Ras Sejum porge al Vicerè gli auguri del popolo

Ras Sejum porge al Vicerè gli auguri del popolo IIm capodanno copto Ras Sejum porge al Vicerè gli auguri del popolo Addis Abeba, 12 notte. In occasione del Capodanno copto, capi e notabili di Addis Abeba si sono riuniti al Palazzo del Governo per presentare i loro auguri al Viceré. A nome di tutti ha presentato i voti della popolazione al Governo, per il nuovo anno, Ras Sejum. ville nolo chdigApl'afrEra presente anche l'abuna Kl- Sorillos. guIl Viceré aveva alla sua destra - eseil vice-Governatore generale Pe- j dodretti ed alla sua sinistra il gene-: corale Gariboldi. Assistevano alla I uncerimonia il Segretario Federale, ! ciCortese, tutti i direttori superiori | atdi Governo, i generali De Blasi, acBroglia, Pitasso e Gallina, il Go- davernatore di Addis Abeba, nume-; to rosi ufficiali superiori e funzionari. i &uli Viceré, rispondendo agli au-1naguri di Ras Sejum, ha formulato ! Dl^1 suoi voti di felicità per l'intera Ie Mpopolazione etiopica, per i capi edifi notabili e le loro famiglie, augii- !tarando che il nuovo anno rechi la j "»pacificazione generale con l'aiuto SS, D1 " niir. Li,„,,„,„ „,,„ ,„ „„^f.„„„< ' S'Ha rilevato che la pacificazione, 3tsarebbe rapida e totale se non esi-!pia a e o à e a è g, ri e a a e e ua i euda belolorti di u eti lgo te à se stessero qua e là elementi malìn tenzìonati o illusi che turbano alcuni punti dell'Impero. Essi tentano di disorientare le popolazioni con una intensa propaganda a base di menzogne, che fa assegnamento sulla profonda ignoranza delle genti. L'ultima trovata della propaganda é la mobilitazione degli indovini, 1 quali spargono nella popolazione oscuri vaticina per il nuovo anno, che si presta alle più svariate interpretazioni. Il Vicere ha fatto appello ai capi ed ai notabili fedeli, del cui comportamento è sempre più soddisfatto, perchè combattano, con la loro parola autorevole, le menzogne dei facinorosi che ingannano la popolazione. Ha rilevato che le cattive intenzioni di pochi turbolenti obbligano il Governo ad adoperare la forza, mentre il desiderio del Governo è di mettere termine a qualsiasi spargimento di sangue e di dedicare tutte le sue energie ed attività alla sistemazione ed alla valorizzazione della Etiopia. I pazzeschi e stupidi tentativi di pochi malcontenti sono tanto più criminali, in quanto sono votati, inesorabilmente, ad infrangersi contro la strapotenza militare dell'Italia. Il Governo dispone di forze enormi, contro le quali sarebbero impotenti, non i piccoli gruppi che attualmente battono la campagna, ma anche grandi eserciti di centomila uomini. E se il- Governo avesse bisogno di ulteriori forze, basterebbe che il Vicere le chiedesse al Capo del Governo d'Italia perchè le strade si riempirebbero di armati e di cannoni. Il caso di Ras Desta durante la guerra è caratteristico. Ignaro delle esigenze della guerra, credette dì potere attraversare milletrecem- inniboprdihalaretupoloricltadtrssscgccffrscdlgvrntsEcmsd. . „. . to chilometri senza servizi logietl- J1 Gci: il risultato fu che il percorso dell'armata di Ras Desta era cosparso di morti di fame e di stenti e che, giunte presso Dolo, le dgctn-1 evidente fedele buona volontà al t- programma del Governo. ho n viceré ha terminato il suo dilo !3corso <jj capo d'anno ordinando ^ fl «tì,lto Re ed il Salut° al DUCe' e Quindi ai è intrattenuto con l'Ami- to |na KirUlos, al quale ha fatto dono sioi it- la bila io Iaer sa va ota e- gé ^izioae di Addis Abeba celebra, n- - erenamente nell'Intimità del tucul truppe spossate del Ras, attaccate ! dda forze fresche dell'Italia, furo- rno annientate. ALa guerra moderna è una cosa Uassai difficue, che solamente gli | ^eserciti delle grandi Potenze pos- hsono fare. I guerrieri etiopici fa- frebbero meglio a lasciare armi e