Il Governo di Burgos denuncia gli aiuti dalla Francia ai governativi

Il Governo di Burgos denuncia gli aiuti dalla Francia ai governativi Il Governo di Burgos denuncia gli aiuti dalla Francia ai governativi Carichi di armi e di munizioni e favoreggiamento agli aeroplani impegnati contro gli insorti t , a l Saint Jean de Luz, 10 notte. La giunta nazionale della difesa da Burgos pubblica un comunicato, in cui denuncia la contraddizione flagrante fra le dichiarazioni del governo francese ed i fatti che ai verificano alla frontiera. Senza entrare in dettagli circa certi aiuti significativi su altri fronti, e specialmente alle Baleari, il comunicato si riferisce al fatto comprovato dell'appoggio prestato ai governativi sulla frontiera di Irun, fino al momento della sua liberazione da parte delle truppe degli insorti. Ogni giorno, e apertamente, malgrado la neutralità proclamata dal governo francese e dimenticando la presenza ad Hendaye del Corpo diplomatico accreditato in Spagna, venne tollerato e perfino facilitato il passaggio costante per Irun e San Sebastiano di convogli di approvvigionamenti, armi, munizioni e artiglierie e di persone che si recavano ad assumere comandi militari. * Il 4 settembre — prosegue il comunicato — si trovava alla stazione di Bajona un carico di 200 mitragliatrici destinate ad Irun, ove avrebbero causate nuove vittime inutili se la presa della città avesse tardato anche un solo giorno. Il territorio francese servì non solo per il transito di materiale da guerra bensì quale costante rifugio di aeroplani avversari, che venivano internati in Francia quando erano minacciati, riprendendo al momento opportuno il bombardamento ». Le comunicazioni postelegrafiche e ferroviarie sono state interrotte causando grave pregiudizio non solamente alla Spagna, ma anche al Portogallo. L'esattezza delle affermazioni può essere facilmente controllata dai membri del Corpo diplomatico, obbligati a risiedere in territorio francese onde sfuggire all'anarchia. Il comunicato esprime l'amarezza di dover segnalare al mondo civile i fatti denunciati, avvenuti nel territorio di una nazione con cui la Spagna aveva tanti vincoli di ordine spirituale e materiale, che non saranno certamente rinsaldati da tale politica. Rileva, infine, che tale politica non rappresenta neppure un aiuto ad un partito contro un altro, bensì un appoggio inqualificabile e pericoloso per la Francia stessa, prestato a orde avide di anarchia, la cui prevalenza condurrebbe ad una situazione catastrofica non solamente per la Spagna, bensì per tutta l'umanità. a a La colonna Yague avanza nella valle del Tago Baschi e anarchici combattono nelle vie di San Sebastiano Hendaye, 10 notte. La situazione militare attorno a S. Sebastiano è immutata. Nessuna azione si è svolta oggi sul fronte. In previsione di un'offensiva degli insorti che potrebbe aver luogo stanotte, parecchie migliaia di famiglie hanno lasciato la città per mare e ferrovia, dirette verso la Francia e verso Bilbao. Il panico in città è sempre vivissimo, e rari sono i negozi aperti; i commercianti cercano di liquidare le loro merci a prezzo vile. Dopo due giorni di calma completa i cittadini vivono sotto l'incubo dell'imminenza della battaglia. Durante la notte sono avvenuti nuovi incidenti tra i nazionalisti baschi e gli anarchici. Anarchici e separatisti hanno infatti combattuto aspramente per le vie. Il giornale Diario de Navarra di Pamplona conferma però la notizia secondo la quale sarebbe possibile che un armistizio di 15 giorni venga concluso tra il governo di Madrid e la giunta di Burgos, e che di fatto il governo di Madrid ne avrebbe accettata l'idea j onde avere il tempo di procedere alla riforma della costituzione spagnuola, dando ad essa una for- mPniletotraninsiharisavisilaebinfimdaAgdstdpc ntoapnzrcnilinvpddgdaTptpsvlemstBccstsbcnapgvmcsvcnrebspatnndtnGssgdEvspcbgpdLdma~più legale. Del resto il genc-\rrale Mola'aveva precisato le sueLcintenzioni in un madama „Pi 'mtenzwm in un proclama, nei fquale era detto fra l'altro: «Fate cregnare l'ordine nella vostra città. Vi accordo 48 ore di tregua. Sono pronto ad ascoltare la voce dei nazionalisti baschi », cvccvTuttavia le forze insorte 7iannoiscollocato la scorsa notte grossi] ... '. ... , „ ,„ . zpezzi di artiglieria su tutte le al- Mture che dominano San Scbastia- ulio e Pasajes. cA dar ragione all'apprensione | cdei cittadini di S. Sebastiano, sopraggiunge però la voce che i ne goziati tra i nazionalisti baschi c il governo di Burgos sarebbero stati interrotti e che l'attacco contro San Sebastiano verrà ripreso. Il generale Mola, secondo queste voci, dopo aver visitato Irun, si sarebbe recato sul fronte di San Sebastiano, dove dirigerebbe personalmente le operazioni contro la città. Intervistato circa l'iniziatica di s a r l e o o i i i i mediazione lanciata da alcune Potenze e il tentativo per l'umanizzazione della guerra, il generale Mola ha dichiarato che lo stato di assoluta anarchia in cui si trova la parte della Spagna non ancora liberata rende inefficaci iniziative del genere. Quello clic si fa chiamare governo di Madrid ha dovuto consentire, anzi autorizzare, delitti atroci come H massacro di duecento prigionieri inviati a Madrid, che furono assassinati in treno in prossimità della capitale, dopo che il governo ebbe consultato il ministro degli interni; l'annegamento di 500 ufficiali e guardie civili lanciati tu mare, dopo essere stati attaccati davanti ai porti di Cartagena e Almeria, con l'approvazione del governo di Madrid; le centinaia di assassini! perpetrati il 23 agosto nella provincia di Madrid e di cui furono •vttti?ne numerose personalità artistiche, letterarie c scientifiche. Un governo che non ipuò evitare, e che spesso autorizza tali orrori, non può piti assolvere gli impegni che comporta il progetto di umanizzazione della guerra. In quanto ai nazionali, un tale compromesso sarebbe odioso, poiché essi non fucilano jjli ostaggi, non martoriano i prigionieri, non giustiziano nè donne nè bambini. Il generale Franco ha visitato il fronte di Talavera de la Reina, in previsione dell'attacco die deve essere sferrato prossimamente per la presa di Madrid. Il capo degli insorti dichiara che la vìa di Madrid è ormai aperta. Le colonne degli insorti di Ya gue proseguono nello svolgimento del piano del generale Franco, avanzando cioè nella valle del Tago nella Sierra de Gredos. La presa di Talavera del Tajo costituisce un elemento importante per tale avanzata. I generali insorti preferiscono tacere sul movimento preciso dell'insieme delle loro truppe, per non compromettere, con imprudenze, il buon successo delle loro operazioni. La radio di Jerea de la Frontera comunica la notizia, data da Burgos, che gli insorti hanno occupato il colle di Cervera ad alcuni chilometri da Talavera e che sul fronte di Teruel la colonna catalana numero « 21 » è stata messa in rotta, dopo un. violento combattimento. L'aviazione degli insorti ha lanciato di nuovo su Madrid dei manifestini, invitanti la popolazione ad arrendersi, prima che sia trop po tardi. Con la presa di Trubia gli insorti hanno catturato ai go vernativi cinque mitragliatrici, un mortaio e numerosi fucili. A sua volta la radio di Siviglia comunica che l'aviazione degli insorti ha bombardato la base navale di Cartagena. Ad Oviedo una controffensiva sferrata dai gover nativi non ha avuto alcun pratico risultato. Apparecchi degli insorti e l'incrociatore Cervantes /tanno bombardato Santander, tirando sugli obbiettivi militari. E' stato pure nuovamente bombardato lo aeroporto di Malaga. Tiri di artiglieria hanìio disperso a Jwa, nella regione di Huesca, una colonna governativa. Da Toledo si ha che il comando delle truppe governative ha inviato un emissario nell'Alcazar, per negoziare la resa degli assediati. Gli insorti, avvertiti dell'avviciìiarsi del parlamentare, hanno cessato il fuoco. Il rappresentante dei governativi, il comandante Rojo, venne condotto, con gli occhi bendati nei sotterranei dell'Alcazar. Egli ritornò mezz'ora dopo, annunciando che gli insorti rifiutavano di arrendersi. Avuta tale risposta le truppe del governo riprendevano le ostilità. Corre voce, inoltre che gli assediati avrebbero abbandonato VAlcazar, rifugiandosi in un gruppo d'immobili poco distanti, e noti sotto il nome di « Capuchinos ». Pfoadgtecsblèccczp