Olmo è campione d'Italia Di Paco vince a Mantova in volata su Piemontesi e Bergamaschi di Giuseppe Ambrosini

Olmo è campione d'Italia Di Paco vince a Mantova in volata su Piemontesi e Bergamaschi Olmo è campione d'Italia Di Paco vince a Mantova in volata su Piemontesi e Bergamaschi La corsa resa veloce e brillante dalla disperata offensiva di Cazzulani e dei suoi, da una spettacolosa fuga di Rimoldi, dai tentativi di Canavesi e dal colpo finale di Piemontesi e Di Paco - La sfortuna di Guerra - Gios si conferma il migliore dei neo-professionisti (dal nostro inviato) | GMantova, 5 mattino. Questa Coppa MoscMn{ sta Jo™sarà ricordata nel grigio qu<iaro \ mdell'ormai moritura stagione cì-\ sanipiù liete e piacevoli, piu'luminó. I r*se e colorite di bello e vero sport, j Non che onni sua unta sia stata1 rosea e nessuna macchia sia affiorata sulla tela pennellata dalle vicende della gara —- ma, in con- mfronto a quello che eravamo di msolito costretti a vedere (meglio I cesarebbe dire a non vedere), Ut mcorsa di ieri si può dire un prò- ■ larfirio di combattività e un mira- , tecolo d'attrazione. Ragione per cui ; cecon buona pace di chi, a corto di:doargomenti, vorrebbe classificar- j 10mi fra i critici sistematici, dico«iche son rimasto molto soddisfai- ; MloCptem4 zto di questa gara e di buona parte dei suoi attori. E ve ne dirò subito le ragioni. Due gare in una Due uomini e due squadre cor. revaito t'eri essenzialmente per il\gntitolo di campione d'Italia — Ol- j ,„mo e Cazzulani coi rispettivi ! dcompagni —; gli altri per una < svittoria o un'affermazione di gior-1 nata. Così che si può dire che vemia corsa si sia a. volte incastra-> feta, a volte sovrapposta, a t-o/fr vaaffiancata all'altra. La prima è vrstata di una semplicità e limpì- ,„dezza cristallina e sviluppata su ,lìquesto duplice tema; da una par- tete, immediata furiosa, coraggio-\sasa offensiva iniziale dei i garibah i zndilli», sospesa a meta corsa per „lo smembramento della compagi- (Une, e ripresa verso la fine perso- L:miniente da Cazzulani; dati altra 'c/vigile, serrata, esasperante, si-1 cura difesa di Olmo, abbandonalo al suo destino da una parte de; suoi solo quando nulla più poteva temere neppure dalla sorre. Questo urto di tattiche è stato deciso dal prevalere di classe e di compattezza della parte Manco celeste, cui anche si presentava il compito più facile. Chi avesse qualcosa da dire sulla condotta passiva di Olmo, che ha difeso quel mezzo punto di vantaggio che arct'a i)l classifica su Cazzulani, condotta clic è stata, la nota meno viva e simpatica della giornata, deve rivolgere i suoi appunti Pila formula topbbgge logseNmlila del campionato e ringraziare il .buon Dio se esso è finito senza u!ioio schiaffo alla logica e al me- dajrtto. ^o | L'altra gara, quella che iute. Bè stata la più bella G j ressavn i i p Pres°- si ml° dire> s>"""n P1 dalla prima. Moltii ri Itniuto a tur- ; pi»o figurato come protagonisti, a! persino, e non fra i meno attivi p e decisivi, alcuni appartenenti al- c jp duc squadre che avevano n'ir capo impegnato nella lotta per il ' vtitolo. Questo succedersi, direi, nn-\ utot.°' W'rsro succeac rst, «™, an-, i incalsare di spirito di lotta c di n\inisiativa ha vivificato e in nani-j r mnto la prima parte della corsa e, U\dopo una sosta imposta, più che\n\dalla volontà, dall'insufficienza1 \d<:i „iCJ?,' di classe, ha sconvol| t drcisn lfl seconda. E' bastata ,„„,,.' „,„ ^«,,»,.