Piemonte-Lega Lionese 3-1 (2-0) di Luigi Cavallero

Piemonte-Lega Lionese 3-1 (2-0) I calciatori "neri., vittoriosi in Francia tt Piemonte-Lega Lionese 3-1 (2-0) Dopo un periodo di travolgente superiorità, la nostra squadra rallenta il ritmo del suo gioco, incassa un punto e torna a dominare in tempo per mettere al sicuro il successo (Buscagli,! al 14'; Bo al 33'; Lukaos al S' della ripresa; Baldi al 34' della ripresa) RA.PPKES. PlKM.i Amoretti; Bava c Foni; Òepctrini, Ailasin e Prato; Bo. Baldi. Calli. Buscaglia e Silano. LEGA PI L10XK: fiuillard: Kovncs e Rolhion; Clinrbir. OHry e Bicehcrt; Pnsqulni, Cabanncs, lierk, Tu\ e Langillier. ABPITIIO: Mcycr, della Federazione Svizzera. (DAL N0STK0 INVIATO) Lione, 16 mattino. Al fermine della gara i più lieti erano Indubbiamente ali timi-tiri liónesi. La sconfitta prevista non era stata umiliante e. Ut squadra locale, dopo di aver assistito nel primo tempo all'esibizione di bel gioco fornita «Vii nostri ragazzi, si era ripresa bene, per finire ottimamente in crescendo. A noi. invece, era. rimasta' In poco lieta impressione dell'incapacità della squadra nostra a portare il punteggio a uno scarto che segnasse, in modo ancor più netto, la differenza dei valori. Forse, era la nostra una pretesa eccessiva, che la vittoria doveva bastarci, anche se non clamorosa, ma il senso di disappunto superava, comunque, la soddlsfasioìte per il successo realizzato. Invece, non fu cosi Il fatto si è che i primi quarantacinque minuti di gioco ci trassero un po' tutti in inganno. L'am'ersario non lo conoscevamo, ma lo reputavamo di valore appena medio, poiché non si trattava, in fondo, che di una squadra di club: quella del Saint-Etienne, partecipante al Campionato di Francia di seconda categoria. E' vero che c'erano dei bei noìffi nei reparti, quali quelli del portiere Gnillard, iriù volte nazionale B, dell'ungherese Kovacs, terzino de- slapsclatucptnpsntricolore» Charbit,me- r'stro, del diano della squadra di Francia.'ldell'alsaziano Bicehcrt. vedetta'ddel calcio di Strasburgo, dei duc\'l«naturalizzati» Beck e Ta.r del¬ la scuola- danubiana, e di Lan gillier. c.v-caintano della naziona llle; ma noi pensavamo chc. se Uquell'unità non era tra le primis-ÌBsimc, ciò doveva essere in dipeli-\bdenza della ma forza, probabil-ivImente più notevole a tavolino che' u s,,j r„„|/)0. \r\ La relativa facilità con la qua-\ Aei te riuscimmo a portarci in van-\d,Uagi/io c il senso di dismiio che] ^Ul* WCOTMrf immmsano «st'/roti-Ip-jteggiare il gioco tutto abilità e c, improvuisaziono «*n nostri, ci fe-' ce I e cero convititi che. dopo un'ef fi-'mmcra resistenza, i lionesi sarebbe- rro stati in balia completa della o i . , . : - nostra rappresentativa che, alla distanza, avrebbe dovuto dominare in modo incontrastato. Invece, non fu così, c vi spiegheremo il perchè L'incontro si era iniziato alle, ' f114,30 francesi, corrispondenti al-\ae fa nostro 15,30. Stadio modesto, - con piccole tribune in legno ? - NevtI sr va 'XP"H\ al completo con un totale uIdi sci o settemila spettatori. Lio- \rtic e in Francia la città nella qua-, |Je il rugby trionfa, e c'era in con- acorrenza alla gara di calcio vnlBincontro di palla orale, nel quale rerano imprimati i locali, cinque involte finalisti del campionato e,/il - quindici 'aL"" „„„„.