La parola d'orline di Hitler ai giovani: lotta senza quartiere al bolscevismo

La parola d'orline di Hitler ai giovani: lotta senza quartiere al bolscevismo LE GIORNATE PI NORIMBERGA La parola d'orline di Hitler ai giovani: lotta senza quartiere al bolscevismo Ripercussioni all' interno e all' estero delle affermazioni enunciate dal Congresso nei riguardi della politica estera Berlino, 12 notte. L'importanza politica estera del Congresso di Norimberga, pari per lo meno a quella che esso è destinato a avere per i prossimi quattro anni di politica interna, è tale che risulta agli occhi di tutti e corrisponde giustamente alla larga ripercussione che il congresso non manca di avere in questo campo. Questa ripercussione è grandissima, in special modo in Inghilterra, dove tutti e due i colpi di ariete sferrati dalla catapulta norimberghese, sia quello coloniale che quello antibolscevico, non hanno mancato di destare le più vive preoccupazioni collegate non soltanto col quieto vivere del saturo e pacifico possesso britannico, per quanto riguarda il primo, ma anche col particolare modo che si ha a Londra di considerare la situazione internazionale, per quanto riguarda il rapporto fra la Russia e l'Europa; rapporto che ha due aspetti, uno di potenza, che a Londra è considerato in funzione mondiale nelle interferenze con la politica imperlale britannica, l'altro, diremo di regime, il problema del bolscevismo, cioè, che a Londra si tenderebbe a fingere di non vedere o a mettere in ombra per non guastare il primo mentre invece è naturalmente prò. prio quello, ahimè, su cui a Norimberga è stata, In maniera tanto drastica e cosi poco ovattata, calcata la mano. Di qui le gravi preoccupazioni londinesi, di cui 1 corrispondenti tedeschi si fanno eco oggi di rimando, segnalando dai circoli britannici un certo scoramento preventivo per la sorte della conferenza a Cinque, per la quale Londra aveva già creduto di poter mettere in moto il macchinario di data e di luogo, e per la cui riunione, per la seconda metà di ottobre almeno, si manifesterebbe improvvisamente, dopo Norimberga, un vivo scetticismo. La Conferenza a cinque nlaqutroto cozial'uchla mdicsascscgndicudaMIn Germania, dove, come si sa, si tiene molto alla conferenza, ma più alla sua buona preparazione nel senso di impostarne bene il problema limitatamente occidentale, sceverandolo, districandolo e purificandolo, se è possibile, dal suoi rapporti orientali; questa ripercussione londinese delle dlscussioni di Norimberga non ha mancato di avere una certa rlpercus sione per tema che l'offensiva del congresso non abbia eventualmente a produrre gli effetti opposti a quelli che si proponeva per la sua parte estera, che erano quelli di promuovere la discussione locar nista e non già di scoraggiarla o bloccarla. Di questa preoccupalone è forse effetto una nòta odierna di un giornale di quelli che Ieri più avevano accentuato, di fronte a Londra, la pregiudiziale tedesca antibolscevica a qualunque discussione internazionale: la Frankfurter Zeitung, la quale ha poi Inoltre, per conto suo, per preoccuparsi e correre ai ripari, anche la ragione personale della sua nota anglofilia e dell'inveterata convinzione che è sempre e solo in fondo al Tamigi che Berlino può trovare la chiave di Parigi e di una sistemazione occidentale. Il giornale, dunque, oggi corre ai ripari; e lo fa avanzando come antidoto alla sua tesi di ieri, la quale accentuava al massimo il valore del congresso di Norimberga, il balsamo della lapalissiana verità che i congressi non sono atti diplomatici, ma fatti di politica interna, e che quindi tutto quello che a Norimberga è stato detto e fatto, non è stato detto o fatto in sede diplomatica, in confronto di terzi, la politica estera della Germania essendo soltanto quella del gover no e del suo capo, il quale