Blum respinge le imposizioni dei comunisti e afferma che la neutralità elimina il pericolo di conflagrazione

Blum respinge le imposizioni dei comunisti e afferma che la neutralità elimina il pericolo di conflagrazione Dalla tragedia della Spagna al disordine dell'Europa Blum respinge le imposizioni dei comunisti e afferma che la neutralità elimina il pericolo di conflagrazione In Germania si pone una questione preliminare alla stabilizzazione della pace: E9 disposta la Francia a considerare la sicurezza che le potrebbe venire da un nuovo patto occidentale così preziosa da indurla a rinunciare all'alleanza sovietica? Parigi, 7 mattino. Del suo ambiguo atteggiamento nei riguardi degli eventi di Spagna, il governo di Parigi non ha tardato a raccogliere il frutto che era lecito aspettarsi. Una nota di sapore ufficioso pubblicata dai giornali, dice che , « le sfere francesi sono penosamente impressionate per le critiche formulate circa quello che alcuni chiamano il blocco della Spa- fna. Ora non vi è blocco. Non vi che un semplice divieto di importare in Spagna armi destinate a prolungare orribili massacri. La Francia pratica una politica di carattere eminentemente pacifico. Essa tiene a lavorare per la pace. E sembra singolarmente inopportuno, nel momento in cui la politica preconizzata dal governo francese sta per essere accettata dalle altre potenze, di far manifestazioni in Francia contro questa politica e sopra tutto di rivolgerle rimproveri che non riposano che sul'errore e sulla malafede ». Un ricatto e una risposta Mentre sabato il Consiglio di gabinetto si trovava riunito, una delegazione di metallurgici si recava da Blum per notificargli la decisione presa di fare uno sciopero di un'ora per protestare contro il « blocco » che uccide i loro fratelli in Spagna, non solo, ma per chiedere al governo di esaminare l'applicazione dello stretto diritto internazionale violando l'embargo che, a loro giudizio, non esiste che contro il governo di Spagna. Leone Blum lasciò per il momento il Consiglio per ricevere i delegati, al quali rimise questa risposta scritta: < I delegati delle officine e i responsabili delle sezioni sindacali degli stabilimenti della metallurgia parigina mi annunziano la loro intenzione di interrompere il lavoro lunedi, per un'ora. Questo movimento mi sembra inutile. Una sospensione del lavoro negli stabilimenti non può servire se non a ritardare — qualora si prolungasse — le fabbricazioni indispensabili alla difesa nazionale. Esso non può farmi cambiare l'opinione sulla condotta che ritengo essere imposta al governo dalle circostanze attuali. Se questa condotta mi pone in disaccordo, su un problema cosi grave, con le vostre organizzazioni, l'interruzione del lavoro è ancora più inutile. Ba Confederazione generale del lavoro, elemento costitutivo del concentramento popolare, non ha che da farmi conoscere la sua posizione. Il governo esaminerà le conseguenze che potrebbero risultarne». Dopo avere sottolineato che il movimento non era diretto contro il governo, l'assemblea operaia ha mantenuto, come vi abbiamo segnalato sabato sera, la sua decisione di sciopero di un'ora per la giornata di oggi, mentre Blum faceva annunziare che avrebbe esposto la posizione del governo davanti agli eventi di Spagna, prendendo la parola nel corso della riunione organizzata a Luna Park dalla Federazione socialista della Senna, in occasione dell'anniversario della proclamazione della Repubblica. Il discorso E cosi è avvenuto. Il capo del partito socialista e del Governo fu però al suo presentarsi salutato da incidenti che scoppiarono nella sala fra difensori della politica di non intervento decisa dal Governo e partigiani di un appoggio efficace al Governo di fronte popolare spagnuolo. Blum cominciò con l'assicurare i suoi uditori che condivideva le loro inquietudini, ma, posto alla testa del Governo, egli poteva meglio che non loro conoscere le conseguenze di questa o quell'azione di politica estera. Egli ha esposto con cura minuziosa l'aspetto giuridico della politica di non intervento adottata dal Governo francese e alla quale hanno aderito i principali Paesi vicini. Poi ha continuato : « Voi volete armare i repubblicani, ma altri vogliono armare gli insorti e se noi entriamo in questa via di una corsa agli armamenti, rischieremo di vedere i paesi che hanno il maggior potenziale^ guerra avere infine il sopravvento. Bisognava dunque ricorrere a una convenzione di neutralità che ha eliminato — e peso quello che dico — il pericolo di una conflagrazione generale ». Blum ha poi affermato l'imposBibilità