I MINISTRI FUGGONO DA ADDIS ABEBA

I MINISTRI FUGGONO DA ADDIS ABEBA I MINISTRI FUGGONO DA ADDIS ABEBA ANCHE IL MOBILIO DEL NEGUS E' ARRIVATO A GIBUTI Si sgombera... GIBUTI, 24 notte. La ferrovia è gremita di europei e di notabili etiopici che cercano rifugio a Cibuti. I treni sono carichi di merci e mobili dei fuggiaschi che cercano in tal modo di salvarsi dal saccheggio cui è facile si abbandonino le soldatesche etiopiche nelle ultime ore di Addis Abeba scioana. Tre giorni fa le soldatesche del deggiac Igazu hanno at taccato combattimento con gl armati di un altro capo, giacché i capi militari e politici sono divisi da profondi dissensi sul migliore atteggiamento da assumersi verso gli Italiani. L'assenza del negus, .che si ignora se sia ridicola o drammatica, aumenta la confusione al ghebbi imperiale. A Gibuti sono arrivati vagoni interi di oggetti, pelli e mobili appartenenti alla famiglia imperiale. L'imperatrice imballa, evidentemente, la sua casa. Sono giunti a Cibuti anche i ministri Herruy e Maconnen. La capitale dell'Abissinia è in piena anarchia e quei pochi bianchi autorevoli che cercano di fronteggiare la situazione raccomandando ordine e calma, devono constatare che i primi a fuggire o a rapinare sono proprio coloro che, per le loro cariche, dovrebbero essere garanti dell'ordine pubblico. L'impero agonizza pietosamente in uno scenario da operetta di quarta classe. (Stefani). n e Il negus è morto ? Parigi, 24 notte. Perdura sempre il mistero sulla sorte del negus. A questo riguardo vi trasmettiamo per debito di cronaca quanto Henry De Monfrefd manda da Marsiglia a Paris Soir: « Giungendo alla banchina del porto di Marsiglia, un negro mi chiama dal ponte di un piroscafo che attracca. Egli giunge da Gibuti dove era dieci giorni or sono. E' certo Emanuele Djama, ex-controllore delle dogane del negus, scappato dall'Etiopia l'anno scorso. Egli mi comunica una voce strana che se risultasse esatta, sarebbe un colpo di scena. Il negus, partito quindici giorni or sono con una parte della sua guardia per sfuggire alla rivolta che sentiva imminente contro di lui, rivolta causata dalla sua mancanza di coraggio davanti al pericolo, sarebbe stato accerchiato e attaccato da un gruppo di Galla, a sud-est di Dessiè. Gli uni lo dicono ferito, gli altri ucciso. Questi ultimi precisano che il suo cor po sarebbe stato imbalsamato con della cera secondo l'uso etiopico, e portato via dalla sua guardia. E' probabile che questa morte sia tenuta segreta per essere annunziata come un suicidio, come quello di Teodoro a Magdala. Che cosa può. esserci di vero in questa storia? Riflettendo, essa mi sembra molto verosimile. Mi spingo anzi più lontano: è possibilissimo che sia stata la guardia stessa a uccidere Tafari. In tali condizioni la sua morte involontaria e po; co gloriosa sarebbe presentata al I mondo come un gesto eroico, i Aspettiamo il seguito. Un solo I fatto è preciso: da quindici giorni non si sente più parlare dell'ini' peratore ». L' investimento di Sassabaneh (Da uno dei nostri inviati) Gorrahel, 24 notte. Ieri la colonna Vernè ha catturato a tergo di Segag una carovana di seicento cammelli che faceva parte delle truppe dello sconfitto degiac Abbcdè Damtù. Tale importante bottino costituisce una nuova conferma che l'ala destra dell'armata di Nasibù è completamente in rotta. Secondo dichiarazioni di prigionieri, nella battaglia di Gianagobò furono uccisi tutti quattro i fitaufari di degiac Abbedè Damtù e tre, su cinque, fitaurari del degiac Maconnen Endelacciou. La Divisione