Le avventure della strada

Le avventure della strada Le avventure della strada Un ubriaco... cleptomane - Le fortunate indagini di un derubato, trasformato in poliziotto dilettante Un marito violento e un altro bastonato Il cinquantottenne Carlo Tonda fu Luigi, abitante in via Calvo 1, non è certamente uno stinco di santo. Lo prova a questo riguardo il suo passato piuttosto avventuroso, segnato sulla fedina penale. Tuttavia, ed egli lo ha ancora dichiarato martedì al commissario capo di P. S. .cav. Ciminelli, la più gran parte della colpa va addossata all'alcool: quand'egli beve, contrariamente ai più che diventano allegri ed agli altri che divengon tristi, si sente prepotentemente attirato a commettere un furto. — S'immagini che una notte... Ma l'avv. Ciminelli che conosceva il suo tipo non stette ad ascoltarlo di più e lo spedi alle carceri senza attendere altre dichiarazioni. Il Carlo Tonda è stato sorpreso lunedi, 26 corrente, in via Ormea di reriCNvevetanotohaspra10se11letrguglvinavverso le ore 20,30, dall'agente P. S. Orefice, con una bicicletta1 nnuova fiammante sulle spalle. Il1 velocipede non poteva essere usa- to perchè una ruota era fermata da un lucchetto, La stranezza del caso fece si ^—-£Tavvicin^seal Ton da per chiedergli dei chiarimenti. da per"chiedergl | Le giustificazioni furono poco con ivincenti ed allora il Tonda venne accompagnato al Commissariato di San Salvano; in quegli uffici lo scrivano Vacca lo identificava prontamente quale pregiudicato in linea di furti, cosicché ai due 'agenti non rimase più alcun dubibio sulla provenienza del veloci^ pede. Poco dopo infatti si presentava al Commissariato il commerciante Cesare Romagnoli fu Valentino, abitante in via Principe Tommaso 27, per denunciare la scomparsa della sua bicicletta, che igli aveva lasciato momentanea- mente incustodita sai pianerottolo di casa. Il derubato aveva cosi la soddisfazione di rientrare in possesso del suo cavallo d'acciaio. L'altra mattina il Tonda fu nuovamente interrogato, ma dichiarò di non ricordare quant'era accaduto la sera precedente, tanto che fu estremamente stupito al suo ri sveglio trovandosi in carcere. 1 coipo ladresco." signor Girolamo Antonacci fu Lu ì ca- d'anni 38' abitan'e in piazza |l*P»^^^4K!*tó«.^^-,?5 Uvdddbp1tpintènuvedczmvfL*"* IhAltra volta abbiamo narrato i\ i>aVventui'a di un motociclista ; t i crie, derubato del 3Uo rombante ' V ; cavallo d'acciaio, aveva per conto' m j suo iniziato con successo delle in-1 jdagini per scoprire gli autori del Ora è la volta del auto targata 1562-AT, in base ad alcune informazioni fornitegli da amici, si era messo sulle peste dei ladri. Nel frattempo durante le indagini, la macchina era stata rinvenuta in via Giacosa. Gli ignoti ladri avevano però asportato le ruote posteriori che erano nuovissime. Si trattava allora, non più di ritrovare l'automobile, ma le ruote; e il si I gnor Antonacci è riuscito nel suo intento. Il 23 corrente, verso le 19,30, in via Nizza notò l'auto 11311-TO sul quale erano montate le due ruote della sua macchina. Naturalmente il proprietario dell'auto 11311-TO, vedendo l'Antonacci curiosare attorno alla vettura si avvicinò per chiedergli schiarimenti. Schiarimenti che al ' contrario forni lui al poliziotto ! dilettante. Si venne cosi in chia ™ che le ruote i signor Michele ; ^^^JSo F«r»tó 7 p^l™ Uarj0 della macchina, le aveva r acquistate nell'officina meccani-jca sita in via Berthollet e di proesprietà di tale Luigi Walter Mas- sa, d'anni 30. abitante in strada -S Va' Pattonera 1. L ^™?Znl\f nnlT^»!^ " ilo stesso signor Mondino, nell ol¬ ficma di via Berthollet, il deru jjato interrogò il Massa. Que. st'ultimo dichiarò a sua volta di averle acquistate da un certo iGiovanni Rosso, abitante in via o San Secondo 42. La discussione e j però andò a finire alI vicino Com- «tod. ^Salvan^cola il dvèrtsctdp, l . ,mise alle strette il Massa, gli coni1 futò ogni dichiarazione. Tra l'ai- -itro il Massa aveva esibito una ri -! cevuta rilasciata dal Rosso Gio -'vanni — persona questa risulta-1 l ta sconosciuta all'indirizzo dato —, e * l'avv. Ciminelli con una prontala ' P"'Z.a^.mostr^^chej^rice^ i Ma88a. In base a queste risultan- ; . ze n meccanico e?a passato alle{a carceri e denunciato all'autorità j- giudiziaria. l **s - La trcntCnne Libera Dantoni fu i , Angelo .abitante in piazza Carduc- -;Ci 22, ha commesso ieri, secondo o i j] parere del marito, Giovanni Si-inicco fu Giovanni, d'anni 32, una - grave mancanza: aveva appeso la - biancheria senza fissarla, cosicché , il vento la fece volar via. E allora, 0;afferrato un bastone, si sfogo con l >a Povel?"a.' 4ff to,che.taUr,osp^da" i e delle Molinette il dott. Barberis i:medico alJa donna ferite lacero. contu6e aI cap0| guaribili in dodici o ,iorni siccome però all'agente di o ?iorni. Slccome però airagente dij-,P. g. in servizio presso l'Ospedale a: è risultato che per il Sinicco tutte j -jle occasioni sono buone per sfoga-' re le sue ire sulla moglie, 11 marito manesco venne denunciato al Commissariato della Barriera di Nizza per essere richiamato al dovere. E' stato pure richiamato al dovere, ma con modi piuttosto brutali, l'esercente Rinaldo Colombino, d'anni 37, residente a Sant'Antonino di Susa: tanto brutali che ha dovuto essere ricoverato all'Ospedale Mauriziano per la frattura di tre costole. Il dott. Roncone 10 ha giudicato guaribile in un mese. Ecco come si sono svolti i fatti. 11 Colombino si trovava ieri verso le 19.30 nel suo esercizio; ad un tratto senti la necessità di redarguire piuttosto aspramente la moglie. Male gliene incolse: tre individui sconosciuti che si trovavano nell'esercizio lo assalirono e dopo averlo gettato a terra, lo pestaro- 1 no di santa ragione 1

Luoghi citati: Nizza, Sant'antonino Di Susa, Ton