per la Francia di ritirare la propria firma da un atto che ha proposto e al quale gli altri Paesi hanno aderito. Ha quindi affermato che aveva rifiutato per lungo tempo il potere perchè gli si possa credere quando afferma ora che il potere costituisce un grave peso nelle circostanze attuali. Egli ha poi fatto un'allusione abbastanza severa alle esigenze di certi alleati del partito socialista. Poi, eie vandosi contro la tesi della esaltazione a oltranza del sentimento patriottico in Francia, disse: tàchtatanoerPpgtodrtudrimatdsmtanrfimtotlesFinvlaqiFtDpfiptpcnStOcnpnfpcnflètsJII sentimento della dignità e dell'onore nazionale resta insepa- rabile per la Francia dalla voion- e a e . l l a a a k a a l u a a i o e e a e o i a ili ea i noiuo di tà pacifica ed è lasciando credere che la guerra è una fatalità inevitabile a scadenza più o meno lontana, che si provocano o si rendono possibili i conflitti ». Affermando infine che non vi era nessuna prova che qualche Paese avesse violato il recente impegno di non intervento in Spagna, Blum ha esortato i suoi uditori a non dubitare della sua fedeltà ai suoi principi o del suo coraggio per difenderli. Ascoltato in mezzo a un certo tumulto, il discorso del Presidente del Consiglio è stato poi a varie riprese applaudito ed è con acclamazioni che l'assemblea (valutata a circa 25 mila persone) ha salutato la fine del discorso che era durato poco più di un'ora. Vedremo le reazioni che il discorso del Capo del Governo non mancherà di provocare. E' da notare che ieri non soltanto VHumanitè — ciò che non deve far meraviglia trattandosi dell'organo ufficiale del partito comunista —, ma anche il Petit Journal, divenuto accanito patrocinatore del fronte popolare e la cui influenza nelle masse è considerevole data la sua grande diffusione in tutta la Francia, intimava al Governo di intervenire in modo concreto a favore di Madrid. Ma l'immensa maggioranza della stampa parigina, compresa quella di estrema, si pronunciava invece per la neutralità della Francia in favore della quale è intervenuto anche l'ex-comunista Doriot, presidente del partito popolare francese, con questo significativo comunicato diramato a proposito della decisione dei metallurgici di effettuare oggi lo scio pero di un'ora: « I comunisti vogliono ad ogni costo che la Francia mandi cannoni e aeroplani a una parte della Spagna; vogliono ad ogni costo trascinare gli operai alla guerra. Obbedire alla parola d'ordine dei comunisti significa far correre al nostro paese un immediato grave pericolo di guerra. Il nostro governo non deve immischiarsi negli affari che dividono la Spagna in due parti. Esso non deve cedere al ricatto dei comunisti, ma deve rimanere neutrale in presenza al conflitto doloroso che si svolge al di là dei Pirenei. Lo sciopero politico è nefasto agli interessi di tutta la nazione. Gli operai francesi rimarranno sordi agli appelli degli agitatori di Mosca ». Sordi? Ufficialmente si, ma si sa come in realtà proceda da parte francese la pratica della neutralità. Uno sfacciato episodio A questo proposito l'inviato del Jour a Hendaye è stato testimone di un sintomatico episodio, verificatosi la vigilia della occupazione di Irun da parte dei nazionali. Giovedì alle 4-, i doganieri francesi, ai quali era stata affidata la sorveglianza della linea ferroviaria, procedevano al carico au dun piccolo autocarro americano delle armi che erano state sequestrate nella giornata ai profughdel Frente popular, giunti sul territorio francese. Vi erano 300 fucili, una trentina di rivoltelle e delle munizioni. Poco prima delle sei, a gruppetti di dieci uomini, militi che erano entrati in Francia giunsero al Ponte di FerroL'autocarro venne condotto a mano fino all'entrata del ponte stesso e, li, i militi ripresero tranquil lamente le armi che qualche ora prima avevano dovuto depositareI militi furono successivamentavviati per treno a Bordeaux, ddove hanno proseguito alla volta di Ferpignano e alla frontiera della Catalogna. Un inviato dell'agenzia Havafaceva notare ad un borghese la gravità dei fatti ai quali aveva assistito: — Vi sono del giornalisti francesi, due americani, un inglese eun tedesco; vi rendete conto deresoconti che faranno nel lorpaesi quei giornalisti che assistono ad una violazione cosi nettdella neutralità, proclamata dallFrancia? — Sono profossore in un lice— rispose il borghese — ma sono anche militante comunista Tutto quello che quel signori racconteranno, potrete essere sicurche lo smentiremo. Ma tale smentita non è mai venuta.

Persone citate: Blum, Doriot, Leone Blum, Petit