Ventimila eritrei a Dessiè

Ventimila eritrei a Dessiè Ventimila eritrei a Dessiè La poderosa avanguardia del nostro Esercito attesa e festosamente accolta dalla popolazione - Tre aeroplani atterrano contemporaneamente all'arrivo dei nostri primi reparti Il Principe Asfauossen fugge piangendo ] • | ! i | ; a (Da uno dei nostri inviati) Quartler Generale, 15 notte. Dessiè è stata occupata dalle' truppe del Corpo d'Armata Eritreo. Fatti d'armi meritevoli di es-\ ser chiamati battaglie o combat-j tim.enti, non ce ne sono stati, sulla strada della capitale degli Vallo. Il trofeo di questo nome non è stato per questo meno sudato dai ì «clorosi ascari, che lungo il brui orante e selvaggio ciglione dellal\topiano strapiombante sulla Danal calia, hanno rinnovato ancora una j vetta in questa guerra, per tanti -[aspètti così lontana da quella del ' '06, i gesti di avventura e di resi stenza di una marcia, prettamente | toselliana. Come per bocca stessa del Ma : resciallo Badoglio, il titolo di gran -{podista di questa guerra d'Africa] -!c stato assegnato al Terso Corpo, - i Nazionale, per le sue miracolose -\marcie di trasferimento da un seta foie all'altro, sempre avendo per; e ; méta una battaglia; è urgente tra- ' -! vare un'insegna-premio per que-i isti altri stupendi camminatori, se "-lancile è vero che la rama cui apilpartengono li rende più naturaiii mente atti a un simile genere di\ - trita guerresca, . -j j_a prodigiosa marcia l, . , , . _ _ . Questa colonna del Corpo Eri- i treo, che ha effettuato la prodi ^te.j^ era composta di, ai s circa, ventimila uomini e novemi- ; ^STSX * marcia è stata di1 e °">"« Quaranta chilometri al gwr-. -»0-' »ierfl« veramente sbalorditi-' ,!™, e che non potrà non meravx-,-l<aliare i competenti di o - j.'/'<«re » competenti di cose nuli-, - l'ari, i quali sanno bene che tutta o le nozioni di tecnica di guerra in-\- dicano i quindici o venti chilome-\ riti giornalieri come il massimo, -\della possibilità di movimento dì a l ; a e t e ; oggi oppure in piena iute, a noairo iapparire alquanta diverso da quel-1lo ohe tante prove-di-fedeltà e diìvalore aveva dato contro i beduini]Mici. UOggi, che con la marcia eopra[ADessiè il Corpo d'Armata eritreo e<uan s°wn« ««««wn. ««e si sa, salvo le spruzzate bianche degli ufficiali e dei reparti radio) ha co-sì brillantemente coronata — co- rollare non vuol dire, per altro, fi-, niie — te'site luminose pagine di Isanane, che vanno dal Tembien a ! Passo Mecan, valeva la pena di ri- l-'.ail-equestecose -, L'attacco del primo aprile, sferil \ rato con l'esito che si conosce dal- - he truppe imperiali etiopiche con- -\tro le nostre posizioni a circaa il a i- -\mezza strada tra Alagi e Dessiè,o i trovò, cornee noto, il. Corpo d'Ar- ti\mata eritreo sulta sinistra del no-e¬ li\stro schieramento, e precisamentetra passo Mecan e Corbctà. Supasso Mecan gli eritrei si trova-vano in collegamento con gli ai-pini, mentre ad oriente di Corbe-te si appoggiavano, per cosi dire,sul clima locale. Nessun settoreavrebbe potuto dirsi così sicurosi i ^ai.,foi?[.^'b,^s',I', cf!"B eà n nal quello abitato dai Galla Atzcbò edai Galla Raia, il cui odio seco-lare verso gli scioani è ormai unodei più risaputi aspetti di questuguerra, A caccia del negus _ 'su possi, miglia si» miglia, sempre 1 tenendosi con l'estrema ala sini| *trn. sul fronte della nostra avan Ijsata, Obbiettivo della prima tap- Avvenuta la battaglia, messo in fuga l'asso sulla direttiva centrale Asciatigli Quoram e per tutti i sentieri pru-dentemente tendenti ad ovest, ri-mase affidato, come è noto, alprimo Corpo nazionale, àppoggia-fo indefessamente dalla micidia-lissima opera dell'Aviazione. Alalitore. l'inseguimento iun centrale Ascianghi- Còrpo d'Armala eritreo venne in vece affidato il compito di marciare: qui era tutto. Infilare passi , a Alomatà \D' iè \ , i Q00bó\ e Dobbà successivamente, arSu Alomatà si concentrava an- dche la speranza di poter prendert gsitila piu.ua1 Marciare