ha sempre le mani Ubere. Come se il proclama letto a Norimberga non fosse emanato dal capo e cancelliere scmglgrdolitnetisutitecoiepenpgsinsosinvatamsseladsugtcddddsedpsVsrièndgsszobsgsHitler, e come se 11 discorso di Goebbels non venisse da un uomo di governo. Il problema coloniale li giornale, In ogni modo, Intende sottolineare che oggi, come ieri, il governo del Reich « desidera la collaborazione con tutti i bene intenzionati »; è, insomma, per le trattative per la ripresa diplomatica e non già per la sua paralisi. Ciò è quel che si sapeva: che, cioè, la Germania è per la conferenza a cinque, ma lo è nel senso che si desidera che se ne parli prima, in tempo, e ci ai metta d'accordo; ora è appunto questa intesa preventiva e pregiudiziale che a Londra, dopo quanto ha suonato ed ha tonato a Norimberga, sembra oggi un po' più difficile di Ieri. D'altra parte il giornale stesso, quando passa dalle parole generiche di tranquillizzazione e dai gesti di calma, rivolti ai confratelli, agli argomenti veri e propri, non sa più che dire, e fatalmente è condotto a prospettare le cose come sono e come sono state, senza foglie di fico, prospettate a Norimberga e, cioè, che, per quanto riguarda la questione coloniale la efficienza tedesca deriva da una condizione interna ed è perciò an cor più viva ed innegabile, e non è affatto una questione di puntiglio scoperta ora, e che coloro i quali in Inghilterra, come il Ti mes, sono restii a stare a sentire ed a credere — mentre penino in Francia già ci sono segni di comprensione — farebbero bene invece a promuovere la discussione generale della situazione economica, sotto cui soffre tutta l'Europa e vedrebbero allora come automaticamente parlando di ciòVerrebbe fuori il problema colo- e a o r o . nlale della Germania, che è una questione che non si può senz'altro mettere da parte; e per quanto riguarda il problema bolscevico, il giornale non può che sostanzialmente ripetere, riferendosi all'unità del piano di pace di Hitler, che patti con l'Unione Sovietica la Germania non ne concluderà mai. E' vero che ieri il giornale diceva che la Francia * deve passar sopra » alla alleanza con Mosca, se vuole che la Germania discuta; se non è zuppa, è pan bagnato, dappoiché sarebbe invero difficile concludere patti con qualcuno, che si * costretti a guardare con estrema diffidenza. Mosca prepara la rottura? , a e l e l el a a di o ri e a srlua a nnoa ri; o cel lhe aa, a o, de zi, ia r mosre A complemento di queste di scussioni, non possiamo fare a meno di segnalare le voci che og gl correvano nei circoli del congresso, secondo una delle quali, dopo l'attacco di Goebbels alla politica sovietica ed alle sue persone responsabili, il governo sovietico proporrebbe atti importanti sulla via di una rottura diplomatica; e secondo l'altra che da parte britannica tentativi di presa di contatto sarebbero stati fatti fra ieri ed oggi con la Wilhelmstrasse per conoscere le precise intenzioni della Germania sulle questioni poste dagli attacchi di Norimberga e nei confronti della ripercussione sulla Conferenza a. Cinque. nonché taluni rapporti tedescosovietici. Mentre tali discussioni appassionano i circoli del congresso, nell'aula sono continuati oggi i lavori, nel quali non ha mancato anche di essere accentuata la nota antibolscevica che è assolutamente il segno in cui il congresso si svolge. La giornata odierna è stata la giornata della gioventù, e insieme, quella del «fronte del lavoro», cioè del «socialismo tedesco ». La manifestazione giovanile é stata aperta allo Stadio. E' stato un appello a quarantacinquemila giovani, di ambo i sessi, che da tutti i centri del Reich sono ac corsi con le bandiere nella città del congresso per sentir la parola del FUhrer e per attestargli la fede inconcussa nella Germania di domani. La manifestazione si è