione Fran, Blum, Delbos, Francia Lacroix, Uche, Vienot