bisognava; e nienfalì fra. La famosa sobrietà denti]ascari doveva dare qui la sua Ura definitiva. E la diede. Trion-\a[falmente. Molti uomini possono\^fuomini riuscire a restare'senza mangiare; „,„ ìa virtù ,wn è questa. La -» r comincia quando si digiuna e non■ \si smette dì cantare. À di testa, della colonna , toccò di dover saltare un rancio. Nessuno si sognò di chiamare H questa novilà sfortuna o disgra-\e zia. Non era. anzi quello il senno t \preciso che ai era-camminato an-Uiche più del previsto? I primi ar-\e- rivati ad Alomatà, si videro ca- - dere la farina dal cielo. Anch'io' va\— ricorderete — facevo parte ai d\g^^.uraiaiuante ^,'questa corvée. Un immenso «gra- a- zie» sull'erba; e salti di fantasia, l-\coi fucili in aria. Breve sosta ad Alomatà te-, Breve sosta ad Alomatà. e pu\qnindi nuovamente in cammino, -\Per Dessiè. Del nemico nessuna -\eeria traccia. In avanguardia e -\eui fianchi degli eritrei, procede,] va, per conto suo, la metodica, e' furbesca, implacabile offensiva o]degli Atzehò. Tutta la strada era ; B ^"",le'„'I^r/"'l: ffi°™ Sf°I?fÌ" e - e,contatto conigli estremi azzoppa -,'issimi relitti dell'armata impc o', fiale. ui La prima schiera del Corpo di li Divisione, giungeva a Cobbò il giorno 9, seguita a breve distan- dalla Divisione costituente la | Armata eritreo, composta dellaUn 'ia -'Jliorn? -lUnldia. li Se durante tutta In marcia, un : -\improvviso contatto col nemico -\era stato teoricamente possibile, l\qnesta eventualità si faceva assai sn-ccessiro, la zona o seconda schiera. Il giorno 10 si - {raggiungeva il torrente Alla, e il "*| si più probabile ora, che. la minaccia delle nostre armi veniva diretta- mente a cadere su quella che fino [ti pochi giorni or sono era stata la sede del. quartier generale etio- pim, e anzi del negus in persona, [La mattina del li, dopo che la[ ìm, \teaviazione aveva ancora una volta]\fbdrifornito i prodigiosi camminatori di viveri, munizioni e carte topo grafiche al cinquantamila — ne gu nemica apparivano così esche da far ritenere che 'gli ul... fuggiaschi si trovassero appeua a qualche tiro dì fucile. In que- alcun frutto. Il bottino vndntcmpD traccio di „%"Zr)*"n ^PVrejentate da SO casse di ma- eriale sanitario, da moltissime e altro materiale di r"o,e di ™rtwcce * » l""ccr'"° mminente dell'arrivo delletruppe rttree, aveva senza dubbio dovuo cogliere il piccolo presidio del<» retroguardia etiopica, mentre esso pure stava per fare, fagotto, U giorno 13 gli eritrei apparivano in vicinanza del lago Haic. dande marciavano speditamente /vguerra, vario. Tutto era aia oppa-' entemente pronto per essere mes- ' ^ ^ ^ n SCMtoJ.Jalla volta della vecchia città gal- a di Borumedia, ormai ridotta a ino decrepita chiesa, coronata da pochi miserandi tukul. ma che ciò nonostante continua ad avere, nella funzione politica e religiosa etiopica, un posto di primissimo rango. Anche Borttmirda era vuota di armati e priva di qualsiasi segno di autorità strinano. Un easci, vec-cWo " tal P""to rfn dover essere^ trasportato quasi di peso incontro rati liberatori, e invitò la piccola /o/7„ rfl- rfo,„lp e i„,wiulli che l'at, alla nostra avanguardia recò al Comandante italiano latto di de- unzione e di gratitudine di tuttoUj 9U0 popolo ai lungamente sosp G,tlla combalte ,/,-ande valore, se anche con poca fortuna, contro gli scioani. Rico,- ,{0 n negus Michael e la sua tri- torniavano. a porsi in ginocchio,.'