„)„ \c<"el" fi0'"t" , !»» ^eve periodo convulso scotez; i o . ; , o - j"(,'n da una foratura di Olmo, !per produrre, lo stridente contrasto fra il tono generalmente ne¬ psa \tCnpmceso, spesso travolgerne, della cor- ksa c il fatto che essa c stata un- fa da un uomo che a un certo, mpunto aveva quasi dieci minuti di i ritardo. Questa è la doppia trama delta ^contesa, disputata a media tanto più notevole in quanto non tutte le strade scelte erano le migliori sbdin tessuti sopra. della regione. Vediamo ora le fi-\taure e gli episodi che vi son stati'*,c\s\sRli ; 2 i o : o a ia b. p. ti ob. di oaL'attacco dei garibaldini ' Al «via- i 'garibaldini)!, han cominciato ad anelare alla baiohtet.ta. dal rapo all'ultimo gregario, se questa distinzione è. lecita in casa Foresi. Dopo venti »ii»nfi r7i attacchi che non avevano Potuto prendere consistenza e .nei quali s'erano intrufolati anche , Guerra e Di Paco, ne fu sferrato uno più serio da Introzzi, che [ se n'andò con Komanatti, Magi/ioni c Cavalet. Raggiunti da Bizzi e Vinelli, .essi passarono con oltre mezzo .minuto dì vantaggia sul grosso a Guidizzolo (km. 29) e tennero duro sino a Castiglione, dove furono ripresi. Questa fase fu compiuta a 42 e me'zzo di medio, e seguita subito do un'altra che ri I t>pl di sè quasi metà della gara. Fallito un tentativo di Rossi, mi altro di due «garibaldini », partì Rimoldi, con alle costole Mollo e Meallt. Immediatamente Valle saltò sui tre. il che non riuscì a Scazzala, che si dibattè a lungo tra i fuggitivi e gl'inseguitori. In suo aiuto venne Guerra, ch'era riuscito miche lui a lasciare il gruppo, ma tutti e due furono raggiunti da Generati. A ita. I primi quattro erano pressati a 30" da Guerra, Generati c o aiBrcscio (km 70) i passaggi deti. notavano la convulsione della totmrrro\Scazzola, a 12. do Scorticati, \VinelU, Fraccaroli A., Montesi, o- Valotti, Introzzi, Canavesi e Gi'js, o) !a x'37" dal grosso. p.j o,(j COMÌ>Ìct«»'0»o le dolenti no- li"y »"■■ Ouerra. Per sistemare 1.1 i:\ster^° 1»'dette contatto con Ge4; ncutf c Scazzola, che andarono a 0: prendere i primi e fu assorbito 0: [dal secondo ploroncino. A Naver- i co»ni»ri«i.-« la salita di S. EuscI bin sj ,wto s,lhjto vintraprenden- ra.f » *» <T" ^orati K' M""n- °'""it' ri"r toccarono lai [ mussano quota 23'^ prima dil ortun Gerra Genernfi, Mealìì, Valle, Scazzo- c '*™6%%V4ff' det o™Ppetto di (riterrò e 4.10" prima dcl "r°ss°> che se l'era pre- sa con calma, dato che Cazzuiani s'era quasi rassegnato a suoi- r* 1(1 morsa di °lm0' -, Guerra e Olmo forano La discesa fu )1cca di spostamenti. Rimoldi lasciò Mollo e comviciò una fuga isolata che a0cera poi durare circa 125 chilometri. Guerra forò e poco dopo la stessa sorte toccò a Olmo. Potete immaginarvi quello che Suecesse, ed io ve lo preciso segna», dovi i passaggi a Vestane (km, 106) al termine della discesa. Ri«iòidi precedeva di 52" Scazzola, Melili, Fraccaroli, Generati, Mollo; l'J,0" Gios, duelli, Scorticati, Canavesi, Valotti, Montesi, che poi andarono a unirsi al quintetto che li precedeva; di 3'58" mi_uiicleo con perno Guerra, di 4 ,<u" «« altro condotto da Cazzulani e di 6-10" quello in cui fi- gnravano — >ion foss'altro che. ,„ omaggio al divieto del giuoco di squadra — tutti i bianco celesti che. attorniavano Olmo, l„ faccenda cominciava a diventare emozionante. 1 due prefedenti alla maglia tricolore dova-ano lottare a distanza; chi Vavre00e spuntata t Lo si capi su,„•,„ QUando si diede un'occhiata ,lììe ,Qrze schierate. Da una parte. ripeto c,cm a, complcto lo sauadrone di olmo, dall'altra CasznÌMÌÌ non dìsponem Che di in„.„..,. 