CHARCOT E IL SUO "POURQUOI PAS?" e la spedizione artica italiana del 1934

CHARCOT E IL SUO "POURQUOI PAS?" e la spedizione artica italiana del 1934 un incontro al 70° parallelo ! CHARCOT E IL SUO "POURQUOI PAS?" e la spedizione artica italiana del 1934 o, a e l e eno. e, e, oe eil tal tne o uPourquoi pas?-Charcot: binomio che i navigatori dei mari artici non potranno dimenticare. Infatti, la figura del dott. Charcot, il grande esploratore perito colla sua leggendaria nave nella recentissima sciagura sul tempestoso mare d'Islanda, è legata alla storia, alle fortune, alla gloria ed alla fine di una delle più celebri navi polari del mondo. Sul più tipico vascello da ghiacci l'esploratore aveva corso i mari dell'Artide e dell'Antartide, e sopratutto in questi ultimi anni aveva avuto una grandissima parte nelle ricerche sulla difficilissima costa perpetuamente ghiacciata della Groenlandia orientale. Recentemente il dott. Charcot ci scriveva di essere di ritorno da una campagna sulla costa di Blosseville, (costa est della Groenlandia) e di essere in procinto di ripartire' per un'altra spedizione di ricerche scientifiche, sempre sulla costa est della Groenlandia. E' raro trovare tanta tenacia e tanto amore per l'opera a prò' del- ctt ] ia, scienza; da circa trent'anni, si i gpuò dire, la vita del dott. Charcot | d.era consacrata all'opera che la sua : djnaye svolgeva nel mari glaciali. | Noi ricordiamo di aver incontrato tpa-1 fScoresbyizegli era appena giunto I lacpisK ^6^^ al™ rallelo, fra i ghiacce di Score U d d eeli era appena euw l™™™ ™ ^ Per * . »nvrn vnsf,plln frf rotti la manovra del vascello fra i campi di ghiaccio. Contava allora 68 anni. A bordo della bella nave ci accolse con un calice di spumante brindando alle nostre n[a Patrie ed alla fraternità? delie ! . ' terre latine Id[a- favore della nostra spedizione j u! sCon animo paterno si prodigò gfavore della nostra spedizione' italiana imbarcata sulla « Njal » fmV che nell'anno 1934 era stata protagonista di drammatiche avventure tra i ghiacci artidi, ed in quell'occasione non cessò mai dal manifestare i suol più che amichevoli sentimenti verso la nostra Italia; sentimenti che lo spingevano nell'epoca delle sanzioni, a sottoscrivere il manifesto degli intellettuali francesi contro le sanzioni e in difesa dei diritti dell'Italia. Tutti ricordano come a lui si debba la scoperta nell'Antartide della terra di Charcot; è noto come egli, medico oltre che audace esploratore, fosse un grande studioso ed uno scienziato; a noi italiani interessa anche sapere come egli si sia dedicato allo studio di Cristoforo Colombo e delle sue imprese, stilando un'opera interessantissima nella quale il navigatore genovese viene descritto, oltre che come audace marinaio come 11 primo, si può dire, dei navigatori nel senso scientifico della parola. La perdita quindi del dottor Charcot rappresenta anche per gli italiani che hanno avuto modo di conoscerlo e di apprezzarlo un dolorosissimo evento. n Pourquoi pas?, nave appar- tenente alla marina da guerra francese, pur essendo un'imbarcazione costruita appositamente per la navigazione artica, era posta all'esclusivo servizio delle ricerche artiche, ed affidata a tale slopo al dott. Charcot. A bordo delia nave venivano imbarcate missioni scientifiche che si dedicava- no- sopratutto negli ultimi anni, allo studio dell'Artide. Ad opera dei membri di queste missioni era uno sverno. Altrettanto era stato stata creata una base a Scoresbv gund, dove si era effettuato anche fatto ad Angmassalick, dove una missione diretta dal giovane dott. Victor ha trascorso l'inverno 19.141935 per studiare la vita delle tribù esquimesi. Il Pourquoi pas? fu la seconda nave che potè, nell'estate 1933. effettuare il percorso lungo la costa da Scoresby Sund ad Angmassilick, impresa fino allora tesa impossibile dalle condizioni estremamente difficili dei ghiacci della zona. La nave era particolarmente attrezzata per combattere le difficoltà della navigazione fra i ghiacci; lo scafo era particolarmente rafforzato, interamente costruito in legno, con sette fasciami, cosi da renderlo resistentissimo anche a forti pressioni. L'equipaggiamento scientifico era imponente, 10 si poteva definire una piccola università galleggiante. Nel 1931 la nave aveva coperto il percorso da Isafjord (capo nord dell'Islanda) all'ingresso della Baia di Scoresby Sund, al limite esterno dei ghiacci, dirigendosi esclusivamente collo scandaglio acustico, poiché, avendo precedentemente effettuato il rilievo, a mezzo dello stesso scandaglio acustico del fondo marino, nel viaggio successivo 11 comandante della nave era sta:o in grado di ripetere il percorso «ulla scorta esclusiva di questo rilievo affidar.losi a! solo strumento ii cui si è detto. L. Gasparotto . s; Egì I ! [t Pi ?Cht biDELLA «NYALL». h ll' 1934 tt TAMOSO « POURQUOI PAS? » fotografato anno nelle regioni artiche. lo scorsa

Persone citate: Cristoforo Colombo, L. Gasparotto