I fascisti argentini ad Avigliana coi sacerdoti spagnuoli profughi

I fascisti argentini ad Avigliana coi sacerdoti spagnuoli profughi I fascisti argentini ad Avigliana coi sacerdoti spagnuoli profughi Il Gruppo di fascisti argentini qui residenti, con a capo il Fiduciario dott. E. Tiraferri, si è recato ieri mattina ad Avigliana a fare atto di omaggio ai Gesuiti profughi dalla Spagna colà raccolti in una grande villa dove spira quella serenità e quella pace che la cieca ira dei sovversivi ha bandito dalla loro Patria. A Torino il gruppo fascista degli argentini è prevalentemente composto da figli di italiani nati nella repubblica latina d'oltre Oceano. I nastrini delle campagne che spiccavano sulle camicie nere dei più, li indicavano quali reduci della grande guerra nella quale, volontari, avevano combattuto al fianco dei fratelli italiani. Gli altri erano studenti che qui frequentano le scuole superiori J l'Università. A ricevere gli ospiti si trovavano il Rettore Don Giuseppe Valibona e l'economo don Garriga e sullo spiazzo alberato, antistante alla cappella, era schierato un gruppo di sacerdoti : circa un centinaio. Uomini anziani e giovanissimi: molti fra i primi hanno recentemente abbandonata la Spagna insanguinata, gli altri risiedono fra noi per completare gli studi ecclesiastici fin dal 1932, anno in cui una legge del governo spagnuolo scacciava dalla Patria i gesuiti, disperdeva le loro congregazioni, i collegi, i seminari. Il Fiduciario dott. Tiraferri, a nome del gruppo ha rivolto fervide parole di ammirazione e di omaggio. H Rettore ha ringraziato a nome della Comunità, a nome dei sacerdoti sfuggiti dall'inferno di fiamme e di sangue in cui si è mutata la loro Patria, ha detto che il comunismo non solamentesi propone di annientare la religione, ma vuol scardinare ogni ordine sociale, abbattere la civiltà,. Subito dopo, nella cappella, si è svolta una solenne funzione religiosa. Il dottor Tiraferri ha fatto l'appello dei caduti: fascisti di Buenos Aires; maggiore José Rosasco; camicie nere: Anselmo Pro, Leonardo Simone, Gerolamo Pugliese, Amedeo Luciani, Carlo Biancuzzo e Giuseppe Sayone. Ad ogni nome i fascisti, immobili nel saluto romano, hanno risposto ad una voce: Presente! Dopo la funzione i fascisti argentini si sono trattenuti a colloquio con i padri. Le periglioseimpressionanti avventure dei profughi, la prigionia e le sevizie sofferte, i travestimenti adottati per sfuggire ai persecutori, tutto ciò ha formato oggetto di palpitanti racconti. Accomiatatisi, i fascisti argentini sono risaliti in automobile e sono ritornati a Torino per compiere un altro rito: sotto il porticato del palazzo del Governo è murata una lapide in bronzo in onore e memoria degli argentini Caduti nella grande guerra. Ai piedi della lapide, nella quale campeggia un Fante, è ritratta la figura di Cristoforo Colombo. Il dott. Tiraferri ha comandato un minuto di raccoglimento per i fratelli Caduti nella grande guerra e per la Causa fascista.

Luoghi citati: Avigliana, Buenos Aires, Spagna, Torino