Il Gran Premio d'Italia e il trofeo della Velocità disputati oggi da cinquanta Centauri rappresentanti di sei Nazioni

Il Gran Premio d'Italia e il trofeo della Velocità disputati oggi da cinquanta Centauri rappresentanti di sei Nazioni A MONZA Il Gran Premio d'Italia e il trofeo della Velocità disputati oggi da cinquanta Centauri rappresentanti di sei Nazioni (DAL NOSTRO INVIATO) Milano, 26 notte. « Trofeo Internazionale della Velocità » o « Gran Premio d'Italia ? ». L'avvenimento motociclistico di oggi sulla pista monzese, ripete ad entrambe le gare — che s'intrecceranno in una disputa sola — eguale importanza e la stessa emotiva, incertezza sui vincitori. Tuttavia l'inquadratura, organica delle due contese è profondamente diversa, e non permette dì trattarne congiuntamente in questo nostro panorama degli elementi impegnati, dal quale tradizione vorrebbe che si traesse un pronostico. Il « Trofeo Internazionale della Velocità »,, come è noto, è indipendente dalla suddivisione in classi, e dallo stesso ordine di classifica delle varie classi; la vittoria per il piii ambito premio europeo è in funzione soltanto del minore scarto di tempi che ogni singolo corridore, dei tre meglio piazzati facenti parte di una- squadra nazionale, segnerà rispetto al primo della propria singola classe: e per essere preso in considerazione, questo terzetto deve appartenere almeno a due classi di cilindrate diverse. Il «Gran Premio d'Italia-», invece, avrà la consueta classifica individuale per ogni classe, e permetterà, (li salutare un primo assoluto, ed una graduatoria di marche, come nelle altre gare. Sicché è possibilissimo che il vincitore del « Gran Premio d'Italia » non appartenga neppure alla sr-adra che vincerà per la propr. Nazione il « Trofeo della Velocità ». Alla disputa del Trofeo sono iscritte ufficialmente quattro squadre: l'italiana, la tedesca, la svedese e la belga, tutte con quattro macchine. L'Inghilterra non ha ritenuto di designare ufficialmente la propria squadra, pur essendo largamente rappresentata dal! molti dei suoi migliori campioni:] è evidente la sua preoccupazione] di non impegnarsi in termini troppo... delicati, per la grande importanza nazionale che ha la sua industria motociclistica, con la produzione tedesca che già al ! recente G. P. di Svezia si era rivelata nettamente supcriore, e con le Guzzi, che già lo scorso anno al Tourist Trophy avevano saputo sostenere un vittorioso confronto con le 7nacchine inglesi. Di questa mancata designazione della squadra, ti- avia, non soffrirà che la carta: m sostanza rimane, cioè il più formidabile schieramento di macchine e uomini dì ogni paese, al quale lo spori motociclistico italiano abbia mai assistito. I colori italiani sono affidati ad Aldrighetti (Guzzi 500). ad Alberti (Benelli 250) ed a Tenni, che correrà entrambe le prove: al mattino con la Guzzi 250, e al pomeriggio con la Guzzi 500. Egli potrà, quindi, entrare due volte nella classifica di squadra, se precederà entrambi i suoi compagni in entrambe le classi, poiché, come si è detto, tre sole macchine possono fornire il punteggio per la classifica di squadra. I valori sui quali riposano i nostri colori sono indubbiamente altissimi: la R.F.M.I. ha scelto oculatamente e con ottimo senso di equilibrio. Opportuna è la preseti-za di due macchine nella classe 250, dove sarà relativamente più probabile strappare, sia con la Guzzi che con la Benelli, un pun-teggio di priorità. Aldrighetti, percontro, avrebbe il compito di non forzare esageratamente nella 500, pur di giungere al fondo con poco distacco dai primi. In tal caso il Trofeo non ci sfuggirà. Non è il caso di nascondersi, però, che /» squadra germanica rappresenta un'avversaria almeno altrettanto degna della vittoria, certo la più temibile delle tre straniere. Anch'essa ha messo a partito una specialità della propria industria: la notoria superiorità della N.S.V. nella classe 350, dove Steinbach ha buone probabilità di piegare tutti i concorrenti, e dove l'industria italiana è presente con la sola M.M. di Lama. Nella 250 essa allinea Geiss su D.K.W.