La Conferenza di Vienna fissata per l'11 novembre di Italo Zingarelli
La Conferenza di Vienna fissata per l'11 novembre La Conferenza di Vienna fissata per l'11 novembre S. E. Ciano sarà il giorno 9 nella capitale austriaca I protocolli romani e la collaborazione italo tedesca Vienna, 27 notte. La data della riunione viennese dei Ministri degli Esteri degli Stati firmatari dei Protocolli di Roma è stata fissata in modo definitivo per VII novembre; i lavori dureranno due giorni. Il conte Ciano arriverà però a Vienna il 9 novembre per ricambiare ufficialmente le visite fatte a Roma dal Cancelliere Schuschnlgg e dal Segretario di Stato agli Esteri dott. Schmidt al Duce e al Governo italiano. Dopo Berchtesgaden Un chiaro commento austriaco alle conversazioni che il conte Ciano ha avuto a Berlino e a Berchtesgaden viene oggi pubblicato dall'ufficiosa Relchspost, il quale dice che mentre una parte della stampa europea aveva lasciato libero «fogo alla fantasia e descritta l'Europa alla vigilia della divisione in due campi avversi, in Austria gli ambienti politici l'hanno sempre pensata diversamente e non hanno avuto nessuna sorpresa. « Il paralleli-rno degli interessi della Germania e dell'Italia al consolidamento della situazione politica ed economica nell'intera Europa centrale e sud-orientale — scrive 11 giornale — è cosi palese che un raffreddamento fra i due Stati poteva sussìstere solo fino a quando esistevano le possibilità di una violazione unilaterale di questi interessi. Dal momento che in grazia dell'accordo dell'll luglio tale possibilità è risultata eliminata, la naturale identità delle direttive politiche è risorta da sola, Questo stato di cose fu riconosciuto con chiarezza dagli uomini di Stato austriaci e italiani già all'epoca della nascita dei Protocolli di Roma e perciò già allora si pensò a una collaborazione del la Germania, dichiarandola desi derabile, sebbene in quel momen to le circostanze esterne fossero tutt'altro che favorevoli » Il giornale prosegue osservando che i recenti colloqui del conte Ciano coi capi del Reich hanno evidentemente dimostrato che l'accordo austro-tedesco dell'll di luglio integra in modo felice i Protocolli romani in maniera da permettere alla Germania e all'I talla di lavorare insieme alla ri¬ dpzcgdpidrtvstircCsmtpissGtggtclnsllcostruzione economica dell'Europa centrale senza che sia necessaria una formale adesione della Germania stessa ai Protocolli di Roma. Per la grande politica europea ravvicinamento italo-tedesco non può essere considerato cne come un beneficio dato che le conversazioni di Berlino e di Berchtesgaden hanno avuto l'unico obiettivo di una comune azione per scopi pacifici. « Se tutte le conferenze inter¬ nazionali, conclude la Reichspost, ; si ispirassero a identici criteri non ci sarebbe più da temere per le sorti della pace >, Ricostruzione pratica Quanto all'Austria la Neue Freie Presse mette in molto rilievo gli accenni alla situazione nel bacino danubiano e ne ricava una riprova della buona politica fatta da Vienna attenendosi ai Protocolli romani quando realizzava l'accordo di luglio e aspirava a relazioni amichevoli con tutti gli Stati. Il governo austriaco e italiano si sono ormai intesi sulla opportunità di trattare i problemi riguardanti il bacino danubiano con uno spirito di amichevole collaborazione. A proposito di atmosfera fra Vienna e Berlino alcuni giornali stranieri hanno scritto che sabato scorso il Cancelliere Schuschnigg si sia recato a caccia in Ungheria per evitare di ricevere, malgrado le insistenze dell'ambasciatore von Papen, il capo dell'organizzazione nazional-socialista all'estero Bohle essendo il Bohle un austriaco fuggito in Germania dove avrebbe ottenuto la cittadinanza tedesca. Bohle è viceversa nato in Inghilterra da padre tedesco, ha sempre risieduto in Germania e per anni ha diretto ad Amburgo una propria azienda. Egli milita nei ranghi del partito nazional-socialista dal 1031, cioè a dire da epoca anteriore alla vittoria di Hitler in Germania. Il Segretario austriaco per gli affari esteri dott. Schmidt ha continuato intanto oggi a Budapest i suoi colloqui col Presidente del Consiglio Daranyi e col ministro degli Esteri Kanya. Erano presenti al colloquio di oggi, il ministro d'Austria a Budapest ed il Direttore degli affari politici del Ministero degli Esteri austriaco. Nelle conversazioni, durante un'ora, sono stati trattati tutti 1 problemi riguardanti i due paesi. Schmidt è stato quindi ricevuto in udienza dal reggente Horthy, il quale ha offerto una colazione in onore dell'ospite. In una dichiarazione al Pester Lloyd, Schmidt ha detto: «L'Austria e l'Ungheria sono state le prime ad iniziare insieme con il Duce geniale della nuova Italia, una ricostruzione pratica. La tesi di Dollfuss, secondo cui condizione preliminare per la pace europea è la organizzazione della pace economlca, è dimostrata dal risultati dei Protocolli di Roma », Italo Zingarelli
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