Sordità e tumori di Angelo Viziano

Sordità e tumori IL CONGRFRRfì DFLIA MEDICINA DFI I AVARO wuwm uc^h m^ui^uiH uni, unrwnv Sordità e tumori reti, Rebucci La sordità professionale Nel pomeriggio è stata trattata Napoli, 26 notte. (Ieri il congresso di medicina del lavoro ha tenuto le. sue sedute alle , terme di Agnano, ove il prof. Pan- ; sini ha illustrato l'importanza del- j le cure idrotermali per la tutela dei lavoratori. Alla discussione i hanno partecipato S. E. Petragna- ! ni, l'on. Castellino, l'on. Morelli, i 'rofessori Ferranini, Ruarelli. >. una questione"^ grande iniportan-! za riguardante l'efficienza dei ru-1 mori sulla salute degli operai e | concernente la quasi totalità delle ì industrie, moderne. Già all'ottavo ; congresso nazionale di medicina del lavoro, svoltosi sette anni or i sono proprio a Napoli, riferendo, nella relazione ufficiale sulla bio- logia e la cllnica nell'organizza-] zione scientifica del lavoro, sulla i patologia provocata dai fattori I ambientali, io stesso avevo rileva-Ito i danni recati all'organismo dai|rumoii sia industriali che strada- ili, con particolare riguardo alle1 ripercussioni sul sistema nervoso. Ieri il prof. Arnaldo Malan di Torino e il prof. Bruzzi di Napoli hanno trattato a fondo l'azione nefasta dei rumori sull'udito. Questa era stata segnalata fin da qualche secolo addietro dal precursore della medicina del lavoro, il Ramazzini, che per il primo riconobbe il rapporto tra mestiere e sordità. Da allora numerosi sono stati gli studi che documentarono in modo sempre più scientifico la sordità dei calderai, dei tessitori, dei ferrovieri, telefonisti, musicisti, dattilografe e via dicendo. L'effetto traumatico del rumore sull'apparato uditivo va considerato sotto il duplice aspetto del trauma acuto e del trauma ero nic o. La sordità professionale sul- la quale si sono intrattenuti i re- latori riguarda il trauma cronico, poichè è malattia professionale quella che insorge lentamente subdolamente, a causa di un'azione continuata o frequentemente ripetuta nel lavoro consueto. La sordità dovuta invece al trauma acuto viene considerata come in-fortunio, data l'insorgenza rapida e il rapporto immediato tra causa ed effetto. I relatori hanno illustrato i caratteri sui quali deve essere fondata la diagnosi clinica della sordità professionale. Secondo loro, la malattia è dovuta, più ancora che al rumore, alla vibrazione che lo accompagna e che trasmetter!- dosi per conduzione delle ossa del cranio. determina lesioni in quel- la parte interna dell'orecchio cheè nota col nome di « labirinto ». Calderai, tessitori, ferrovieri, aviatori, motoristi, operai delle Industrie metallurgiche <» mecca-ìnaustne metaiiurgicne e mecca nichc, artiglieri, cacciatori, mina-tori, telefonisti, dattilografi, mu-sicisti, formano le categorie piùcolpite dalla sordità professionale che peraltro può presentare differenze nei vari lavoratori. Cosi la sordità dei motoristi, nei quali predomina il difetto dell'udito per i « diapason » bassi, differisce da quella dei calderai, nei quali apicca invece la lesione della zona alta. Il prof. Malan e il prof. Bruzzi sono stati assai applauditi. Nella ^^r^^ALorica Preti Todo Vigliani An- tonio, Cioffi e Ferranini. A tuttihanno risposto esaurientemente i zieri, Se non ovunque, certamente in molte industrie l'applicazione di quanto si va prospettando può es-«ere attuata " Gli" e«eniDÌ"oratici |ià cotono D'a roUe unoPè for-nito da Ln Stampa stessa, che nella modernizzazione dei suoi Sagnif™ stabilimenti ha piazza-to le nuovissime grandi osella ti- vc su una singolare pavimentazio- ne razionale antivibratoria, la quale evita precisamente quella <• trepidazione » che, per conduzio- ne ossea, reca tanti disturbi agli operai, e nello stesso tempo evita sciupio di tempo e di materiale. Dopo la relazione sulla patolo- già dei rumori si sono svolte altre interessanti comunicazioni da par- te dei professori Preti, Quarelli, Pieraccini. Castellino, Prosperi,Audo-Gianotti, Busca, Aiello, Per- Ki0•r.