Fede fascista e valore sportivo esaltati a Torino nella giornata inaugurale dei Campionati dei Fasci Giovanili di Enzo Arnaldi

Fede fascista e valore sportivo esaltati a Torino nella giornata inaugurale dei Campionati dei Fasci Giovanili Come il Duce comanda Fede fascista e valore sportivo esaltati a Torino nella giornata inaugurale dei Campionati dei Fasci Giovanili Superba giornata, quella che, | ieri, ha segnato l'inizio dei Campionati nazionali dei Giovani Fascisti. La disciplinata baldanza delle schiere sfilanti marzialmente attraverso le vie cittadine si è unita alla vigoria delle contese disputate, la solennità della cerimonia nel Sacrario dei Caduti per la Causa 'alla fede del giuramento pronunciato nello Stadio, l'entusiasmo vibrante della folla forine-1 se plaudente le centurie in marcia^1 al grido possente sgorgato dagli i atleti schierati dinanzi file gerir- ! chic quando venne dato il saluto; I al Duce. Ieri tuta abbiamo visti ' riassunti gli aspetti profondi di i o a a o questa grandiosa manifestazione, dal politico allo sportivo, dal disciplinare al coreografico. Marziale sfilata Sa ogni avvenimento ed episodio della giornata s'è armonizzato per costituirne l'imponenza e bellezza Che abbiamo cercato di sintetizzare, la cronaca deve essere dominata da tutto quel complesso di fatti che hanno preceduto ed accompagnalo la severa cerimonia inaugurale. Di essa, prima ancora che delle gare — le quali, pure, costituiscono l'impalcatura di tutta la manifestazione — quindi, vi parleremo, dolenti se lo spazio, ognora tiranno, ci impedirà di dirvene quanto vorremmo e quanto bisognerebbe. Via Sacchi, nel tratto fiancheggiante la stazione dì Porta Nuova, si vide, verso le 16, invasa da drappelli di gagliardi giovani chiusi nelle maglie multicolori cd attillati nella divisa sportiva. Diciotto ne aveva inviato ognuno dei 94 Comandi Federali concorrenti e là li avevano guidati i comandanti in seconda. I drappelli, in ordinata formazione, si schierarono ai lati della via e non furono certo nè i canti nè il buon umore che mancarono durante l'attesa. Lo squillo di « attenti » trovò, però, tutti questi giovani in silen- zio ed irrigiditi militarmente. Piccoli ed ormai facili miracoli per dei ragazzi cresciuti ed educati alla rigida disciplina fascista. Essi sapevano che là erano stati riuniti per accompagnare i loro aurei labari, scolpiti sul modello del sudi 11 m romano, dalla sala della stazione, ove erano rimasti dopo l'arrivo a Torino, allo Stadio Mussolini, campo delle contese iniziate. Il corteo si formò rapidamente e si parli por la lunga sfilata. A privano la marcia la fanfara ed il plotone-tipo del Comando Federale di Torino, che rinserravano la selva dei labari e precedevano la corona d'alloro destinata ad essere deposta nel Sacrario di Casa | Littoria, corona portata da Giovani Fascisti delle sette Provincie redente: Udine, Trento, Trieste, Pola, Zara, Gorizia e Bolzano. Se- | guivàmj"'una"cVntririaTrmàtTa dèi |Comando di Torino, la schiera del che scortavano lo Scudo del Duce, ! premio supremo alla loro attività, ,p„no ji -'iù ambito di distinzione seg"° " E1" aQm01t0 m 01StmZ1One' e ai eccellenza. oli inni della gioventù fascista scandivano i tempi della marziale comandanti in seconda, eppoi tutta la legione del concorrenti, chiusa dalie maglie azzurre torinesi, che scortavano lo Scudo del Duce, marcia ^. Cof' Ma can.t' e manifestazioni dl entusiasmo il corteo raggiunse, Pcr ,col:s° Vl"°"° Emanuele e via ^aJl0 Alberto Casa Littoria. Qui, *lit°.sulla s°£ha, era ad attenderaccompagnati dal canto vigoroso levantesi da ogni drappello, mentre cordiale ed ammirato era l'applauso che dalla folla, assiepatasi come d'incanto ai lati del passaggio, partiva all'indirizzo degli atleti, dopo che le braccia si erano alzate a romanamente salutare i labari. "Nel Sacrario lo Piero Gazzotti e di fronte a lui si fermarono i labari e l'interminabile schiera si pose sull'attenti. Accompagnati del Federale e dal Capo di Stato Maggiore dei Fasci Giovanili, col. Moretti, che aveva marciato in testa alla colonna, i Giovani recanti la corona entrarono, quindi, nel Sacrario e in silenzio compirono la loro missione. Dolcemente, con religioso rispetto, la corona d'alloro venne posata al piedi dell'ara elevata alla memoria dei Caduti della Rivoluzione. Poscia, per breve tratto dì tempo, gerarchi e giovani rimasero fissi nella penombra solenne, romanamente salutando. Compiuto il rito, che le giovani generazioni pronte ad ogni sacrificio per la Patria fascista idealmente uni a coloro che per la Patria fascista la vita donarono, riprese la marcia e le schiere sfilarono dinanzi a Piero Gazzotti. Fra sempre più calde manifestazioni di simpatia della popolazione, il col. Moretti, che aveva a fianco il Comandante in seconda di Torino, console