Gli associati di Locarno ridotti da cinque a due

Gli associati di Locarno ridotti da cinque a due Il colpo di scoila bolffo Gli associati di Locarno ridotti da cinque a due Il Governo francese cerca di uscire dall'isolamento sollecitando i negoziati per la conferenza a cinque gz Parigi, 15 notte. L'abbandono da parte del Belgio dell'alleanza con la Francia ha prodotto a Parigi l'impressione d'una catastrofe. Dalle reazioni Immediate degli organi ufficiosi non è difficile rendersi conto come la prima tentazione del Qual d'Orsay sia stata quella di prendere 11 gesto di Leopoldo III quale un tradimento e Iniziare contro Bruxelles una politica di rappresaglie. Contestazioni giuridiche Notizie datate da Londra ma ispirate da queste sfere, preten derebbero contestare al Governo belga il diritto di rinnegare gli impegni presi con la firma del Patto di Locamo, e quello di mantenersi neutrale negando even, tualmeinte alile truppe francesi o inglesi la facoltà di attraversare il territorio del Regno, allo stesso titolo che la nega alle truppe tedesche. «; Per seguire una politica simile — si dice — il Belgio do vrebbe cessare di far parte della Lega delle Naziond ». Altri osser vatori rimproverano alla decisio ne annunciata dal Sovrano belga di non rispettare la legalità parlamentare essendo stata presa ser i previa consultazione delle Carniere. La maggioranza dei giornali fedeli al Quai d'Orsay si accordano poi neU'ajwertire severamente il Belgio che la strada da esso prescelta per meglio garantire la propria sicurezza può rivelarsi la più pericolosa di tutte dato che allo stesso modo che Bruxelles si rifiuta di spalleggiare la Francia non è detto che la Francia non si rifiuti domani di venire in soccorso del vicino Regno qualora dovesse essere aggredito. Questi spunti più o meno acerbi si sono affrontati stamane In una conferenza che Delbos ha tenuto nel proprio gabinetto con l'intervento dei più alti funzionari del Ministero degli Esteri. La decisione uscita dal conciliabolo pare, comunque, essere stata quella di non aggravare inutilmente la situazione con polemiche acrimoniose, ma di sforzarsi piuttosto di creare in Europa e specialmente a Londra l'impressione che la politica annunciata da Re Leopoldo quale portavoce del Ministro degli Esteri Spaak e dell'intero Gabinetto Van Zeeland, non possa entrare nel campo delle realizzazioni pratiche senza aver prima formato argomento di una consultazione fra le Potenze e di un negoziato diplomatico molto complesso. Quali illusioni possa farsi Parigi sulla possibilità di modificare la volontà del Governo di Bruxelles mercè una discussione inuternazloniale nella quale è anticipatamente sicuro che Inghilterra, Italia e Germania non avran- PclagCdrstpadrpnscbBllvpqsdzvmBtctlgFgvpngddsllsapzC1tqlcRidincsgrrTLlpagano gran ohe da eccepire contro latformula più che ragionevole adottata dal Belgio per provvedere ai rnoasi propri, non si vede bene. Le solite piccole Potenze Ma non è impossibile che a avsSQuai d'Orsay, a giudicare dal te- j cnore delle odierne osservazioni del nSauerwein su Paria Soir, confidi ndi poter allargare utilmente la di- uscussione facendo apparire la de- acisione belga quale una iniziativa'6che colpisce in pieno la politica | Bdella mutua assistenza, e lnteres- j Psa quindi tutte le piccole Potenze | dle quali non possono ammettere | "che il principio della reciprocità delle garanzie di sicurezza venga non soltanto messo in discussione: ma, per cosi dire, ferito a morte gdalla decisione unilaterale di una, csola di esse. In altri termini, Del- ; fattuali di chiamare alla riscossa : dla Piccola Intesa e l'Intesa bai ca-j fnica nonché, naturalmente, la Rus- asia onde stabilire una specie d'in- ; scompatibilltà fra la politica adot- ctata dal Belgio e l'appartenenza ldi questo Paese alla Lega dell e; sNazioni, nella speranza d'indurre1 fBruxelles a migliori consigli agi- otando ai suol occhi la minaccia di sescluderla dal consesso ginevrino de di condannarla all'isolamento. aUn argomento sul quale inoltre cil Governo francese fa assegna- 'gmento per esercitare pressione sui | tBelgio è quello degli accordi esi-, cstenti fra gli Stati Maggiori dei j rdue Paesi, accordi che implicano pdei vantaggi per la Francia ma ne j pimplicano anche per il Belgio, e I della minaccia del cui abbandono r Parigl spera poter servirsi per I rconvincere il Gabinetto Van Zee-1 aland che la soluzione da esso escogitata non è esente da pericoli. Circa tali accordi una breve nota dell'ufficiosa agenzia Havus dichiara stasera di non ritenere che essi verranno abbandonati; ma si tratta verosimilmente di una semplice mossa strategica per porre appunto sul tappeto la questione del loro eventuale abbandono. Del resto vari giornali francesi di opposizione e fra questi il sempre bene orientato Journal des Dèbats si domandano come mai degli accordi militari franco-belgi potrebbero sussistere il giorno in cui il Belgio avesse ripreso la propria libertà d'azione. L'« extrema ratio » francese Tali sforzi francesi per parare la grave botta ricevuta non risolvono in ogni caso la difficoltà