(„„: -i'1. '"»'"/"" e\dx Narbona. attuati detentorc del , \ titolo. Una partitimi, insomma.' r rftr relegò un po' in seconda linea e\la contesa calcistica. ]t-1 Comunque, ointr ce n'era a in-(sufficienza e ,/ìi organizzatori e- "II,.,,,,,, iirli dal successo della loro le f||ieiativ„ Tribune pavesate con sZ\coglic„za alle due. squadre era o statn. ottima. n 1 Qualche fischio annetta ìicrcetli- a ... ' . ' n ; '"'r; Lf due squartic Si etano -schierate e, dopo aver salutato. a \ si crono naxlr xulf'.ntteiiti.'i, nnr molti applausi .si erano poste sull'tattcnti.'t pc. , 'lw» Minuto di silenzio decretato* Novità nella ripresa ulàa memoria di' nn'àrig~e\lÌe"lèÌ-\-|/n Le,,,, Lionese spentosi nei gio,-'i „; . j?,„,„, ,r,,„lti i w./i/i ' ;;:"ó^;:;:.^:'^%:'d:;'-!!: 9\zio al gioco. n „„„„ -, i: ! roteerò o*i ritownro — come d'ove--2, DOMO, poi, coii/rriimrci t giocato-]o1,^ _ chc u terreno, apparente- a- „*-„-. h..nlln ,;..„;,„,.„ „ir„itr, o '""'f '"'"tata, aitano 6.(pratico, del tutto irregolare, pe<- o- jj fondò cosparso di buche e di '. M*'/' dWh0- L" l>nm rimbalza- e-'t'o, quindi, nei modi più imprn- ",|sati'e il controllarla riusciva dif-.A questo punto occorre ithc chc pochi minuti di gara ci per- *r\fieUia8tmo. . . ' . I Attaccammo con decUione, pre- r' «Kuivummo noi un ,-o.,n . n valendo senz'altro in linea tecni-( rn .^"-tr ri. fitti passaggi rascia- 'on sul posto i banchi' sorpre[ si dalla facilità, dt manovra e dalla, sicurezza di tiro dei nostri. Dopo due minuti il portiere salvò casualmente un autopunto che il centro sostegno stara per regalarci, e all'8', un tiro a mezza altezza scoccato da Galli provocò una spettacolosa parata a pugni chiusi dell'estremo difensore. Il punto maturava e venne realizzato al 14' in maniera briUante, L'anione fu condotta e svolta da De pretini. Galli e Buscaglia, e que-1sti, battendo la palla al volo di si-[nistro, la piazzò in modo tmpa- rwWte in rote. Un goal da ma-mia-\le che •'" sportivamente applau dito> come un'autentica prodezza 'lell« squadra superiore Nove minuti dopo, senza che 1 lionesi avessero potuto contrai-laccare in modo pericoloso, il pitti- Ueanio dei piemontesi aumentava. Buscaglia trovava Galli con unbcl passaggio, il centro si lancia-va, confondeva gli avversari con un paio di finte e smistava a Borhe sopraggiungeva sulla destra. Alla piccai,, estrema non riuscì difficilc se,mare a colpo sicuro. Con due riti a zero dopo ncp-pwjv mezz'ora di gioco e, quello che più vale, con una superiorità chiarissima, potevamo verosimilmente mirare alla vittoria clamo rosa, al punteggio schiacciante fondo.') e un po' la ai ]arc dell'accademia „„ nt'UCrsnrio Noi, francamente, l'attendevamo e i francesi la paventavano. In- vece, ci fermammo sul già otte-nudo. Un po' le difficoltà delterreno (quante azioni furono schivate dalle irreaolarità del ma ma contro che girava, u vuoto freno perdere alla noslra unità quella pericolosità incisivo rhr_ nvr,;, caratterizzato il suo ,linrn „r/;,. ;,rj„iC f„.si. jj„ fl„„j f„ ancora sfiorato al 36', 'quandoBitscaglia andò sotto da solo r rr„,„„ p„u„iie che Bo fu a. un nulta dal raqqinngere proprio sul-/,, u„r„ bianca, poi si giunse, sen-~;,itr„ ,/,- notevole, al riposo dimr,,; ,;,,npn .... Alla riprcs,, ci attendevano del- tc ,wri'"- Infischiandosene, deglincordi precedentemente, presi, 1 "Onesi lasciarono negli spogliatoi l'interno destro Cabanncs, incln- st>ro al rentro dell'attacco un ai- ^J" _™«»™! ?™*,™tcva_ rirr^nne e risultando parecchio pericolosa. Senza tante combina- « rnir„nn..i Arì ;,„„„ ..,„„ ' m'" /""'"""»"' acne aite ' , . * fL<"''»"!rV' K'nzinno, è una ree-bene, superandoci in velocità e fìenix-imir. e, ..i^,iUn„rtn «n,<flMl.ln due estreme\cMa r"'lm c « fibrine Pasquini '"" olemetlto scaltro) e tfeMWr«-' prrndrnza del centro attacco, i ^ ^a'fesa- * rarl.it,■„ volle premiare i loro -to Pasquini csci/uì un centro e]balzarono verso la palla tanto Fo- ni. quanto Brek e. Lukacs. Il no- ,/,-„ trr-inn meo fra i due non suo ferino, picso fia t «ite, timi potè respingere e la palla picchiò '.sulla schiena di Lukacs. rotolando verso il goal. Amoretti, data la casualità della situazione, si tra- .vò spiazzato e non potè che for- ,, , . . E 1 arbitro Volti: premiare I (010-'; — -egaio di un noninobm sforzi col che tornò a darà un po' d'incer- lezzo al risultato. Al quinto tu imi- rare il pallone che, nel frattempo, I , %.