-Anto Union, che può ancor rappresentare un avversario abbordabile; ma nella 500 il suo binomio è di una classe impressionante: Ley e Gali, rispettivamente primo e secondo nel G. P. di Svezia doranti alla coalizione britannica, con quella B.M.W. sovralimentata a compressore, bicilindrica, con trasmissione cardanica, che e considerata oggi la più potente motocicletta del mondo. Non è. quindi, il caso di nascondersi che le probabilità di veder trasportati in campo motociclistico i risultati del Gran Premio automobilistico di due settimane fa, non sono poche. Anche la squadra belga concorre in tutte le classi con Millianx (F.N. 500); Charlier (F.N. 500); Grizzly (Sarolca 350); Dicku-ell (BarbC 250) — ma, tranne il caso d'incidenti che mettano fuori corsa i protagonisti delle due prime squadre, non può considerarsi minacciosa. Meno ancora la squadra svedese, composta di Sunnquist e Strombcrg, ognuno dei quali correrà due volte, nella 350 e nella 500, sempre con Husquarna. La Francia, come l'Inghilterra, pur essendo discretamente rappresentata, non ha designato squadre ufficiali. Fuori del quadro del Trofeo internazionale, la disputa individuale e d'industria del Gran Premio d'Italia si presenta, come è ovvio, molto più aperta e ricca d'incognite. In nessuna classe un nome, o una ristretta cerchia di nomi, predominano indiscussi: tra i 12 partenti della 250, i 19 della 350, e i 19 della 500, una buona metà può aspirare alla vittoria di clas- se o al piazzamento nei posti di onore. La selezione preventiva è stata severa: 50 concorrenti, e tutti di vaglia. Quando mai, da parecchi anni a questa parte, s'è visto un simile schieramento? Gli avversari più temibili per le nostre macchine sono, nella 250, le numerose D.K.W. e la New Imperiai dell'inglese Wood, Tra quest'ultimo, il tedesco Geiss, Aldrighetti e Tenni su Guzzi, Alberti e Pagani su, Benelli sarà probabilmente conteso il primato, e distribuita la classifica per ì posti immediatamente successivi; e se proprio dovessimo indicare una preferenza, staremmo per l'irresistibile Tenni. Nella 350, è lecito, benché arrischiato, sperare che la M.M. di Lama possa insinuarsi da terzo incomodo nel duello industriale anglo-tedesco. Le macchine inglesi prevalgono numericamente (i nosiri specialisti della categoria: Cerato, Milani, Benigni, Nocchi e altri, montano la Norton, e due autentici «assi» come Mellors e Thomas montano la Velocette); le tre tedesche N.S.U. prevalgono forse in velocità pura. Il pronostico deve tener conto dell'uno e dell'altro elemento, restringendo le proprie simpatie a Mellors, Lama e Steinbach come egualmente pronti a figurare in testa alla classifica. Nella 500, la classe dei colossi e del primato assoluto, l'industria inglese non ha praticamente che un nome: Beevers, su Norton; nè paion esser temibili le Terrot, le F.N., le Husquarna. Battaglia italo-germanica, dunque, tra la B.M.W. e la Guzzi, poiché anche Serafini, sulla Bianchi che gli ha servito per vincere il campionato italiano, non possiede un mezzo da altissima velocità paragonabile agli avversari, pur potendo, come Beevers, giocare un ruolo insidioso alle spalle dei primi. Sapranno Tenni e Aldrighetti, ai quali va aggiunto l'irlandese Stanley Woods, che corre pure pei- la Guzzi, resistere alla travolgente offensiva che scateneranno i due diavoli tedeschi? Certamente! Sapranno sconvolgerla e sopraffarla ? Questo, francamente, non ci sentiamo di affermarlo. Aldo Farinelli. - ■ , -,, .... TENNI WOODS