.davanti alla bandiera italiana, con croce levata in alto. nme copto ricordò tinnì che gli Uollo tòno a lungo con\/I matusalem agli ufficiali italian stissima sorte, dopo che fu battu to da M-melik; e che perciò l'Ita- Ho doveva credere a occhi chiusi Ualla sincerità dell'atto di sottomis-sione che gli Uollo Galla ogni te facevano. Quasi tutti i paesani accampa- |gnavano per lungo tratto la testa della colonna, rimessa-li in camini- no verso Dessiè, e solo al calar della notte rientravano a Boni- mieda, {E' stato precisamente all'alba di >oggi 15, che Dessiè è stata, occupata in forze. Ieri sera, sul tardi, si poteva dire però che una occupazione era già virtualmente avvenuta, in quanto le pattuglie la circondavano da ogni parte. La città di Dessiè — in amarico « mio desiderio » ■— è apparsa agli occupanti semideserta. Si dice che le autorità scioane, ritiratesi il giorno precedente con il principe Asfa Uossen. abbiano di/-;fuso sulle intenzioni italiane le più paurose assurdità. r „• t • <» , j . Ricognizioni effettuate da. pai- titglw di ascari negli immediati dintorni di Dessiè hanno scoperto molte famiglie Galla rintanate nei boschi e nei valloni con l'allcg- giamento di chi presume di essere mttMOoioto da chissà quali peri- coli. Ricondotte in città, c'è volli- . j i » 11 i, ■ to poco a persuaderle della realtà dette cose. Il Comando del Corpo eritreo ha provveduto subito, alla distribueione di viveri a questi af- fornati, a dare loro la certezza pratica della provvida vita nuova. ctie stava per cominciare. ■ , ,,I ULie fiali DI Alle SellaSSie - , , ■ , Del resto , segni della, compiei,- stolte da parte della popolazione det rero atteggiamento degli ita- tinnì noti sono tardati a. moni/e- starsi. Poco dopo l'ingresso delle truppe eritree nella capitale der/li Uollo. si presentava al nostro èo-mando un lungo e pittoresco cor-, . . ., , , . . teo formato dal clero e da, capi,\fr pendere omaggio ufficiale alla bandiera, italiana. Sulla ritirata del prìncipe ere-ditario etiopico, si è saputo che vecchio e profondo esistente tra ilnegus e il suo primogenito, dissi-dio che è causa di acuta divisione nnrtie tra l'imperatore e l'impera- tiice. Qitest'Httimn in/otti è attec- carissima al suo primogenito.... , j -, mentre il negus stravede per il piccolo Maconnen, duca di Harrar. Il principe Asta Uossen lasciò Dessiè all'alba del giorno 13; egli /ll risto piangere caldissime lucri- me, mentre varcava certamente per l'ultima volta il ghebi del ne-gus Micael, ove. egli aveva vissuto dtirnitte tutti gli anni del suo governo nella capitale L'olio, anche me"'re si svolgevano le operano- n* diguerm con l'Italia. In Dessiè è stato trovato un ospe-dale della Croce Rossa con Ire medici francesi, i quoti si sono .su-dito presentati al Comandante ge-iterale Pirzio-Biroli. Nell'ospeda- le sono stati trovati un centinaio ,. , ... . „ ... „ ,. di /eri« della battaglia di passo Mecan. Anche i monaci della p^J.';; ' ' "llss'0»e,,, . sono presentati alle nostre autorità. In un capannone sono stati Irò- voti dite autocarri «Ford», cherecavano la targa dell'esercito delnegus altri in perfetta efficienza. Duenutarnrri di „n,mrtpi,rn-aautotun,, di appai tenenzadel Consolato inglese, sono statirinvenuti abbandonati in una via.Contemporaneamente all'arrivoruppe occupanti, atterra vano nel campo d'aviazione, che è sititnto nette immediate viri- delVabitato, tre apparecchi „P n ,. Q' ' ** ... ... I caratteri e l'importanza della cidentate piste di tutte le contra- de etiopiche. Ben quattro fiumi, già notevol-.marcia su Dessiè sono soprattut.-'"•—>-*■-*' j«ì ioo chilometrm e la '° dimostrati dai 200 c/m"? che intercorrono tra. Onora capitale Uollo, coperti dal Corpo Eritreo in meno di nove giorni, e\lnngo ima delle piti malcerte e oc-mente gonfi, dovettero essere pas- sati con mezzi di fortuna, nè fu Un alcun modo possibile far rag,giungere i camminatori da alcun veicolo che potesse facilitarli >le[trasporto delle salmerie. Tutto a dorso di muletto o cammello, «e | j - j . ì[ii I l Le treccie Indicano le direttive di marcia delle nostre colonne: N.° 1: Colonna Starace e II Corpo d'Armata - N." 2: Terzo Corpo d'Armata - N.» 3: I Corpo d'Armata - N." 4: Corpo d'Armata Eritreo - N." 5: Colonna Dancala. Le date segnate lungo l'itinerario del Corpo d'Armata eritreo indicano le successive tappe dell'avanzata su Dessiè.

Persone citate: Asfa Uossen, Asta Uossen, Badoglio, Colonna Dancala, Colonna Starace, Galla, Galla Raia, Jalla, Pirzio

Luoghi citati: Africa, Alomatà, Harrar, Italia