Situazione promettente all'alba del nuovo anno - Le tre raccomandazioni dell'Ispettorato

Situazione promettente all'alba del nuovo anno - Le tre raccomandazioni dell'Ispettorato Cronache del Teatro e della Radio Situazione promettente all'alba del nuovo anno - Le tre raccomandazioni dell'Ispettorato Mentre fervono gli ultimi preparativi per Z'inizto dell'anno teatrale 1936-37, i capocomici, i direttori e gli amministratori delle compagnie sono convenuti a Roma nella nuova sede della Federazione Industriali dello spettacolo per ricevere le direttive alle quali le compagnie debbono ispirarsi durante il nuovo periodo della loro attività. Una constatazione è stata subito fatta: durante l'anno teatrale 1935 1936 gli incassi hanno raggiunto una cifra notevolmente superiore a quella, dell'anno precedente, e il numero delle rappresentazioni dilavori di repertorio italiani e dinovità italiane è stato in notevole progressivo aumento su quello delle produzioni straniere. Non è dunque vero che i pubblici italiani preferiscono le commedie straniere. L'aumento degli incassi denota che o è cresciuto il numero delle buone commedie italiane o il pubblico è stato messo in condizione di frequentare più assiduamente il teatro. La seconda ipotesi ci sembra la più ragionevole: la diminusione del costo dei biglietti e il « Sabato teatrale » hanno notevolmente contribuito all'aumento delle entrate. Diciamo la verità.- il teatro italiano ha traversato una crisi spirituale che non poteva essere evitata, perchè era nella natura degli avvenimenti che abbiamo vissuto. La BivoJuaione ha propo sto ed elaborato una nuova etica, ha creato una nuova atmosfera, un clima suo, inconfondibile: bisognava che tutte le attività dello spirito se ne rendessero perfettamente conto per potersi muovere liberamente e proficuamente nel nuovo mondo. Quest'opera di riassetto interiore doveva necessariamente essere più o meno lenta, e si affidava all'intelligenza singola e collettiva degli uomini di pensiero e di cultura. Oggi di questa rielaborazione si cominciano a vedere nel campo del teatro i primi serti frutti maturi; che ad opera di giovani e di anziani, le opere annunziate per l'anno teatrale 19361937 obbediscono a quella norma di vita che è ormai la nostra stessa vita. Non facciamo i profeti; ma abbiamo l'impressione che nell'anno che si inizia, dal mucchio delle novità verranno fuori quelle due o tre commedie del nostro tempo che segneranno l'inizio della rinascita spirituale del teatro italiano. Nel periodo di rielaborazione che abbiamo superato, il teatro italiano era in crisi, e più lo sarebbe stato se il Regime lo avesse abbandonato al suo destino, e non avesse, con la costituzione dei- V Ispettorato, posto un argine pn ma, e im.posta una disciplina poi, rianimando con la passione e i mezzi quanti, sfiduciati, erano trascinati alia deriva, e ridonando al teatro italiano una dignità e uno stile. Era quindi naturale che il|""pubblico si fosse allontanato: non appena ha avuto la sensazione cheuZ ripresa era in atto, è tornato soni forma di spettacolo per il po-polo, che si dimostra ancora il piùsensibile al fascino che ha sempre esercitato e sempre eserciterà ilteatro». E' sperabile che questomonito sin ascoltato dai capoco-e continua a tornare man mano al vecchio inesauribile amore, ricercandovi gioia e poesia. L'anno che si inizia è ancora un anno di graduale riaffermazione, di ascesa, di riconquista. L'Ispettore del Teatro ha raccomandato ai capocomici tre cose di capitale importanza per il sempre maggiore successo e potenziamento del teatro italiano: il repertorio italiano, il miglioramento degli spettacoli attraverso un costante perfezionamento della regìa e della scenografia, il « sabato teatrale ». Raccomandazioni più che opportune, necessità imprescindibili ansi, che la dignità dello spettacolo, la sua rispondenza al gusto e al senso estetico della nostra età sono condizioni essenziali per un successo non effimero che polarizzi verso il teatro l'attenzione di masse sempre più varie e vaste. «Bisogna favorire — ha detto il comm. De Pirro ai capocomici mici, e più dalle imprese. Andare verso il popolo è un comandamento che non può subire deviazionin nessun campo. Ma è necessario saperci andare. Iniziandosi il « sa . boto teatrale» tengano presentei capocomici, tengano presente teimprese che non debbono propina-re ai lavoratori che affollano lesale degli spettacoli lavori di scarto, di nessuna consistenza, lavordi grossolano divertimento; bisogna dare al popolo la senso zionedel meglio, far conoscere i nostrautori più meritevoli e gli stranieri più siani/fcativi; fargli capire nsomma che cosa è veramente il teatro. L'anno scorso alcuni operai della Fiat ci scrissero protestando contro una compagnia che si ostinava ri. rappresentare negli spettacoli del sabato farsette sceme e commcdiole di nessuna consistenza, e facevano proposito di non mettere mai più piede in teatro fino a quando le compagnie si fossero ostinate a