La cordialissima attesa

La cordialissima attesa La cordialissima attesa Vienna, 7 notte. Vieiiim ricetterà ufficialmente domani sera il ministro degli Esteri italiano conte Ciano che arriverà qui accompagnato dalla consorte contessa Edda e con numeroso seguilo. Superfluo dire che l'avvenimento, il quale precede la conferenza tripartita, è atteso da ambienti politici stampa e opinione pubblica con interesse e curiosità che in Austria rare volte notammo. Ma l'interesse e la curiosità sono europei e non soltanto locali: già oggi sono arrivati numerosi Inviati speciali dei maggiori quotidiani stranieri Dichiarazioni di Schmidt Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri dott. Guido Schmidt ha fatto oggi al rappresentante dell'Agenzia Stefani le seguenti dichiarazioni: « Il Cancelliere federale ed io aspettiamo l'arrivo di S. E. il Ministro italiano per gli Affari Esteri conte Galeazzo Ciano e della sua consorte con un entusiasmo al quale risponde quello di tutto il Governo federale e di tutti gli austriaci. Noi salutiamo nei graditissimi ospiti gli inviati del Grande Duce e della Nuova Italia, i rappresentanti di un nobile popolo al quale l'Austria è legata dalla.più sincera amicizia. Il Ministro degli Esteri italiano rende oggi la visita di S. E. il Cancelliere federale von Schuschnigg e mia. Ma questo viaggio non è compiuto soltanto per cortese formalità, esso corrisponde alla buona consuetudine di fare periodicamente incontrare — come del resto è previsto — i responsabili dei tre Stati firmatari dei Protocolli di Roma. Questo contatto dà utilmente alle relazioni diplomatiche un carattere.di speciale cordialità e le approfondisce. In occasione della nostra visita abbiamo avuto modo di constatare la schietta e calorosa ospitalità del popolo e del governo italiano che dimostrano sempre quando essi ricevono i loro amici. Le giornate felici che ho potuto trascorrere in Italia nello scorso mese di giugno insieme col mio amato capo, il Cancelliere federale von Schuschnigg e poi nel mese di settembre in occasiono della mia prima visita di carattere ufficiale come ospite del Capo del Governo alla Ròcca delle Caminate, mi hanno lasciato impressióni indimenticabili. Sono lieto di avere ora- la possibilità di dare una prova profonda della nostra simpatta e della nostra amicizia per l'Italia in territorio austriaco Insieme con tutti gli austriaci sono lieto anche di salutare i nostri provati amici italiani ed ungheresi e di avere l'occasione per proseguire con operosità sincera e schietta il nostro lavoro utilissimo. Rivedersi in questo momento ansioso della politica europea manifesta chiaramente il desiderio profondo di sostare per un momento nel nostro lavoro di dura j responsabilità e di gettare uno | sguardo sul cammino fatto in co|mune ed un altro sguardo sulle [strade del futuro che vogliamo ! percorrere insieme con la grande ' e nobile nazione amica italiana e sempre in favore dei tre Stati fir| matari dei Protocolli di Roma ». Improntati alla stessa calorosa cordialità sono gli articoli che i grandi giornali dedicano all'imminente avvenimento. Sotto il titolo « La visita di un amico » il Weltblatt porge il saluto al conte Ciano e rammenta come l'Italia sia stato il primo paese a liberarsi nelle questioni mediocuropee della mentalità di guerra mettendosi a fare una politica costruttim. I Protocolli romani rappresentano il punto culminante dell'evoluzione iniziata i I i|j da Mussolini e sono da considerare non un blocco ma un centro di stabilità che ha dato prova della sua saldezza durante la campagna di Abissinia e a Ginevra. Il giornale, proseguendo, si rende interprete del compiacimento della, opinione pubblica austriaca per la missione conferita dal Duce al conte Ciano di recarsi Vienna con anticipo per ricambiare in suo nome e in sua. rappresentanza le visite austriache a Roma. L'opera continua La Reichspost scrive che Governo e opinione pubblica salutano con cordialità e con calore l'ospite romano non solo a motivo dell'alta carica che egli copre e perchè in politica estera è il fiduciario del grande Uomo di Stato che ha diretto con forte mano e con successo la nuova Italia du lui creata, ma