DESSIE' OCCUPATA

DESSIE' OCCUPATA A 250 cMiiiomGtri da Addis AJbGÌbm Gli eritrei sono entrati ieri mattina nella città dopo aver battuto sparuti nuclei di armati nemici -- Il Tricolore sventola sul ghebi - Lo Scioa è ormai aperto alle nostre truppe: una strada camionabile conduce alla capitale etiopica Il Comunicato N, 185 L ROMA, 15 notte. Il Ministero per la Stampa e la Propaganda dirama il seguente Comunicato N. 185: « Il Maresciallo Badoglio telegrafa: « Le nostre truppe sono entrate stamane in Dessiè ». i j Le tappe dell'avanzata ASM ARA 15 rotto. I.. _' *i_ La bandiera italiana svento-,imperiale di'la sul » ghebi » Dessiè. Le magnifiche truppe hanno percorso in soli nove giorni, la distanza fra Quoram e Dessiè, nonostante il maltempo e le cattive condizioni stradali. Il giorno 6 aprile la seconda Divisione Eritrea, scortata dagli aerei, raggiungeva Alomata, quindici chilometri a sud di Quoram, mentre le truppe del I Corpo d'Armata si attestavano a Quoram il 0in,nn fi ani-ila il CornoIl giorno o aprne ii «""P»d'Armata Eritreo Ultimava II rastrellamento della zona diAlnmatà rotantemente rifor-Aiomata, costantemenie ruor nitodi viveri e di munzioni aa-Eritreo iniziava il movimentoverso Dessiè e la Sera Occupa-gli aerei. Il 9 aprile il Corpo d'Armata va Gobbe. .1 10 aprile raggiun-geva II torrente Alla, nei pres-Si di Ualdia. L'11 aprile Conti- »..!..Ti, »rf il 1» ,a«r nuava la marcia ea, n n, rag-giungeva Lipso catturando forti quantitativi di munizioni e di materiale abbandonato dal nemico in fuga. Il 13 aprile le truppe raggiungevano il torrente Mille, presso il lago Haik. Il 14 aprile giungevano sulle alture settentrionali di Dessiè e, stamane, occupavano l'importantissima base militare etiopica che è anche un centro commerciale, carovaniero, politico, feudale di primaria importanza. Da Dessiè una buona camionabile porta ad Addis Abeba. Lo Scioa è aperto alle truppe italiane. I giorni dell'impero etiopico sono contati. La Nazione imbandierata oggi; dall'alba al tramonto j ROMA, 15 notte. Per celebrare l'entrata delle nostre truppe in Dessiè, il Du-j[ce ha ordinato che la Nazione sia imbandierata domani 16 aprile, dall'alba al tramonto. L'esultanza dell'Urbe Roma, 15 notte, La notizia della occupazione di Dessiè si è diffusa a Roma nelleTNv.tvin M.n Hai r\nrr-,ayiero-,r, tintr-a prime ore del pomeriggio. Mentre le prime bandiere apparivano ai balconi a salutare la nuova, decisiva tappa delle nostre armi in Africa, mentre le edizioni straor- dinarie e la radio diffondeva lanotizia, il popolo ha improvvisato fervide mariifestazioni " all'Italia fasclsta al Duce e all'Esercito. Questo fervore è continuato du-rante tutto 11 pomeriggio specie nelle sedi dei Fasci, dove masse di Camicie Nere sono affluite peravere notizie più dettagliate sulla occupazione, rinnovando appassio- nate dimostrazioni. DESSIE' OCCUPATA . » • • • a a presterà servizio in A. 0. .1 Fogno *^&'™* . 0 reca: «Conto data di oqqi il tenente di vascello S. A. R. Eugenio di Sa- vaia. Duca di Ancona, sbarcherà dal R. incrociatore Bande Nereper recarsi in A. O. dove prenderà servizio presso il Battaglione San Vqrro >-,. La situazione i L'occupazione di Dessiè costituisce, da un punto di vista militare, il coronamento del piano offensivo del Maresciallo Badoglio. L'esercito abissino è disfatto, '.e truppe italiane hanno ormai ragj giunto il cuore dell'impero etiopico. Abbiamo scritto che si tratta di « coronamento militare », ma aggiungiamo subito, che la <s con-1 cluaione politica » delle vittorie italiane si avrà più oltre. La strada che da Dessiè porta alla capitale del negus è ormai aperta per] un ulteriore ancor più rapido bai- • 20 delle nostre truppe. E non si | tratta di una strada metaforica.! ma