Moreno, guidò allora la schiera, attraverso via Po, Piazza Castello, via Roma, via Santa Teresa e corso Re Umberto, allo Stadio Mussolini. La Porta di Maratona, quella destinata ai trionfatori degli ago ni sportivi, si apri alla superba legione multicolore che avanzava nrcvddibfg e l'immensa arena, vanto orgoglioso dello sport torinese, l'accolse. Nella tribuna d'onore assistevano al solenne ingresso S. E. il conte Calvi di Bergolo, il generale Vaccaro, segretario del C.O.N.I., 11 Prefetto, il Federale, accompagnato da tutti i membri del Direttorio, il Podestà con i due vice-Podestà, i generali Paoini e Zucchi, il rappresentante del Questore cav. De Guglielmi e numerose altre autorità e personalità. Il giuramento La giovanile legione si schierò attraverso il campo e, volta verso i pennoni, salutò, irrigidita nell'« attenti », l'ascesa del Tricolore, della bandiera di Torino e del vessillo dei Fasci Giovanili nel cielo azzurro. Con rapida mnnovra mula to, quindi, di fronte ed assunse fprmazione prestabilita per la ce emonia del giuramento, con i labari, la fanfara, il plotone-tipo e la centuria armata dinanzi alla tribuna. . Squillò la tromba e, fra U alien- z'° mu c°mpleto, il Giovane fasci- sta US° ROSSO, del Comando di Torino, ascese il podio. Il braccio \ del. ragazzo in maglia azzurra si j levò verso il cielo, mentre neU'a-\ria si diffondevano, scandite e pie-| o e 1 ne di ardente convinzione, le parole del sarmento : Combatterò per superare tutte le prove, per conquistare tutti i primati. Con il vigore nei campi agonali, con la disciplina nelle opere di pace, con l'olocausto della vita sui campi di battaglia. Cosi combatterò, come il Duce comanda. Lo giuro!». Giuramento sacro, che per la prima volta risuoriò, fra le nevi dell'Alta Pusteria presso 1 confini inviolabili della Patria, nel febbraio scorso, mentre in terra d'Africa si combatteva la vittoriosa guerra dell'Impero. Con la stessa fervida fede le sue parole sono state pronunciate in Torino Sabauda e fascista nel momento in cui ancora rircheggia la parola d'ordine di Mussolini. E piena di ardente dedizione, di entusiastico amore si levò, subito dopo, la voce gagliarda dei forti fra i giovani italiani nel gridare l'« A Noi! » che rispose al « Saluto al Duce! » comandato dal colonnello Moretti. Venne, poi, la sfilata sulla rossa pista, che da oggi sarà teatro delle contese 'degli atleti, a concludere con una nuova, magnifica parata la grandiosa cerimonia. Degne dl cosi significativa manifestazione, perchè vigorosamente disputate, sono riuscite le partite di rugby e di pallacanestro, che costituirono il programma puramente sportivo della giornata inaugurale. Rugby e pallacanestro I quattro incontri di rugby, svoltisi sul campo di corso Marsiglia, ci hanno dato le squadre che, domani, si contenderanno nelle semifinali l'ambito ruolo di finaliste. Torino, Padova, TreviBO e Roma sono uscite vittoriose dall'urto con Foggia, Bologna, Genova e Palermo. I punteggi vi diranno che vi è stata, per parte di chi ha colto il successo, una netta superiorità. Tolta la partita Roma-Palermo, però, i risultati dei primi tempi vi dimostreranno che accanita è stata la resistenza opposta e che soltanto la stanchezza ha irrimediabilmente piegato chi era meno forte. Le quattro squadre ieri vincitrici ci sono apparse su un livello pressoché identico in quanto a valore tecnico ed a solidità di inquadratura. Il che significa estrema incertezza per le partite di semifinale. Negli ottavi di finale del torneo di pallacanestro abbiamo dovuto registrare gli attesi successi di Roma, Trieste, Bologna, Milano, Bari, Livorno e Venezia, mentre una certa sorpresa ha destato l'esclusione dalla lotta per il primato dei genovesi, battuti per 22 a 20 — per uù minimo scarto, cioè e dopo un tempo supplementare — dalla solida squadra di Novara. Fra pallacanestro e rugby, il Comando di Genova non può trarre un troppo lieto bilancio da questa prima giornata di gare. E a Genova le vittorie sono assolutamente necessarie, se vuol restare in lizza per quel trionfo complessivo dei campionati di cui ha già gustato la gioia orgogliosa a Bari due anni fa e per cui è ora in lizza con Roma e Milano. Oggi il programma è tutto preso dall'esordio dei due sport che più hanno importanza ed interesse: l'atletica leggera ed il nuoto, anche ae essi ci offrono soltanto delle prove selettive, fatta eccezione per il salto con l'asta, che si concluderà in mattinata. Questa acrobatica gara ci darà il primo Campione dell'anno XIV. Che il risultato da lui raggiunto sia di degna apertura ad un complesso di competizioni che debbono rivelarci, ancora una volta, i progressi dello sport giovanile fascista. Enzo Arnaldi. Si lotta in agilità sotto il cesto. I cagliaritani evitano che la palla venga in possesso dei triestini.