libica continua la faticosa sua marcia verso Scgag e Daga Medò, eliminando nuclei sbandati e fuggiaschi. Al centro,'^ la colonna del Faf, rafforzata' dall'intera 221.a Legione di Camicie Nere, composta di italiani al %:anacGspqtirtdttgsGmeg«osta a» «atiant «'"! l'estero e comandata da Piero Pa- j Arini, dal battaglione studenti uni- versitarì della Divisione «Tevere» \ cche rinnovano in questa guerra Za tradizione di Curtatone e Monta-'inara, e dal raggruppamento di Itbande somale e di dubat del gc- uI«ernie Navarra, valorosamente,sbaffermatosi nella battaglia di to\Gianagobo ove perdette 2o0 "o-|mmini, ha raggiunto la zona di Ga-|jj brehor di dove il suo comandante, a'generale Frusci, sferrerà l'attac- j ncodomo"i- nLe avanguardie della co7onw/'P: m;u~L »„,.„..<,.7„ ,i „„„*;.,.- „;|cI della Milizia forestale Agostini si aj erano portate a 12 chilometri da i Gunugadu. Apprestamenti nemici a difesa di Dagabur, modernamente e abilmente concepiti ed eseguiti da Wehib Pascià che ha ai suoi ordini numerosissime forze abissine, subiranno domani l'urto della colonna del Faf e dovranno guardarsi dalla minaccia alla loro ala destra rappresentata dalla presenza della colonna Vernè. L'aviazione, sempre attivissima, ha stamane compiuto voli di bombardamento con palesi effetti] distruttivi, impiegando 25 appa-\ recchi e lanciando 12 tonnellate di' esplosivo sulla zona difensiva deli nemico: Sassabaneh, Bullale e Dagabur. I prigionieri dichiarano che il\ 'degiac Abbedè col fitaurari Sciforre, noto attaccante di Ual Ual, \avrebbero cercato scampo presso l'armata di Nasibù a Dagabur, \ seguiti da una piccola scoria di armati superstiti della sconfitta Idi Gianagobò. L'alba del 24 aprite | vedrà l'inizio della battaglia sotto \ \gli auspici dei grandi santi ita| Etani San Giorgio e San Marco e ìcon lo spirito animatore del Duce^ presente nell'animo di queste intere forze armate, da Graziani alj l'ultimo soldato e all'ultima CaI micia Nera. | Settore Somalo occidentale. Nel\la zona di El Dere bande armate del Sultano del Gherrà, Hussan iGababa, a noi sottomesso, rinfor- ^ %ai^^ :ate da nostri dubat, hanno sostenuto vari scontri con le truppe abissine provenienti dalla zova occidentale confinante col K.enia. Gli abissini hanno ripiegato lasciando venti morti. L'aviazinne. partendo dai campi di Neghelli in questi ultimi giorni ha bombardato Uadarà, Arerò, Metagafea, Aliata e Goba. Stamane a Gabredarre il generale Graziani, alla presenza delle truppe della colonna Navarra, hai decorato della medaglia d'argen-to al Valor militare il fedele Sul-<. tatto Olol Dinle per la sua corag-< giosa azione a Gabbò- nello scorso sul campo è stata consegnata da Graziani anche allo « iubasci » somalo Omar Scidane per il suo eroico contegno durante la battaglia di Gianagobò. Partenze per l'A. 0. di S. Rita da Cascia Napoli, 24 notte. f] I| E. partita questa sera per a Afnca °^^^^^\ »n a bariomjruppo d. complementari. sullo stesso piroscafo è stata imbarcata la bella statua di Santa Rita da Cascia, destinata ad una delle chiese di Dessiè. La statua che è stata trasportata a bornio su di un autocarro infiora- to Uo da centinaia di auto_ mobili è Stata ricevuta al Molo,j_,Ujgi Razza dal Cardinale e dalle: autorità. Alla presenza di orga- j nizzazloni dipendenti dal Partito ; n,nlvtlf,?n'»n^V^n if,nt iLìì'P™vvedut°. ali imbarco sulla nave|che poco dopo è salpata fra vive \ acci£mazion{; * hi V occupazione di Uorro llù (Da uno dei nostri inviati) Dessiè, 24 notte. La migliore risposta a tutti i bollettini diramati