^r^^y±«?Ia, ' Tabusso e Montegrosso. Tumori e infortuni La prima seduta di oggi del congresso è stata iniziata con duecomunicazioni da parte di chi seri-ZXA^VZ^ £sturbi nella lavorazione di certimetalli, e sull'ulcera dello stoma-co e del duodeno particolarmentefrequente in talune professioniAll'interessante discussione che nele^ttnSofptt di Roma. Massarotti di Milano.Bizzi di Napoli. Lovenato di Trie-sle. Coppa di Napoli e Preti diMilano. Il prof. Diez ha quindi trattato1 rapporti presumibili tra insor-gonza di tumori e infortuni. Egli^£JS^JèSSl^&se e In quali casi possa indenniz-zaisi appunto un tumore attribuì-to a infortunio sul lavoro. Attra-verso una disamina delle opinionespresse dai vari studiosi che srtP?lw°S£« JFEESSFtZSt?del! argomento, si sarebbe porta-ti a concludere che in un certomimerò di casi di sneriali tumoriquali i copi detti sarcomi e carci- nomi, l'intervento deterministicoi del trauma appare dimostrato. Le statistiche finora pubblicate circa i rapporti fra tumori e trau- mi però sono alquanto discordan- ti. Interessanti sono quelle rese note dal Bobbio e dal villato sui portatori di tumori ricoverati nel- l'Ospedale Maggiore di Torino. Le discordanze cui si è accennato sa- rebbero da ricercarsi in differen-ze nel metodo seguito dai vari stu- diosi nel ricercare il valore deltrauma, mancata distinzione fra traumi unici (infortuni sul lavo- ro) e traumi ripetuti (cause prò- fessionahl, rigore di indagini sul- la reale esistenza di un trauma che abbia leso i tessuti sui quali poi si sviluppa il tumore, distan- za di tempo intercorsa fra il trau- ma e 1 apparizione del tumore. Per arrivare a qualche conclu- sione è necessario, come il Diez ha fatto, esaminare le varie teo- rie oggi in discussione circa la causa essenziale, non ancora appurata, dei tumori maligni, e vedere se esse abbiano o no possibilità di conciliarsi con quelle vedu te clle vogliono attribuire ai traumilmche Ja possibiiità dl causare jIntumori. Con la teoria che della (trformazione del tumori incolpa gli stimoli irritativi di qualsiasi natura, siano essi meccanici o batterici o parassitari, il fatto parrebbe conciliabile. rsomzqEsperimenti per determinare lo ; c•ìluppo dei tumori mediante trau- |ta„DtefaPogmlsti mi e mediante l'applicazione di stimoli irritativi di natura chi ;mlca com.e il catrame, concorda no nel dimostrare il valore, al meno localizzatore, del trauma nei riguardi della formazione turno rale sui tessuti da esso lesi. In : questo senso si potrebbero anche : ricordare 1 cancri professionali dei ; lavoratori dell'arsenico, dei prò-,g1 dotti di anilina, degli spazzacami- d ni e di numerosi casi di cancri del- ! 1 le labbra nei fumatori. im lrrH*,inna a tra.,ma zi Irritazione e trauma tB1 Esaminando poi la teoria che at- ! n tribuisce l'origine dei tumori a pa-; N ;rassiti. il Diez ha dimostrato che'tu anche in questo caso si ricade nel-!qu ja teoria dell'irritazione, essendo 1 zi j dimostrato che i parassiti agisco- (Q | no come stimoli irritativi, sia nel-i un la produzione dei tumori delle ce'piante che in quelli degli animali. ; le Egualmente si può dire, qualora [ psi voglia ammettere che i tumori ! msiano dovuti a un agente specifico, inebacillo, saccaromicete, virus, ecc., mpoichè anche questi agenti speci- zifici agirebbero attraverso gli sti-1te moli insiti nei loro prodotti tossiciIn questo caso