Duplice successo degli "azzurri,, a Milano ed a Lucerna Italia A - Svizzera A 4-2 (2-1) - Italia B - Svizzera B 3-1 (1-0)

Duplice successo degli "azzurri,, a Milano ed a Lucerna Italia A - Svizzera A 4-2 (2-1) - Italia B - Svizzera B 3-1 (1-0) La nazionale d'Italia ha vinto il primo incontro per la IV Coppa Internazionale Duplice successo degli "azzurri,, a Milano ed a Lucerna Italia A - Svizzera A 4-2 (2-1) - Italia B - Svizzera B 3-1 (1-0) UNA VITTORIA FACILEed i suoi chiari insegnamenti io. '.fu,\Milano Come risultato, tutto considerato, . semplice e facile. La vittoria de-\gli «azzurri» non fu mai in dub- \ bio, nemmeno quando gli ospiti* 26 mattin la cosa relativamentei pareggiarono, nemmeno quando, nel corso della ripresa, i nostri rallentarono lo sforzo e gli avanti elvetici furono in grado di svolgc-ì re attacchi di discreta fattura. Un successo della Svizzera non poteva, nella giornata, verificarsi che grazie al caso, o per via di sorpresa, e gli italiani giocarono fin dal primo minuto con sufficente cautela per evitare cose sgradevoli. Gli « azzurri » superiori L'incontro mostrò, come si era previsto, una notevole superiorità di classe degli « assitr.nl ». Un forte distacco esiste tuttora In linea tecnica tra i calciatori nostri e gli elvetitei. In linea tecnica e in linea tattica. La sicurezza dei no- \\stri terzini, i difensori svizzeri'no?t la mostrarono mai; di piacevoli ed efficaci avanzate del tipo di quelle italiane, gli avanti rossocrociati non furono in grado di svilupparne nessuna. Nemmeno nel lavoro della seconda linea, dove pure noi non si fu sempre all'altezza della •situazione, gli avversari ci seppero soverchiare. Non fu che nel settore rappresentato dal guardiano della rete che ci fu eguaglianza di valori. Qui Bizzozzero fece in realtà cose pregevoli. Alcune sue parate nella prima metà del primo tempo me-1ritano incondizionata lode. Bizzoz- ' zero si staccò nettamente, per classe, dal rimanente della squadra ospite. La quale squadra- ospite conta su un difensore veloce, duro e intelligente come Minelli, su un costruttore che sa l'uffar suo come l'anzianissimo Abegglen, l'uomo che già dava filo da torcere una torà un'autentica capacità, e su una quantità di atleti di media classe. L'intera unità è veloce e sa combattere. Battuta, dal prò nostico prima di entrare in cani dozzina d'anni or sono e che è tut-\po, battuta in qualità di gioco sul! campo, battuta praticamente in j quanto al risultato prima della .metà tempo, essa non smobilitò,] non si arrese mai. Ma una vera] consistenza, un vero contenuto] tecnico essa non lo possiede. L'attacco stesso manca di un aratore. Accenna ad impostare delle azioni, le abbozza e, poi, diventa subito confusionario e non conclude e non dice nulla di positivo. Oiocò meglio di quanto ci si attendeva, la sriuadra svizzera. Giocò meglio che in casa propria un anno fa a Zurigo. Ed occorre riconoscere che effettivamente dei progressi ne ha compiuto. Ma essa fruì appunto dello spazio e della libertà di azione che l'avversario le concedeva. Nelle lotte del calcio e, in genere, in ogni attività di carattere agonistico, si finisce sempre per comportarsi come l'oppositore permette. Le. volontà di lotta sono due: il contegno dell'idi contendente ha immancabilmente un riflesso su quello dell'altro. Il contegno della sepiadra italiana. Esso non può venire defi-' ulto con nessun aggettivo clic' esprima elevata soddisfazione, nò può venir eiualificato con termini, che riflettano malcontento. Nella] mediocrità non cadde mai. Un li-', vello tecnico eccezionale non lo raggiunse neppure. Fece alcune cose in tono da maestro e in altre mostrò imprecisione, indecisione e incertezza. La squadra si portò bene, senza entusiasmare. Difetti da correggere Non tutte le ciambelle riescono col buco e 2'ididici italiano, pur avendo soddisfatto pienamente nelle sedute dì preparazione, pur '.possedendo notevoli freccio al suo]\arco, non riuscì che parzialmente \lavoro il carattere che si era pre-ì \ fisso. Subito dopo un quarto d'orai* di gioco, si vide la squadra man- i sul campo a conferire al proprio, care di coesione, di unione tra reparto e reparto. Ogni settore giocava come staccato dagli altri; ìuno spazio impressionante esiste. n e n e a à a i n - va fra la prima e la seconda linea e fra la seconda e la terza. Invece di avanzare e di ritirarsi gomito a gomito, si apriva, si dilatava, si distendeva ogni volta sul terreno, coprendo uno spaziane così ampio da lasciare all'avversario notevolissima libertà di manovra Appunto in riferimento a questa- considerazione, gli avversari hanno giuocato coinè gli italiani hanno loro permesso di giuocare. Le avanzate svizzere trovarono nella disposizione degli uomini no stri sul terreno maglie cosi larghe . .