ga dedicarsi tutti tranquillamente ; lal lavori agricoli ed alle opere di t rpace dai quali trarranno tranquil- gnidrDisslpcrnlità e prosperità per loro e per le loro famiglie. Cosciente della sua forza imbattibile, il Governo d'Italia continua ad offrire la pace a tutte le genti d'Etiopia per risparmiare alla popolazione inutili sacrifici di sangue e sofferenze. La grandissima maggioranza della popolazione risponde con di un ricco bastone In avorio e oro. Il mercato è oggi animatissimo per il Capo d'anno copto. La popò la lieta ricorrenza. £. uptù, ore Festose accoglienze al generale Pirzio Biroli atterrato nel Goggiam Roma, 12 notte, Veniamo ora a conoscenza di un episodio molto significativo, che attesta come 11 nome d'Italia rò- ! aia onorato e amato anche dagli rie, ! indigeni residenti in regioni dellle-rA "Q L dove roccupazione mili- nie1 ' , „ „„„„ eri!tare non* ancora giunta a prenlle i dere materialmente possesso del ve territorio. ip- j L'episodio, di cui è stato protagonista S. E. il generale Pirzio Biroli, Governatore dell'Amhara, merita di essere riferito. Giorni or sono l'apparecchio che recava a bordo il Governatore e alcuni ufficiali del suo Stato Maggiore, nel corso di un'ispezione, ostacolato da un furioso maltempo, fu costretto, per mancanza di benzina e dopo una lotta di ben tre moan ed o è o ore contro il fortissimo temporalee quindi di volo alla cieca, ad atterrare a 15 chilometri a ovest di Buree, nel Goggiam. L'atterraggio, per quanto effettuato di fortuna,lla fem- > le- m una conca, dove ai celava un , e lat.g0 acquitrino, riuscì perfettaetà ; mente. £ mancanza di carburai!- ha ,._ „„,,,„ _'' . , ...vn.T in- i U andava però impossibile la ri- ^ presa del volo, e 1 equipaggio del- —a- halP1"*»* M voJo" • l'equipaggi» 1 la I l'apparecchio, sul quale si trov ato a nna va." 'come abbiamo detto, ancheS. E. Birol^ fu costretto ad atten-dere per due notti e tre giorniprima che gtungeasero i torcorst.„ «el «attempo, «parsau !a UO-tizia dell arrivo dell'aereo, gli la-_ digeni accorsero sul IU050 dnveperjper la prima volta, ai trovarono aljcospetto di un aeroplani Di ci- viltà ancora arretratisslma, quelle pacifiche popolazioni non solo non avevano mai visto un velivolo ma, come risultò dai contatti che gli aviatori ebbero con gli indigeni, nemmeno uno specchio. Appena venuto a conoscenza dell'atterraggio, un munta* si affrettò, da Buree, a recarsi sul luo- So, dove organizzò un servizio di guardia in modo perfetto. Vero - esempio di abnegazione, senso del j dovere e disciplina, il muntaz fu : compensato dal governatore con I una promozione di grado e una ! citazione elogiativa. Nei giorni di | attesa, frattanto, dai centri vicini accorrevano capi accompagnati da Pareccm abissini per fare at; to * sottomissione. Furono ese i &ui.te danze. in onore del Cover1natore e nei canti che le accom ! Dl^avaf0' erano Maltati 1 KaU» Ie Mussolini con una precisione Uniflf1."1 smJ °ar° ?.ue' rozjrt con; !ta*m 3Perduh„.ne 1 lnterno' ■enrf j "»*' P°™ al .estremo, mostra S*2H OT1" certi manifesti ni scritti in lingua amhanca che ' S'i aeroplani italiani avevano di- , 3tribuito pecchi mesi prima. Il !pilota M*nto „ era formato a a a l ù i a o in medico e curava piaghe, lesioni e malattie con le medicine di bordo. Gli stessi contadini, che in un primo tempo avevano quasi paura di avvicinarsi all'apparecchio, hanno poi trainato il velivolo sulla collina per il lancio. Un apparecchio di soccorso, che aveva potuto atterrare, nel ritorno ha trasportato a Debra Marcos un capo locale, che aveva mostrato desiderio di volare. Si può dunque concludere che il Goggiam è perfettamente tranquillo e che i nomi d'Italia e del Duce sono qui giunti trionfalmente.

Persone citate: De Blasi, Debra Marcos, Duce, Gallina, Gariboldi, Ie Mussolini, Pirzio Biroli