il rapporto fratrauma e tumore sarebbe equipa-rabile a quello che, come è ammes-so, intercorre fra lo stesso trau-ma e lo svilupparsi di certe infe-zioni (tubercolosi, malaria, ecc.)quando nell'organismo siano ante- cedentemente penetrati i germi ditali malattie. „.Un fattore irritativo secondo ilDiez è individuabile anche nellateona che attribuisce 1 tumori afattori costituzionali, umorali, eccPerciò, pur lasciando in disparteogni discussione sull attendibilitàmaggiore o minore dell una o del-lialtra teoria, u uiez trova cne ostimolo irritativo interviene ingran parte dei casi nello sviluppo dei tumori di qualunque natura L'irritazione prodotta dai trau-mi dei tessuti, però, non è condi- zione nè necessaria nè sufficien- tBi poichè a)tre condizioni sono necessarie e in gran parte ignote Non è necessaria, perchè moltitumori si sviluppano in tessuti suquali non si può individuare 1 a- zione di uno stimolo irritativoQuando un trauma abbia agito un tumore si sviluppi dopo un certo tempo sui tessuti da esso lesi, e si sia sicuri della sua non preesistenza al trauma, nessun medico può con sicura coscienzanegare un qualsiasi valore al trau- ma, nelle costellazioni di condi- zioni di fattori di agenti che de-terminano lo sviluppo dei tumori Il Diez non si è nascosto le dif- ficoltà che sorgono nell'attribuire Iquesto valore ai traumi, specie dijfronte alla difficile diagnosi di non preesistenza dei tumori. I ca-| si di tumori, che allo stato delle: nostre cognizioni possono autoriz- zarci a ritenerli legati con nesso'di concausalità coi traumi, sonor rari, anzi rarissimi; la loro ra-irità. però, non ci autorizza a mo negativismo assoluto e categori-,co cautele di cui il perito sii dove circondare sono molte e deb-(bone- essere rigorosamente appli-i catc; esse sono dal prof. Diez pas-1 sato ln rassegna critica alla luce delia sua esposizione. . . , .. Alterazioni vertebrali Un altra relazione che ha susci- ! tatolargo interesse e che è stata ; trattata magistralmente dal prof. Preti di Milano e dai professori Di , Prisco. Caso, Sgambati di Napoli e CWarlello di Bari, riguardava lekalterazioni della colonna verte-; orale _ per causa di lavoro. La maggior parte di tali alterazioni,1 pur'presentando;una relativa esi- , guita delle modificazioni anatomi- che. provocano delle sensazioni dolorose che limitano molto lat- tività lavorativa. Sia nelle j>lccolei che nelle grandi lesioni, da non; confondersi con le alterazioni' traumatiche comunemente intese, consistono, secondo il Preti, so- pratutto in una degenerazione di l uno o più di quei dischi di consistenza carUlaginea che, a guisadi cuscinetti, sono posti tra le varie vertebre della colonna vertebrale. Quei processi degenerativi sono notevolmente favoriti da determinate condizioni di lavoro e preciramente da tutte quelle che tcndono a esagerare i naturali mo-vimenti della colonna vertebralesia di piegamento che di estc.n sione. In un SCCOndo tempo, a questa forma degenerativa dei dlschi intervertebrali succede un processo irritativo del rlvestl mento periosteo della vertebra con gravi conseguenze per lacompitezza del corpo vertebrale stesso. v ; . tÌDÌ di ta]i lesioni M101lnp n„HVi qm,0 attribui- fini ad anormali :attereiamenti as- SSudS^Sraò durante™ lavoroXeiZiWffSrttla * tre le„ate a infCZ;ioni, altre a inkossietzioni professionali, Son state poi svolte numerose COmunicaaioni^U varia indole, tra cui aueUa dei nrof Ouarelli che ha mSistito sulVimnortanza della indagine del fattore professionale ,„ qualunque ammalato e dei profeg|ori Vleliaiii Enrico VelicaRna xabusso e Busca dì Torino»» t scriviamo i coneressist nti ... , , ,.iuniti in se duta notturna 11UTlm ' ' . Angelo Viziano.