0 foraggiato o incapace(U fn>. „, .,. cJ(lzzulani no„ ]u L:js,0 rendere quanto avrebbe ric/lif,„0 Vimpnr'tail.a dcl momen. to. Dopo aver raggiunto il gruppetto di Mollo, egli si vide piombare alle spalle tutta la muta dei biu ncoctlesti. Questo ricongiungimento fu il segnale della tregua, che valse a Rimoldi ben 8' e JO" di vantaggio a Storo (chilometri 130). Rimoldi in fuga Ma non s'era ancora a metà gara e il compito del fuggitivo sembrava superiore alle sue forze. Non per questo il coraggioso Rimoldi abbassò le armi. Sulla salita di Tintilo, Bartali assottigliò la formazione maggiore a nove Duomini. A un suo scatto rispose dapprima solo Bini, poi si fece, ^otto Mollo con Canavesi, quindi I! Bizzi, Del Gancia, Bergamaschi, \sa11accpGeniti c Gios. In cima questi nove Passarono 2'15" dopo Rimoldi, che precedeva Olmo. Cazzulani e gli altri di j'óS''. Fra questi non c'era piti, da prima di Storo, Guerra, che, appiedato una seconda volta, irritato contro la mala sorte, ave va dato l'addio alla corsa. irrompendo al controllo BMdig irrompendo al controllo rifar n\mento, Grosso cadde e Olmo gli\ ruzzolò sopra con altri. Vedendo] Ugj fascio di nomini è di macchi-ì ng sl(f) avversario diretto Caz-\zulani se la diede a gambe giù \ per la discesa. Ma Olmo, che non s'era fatto niente, reagì precipitosamente con Pozzato, raggiunse Cazzulani e insieme riaumentarono il gruppo di Bartali, seguiti poi dai compagni di prima. Insomma, ricostituzione quasi generale k ^ - blse„mricl> che a Riva ■ a 2'45" da Ri mojdl ^'^^^^"'^ittaHvc del\Proprio nel momento in cui sembrava inevitabile e prossimo M..!biancoblu in fuga, la sonnolenza .da cui furono sorpresi gli inseguì- \\torl ?» 'ficic '3''.ob"''''i'« f. .'*"'"' A Limone, infatti il distac-\,co fra Rimoldi e 1 trentadue che \si erano venuti aggruppando alici\sue spalle era salito a 4'55". MaRimoldi trovò lungo il lago, su'.- la v gardesano » che s'insinuava fra i barbagli delle gallerie e i !j}'lre. con Bartalt> Piemontesi Bovet' saliscendi delle groppe, un nuovo avversario, il vento. Fu quello che 10 stroncò. A Gargnano (Km. 181/ 11 vantaggio era ridotto a 3'37", a Guidone (Km. 193) a 2'21", aiichc perchè i grigi, specie Scorticati e Cinelli, s'erano messi d'impegno a dare la caccia. Sulla breve salita dopo Cordone e poi sul piano i grigi continuarono la loro opera demolitrice, sì che rimasero soli a inse- Mollo, Scorticati, Del Concia, Canavesi, Baiente, oltre Bergamaschi e Bini. Ripresero Montesi e Generati, ma non si vedevano Cazzulani e Olmo, rimasti indietro attaccati come sanguisughe. Poco più oltre Rimoldi, raggiunto, terminò la sua ammirevole impresa. L'azione risolutiva Presa una strada provinciale, in cui bisognava marciare in fila indiana per non andare a finire \cà di liberarsi del rivale con uno Cinelli, Gotti e Mollo pararono tutti ì suoi colpi. E anche CnzMilani ritornò con Olmo; poi cer- !„.•. j.- m,«,.,.,.M ,..-,v.2e con uno non mollò. nella ghìaietta fine che itcscon deva un setaccio di buche da cui il fondo sembrava rosicchiato, Ca-navesi comtiiciò una serie di scat-ti coi quali cercava di ridare aliamaglia tvancoblu l'onore del co- mando della corsa, che, in i .ci-nanza del traguardo, avi ebbe po- tulo essere redditizio. Ma Bovet,'.strappale, ma l'altro \Ed eccoci all'episodio risolutivo. Dentro Castiglione Di Paco . \(fJià, anche lui s'era rivisto che era scomparso sin dalia matti- i,-a!) come seccato dell'aggressivi- \tà degl altri, cominciò a manlfe- \ stare la sua, piazzando scatti su \ scatti. Ma non gli riuscì mai di spezzare la resistenza di Bovet, Del Cancia e Montesi. Fin che uscì fuori anche Piemontesi a dare una tirata di collo con la quale si portò dietro solo Di Paco. Quando i due ebbero preso un 400 mefri di vantaggio, Bovet, Bergamaschi e Generati si decisero, a correre ai ripari e d'accordo andarono