LA SANITA' MILITARE nella guerra d'Etiopia

LA SANITA' MILITARE nella guerra d'Etiopia LA SANITA' MILITARE nella guerra d'Etiopia Preparazione organizzazione e funzionamento del servizio - Dichiarazioni del ten. gen. medico Luigi Franchi a «La Stampa» Firenze, 2 notte. La gloriosa campagna africana per le su.? caratteristiche è stata anche eminentemente logistica. Iservizi si trovarono a lottare con-irò ostacoli e difficoltà di ognigenere, dovuti al terreno, all'as- senza di strade, alla mancanza dirisorse locali. Per il servizio sanitario esistevano in più preoccupanti incognite rappresentate dalle scarse conoscenze cllmatologiche e dalla minaccia di pericolose malattie infettive al contatto delle nostre truppe con popolazioni semiselvagge, ignare delle più elementari norme d'Igiene. Primo tempo Ma la Sanità militare seppe svolgere in pieno 1 suol compiti e rispondere alle richieste del Duce, all'aspettativa della Nazione. Abbiamo pregato il tenente generale medico gr. cr. dott. Luigi Franchi, più volte decorato al valore, che fino a pochi giorni addietro ha tenuto la carica di direttore generale della Sanità Militare, di fornirci alcuni dati sull'opera umanissima e feconda.— Signor generale, ci vuole parlare dell'azione preparatoria?— Essa è stata, — ci ha risposto il gen. Franchi — scrupolosa e minuziosa, fatta sin dal tempo di pace. Già nel periodo preparatorio, infatti, la- direzione generale presso il Ministero à^[Guerra provvide all'attuazione disvernate provvidenze: selezioneaccurata degli uomini per etimi-\nare quelli che non avrebbero po- tuto \ regioni [rivaccinazioni pr ii vainolo, il tifo, i paratifi, il colera; emanazione, a. mezzo di opuscoli e di fogli volanti, di norme e suggerimenti d'igiene, tenendo presenti le caratteristiche climatiche, l'epidemiologia e la patologia di quelle regioni; propose il tipo di alimentazione; dettò norme di profilassi contro la malaria; prescrisse la sterilizzazione sistematica delle acque ad uso potabile; comandò gli uff- sopportare la dimora ft,. tropicali ed equatoriali;inazioni preventive controciati medici partenti per VA. 0. ad un corso istruttivo acceleratopresso la clinica delle malattieEloquenza delle cifre — Cifre? — Eccole: furono inuiaii 144 Ospedaletti da campo, 60 reparti di sezione di sanità); 15 nuclei chirurgici ed un'autoambulanza speciale chirurgica diretta da S. E. il Prof. Paolucci; 17 ambulanze radiologiche; 13 ambiitonze orfontoiatric/ie; 14 sezioni di disinfezione; 122 potabilizzatori carreggiati e 27 auterpotabilizzatori oltre quelli della, sezione di disinfezione; 18 autobagni oltre quelli delle stazioni di bonifica. I medicinali ed i materiali di medicazione spediti fino al marzo 1P36 ammontano a ben 8000 tonnellate; figurano tra questi ultimi 2.000.000 di scatole di steridrolo per la potabilizzazione delle acque; 900.000 kg. di cotone idrofilo e di mussola e garza idrofila; 100.000.000 di tavolette di chinino ed inoltre chilogrammi 1200 in polvere ed 1.200.000 fiale per uso endomuscolare ed endovenoso dello stesso medicinale. Leunità sanitarie allestite, fin daltempo di pace, tenendo presentela possibilità d'impiego in zonemontuose, prive di strade rota-bili, risposero bene alle esigenzeper il loro trasporto con qualsia-ai mezzo (bt'stie da soma, carri a trazione animale e meccanica) e per il loro impiego in qualsiasi terreno. Memo a mano che esse venivano inviate in A. O. fu provveduto alla loro reintegrazione in modo che le dotazioni di mobilitazione in Patria furono sempre al completo per ogni evenienza.