„„,i,.„, . ' ,n ' fu .annuito e respinto da Depe- ■■..-.•,,..,.,„ r .,„,.,„,., (trini. La linea della porta non era stata assolutamente varcata. mn[l'arbitro, che era tra l'altro abba- stanza lontano dal luogo dell'azione, fischiò il punto e indicò il cerchietto di metà, campo. Itwassammo senza indispettirci, che tanto a nulla sarebbe valso. La vittoria al sicuro Preoccupante era, invece, più del punto al passivo, il gioco con- fuso della nostra squadra. La me- diana girava a vuoto, accusando'Allasio un notevole annebbiameli- to nella sua azione, e l'attacco non ingranava più. Silano era incerto '■ e timoroso, Galli si attardava ncl\servire i compagni, Bo era presso\che immobilizzato da un mediano|eccellente. L'iniziativa era, insomma, passata ai francesi e a noi spettatori pareva quasi impossibi ' '0 chc 1(1 squadra nostra non po resse ritrovare la sua azione mi¬ I . Fa"° »*0 che, al 13', Lanini-'.lier> sfuggito a Depetrmi. colpì\ l".J»e»°, «« montante e che. at\14' tiro secco e improvviso di'Luk-u-rs richiese ad Amorelli una\ "®« f'«'iìc W>uta. La confusione\duro per un po', e cioè per circa ì'e,'t,c'"qnc minuti, poi. senza ,i- portarsi ai loro momenti migliuriAsicuro la vittoria. Al 28' Silano galoppò fino al centro, passò a Calli e Galli diede a Buscaglia, che sbucò solo avanti a GulÙard'A Goal fatto, pensammo, ma il no-latro attaccante trovò modo di in- v'arc '« pieno sul portiere. Al 34', '"",ccc' 1(1 'w?c ci f" V"' f"Vore- volc> lm,c"à tiro di Baldi. „p- parcntcmrntc diretto oltre fondo, fu correi lo dal terreno c. iiniio'o l'estremo difensore, mandò la polla a picchiare contro la base di un i>alo e a rimbalzare in rete. Tre a una, e punto, che, negli ul- timi dieci minuti, si tornò a un gioco senza rilievo alcuno. Fu, dunque, una partita facile che ci piacque e fu bella solo a metà. Noi non vogliamo essere severi coi nostri ragazzi vitrorioil terreno perfido, l'avversa rio improvvisamente rivelatosi nella ripresa più forte di quanto si potesse supporre, il giuoco, un po' disordinato e atto a trarre in inganno, praticato dai Konesi, in fluirono a togliere brillantezza al l'azione della nostra rappresentativa. Ma, oltre a tutto ciò, è vero che Allasio, Prato, Silano e anche Oalli non apparvero nella loro In ca migliore. La difesa, tJU'ece, fu sempre attenta e potente, tanto con Bava quanto con Foni; e Depetriiii fu tra i migliori per contitiiittd- e buon lavoro. L'attacco fc- ce maturare molte occasioni e ne "fruttò poche. Comunque, la vittoria fu piena e meritata, La squadra del Saint-Etienne. per quanto sufficientemente forte e coraggiosa, non poteva sperare di ridurre a limiti minori la serti fitta. La classe conta pur qualc0!ia '» "»« di calcio. L'arbitro non ci fu amico nel complesso, ma non ce da prendersela con lui. Il pubblico fu esemplarmente corretto e molto sportivo. Nessuna rudezza e nes- Asiin incidente. Proprio come si sperava e come si voleva dimo strofe... j Ai cavallereschi avversari è sta\ta donata una bella Copi», e la giornata si è chiusa con un ban- elicilo in Un ritrovo lione.'.- La rappresentativa piemontese.ripartirà, per Torino stamane al-\ lo ore dodici e sarà in sede alle venti. Luigi Cavallero 1L PORTIERE FRANCESE BLOCCA UN TIRO DI GALLI (Telefoto