Dopo undici anni di matrimonio scoprono di non essere sposati!

Dopo undici anni di matrimonio scoprono di non essere sposati! i / • |i gUdl di Una CODDia armena ! Dopo undici anni di matrimonio scoprono di non essere sposati! Sarebbe troppo difficile rico-1 i] struire i fortunosi eventi in forza | p, dei quali, circa dieci anni addie- j s,tro, la bella e giovanissima fan-'plciulla armena Barbara Yosbaje- fI klan venne ad incontrarsi, al Lido Irj di Venezia, con il meno giovane j t ma bruno e prestante connazionale 1 dMichele Pauloyan. Anzitutto, nel dire connazionali, bisogna riferirsi ad una nazionalità etnica e non politica. L'Armenia come Stato infatti non esiste più da gran tempo; e tanto il brano di Armenia turca, dove nacque Barbara, quanto il lembo di Armenia russa, dove nacque Michele, oggi appartengono al territorio sovietico. Come è noto, poi, i sovieti hanno privato della nazionalità gli esuli antibolscevichi, per modo che Barbara Yosbajekian e Michele Pauloyan (i cognomi armeni finiscono tutti in «ian») da molti anni fanno parte di quella tlClreamtbopfpmunì «uni mimo parie m queua i strana categoria di persone A-iftte 1 apòlidi, cioè che non hanno nazionalità giuridica alcuna. r„i_. j.ii. .,_„l;„ __„._ I tOlpa delle unghie rosse... | In seguito a quali ventate di'tragedia e a quali capricci del de- stino i due armeni s'incontrarono ia Venezia, dunque non si sa. Ciò che p noto invece è che uio cne e noto, invece, e che | MichPle Pauloyan si innamorò fulmineamente e pazzamente di quel fresco e squisito campione della! |sua razza martoriata, e che la non ! ancora ventenne Barbara (trala-; sceremo dora innanzi il cognome 'per misericordia verso i nostri linotipisti) non rimase insensibile a tanto fuoco. Fu così che 1*8 febbraio 1925 i due si unirono in matrimonio, secondo il rito armeno, davanti ai Padri Lazzaristi del convento di Qan Razzato in Venezia (armeni " anche quelli). E poco dopo la cop- : Pla felice si trasferì a Tonno dove Michele s'era trovato un di- screto impiego — andando ad abi-1 - tare in una quieta villetta della i 'periferia. Ma questa unione, ben- j ! che sorta in circostanze tanto ro-i -|mantiene ed allietata dalla nasci-j - ta di due bambini (un maschio ed | ; una femmina), non diede quei - frutti di armonia e di reciproca -,dedizione che da essa sarebbe sta-110 logico attendersi. -I Ben presto cominciarono i dis- ;,gengli Tasto Micne)e era posato e „„ . ed austero, quanto Barbara volu ',bl e> esigente e stravagante. Forse i alla donna pesavano troppo le li-liquazioni che ì modesti guadagni -|del marito imponevano al comune -1 tenore di vita. Certo Barbara avel va trascorso l'infanzia nell'agiar1 tezza. e c'è chi dice che fosse per.-fino principer-sa (ma pare anche e!che in Armenia ed in Georgia per, - essere principi basti possedere a1 centocinquanta capi di bestia- a, me...). La bella e pallida armena ; e : afferma dunque che il marito la -1 maltrattava. Essa amava le un- -be tirato un libro sulla faccia e e ghie verniciate di rosso c Michele Iile detestava. Queste unghie rosse ifuron causa di parecchie scenate, j durante una delle quali Barbara svenn». Sempre secondo la donna. Michele l'avrebbe più volte battu_ ta senza nessuna ragione, e un o giorno, di fronte a terzi, le avreb- e l l Barbara fugge a Parigi Fatto sta che mesi addietro ln seducente ed originale Barbara improvvisamente fece le valigie, Iprese i bambini e se ne scappò a |o' è; Barbara; e appena gli fu possibi o e -jrjcrsi moslie e tigli e rìporuuii u R. ITorino. Urtò nella ostilità della ì donna, che intendeva invece se- ! pararsi legalmente da lui, e nel e ■ disinteresse dell'autorità trance- e ge ^ non pra munito à a1eun6titolo esecutivo. Tornato so- -1 ]o a Torin0i U poveretto si vide - ì_>cij urti cv, e auucwi f^ii lu uuaaiui- ohe _ forte del suo diritto marita- e. le -- corse a Parigi per ripren- - dersi moglie e figli e riportarli a a | per gjunta invitato cortesemente einen0 studio degli avvocati Ettore -ie(j Attilio Fubini per fornire degli m. ! schiarimenti. Che c'era di nuovo? a c'era che l'irriducibile consor- j te. per il tramite di un legale paa i rigino. aveva incaricato i due suda- j detti professionisti torinesi di ben in breve ad una interessante scoperta. I due armeni si erano sposati in un convento, quattro anni prima del concordato con la Sanfa Sede, e nè allora si erano cu- rati di perfezionare l'atto davanti a un ufficiale di stato civUe. nè dopo di far trascrivere il loro ma- | I ; ! trimonio sui registri di stato civi le della città di loro residenza. Cosicché, in base alla legge italiana, il loro matrimonio doveva ritenersi inesistente, poiché è da escludersi che Barbara e Michele abbiano contratto formalmente matrimonio civile in Italia. Si tratta quindi di coniugi che... debbono essere considerati liberi da ogni vincolo matrimoniale! La questione, giunta a questo punto, ha subito un arresto. Se ci fosse il consenso della moglie, sarebbe un'inezia regolarizzare la posizione degli pseudo-coniugi Pauloyan; e a questo vorrebbe . - j Michele Ma g£S3555S"^2T^SSl5^»^SS?«^3S al contrario, cederà? Ora però che la donna, madre di due figli scopre di... non essere mai stata spo£ata, è forse meno improbabi- le che s'induca a pjù miti consi- §». appunto per io stato civile dei ragazzi. „„,lV,„ f quanto ci auguriamo.aro he n01> cnè llinne fa pena » canimento de] destino contro una razza e contro una famiglia. L'ì itit'

Persone citate: Attilio Fubini, Michele Iile, Michele Pauloyan