— Riteniamo che la Sanità Militare abbia dovuto improvvisare tutto, creare tutto dal nulla. — Esattamente. Giova ricordare clic prima del marzo 1935 nelle nostre due colonie — Eritrea e Somalia — non esisteva alcun apprestamento sanitario militare. Gli ospedeili civili di Asinara, Mas sana e Mogadiscio, e le poche mafermerie regionali disponevanocomplessivamente di appena 600letti perì bisogni della popolazionecivile e delle scarse truppe. Inconseguenza la Sanità militare doMvette creare «ex novo» un'or„a-nizzazione sanitaria rispondentealle necessità di un contingente ri-levante di truppe in periodo di inM,„„„„ v ni , ■ , Ir, ,1 ^ ^?fcftC'« vere una serw di problemi digrande importanza: quello dellosgejmbero degli ammalati e feriti;sello ospitaliere; quello igienico-profilattico; il rifornimento deimateriali, samteirt; lassistenza aprigionieri di guerra, alle numero-se centurie operaie ed alla popola-zione civile; in:,ne a prendere tnt-ti i provvedimenti meelico-lcgalrichicsti dal caso. t_„„i^„,;u „„„»: Lu« 1 rentamila posti letto Le cariche direttive furono affi-date quasi esclusivamente ad uf-fidali medici del servitio attivomolti dei quali avevano vissutolunghi anni in colonia. Essi det-telo luminosa prova di grande pe-rizia nell'organizzare dal nulla unservizio tanto delicato e di rostamole. Gli organi esecutivi costituiti da oltre 1200 ufficiali medici, in massima parte richiamati dal congedo, e da oltre 200 chimici farmacisti, gareggiarono in capacità tecnica, operosità, spirito di sacrificio, sereno sprezzo del pericolo. In breve tempo — ha continua-to il Generale — darò ii ritmo ac.celerato assunto dalla nostra vittoriosa avanzata, furono impian-tnti oltre 30.000 posti letto contutte le specializzazioni medico-chirurgiche, ospedali e reparti per ynalattie infettive comuni, lazzaretti, convalescenziari; funzionarono fin nelle primissime linee perfetti servizi radiologici ed odontoiatrie.i; laboratori chimici e bromatologici, stazioni di bonificaI nostri autobagni ancora una volta hanno riconfermato la loro per/ezione tecnica e la loro greinde litilità, assicurando la pulizia personaZe alle truppe avanzate ed in^^^^'^^^^^g^ ia di Km in territorio nemiC0attraverso un terreno di alta monL 0 desertico, fu provveduto L, reqnlnre e ,,nllecito trasporto in movimento. Furono organizzate ed attuate in modo mirabile la profilassi antimalarica, anticeltica, antivaiuolosa, antilebbrosa, antitifica, antidissenterica, antirabbica, antiparassitaria; col concorso del Genio militare fu assicurato l'approvvigionamento di acqua potabile abbondante e pura. — L'assistenza si è estesa al nostri operai... — Non soltanto, ma anche alla popolazione indigena con Z'impianto di ambulatori speciali che furono subito affollatissimi e che costituirono veri centri di efficace diffusione di civiltà, di salute e di influenza italiana. Risultati eccellenti Sono universalmente noti — ha proseguito il gen. Franchi — i rtsultati raggiunti: la salute delle nostre truppe fu sempre ottima; la morbilità e la mortalità furono contenute in cifre anche più basse di quelle del territorio nazionale; non si ebbero epidemie di malattie infettive. In un terreno originariamente sprovvisto di strade, conL, ft. rfj d- ^ 'mvjUauirfj nmmalati e di i000 {eri£ jm_ ■ , . . J.. _ . ,.' . piegando i mezzi più svariati; bestie da soma, autoambulanze, automezzi vuoti di ritorno, treni e littorine attrezzati, aeroplani sanitari. I percorsi lunghissimi furono suddivisi in tappe, ognuna delle quali erano stati impiantati uno 0 più ospedali. Infine