Domenica: Festa dell'uva

Domenica: Festa dell'uva Domenica: Festa dell'uva Domani è la festa dell'uva, la'vfesta grande perchè ormai da'equando i primi grappoli sono ma- \ n\turati è festa tutti t giorni. Dell'uva, dei benefici suoi effetti curativi, dei suoi principii nutritivi, e del suo gradevolissimo incomparabile sapore parlavamo ieri mattina con l'amico Felice Velia» che non avremmo mai creduto tanto competente in materia. Per essere più esatti era lui solo a parlarne, ed usava una terminologia tecnica che non poteva non stupirci in un pittore; se si fosse trattato di un altro vi sarebbe stato da dubitare che avesse assunto un incarico di propaganda. Ma chi conosce questo artista e il suo temperamento entusiasta per tutto ciò che è. buono e bello non può conservare dubbi sul suo disinteresse. Tutte le mattine in quest'epoca, egli fa la sua metodica passeggiata vendemmiando da un bancherottoln all'altro. — Dalle sette alle otto — egli d'ee — é l'ora propizia per ingerire una maggior quantità d'uva. Camminiamo al suo fianco e accettiamo di buon grado il grappolo che egli ci offre: è un grappolo normale, da principiante: uva « regina ». La strada che occorre fare pei passare dall'uno all'altro banco è compresa nel suo metodo curativo. Ad ogni nuovo esercizio alia poto egli si ferma, ìndica le diverse qualità di grappoli, rima nendo un po' in forse sulla scelta: uva « regina », « moscato di Alessandria», «Italiai,. «maccarcse» « Bisceglie », « moscato di Terracina» tutte uve saporite, eccellentissime: a quale dare la preferenza? A questo punto, inavvertitamente egli fa la sua lezione di ampelntc rupia. Questa- orribile parola l'ha proprio pronunciata il pittore. Egli celf vorrebbe forse affliggerci con una, esauriente spiegazione ma fortu- natamente l'artista ha il soprav- vento sul tecnico. Un banco ha colpito la sua fantasia; si ferma, estrae un foglio dalla cartella cila vara febbrilmente. Prende cosi forino-e vita il grazioso quadre ttoìche pubblichiamo. Ma dopo i pri- mi minuti di lavora ecco che a Vel- lan torna l'idea fissa dell'uva e d're- — In un chilo di uva vi sono 150 grammi di zucchero pari a 100 calorie. Circa un quarto delle calorie della quantità media, ne-cesso-ria ad un uomo normale. Adun uomo normale occorrono 300 calorie giornaliere per essere or-zillo. In un chilo di uva le calorie sono equivalenti a 1190 grammi di patate, più 29ò grammi di pone, più 3Sr, grammi di carne e, coni- plessivamente, a mille grammi di latte e act{ue minerali. «Verità sacrosante — conclude , il pittore, mentre la sua matita ferma rapidamente un gruppo di acquirenti che si sono avvicinati al banco. — Verità che tutti do vrrbber0 conoscere per non perine,P ,„ questa stagione la più bel la occasione di mangiare uva solì^a parsimonia, realizzando delle sensibili riserve di energie e delle rilevanti economie sulla spesa giornaliera del vitto». ji quadretto è finito ed egli ce lo porge facendo una smorfia: co me tutti gli artisti che effettiva mente meritano questo nome non 'è. contento della sua opera e non , mole più vederlo. Gli capiterà invece di ritmili rio sott'occhio questa mattino leggendo, come è solito. La Stampa, r ritroverà pu re /„ suo presentazione al pubbli co quale accanito consumatore c propagandista dell'uva. Procure remo di non incontrarlo per qual che giorno per evitare difficili ^spiegazioni. us

Luoghi citati: Alessandria, Terracina