principale del momento, che è quella della riduzione del locarnisti da 5 a 2. Il Patto di Locamo, del quale si voleva varare una edizione riveduta e corretta, associava, come tutti sanno, in un sistema regionale di garanzie Francia, Belgio, Germania, Italia e Inghilterra. Al momento in cui siamo, cioè dopo la ritirata più o meno totale e più o meno definitiva della Germania, dell'Italia e del Belgio, esso non associa più se non la Francia e l'Inghilterra. Ora l'Inghilterra ha proclamato le mille volte che non vuole saperne di un patto a due con la Francia destinato a rassomigliare come due I gocce d'acqua a un'alleanza. La|decisione del Governo belga in-1 durra forse Londra a mutar con sugensJDcdGzfpfiudnslglio? Nulla è meno certo e In tali condizioni non reca sorpresa l'apprendere che una delle deci- sioni della conferenza di stamane ; ai Quai d'Orsay sia stata quella di ; persistere a ogni costo nei nego-jzlatl relativi alla conferenza deli Cinque. solo modo per non vedere . 11 Patto di Locamo svanire del tutto come un fantasma. IDovendo estrarre la morale da Iquanto accade, potremmo dire che la Francia raccoglie oggi quello che ha seminato. Il discorso di Re Leopoldo è una nuova lezione impartita a questo paese imprudente. L'anno 1936 sarà stato per i francesi l'anno dei grandi mòniti. Dal 7 marzo in qua, la rioccupazione della Renania, il ripristino del servizio militare obbligatorio al di là del Reno, ed 11 riarmo della Germania, avrebbe- ro aperto gli occhi ai più ciechi. I T .a i.rtffrii,*a Hnll'oll can7Q Visiera ani- La rottura dell'alleanza belga sul la quale i francesi credevano di poter contare come sul cemento armato della linea Maginot aggiunge una nuova cocente lezione a quella serie già lunga. Dicono che Delbos e Blum siano ttati sorpresi da un avvenimento' rità obbliga a dire che la decisio-1ne del gabinetto Van Zeeland, la- Jalla cui realizzazione non crede-1vano. Tutto è possibile; ma la ve- 'sciata presagire dal ministro iSpaak sino dal luglio scorso, non ! c°glle dL sorpresa, se non il gover- no francese. Negli ambienti inter- ; nazionali, esso non suscita se non, uno stupore relativo. La politica ; avventurosa in cui la Francia si,6 messa, dopo la conclusione del, Batto franco-russo, non poteva, Produrre buoni frutti a Bruxelles, | daP° averne prodotti di così poco "et^ a Berlino, Cause ed effetti I giornali francesi, ispirati dal | governo, hanno un bel sostenere i che la rottura dell'alleanza è l'ef- i fetto della situazione interna del i dall'alleanza dei rexlstl con i : fiamminghi, eccellente ripiego per | accusare ancora una volta il fa- ] seismo. Il Populaire ha un bel dl chiarare che la colpa di tutto ce l'ha Lavai per avere, sabotando le sanzioni contro l'Italia, ucciso la fede nell'organismo societario: la opinione intemazionale sa benis- simo che se il Belgio si ritrae dagli impegni troppo intimi che loavvincevano alla Francia è uni- camente per colpa delle conseguenze allarmanti del patto Bar thou-Litvinof. Gli incidenti che i comunisti si divertono ad attizza re fra Francia e Gei-mania non potevano lasciare indifferente un paese nella situazione di quello belga. Dopo le scenate dì Spicke ren del 6 agosto, si poteva spera- re che il gabinetto Blum starebbe all'erta per impedirne il ripeter turali, cont0. si; ma l'il ottobre abbiamo avuto un incidente Thorez a Strasburgo, con relativa protesta tedesca e forse anche britannica. Quasi non bastasse, per domenica prossima ci si annuncia un discorso di Johaux a Mulhouse! Se Blum e Delbos si proponessero di provocare Berlino non potrebbero agire diversamente. Come stupire che il Gabinetto belga voglia disolidarizzarsi da vicini così compromettenti? Gli errori si scontano La Francia, del resto, non ha fatto grandi cose dal 1918 in poi, per mantenere viva l'amicizia e la fiducia nel vicino regno. Ha costruito per conto proprio la linea Maginot ma chi non vede che, ciò facendo ,essa lavorava a stornare una eventuale offensiva tedesca proprio verso il territorio a nqrd della Mosa? Quando si trattò dicontinuare la linea Maginot per coprire anche il Belgio, il governo di Bruxelles venne lasciato solo a sbrigarsela come meglio poteva; e quando la situazione finanziaria del paese pericolò, la Francia si guardò bene dall'assisterlo di quelle facilitazioni commerciali che il Belgio invocava. Certi errori si scontano. II Quai d'Orsay si è adagiato per troppi anni sul comodo assioma delle amicizie naturali ed è Inutile fare dei sacrifici, perchè, tanto, esse non verranno mai meno egualmente. Inpolitica non esistono amicizie na-' ma solo amicizie di torna-1Oggi Delbos ha offerto al Quai d'Orsav una colazione al Ministrodegli Esteri polacco di passaggio per Parigi. L'umore dei commensali non deve essere stato dei più lieti, nonostante le fotografie in fiorate di sorrisi apparse sui giornali della sera. Ma è lecito presu mere che il colonnello Beck, uo mo sottile, non si sia lasciato sfuggire un'occasione così bella per e-sortare ancora una volta i suol anstrioni a considerare gli svantagg e i pericoli dell'amicizia sovieticaConcetto Pettinato