\clte tn mezzo ad esse gli uomini\potevano intrufolarsi c muoversii'con relativo agio. La squadra no-stia temeva il contrattacco degli avversari, come l'unica arma di sorpresa pericolosa che poteva presentarsi nella nel corso dell'incontro, fu trasci-nata, per eliminare un pericolo, a una distribuzione tattica erratadelle forze. Invece di affrontare imo i o e. e ui a e-1dite terzini. Due nomini, facciamo- ' r ninmritn Ma giornata. M^blocco le ondate avversarie, invecedi contrapporre cioè, blocco a blocco, si schierava a gruppi e ad iti¬ dividiti, di modo che l'avversario in a a e o a prima poneva in difficolta, adesempio, i tre mediani, e, poi, iun altro esempio, battevano pri-ma i/.n mediano, e. poi, si presen-tantino ancora in coppia contritil terzino retrostante. Un po' la storia del combattimento degli Orazi c dei Curiazi. L incontro non esigeva, ci accor-Appunti all'attacco u a e -\do, un atteggiamento prudenzialespinto all'eccesso. L'andamento stesso della gara contribuì a porture fuori strada la squadra che, trascinata da. una parte all'attacco e non volendo dall'altra sguarl! «irsi in difesa, si finì per non farn j bene « fondo nè l'ima cosa néa .l'altra. Maté principalmente per ilò,] buon funzionamento del gioco dia] squadra, cogli occhi cioè sulle neo] cessila dell'avvenire, che l'ossei e a n ei lel razione, va fatta. Come andarono le cose, la seconda linea finì per perdere carattere, per ballare, per sfiatarsi senza aiutare efficacemente e con continuità l'attacco, senza servire positivamente in difesa. . .... . L'attacco italiano fu a trattibrillante. Ferrari c Meazza funsero da direttori d'orchestra. Essi seguirono un po' la loro tendenza innata alla combinazione centralee le ali conseguentemente, non fu- roiio sfruttate sempre come sa- rcbbe stato opportuno. Da parte sua Piolo, dopo il primo tempo in sciandosi marcare con relativa fa citità da Minelli, che cvidenlemen te aveva ordine di seguirlo da. vi cui giocò piuttosto da fermo, la- cino, lottò con coraggio nella- ripresa. Non fu, comunque, come impeto e come mobilità, il miglior Piola che si conosca e che si possa avere. L'intera squadra nostra abusò sovente del gioco alto, trasportando senz'altro nell'undici nazionale quello che è il difetto attuale nel gioco di campionato, dove il lavoro con la palla a terra diventa disgraziatamente ogni giorno ]>ii< raro. I passaggi alti I al centro del campo, il pallone in | aria, i servizi a parabola- nell'area' di rigore avversaria, fanno il gioco della difesa, tornano a vantaggio della, squadra tecnicamente più debole. Sono cose che non vanno dimenticate dai nostri. V'è da dire che dalla prima partita della stagione, dal primo passo che la nazionale faceva, non v'era ria attendersi né cose mirabolanti né un gioco impeccabile. E', anzi, tutt'altro che da deprecare il fatto che certi atteggiamenti difettosi emergano e certe pecche si notino in momenti e in circostanze di minore responsabilità. Non tutto il male viene ptt nuocere, dice il proverbio; specialmente quando di migliorare vi è ferma intenzione, viene da aggiungere. Un incontro calcistico deve sempre servire un po' da insegnamento per l'incontro seguente. Occorre notare che nel secondo tempo della partita gli « azzurri » venitelo a trovarsi in difficoltà anche per le condizioni fisiche di due tra di essi. Allcmandi soffre da tempo di uno strappo-muscolarea una rjamba, lo stesso che coniti-gliò di' limitare al minimo il suo lavoro in campo nell'ultima gior- nata di allenamento. Nella ripresaii male si acutizzò e il nostro ter- Zino sinistro terminò l'incontromuovendo a stento la t/amba. Meazza, che fu in cura ad Acquimeta della settimana per una do-lorosa contusione al piede destro. ricecetfe km duro colpo sull'urlo offeso e finì l'incontro zoppicando malamente A varie onesti inni. minamene, a pane questi mei- denti nuUa si ebbe nella gara a se-guatare in fatti ìi scorrettezze o vtolenze. I pochi falli che l'arbitro ebbe a punire furono quasi tutti di marca svizzera, ma la partita fu. ripetiamo, disputata con bello spi rìto di oauonerto. Dei particolari rjena gara dirà la cronaca I punti svizzeri E quando si sia ricordato che il altro un autopunto nostro — chi Andreoli deviò casualmente f"» una gamba la palla fuori dellaportata di Amoretti — e che ilrt nrimn minto «vissero fu nifi che-^^-_l^o9imu^^fUpt» f^ secondo originò da un chiaro A'(-lo di Abegglen che fermò e portò armiti comodamente con la mimo 12 pallone prima di centrare, quan do si e aggiunto che Bizzozzerosalvò da certa capitolazione la sua - tre o quattro occasioni e che gli «azzurri» mancarono da parte loro, per precipitazioneo imprecisione, altre tre o guai-fio facili occasioni, sì è detto ruf-to quello che v'era da dire su r/He-„i,„ „,„i ;„ ' j„sfa partita che compì in modocontplessiuamente lodevole il suoufficio di aprire la. stagione Inter-nazionale e di impostare pratica-men(p guj campo il lavoro della squadra che deve difendere ì no-so ragguardevole e un appoggio affH « azzurri » caldo e qencroso. MHnno assolve sempre bene il suocompito nei riguardi della squastri colori nei duri cimenti che ilcalendario contentala "S kZl all'invito„ ,„Z*J%,t!Ì? irdella. Fedei azione, fornendo unpubblico strabocchevole, un incas-compi dra che Paese. guarai aetla squa-rappresenta i colori del«r'u d Vittorio rozzo. ITALIA A - SVIZZERA A: Il una parata alta. Gli portiere svizzero si appresta ad si fa incontro Piola. ITALIA A • SVIZZERA Ar Blzzomro davi» In «angolo» con un tuffo tempestivo ITALIA SVIZZERA A: Un momento critico per la rete di Bizzozzero. L'estremo difensore dei pugno. Compagni ed avversari sono nella sua area. rosso crociati respinge