deliziarli con simile robetta. Gli operai della Fiat hanno ragione, e noi ci auguriamo che le compagnie che verranno a Torino sapranno scegliere per i « sabato teatrali » le commedie più belle e più robuste del loro repertorio, offrendo al popolo torinese spettacoli scelti e di prim'ordine, degni delle più nobili tradizioni popolari e artistiche della città. Le stazioni di Roma e Torino hanno cominciato a trasmettere le commedie premiate al concorso dell'E.I.A.R. Non abbiamo ascoltata la prima — perchè trasmettere in periodo di ferie le commedie premiate in un concorso nazionale? —; abbiamo ascoltata la seconda: «Lo specchio e le idee» di Felj Silvestri. La giovane scrittrice ha confidato al «Radiocorriere » le sue intenzioni. Quando si parla delle intenzioni di un artista vuol dire, a priori, che l'opera d'arte è mancata; e difatti, « Lo specchio e le idee » — titolo troppo pomposo per vicende così insignificanti — non solo non è commedia radiofonica, che proprio non ha caratteristiche che la raccomandino per trasmissioni del genere, ma non è nemmeno commedia, che tale non può definirsi un giro di scene staccate, in cui le persone si muovono con una disinvoltura più istintiva che cosciente in un gioco troppo ingenuo per essere artistico, superficiale e inconsistente. Tuttavia il dialogo ha pregi di mr)uaOmo e di fattura che lo ren dono qua e là particolarmente attraente: aderisce all'ambiente, al quale riesce a dare talvolta colore e sapore, riesce a creare cioè l'atmosfera. Se questa è la ragione che ha spinto la commissione a premiare la giovane scrittrice, non possiamo che approvare ed esserne lieti, perchè noi abbiamo sempre pensato e pensiamo che le sorti del teatro radiofonico sono affidate alla parola, alla parola bella e propria: personaggi, sentimenti, vicende non hanno altro mezzo per esprimersi e rivelarsi. Ma perchè sia teatro, è necessario che del teatro le commedie radiofoniche abbiano tutte le migliori caratteristiche. « Lo specchio e le idee », come commedia teatrale è una commedia mancata; come teatro radiofonico è un tentativo non perfettamente riuscito. Rimangono le intenzioni; e quelle, a giudicare dalle confidenze, sono ottime. Alla giovane scrittrice, alla quale è sperabile non spiaccia la nostra sincerità, i più vivi auguri per J'avvenire. 8. S- La Compagnia Tòfano-Maltagliatl-Cervi debutterà — come è Inoto — al teatro Alfieri la sera del l.o ottobre con la bella commedia « Esami di maturità » di Fodor. A Torino la compagnia Tofano metterà in scena le prime novità della stagione, e cioè: * Daniele fra i leoni » di Guido Cantini, e « Gli uomini non sono ingrati » di De Stefani. Quasi tutte le nuove formazioni debutteranno nei primi giorni del mese prossimo: la Emma Gramatica-Benassi sarà al Quirino di Roma, e rappresenterà « Bellerofonte » di Luigi Antonelli. DI questa compagnia farà parte l'attrice franco-russa Marianna Plory, Che recitando in francese ha riportato a Parigi notevoli successi. La compagnia « Città di Mila no », della quale fanno parte la Pagnani, Calò e Cimara, nonostante 1 contrasti di questi ultimi giorni, si formerà, e si riunirà a Milano prossimamente. Della compagnia faranno parte Irma Gramatica e Ermanno Roveri. Ruggero Ruggerl riunirà à Trieste il 10 ottobre, e metterà in scena - Mazarlno » di Lucio d'Am- . ^ "SSStSWS d« * Sei personaggi in cerca d'autore » di Pirandello, « Gli interessi creati » di Benavente, e « Il sesso debole » di Bourdet. Le compagnie Falconi, Galli, Gandusio, inizleranno fra non molto la loro attività; Elsa Merlini, Invece, riunirà fra un paio di mesi, non appena avrà finito di girare alcuni film di cui si è cominciata la lavorazione in questi giorni. Ha già iniziato la sua attività la Melato-Betrone-Carini, e inizlerà a giorni la sua la Mari-Baghetti-Cellìni-Mordeglia. La compagnia Palmer, che sarà diretta da Luigi Almlrante, si riunirà all'Argentina di Roma il 10 ottobre. Anche la Ricci-Adani e la De SicaRlssone-Melnatl riprenderà a recitare fra giorni. Una grande compagnia dialettale veneta sarà formata, sotto gli auspici del podestà di Venezia, e riunirà insieme i migliori elementi del teatro veneziano: Gianfranco Giachetti, Emilio Cavalieri e Carlo Micheluzzl. Di quei sta nuova grande formazione sarà 'priraa attrice Isa Pola, che passa dallo schermo alla ribalta, *■*» ] Dopo quattro mesi di fatiche cl ] nematografIche Angelo Musco ha ripreso a recitare. Ha debuttato all'Eliseo di Roma, e vi miete allori e quattrini, che gli esauriti si seguono senza interruzione, a cagione dei prezzi bassi. Media delle prime dieci recite: lire ottomila iper 3era-i- jjon c'g male! Al teatro ; Eliseo, ormai conteso da tutte le ] formazioni, passeranno quest'an ino le migliori compagnie, diciamo . cosi... in seconda visione. Esse cioè : divideranno la loro permanenza \T°mana- ^a altri teatri e l'Eliseo. \S^SoS^T^r^ lbocca nel teatro cne pratica prez. |zi bassi, e che ha trovato la cosi \detta America nel cuore di Roma». ANGELO MUSCO