La battaglia per Madrid
La battaglia per Madrid La battaglia per Madrid Le truppe del generale Varela alle porte di Getafè, a nove chilometri dalla Capitale Toledo, 3 notte. Il quartiere generale di Salamanca annuncia, che una colon-na di legionari e di soldati indi-geni è avanzata stamane al norddi Pinta, occupata ieri, e che centinaia di militi compresi un comandante, due capitani e cinque tenenti sono passati ai nazionali.Le truppe del generale Varela, dal canto loro hanno /atto un nuovo balzo in avanti, che li ha portati a ridosso di Getafè, l'aerodromo madrileno che si trova a nove chilometri dalla capitale. Nel villaggio di Fuenlabrada, occupata nelle operazioni di ieri dal « Terclo » e dai « regulares »le truppe nazionali hanno trovato dtlle fortificazioni in cemento armato molto ben costruite. In una di queste trincee i legionari hanno scoperto i cadaveri di quindici militi, fucilati per esser fuggiti dinanzi al nemico. Secondo il racconto fatto daprigionieri, il col. Puigdengola, che fu il difensore di Badajoz e chedopo essersi recato in Portogalloera ritornato a prendere il comando sul fronte di Madrid, sarebbe stato giustiziato nella capitaleera il vinto di Navalcarnero. Negli ambienti nazionali si fa notare che le azioni vittoricse degli ùltimi giorni presentano un inI teresse strategico eccezionale per jZo sviluppo ulteriore delle operai trioni. Le colonne nazionali non atìtaccano più la capitale sii di un '.soZ fronte, ma su due. Domenica esse occuparono, come è noto, parecchi villaggi situati sulla linea Navalcarnero - Hnmanes - ParlaGrazie a queste operazioni particolarmente felici, la linea del generale Varela al sud-ovest, che misurava appena quindici chilometri di lunghezza, si prolunga ora ad ovest e tende a raggiungere il nord-ovest dell'EscurialSe questo piano si realizza, tutto un esercito di militi che si trova di fronte all'Esrurial e alla Guadarrama, nella Sierra che porta questo nome, si vedrà tagliata ogni comunicazione con Madrid. Nell'ipotesi della caduta della capitale, i militi vogliono dunque sbrinarsi ud abbandonare i colldella Sierra, dove montano la guardia da tre mesi, per non vedersi tagliata ogni possibilità dritirata verso il levante. Negli ambienti nazionali si aggiunge: «E' inutile dire che il pericolo duna ripresa offensiva governativadopo lo scacco lamentevole di questi ultimi giorni, sembra scartatoTuttavia, Burgos non vuol fare delle previsioni frettolose. L'alto comando è prudente e vuole risparmiare un troppo grande spargimento di sangue. La sua volontà è di cintare una battaglia nelle strade di Madrid. Ecco perchè in realtà la caduta della capitale non potrà avere luogo prima di una decina di giorni ». Questo linguaggio misurato non impedisce di notare che la situazione della capitale è estremamente grave. I suoi difensori, del resto, se ne rendono perfettamente conto. I giornali madrileni incitano le milizie e il popolo alla resistenza con frasi in cui la disperazione è evidente. Il comitato centrale del partito comunista ha lanciato, tra l'altro, un manifesto per chiedere ai lavoratori di fornire lo sforzo massimo e di passare acontrattacco. Ma questi proclamcadono ormai nel vuoto. La demoralizzazione regna anche nelle file estremiste e in quanto al popolo esso attende con ansia l'ora della liberazione. Che questo stato di cose corrisponda a verità è del resto anche provato da quanto avviene suterreno politico. I negoziati tra partiti del fronte popolare rappresentati nel Governo e l'-organizzazione operaia sindacalista deglanarchici sono conclusi infatti conun accordo completo. La confederazione nazionale del lavoro abbandona la sua posizione astensionista, e si incorpora nel governoi noni dei nuovi ministri anarchici saranno conosciuti fra pocoQuesta alleanza è estremamentc significativa e dice chiaramente che il governo si rende conto di avere l'acqua alla gola. Esso ha anche accresciuto la sua impopolarità nella popolazione madritena, dato che si presta agli anarchici l'intenzione di far subire alla capitale la sorte di Irun. GuafàlBjara
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