coi fuggitivi, e passarono insieme a Guidizzolo (km. 240) 54" prima degli altri, condotti non molto energicamente da Gotti e compagni. Si ebbe presto la sensazione che il sestetto non sarebbe stato più raggiunto, anche se non tutti collaboravano alla fuga con la stessa energia e continuità di Di Paco, che si affannava a invitare i compagni al comando. L'ordine d'entrata in pista fu questo: Di Paco, Piemontesi, Bergamaschi, Bovet, Gios, Generati e non cambiò dinanzi al giudice d'arrivo, perché Di Paco accelerò progressivamente senza sconvolgere la fila, in cui Generati cercò avanzare al largo per Poi retrocedere di nuovo, e battè ~D da un terribile mal di reni, . . . Una Vittoria e Un titolo litiganti per il titolo (a„„,Mn„erd chp 0!mn „.,. dar* \"9?mna™° c."e Umo "°" aU'° fatica a regolare il gruppo che seguì, nel quale Cazzulani, uisfovano ogni, tentativo, giunse rial-con relativa facilità Piemontesi, contorto pift del solito nello sfor- ^iquam avevano Prodilotregua che permise a parecchi di risalire dalle più lontane retrovie, ima anche in merito di quel brio e quell'accanimento che ha saputo dimostrare nel finale, nonché dellla superiorità nota involuta, Piemontesi, come tutti gli altri 'suoi compagni, ha reso ottimospesso e a lungo le loro energie in iniziative d'attacco. Ciò, come ho]detfo iu principio, grazie a quella servizio a Olmo, mentre i « garibaldini », dei quali il migliore è stato Mollo, non hanno potuto, nel loro compito offensivo, esser compatti, nò raccogliere il frutto della loro iniziativa. Del grigio rossi, un po' sbandati e sfortunati, Generati ha fatto più, e meglio dì Bizzi; ma questo ragazzo avrebbe bisogno d'imparare a stare in macchina e a pedalare secondo le regole d'arte. Bersagliato Guerra dalla sorte, svogliato, meno che sulla salita di Tiarno, Bartali, la squadra non ha dato eccessivo rendimento, e ho avuto in Gios il suo miglior uomo. Il « biondino », Preoccupato, forse, della distanza per lui inusitata, ha usato prudenza: ma ha dhnestrato che gli crescono le ali per più alti voli. Una citazione d'elogio meritano tutti i bianco blu, e più di tutti Rimoldi, distintosi per slancio, tenacia e resistenza nell'agone che vi ho descritta. Ecco il tipo del temperamento che vorrei avessero tutti i nostri corridori. Lasciato Bini a pensare... a Olmo, Bergamaschi incerto sul da fare, i grigi più attivi ed encomiabili sono stati Scorticati e Cinelli. Cazzulani ha osato Più volte attaccare Olmo; non è mai riuscito, neppure quando questi ha forato, a metterlo in difficoltà. Un po' la differenza, di classe e un po' l'assistenza di una squadra più solida e un po' la maggior difficoltà di staccare dalla ruota che di rimanervi attaccato hanno deciso di questo duello e della maglia tricolore che Olmo ha vestito a Mantova per mano del presidente della F.C-l. Ma il ligure non deve esser stato tranquillo fin che non ha visto andar via i sei che toglievano a Cazzulani la possibilità di strappargli, in ogni caso, più di mezzo punto, cioè aj precederlo in classifica. Ecco perchè a questo (in apparenza contro la logica) hanno collaborato anche Piemontesi e Bovet. Nel miglior modo, dunque, è giunto in porto anche questo campionato, dopo una navigazione fra scogli e nebbie. E buona parte del merito spetta ai camerati della « Mantova) Sportiva » e de « La Voce di Mantova », che \n tre settimane hanno allestito un modello d'organizzazione, ottenendone mi pieno successo su tutta la linea. Giuseppe Ambrosini Di Paco è il più energico e conduce l'azione che deciderà della corsa. Bini conduce gii Inseguitori alla caccia di Rimoldi lungo la «Gardesana».