svolta in una grande festa di sole e di canti esprimenti l'entusiasmo di quarantacinquemila giovani petti. In nome del giovani ha preso la parola il loro capo, Baldur Von Schirach, al quale ha risposto il FUhrer. Hitler ha detto al giovani la loro Inestimabile fortuna dì vivere in un tempo in cui alla gioventù è dato il bene di esaere Immessa nella vita dello Stato. Se egli guarda indietro, agli anni della sua giovinezza e della giovinezza dei suoi coetanei, è preso da un senso di vuoto in confronto della forza che é concessa ai giovani di oggi. I giovani, è vero, non conobbero 11 passato regime e non possono perciò apprezzare, al paragone, la sorte che è stata loro assegnata, ma possono bene con i loro occhi vedere quale è la Germania in cui vìvono, retta dalla unione nazionale, dalla disciplina, dall'orgoglio e dalla gioia di essere tedeschi, forti e rispettati. Hitler ha Invitato i giovani a fare il paragone fra 11 paese in cui è stato loro destinato di vivere e di agire, con i deserti bolscevichi dove regna il dolore, il delitto, il lutto e il lamento. to dSeltzionvatozazifattl'auventparola pe didel al «la rmanme popmismatce sullmenragtargonposniaNancha capcialegquideldircongiu«.pti dha StaLstespolavgioqutifMdemigial vepocevoNovestrasvetrsenichesverediUprpounridinociseditrLa consegna del Fuhrer La Germania non deve ciò alla fortuna né al caso, bensì soltanto alla fede. Hitler crede in una provvidenza ed ha fede che soltanto all'uomo coraggioso e onesto è concesso il premio a cui la sua capacità di sacrificio gli dà diritto. La gioventù è la garanzia dell'eternità della Germania grande che 11 nazionalsocialismo ha creato. A questi giovani, fieri e di saT,i' Iormatl dall° *Port alla mo nme si i a, discuola della forza e dell'eroismo, il Cancelliere ha raccomandato e confidato per ogni avvenire le inesorabile lotta senza quartiere contro il nemico inconciliabile: il bolscevismo. Hitler ha assistito, nella mattinata e nel pomeriggio, ai lavori del congresso del « fronte del lavoro » nel quale hanno pronuncia- La lochNmtevecaIsncsimali1 m o ? a , i i a e i e. so, ao oao è ù, el to discorsi il ministro del lavoro Selte ed il capo delle organizzazioni dott. Ley, il quale ha rinnovato l'atto di fede delle organizzazioni al FUhrer. Il FUhrer ha fatto quindi il suo ingresso nell'aula e fra le acclamazioni dei ventimila convenuti ha preso la parola. Il Cancelliere ha ricordato la perenne funzione di formazione e di educazione nazionalsocialista del popolo tedesco, che è affidato al « fronte del lavoro »; ha rilevato la rinascita economica della Germania e il benessere che il regime nazionalsocialista ha dato al popolo tedesco in confronto della miseria, della perdizione morale e materiale che il bolscevismo invece assicura al suo; ha insistito sulla tesi del suo proclama, di au mentare, cioè, la produzione e di raggiungere assolutamente l'autarchia che le circostanze impongono alla Germania: nulla è impossibile al tedesco, e la Germa nia deve essere felice. Nel pomeriggio ha presieduto anche la sessione giuridica in cui ha parlato il ministro Frank, ricapitolando la politica nazionalsocialista in materia criminale ed in legislazione razzistica. Ed anche qui una gran parte del discorso del commissario del Reich per il diritto è stata rivolta a rilevare il confronto delle condizioni della giustizia e della criminalità nel «.paradiso sovietico ». Sui compi ti della stampa nazionalsocialista ha parlato, poi, il capo dell'Ufficio Stampa del Reich Dietrich. La giornata si è chiusa con feste all'aperto, rappresentazioni sportive dell'organizzazione dopolavoristica « Forza a mezzo di gioia », nella spianata Zeppelin, e. questa sera, con grandi fuochi artificiali. LGiuseppe Piazza HITLER PARLA AGLI OPERAI. .(Telefoto).

Persone citate: Goebbels, Hitler, Port, Von Schirach