anche a inotivo della sua eminente e interessante personalità. Nel corso delle conversazioni viennesi il Ministro degli Esteri italiano informerà senza dubbio il Cancelliere Schuschnigg e il Segretario di Stato agli Esteri Schmidt in merito ai colloqui da lui avuti in Germania col Cancelliere Hitler e col ministro degli Esteri Neurath e oltre alle faccende prettamente austro-italiane esaminerà ugualmente le questioni che hanno rapporto con la preparazione della conferenza tripartita di Vienna. « Dopo l'importantissima disteni sione della situazione dell'Europa I centrale verificatasi l'undici di i luglio, accordo che secondo le pa| rote di Mussolini ha schiuso una j nuova epoca nella storia della mo¬ i l a i a ¬ derna Austria, la visita del conte Ciano a Vienna, dice la Reichspost, significa una continuazione dell'opera di consolidamento della pace in Europa centrale, opera che coi contatti personali degli uomini di Stato viene favorita nel modo più efficace ». La Kronenzeitung, il giornale viennese più popolare e a maggiore tiratura, simpaticamente ricorda la fanciullezza della contessa Edda Ciano Mussolini, fanciullezza che la vide testimone delle dure lotte paterne. Quindi rifa la carriera di giornalista e diplomatico e al tempo stesso di combattente del marito conte Galeazzo. Diventato ministro degli Esteri, al ritorno dalla campagna di Abissinia dove al comando della « Disperata » volò per primo sulla capitale nemica Addis Abeba, il conte Ciano si è messo nella primissima fila di coloro che tengono in mano i destini del mondo. Coi suoi 33 anni egli è il più giovane ministro degli Esteri di Europa e ha occupato il posto tenuto prima da Eden. Consolidamento in vista Il Neue Wiener Tagcblatt dice che la conferenza viennese avviene in un'epoca di incertezza europea: le antiche forme di vita comune create dai trattati di pace e dalla diplomazia, del dopoguerra sono diventate dubbie o stanno per scomparire. Però al loro posto non è subentrato nulla e nemmeno si intuiscono delle nuove formazioni. In un momento simile, i Protocolli romani del 1934 e il loro rinnovamento e perfezionamento a cui sotto il Cancelliere Schuschnigg si è giunti nel 1936, acquistano una particolare importanza dal punto di vista della stabilizzazione e del consolidamento dell'assetto della Europa centrale. Gli uomini che a Vienna stanno per riunirsi al tavolo delle trattative si trovano di fronte a un compito veramente grande e notevole. Il Kleines Blatt scrive essere innegabile che l'Italia e la potente personalità del Capo del suo Governo nel momento mondiale che attraversiamo, sostengono una parte eminentissima. Sotto il titolo « Un ospite graditissimo », la Neue Freie Presse, salutando il conte Ciano, dice che il Ministro degli Esteri italiano è un fascista della prima ora che si è guadagnato gli speroni nell'a vanguardia del movimento, che ha dato sempre rinnovate prove del suo eroismo e del suo spirito di sacrificio: <: Entrato nella carriera diplo matica dieci anni addietro, egli ha servito nell'America del Sud, a Pechino, e quindi è stato chiamato a Roma. Mussolini non avrebbe affidato il ministero degli esteri al conte Ciano, suo genero, se non fosse stato sicuro delle sue eccezionali doti ». Il giornale fa quindi la storia dell'azione diplomatica che ha condotto ai Protocolli di Roma c ai viaggi del conte Ciano in Germania e conclude dicendo: « Dagli indizi più disparati si ha la prova dell'interesse col quale l'opinione pubblica segue questo incontro e attende la conferenza di Vienna. L'Austria, l'Italia e la Ungheria non hanno da temere questa attesa. Le iniziative dei tro I Stati mirano a servire la pace euj ropea e chi serve la pace adempie I un sacro dovere e obbedisce a una llegge di buon senso e di umanità.-. Un telegramma da Budapest diI ce che tutte le notizie finora difi fuse in merito alla restituzione da I parte italiana della visita che il ! Reggente Horty farà entro il mc! se a Roma sono da considerare [infondate. Così le ipotesi forimii late in base ad esse sono per lo meno premature. Quanto alla conferenza che il conte Bethlen, ex Ministro degli Esteri ungherese, terrà a Milano. LI 15 dicembre. Italo Zìngarelli