PIRZIO, IL LEONE

PIRZIO, IL LEONE BATTAGLIONI ERITREI PIRZIO, IL LEONE La marcia del Corpo d'armata| ceritreo su Dcssiè è stata scandita qsu un ritmo di epopea e con que-issto ritmo entra nella storia. I!dGoitana giunti dal mare hanno'f stretto cosi con gli ascari saliti i i dalla valle un intangibile patto di It sangue, di vittoria, di conquista.! nA capo dei mobili battaglioni, al-! lto a cavallo, Pirzio Biroli 'pLa nostra sottile sensibilità diCcittadini d un antichissima civiltà gnon riesce forse ad afl errare in-;uteramente quel che significa di smisuratamente grande, diremmo di taumaturgico, il capo bianco di 'un'armata nera: ma ecco che un piccolo libro, nudo e schietto, dovuto ad un giovane ufficiale degli ascari, ci introduce nel mistero, ce ne discopre la vita segreta. Pirzio Ki< oli visita il forte Sa- voia. Arrivava lui, Pirzio il leone, altissimo, quadrato, col profilo calmo incorniciato dalla folta criniera nera. Il cavallo, domo dai suoi ginocchi di ferro, caracollava senza un tentativo di ribellione. Dalla sella pendevano, di qua e di là, due aquile colossali, abbattute in volo dal moschetto infallibile di Pirzio. Nessuna tromba suonava l'« attenti » al suo ingresso. Non ce n'era bisogno. Tutti, nel quartiere, sentivano come per miracolo la sua presenza e : restavano ischeletriti. Pirzio non jse n'accorgeva: è uno di quegli uomini pei quali gli uomini sen-' | tono risotto per istinto e che pas-1 sano attraverso la vita come at-i i traverso un'eterna parata, fra duci flla di bipedi schiaffati meccani-1|cameiite Bull'« attenti ». Gli asca-.. i ri ebbero ragione quando Io bat-M tezzarono ti] leone x>: egli non1 | avsvfl bisogno di ruggire perchè g]i s; facesse automaticamente ilj | lal.g0 ». Ma come aspl.a la via per j raggiungere questa potenza sug-i , gestiva di comando, quale formi-ì jdabilc disciplina interiore! E chi: 'potrebbe misurare gli sforzi, i sa- I critici, le fatiche per raggiungere iquesto dominio di sè che è il se-1 greto per dominare la mobilità in- : genua e selvatica, puerile e cru-j dele dell'indigeno? Il libro dal : quale abbiamo tolto 1 istantanea di'Pirzio il leone j aiuta il lettore ;a penetrare la ragione di questa l ì vittoria dello spirito. Il XX batta- \ 1.aliane eritreo (Ed. Panorama, Milano, L. 10) di Indro Monta ; nelli è il primo esempio di quella 1letteratura coloniale che auguria ì mo al nostro Paese e che vuol fi- nalmente abbandonare le formule hollywoodiane per rappresentare con nuda schiettezza un mondo finora quasi ignorato il quale richiede per chi ci si voglia avventi! . ^nturosìtà" o d o o o e n i e rare un'iniziazione energica e una ardua rinuncia ad ognf fatua av- ;|Montanelli apre il suo libro con una confessione che può metterein allarme il lettore dalle migliori 'ntenzioni: Sono letterato»; ma, a a l i - grazie a Dio, la spiegazione vien presto a liberarci dall'incertezza e dal sospetto che posson nascere dalla parola ■ letteratura ». « Artista o, se più piace, letterato, non sputo nel piatto in cui mangio: non sono romantico fino a questa degenerazione. Al contrario: tengo alla mia personalità di artista quanto alla mia personalità di soldato; o forse la confondo con essa nell'etichetta riassuntiva di « uomo » : sembrandomi che questo — e non altro — sia il senso accettabile di una vera — e vecchissima e modernissima — modernità ». E questo motivo della conquista della propria coscienza di uomo domina il breve libro con magnifico vigore, chiarendo le ragioni profonde che hanno avviato e devono avviare i giovani alle nuove non facili mète che il provvido destino apre loro in unavergine terra. L'ufficiale delle truppe indigene deve avere un'al- tissima coscienza di sè: raggiun- gere cioè il posto in cui è colloca- o Ito dall'ascari. <Tu, ufficiale, ri-n cordati che sei « Goitana » e im-è n , e o . o , e - para — è l'ascari stesso che te lo lnsegna — che questa parola rac-chiudc un concerto non europeo. Goitana è tutto: non soltanto « si-gnoi'e » come in genere si crede, o per lo mino non è signore »che nel senso più alto, qualcosache sta al disopra, il motore im-mobile, l'Assoluto. A te tutto si riferisce e di tutto sei responsa-bile. Se non sei attore, devi impa-rare a diventarlo: devi apparire il più forte, il più coraggioso, il piùsaggio ». Ed è in questa maggior foi'za, questo maggior coraggio, questa maggiore saggezza che-stala radice dell'opera feconda di ci-viltà che l'italiano può e deve vma cne i usuano può e aevecompiere nella terra aperta allasua "fatica e al suo genio. Certo il cammino è aspro. « Il primo in- « contro con queste truppe, con ' m quell'imperativo categorico ch'es-,dse t'impongono d'essere un Dio, ti i dà quasi le vertigini. E' difficile ufar l'idolo; dal culmine dell'altare p il vuoto t'attira. Senti clic la par- : nte che reciti è troppo pesante, che ! non reggerai, che il momento, che i b l'occasione verranno in cui sarai ! dpiù piccolo di questa immagine IzCUi ti obbligano a corrispondere; gènti che verrà un momento in cui ;un bjsogno umano, una debolezrt gza, una stanchezza ti daranno il m gusto irresistibile di ridiventare bun piccolo uomo qualunque, me-1 diocre, grossolano, fallace. Se ee-jc di, puoi chiedere il rimpatrio. Se j vinci, a poco a poco ti abitui co-lime alla gobba del cammello: dap- s prima scomoda, poi comoda, inn- ne nccessarip *. Insomma: le parole disciplina, gerarchia prendono un senso, i! Isvero senso. Non si tratta più di ' forma, ma di sostanza midollare: i ce il midollo dove essere sanissimo, i mdf leonino. Ivo Montanelli ha sbal-llzato rapidamente nella sua prosa | sscabra la figura di Pirzio Biroli e con essa, un'altra, indimenticabi-\ le: quella del maggioro Gonella, i il maggiore del XX Battaglione|peritreo. E' tra le figure dei vincitori, di coloro cioè che hanno raggiunta in pieno la v: coscienza di uomo 2. « Hanno una pallottola nella spina dorsale, la malaria, 1' ameba tropicale; hanno anche una mamma che li aspetta, una mamma a cui dissero che era ' per un anno solo Nulla li seac eia di qui. non possono rientrare nella società metropolitana e ae certame il livellamento. Sono av vezzi a stare sull'altare. Duri e ferrigni anche quando son logori da malanni, te li senti al disopra con tutto il loro peso. I primi anni avranno avuto anche loro il dubbio di non essere degli Dei, poi i ci si sono abituati, infine se ne1 sono convinti. Osservandoli bene, tu ufficialetto bianco « cappella > della Colonia, il sorriso di scher! no e di scetticismo ti smuore sulj le labbra. Per la riuscita di due 0 tre esemplari, diecine si afflosciano, logori nel fisico, tronch' nel morale. L'Africa è fatta cosi : | |è un esame a cui le raccomanda-' 1 zioni non valtrono ». Il libro di Montanelli è la vive rappres£ntazione del mondo in cu' l'uomo bianco raggiunge la sua niù completa umanità: un monde che ti chiede d'essere durissimo con te e implacabilmente giuste coi tuoi subordinati: un mondo , Cbe ti consente ed esi'»e da te l'eroismo: un mondo che por l'eroe sa esprimere da sè la verginità c ha gloria del canto di gesta. Chi j mai in Italia ha saputo la glori:-. 1 di Toselli come ancora la sanno r , vivono gli ascari fedeli? Tosell è rimasto nei canti di quella gen1 te, nelle sue memorie e anche ncl ; le sue sneranze. < Dal tempio di !Bet Mariani lo vedrem tornare, j — quando il giorno di guerra vcr- jrà, — col Battaglione che ha nera I'la fascia. — Goitana Toselli ter- ,na col Quarto, - il Battaglione che ha nera la fascia, - il Bat- 1 taglione che ha grande la gloria1 1 — il Battaglione che diede alla iena e allo sciacallo — lo sciacal! lo e la iena dello Scioa c del | frgrè ». j E non è da far meraviglia chc i gli ascari del Quarto, entrando i" | ;Dessie, abbian creduto di vedere ini | Pirzio Biroli. alto sul suo cavallo. f'"»" .unuu. njiu olii »uu tuviuiu, ! Goitana Toselli tornato e vendi- eato 1. a. m. j I ' 1 i i I 1' ... M 1

Luoghi citati: Africa, Italia, Milano, Quarto, Scioa