da Addis Abeba in questi ultimi giorni, pieni di scontri tra etiopici e italiani sulla via della capitale e finiti naturalmente con la vittoria delle truppe imperiali, è stata data da un grosso contingente delle nostre forze ,di colore, che questa mattina ha un'importantissima top- fpa della sua marcia verso la massima città etiopica. Procedendo lungo una pista che ha origitte da Dessiè e che, seguendo un percorso più arduo, ma più breve di quello della famosa camionale — che si sviluppa con ] un grande arco verso est toccando Ancober — un grosso reparto Idi eritrei ha. occupato, senza in- | controre resistenza, anzi tra il se e crescente favore della \popàlazione, il villaggio di Uorro m> ft sm(a chilometri aalìa capitale Uollo. Il significato stretegico di tale nuova occupazione è assai notevole. Uorro llù, che sorge al centro deila regione di Leguacorrà e che ttUta la domina dalla sua ele- uata posizione — Uorro llù sorge ,a onoro 2862 — si trova all'inoro: ciò della carovaniera che da Gon dar raggiunge Ancober, con la ; p|-5<a 'co prima descritta, e che ìì* ^ sue «P«fall condizioni di ' abilm *, considerata come \P'aucaouna e constasi aia come ha regolare comunicazione tra Des- siè e Addis Abeba nei mesi estivi. L'importanza bellica di Uorro llù era stata avvertita anche dal nemico, che di tale località aveva fatto un'importante base per i suoi rifornimenti. Le nostre truppe hanno infatti trovato nell'abitato ben forniti magazzini di viveri e numerosi autocarri, di cui alcuni ancora carichi di materiale vario. Anche a Uorro llù si è verificata la ormai consueta entusiastica accoglienza da parte della popolazione, che col clero alla testa si è fatta incontro ai nostri reparti eritrei, recando numerosi doni di benvenuto. La nuova località occupata. inoltre, alla importanza del mo; mento data dalla sua posizione 'altamente strategica, accusa anìche un posto di primissimo ordine \nel commercio e nell'economia; tutta la fertile zona che la circon', da è ben coltivata e il villaggio è • anche centro di un importante e frequentato mercato periodico, tenuto dai mercanti che dal Sudan Si recano ad Ancober e alla capi: tale. I Va ritenuta priva di fondamen]to la notizia circolata in questi ì giorni, circa Vabdicazione del ne! gus in favore del suo primogenito ' Asfa Uossen Quei pochi ministri 1 rimasti ancora nella capitale e che cercano ancora di reggere le briglie spezzate del governo, affermano di agire sempre in nome di Hailè Selassiè. Tuttavia si sa che nella capitale etiopica il più fitto mistero uvvolge tuttora la sorte del negus. Molte voci e molte supposizioni si fanno sul suo conto. Chi dice di sapere da fonte sicura che il Leone di Giuda si trovi nascosto in un monastero e che non osi uscirne, per timore dell'odio delle popolazioni dei territori che ancora lo separano dalla capitale, chi invece sostiene che Ailè Selassiè è riuscito a raggiungere Addis Abeba e che si sia barricato nel suo Ghebbi, rifiutando ostinatamente di mostrarsi in pubblico, per timore di una rappresaglia da parte della popolazione delusa. C'è infine chi assicura che il negus sarebbe caduto in mano dei suoi persecutori durante la fuga da Passo Mecan, e che sarebbe stato ucciso. La sua morte sarebbe tenuta nascosta con ogni cura dall'imperatrice Menen, che ancora confida in una soluzione di carattere ginevrino. Renzo Martinelli e l s e i o i e ;:ri;'., : .:v.V* ■ ■ * .'..&>ì:: LA FATICOSA MARCIA DI UNA COLONNA AUTOCARRATA SULLA PISTA APPENA TRACCIATA L^L 0 OESS/E UOBROILÙ) ] \ ' i \ \ ^ !!, I