la Direzione Generale di Sanità militare approntò in Patria oltre 10.000 lettper il ricovero e la cura dei militari rimpatrianti dall'A. O. per ferite 0 malattie, senza ricorrere ad alcuna requisizione di edifici. Al-l'uopo furono notevolmente am pliati gli ospedali militari di Caserta e di Napoli; fu. aperta a NaPol* una nuova sezione ospitane.ra; si richiese il concorso delle cliniche e degli ospedali civili di Napoli e Provincia; furono costruitnelle ridenti località di PozzuoliAversa, Maddaloni, Pagani, Nocera Inferiore 5 ospedali baraccatcapaci di oltre 3000 posti lettocompletamente attrezzati di tutto il materiale occorrente per i servizi generali e per quelli tecniciPeraltro, data la rapidissima conclusione della campagna e lo scarso rimpatrio di malati e di feritiessi non furono impiegati. Moltaltri ospedali civili del Regno, cliniche private, istituti religiosi, offrirono, in una nobile gara, lettipersonale di cura e di assistenza locale. Medici caduti sul campo — Come sempre, la Sanità Militare è stata perfettamente in lìnea. — Ritengo veramente che si possa dire così. Oggi, che ho lasciatola carica, sono lieto di aver aderito al Loro inuifo, sono lieto dpoter avere l'occasione di affer mare che nell'organizzazione e nel funzionamento del servizio i Corpo sanitario militare in A. O mise a profitto scienza, esperienza, abnegazione, prodigandosi oltre ogni limite per contribuire atrionfo delle nostre armi e per rispondere al comandamento di tante famiglie che gli avevano affidato la vita dei loro cari e con essa tutto un patrimonio di idealità ed affetti. Data la rapidità con cui fu raggiunta la folgorante vittoria, dovuta al genio del Duce, all'eroismo dei combattenti ed alla sapienza militare del Maresciallo Badoglioesiguo è stato il numero dei medici caduti mentre sulle zolle insanguinate dal sacrificio portavano la- loro opera di soccorso; la loro percentuale può tuttavia degnamente figurare con quella del^ Anni combattenti: quattro sottotenenti medici caddero in combatt,mento: Ant<>nio Poro», Matteo ,Ar<a'10- fnneo Muricchio, iM"?leJn w?"to mm\tre ^lle1ldere,co1 l«™"> di sassi i fe"'1 c,'.f s,tava curn"d° d°P° aver efle mJ;nl.non,) *eHo s"a ?/Mf,ola: L»W Chiavellati medaglia d'argento sul campo, che incontrò ™°rtc stesso scontro in ,,„, cadde a „Bppeltano miHtar Medaglia d'Oro padre ReginaldGiuliani. Altri Medici militari fu rono feriti ed alM ancora contrasseromaiame.Moniumilisoldati di sa,nita perirono, o furon feriti 0 ammalarono nel prestarl'opera loro. Il personale sanitari ha partecipato a tutte le fatichele privazioni, i pericoli delle trup pe operanti delle varie armi, ed[ha impugnato la vanga per concorrere al durn invoro del ,antein più nell'assistenza alle popolapioni indigene, ha corso il rischi di contrarre gravi malattia, XI Ten. Gen. Franchi ha concluso le sue documentarie dichiarazioni, che gli Italiani leggerann con interesse e con ammirazionverso i camerati medici militarcon le seguenti parole: Al termine della mia lunga carriera, mi è caro constatare — cic7ie è molto confortante- — chtutto il personale della direziongenerale di sanità militare e quello degli istituti periferici hannprodigato attività intelligenza ^Pacità tecnica in un unico sforzo e con una sola mèta: co>itrfbuire alla immancabile vittorigrandiosa impresa volutper Z'auuentre della Nazione dallprodigiosa lungimirante mentdel Duce, nei nomi augusti dS. M. il Re e deliri Patria fascista . Carlo A. Avenati.

Persone citate: Carlo A. Avenati, Duce, Luigi Franchi, Maddaloni, Paolucci