di una buona strada che per i Tehilò, Uorro Hailù, Dobà, Em| berterà ed Egersà, porta ad Addis | Abeba. Questa strada è stata co Istruita alcuni anni or sono, ma; è stata notevolmente migliorata ,di recente quand0 n negus aveva ' deciso di fare di Dessiè il centro ìe la base per tutti i settori e di tutti i collegamenti fra i vaTi\fronti. Si tratta di un'arteria alfondo permanente ed è perciò per- jcorribile anche durante la stagió-[ne delle pioggie. Fra Dessiè ed 'Addis Abeba corre un'altra stra- da, quella per Ancober, meno mo- |derna della prima ma tuttavia in buone condizioni. : Dai telegrammi dei nostri in-{viali risulta che il Corpo d'Arma-!ta Eritreo non ha trovato, duran- ite la sua marcia alcuna resistei!-\za apprezzabile. Dopo la batosta 3Ubìta al lago Ascianghi, dopo le ! severe perdite inflitte ai fuggia-ischi dalla nostra Aviazione e dai iGaUa rivoltatisi contro gli scioa"-l m non c-è da meravigliarsi se il| resti delle truppe del negus siisono sbandati a tal segno da ren- |dere imposaibile quaiunquc tenta. ,tivo di raccoglierli per porli a di-jfesa dell'ex-quartier generale del,, ila^^iS^-'tt^tejuna informazione mandata daiAddis Abeba all'Agenzia Havas 'negus. 1 «~ »fl Lamentlace categoricamente» che gli Italiani abbiano occupato Des- isiè e lascia supporre che il negus,!rnn miaIrhp rPnartn mosso insie-le con qualche reparto messo insie- me in tutta fretta, si trovi a nord- ovest di Dessiè ma il governo stesso — prudentemente — si ri- fiuta di precisare la località perinon esporre il negus stesso ai pe-ricoli di incursioni aeree. Lasciamo da parte quella « categorica smentita » che andrà a finire nel cestino delle vittorie cartacee; speriamo, invece, che sia vera la seconda parte del messaggio delYHavas — quella in cui si dice che il negus si trova a nord-ovest di Dessiè, cioè sulla strada Magdala. Che se cosi fosse Haile Selassiè sarebbe andato fra le ganasce di una tenaglia. Ma l'informazione da Addis Abeba e perciò molto da sperare che sia vera Il volo su Addis Abeba ■ - . .AVano tentativo di distruggere ; j j S,e"ti S0M0 preoccupatissimi del-[l'assoluta mancanza di informa-zioni. Si apprende, intanto, che il volo dei ventidue apparecchi ita- liani ha prodotto enorme impfcs-i manifestini italiani Roma, 15 notte. // Messaggero pttbWtcn: « Addis Abeba è tuttora senza notizie del Negus e i ciicoit diri ; apparecchi hanno abbandonato"il , ciel della cim t u f I . zagliati degli uomini per sequestrare i manifestini e impedirne la lettura. Ma essi hanno dovuto ri- sione sulla popolazione. Gli abi-tanti sono stati colpiti dal gesto degli italiani che sì sono aslenuti i nunziare al loro compito data Ve; norme quantità di manifestini get¬ da ogni atto bellico. Dopo che gli | tati e avidamente raccolti. Da essi ;ja popolazione ha appreso la ve|nta suJle sconfitte abissine, verità 1 „,,,_ „„,..» ,UA *,„„„/„,,. „ . i che,era Pe'6 trapelata in gran I Parte »» seguito alle funzioni renì."108» propisiatorte fatte fare dal \ Negus dopo la sconfitta di Mai j Ceu ». ^a Principessa di Piemonte p a Chisimaio chisimaio, 15 notte. \a^'g^ia "t ?spp ale Cesarea recante a bordo la Pnn- \ ,, _, „ , I oiPessa dl Piemonte. La Pnnn ; Pessa 6 sbarcata ed ha visitato ì l'ospedale militare accompagnata_ ! dal senatore Castellani. Tutta la ' i popolazione metropolitana e indi-1 I gena le ha improvvisato una ca-| lìorosa jwmifestasiofle. \non addirittura a braccia. Sole, ìruqte, quelle dell'auto del negus. <s'illn quale il Comandante del Cor\po d'Armata italiano potè, e continua a eseguire i movimenti d'i-, speziane lungo tutta la sua colonna. Haìlè Belasele non avrebbe potuto davvero mostrarsi più provvidamente gentile. La marcia su, ,Dessiè, così stupendamente con-, dotta, sotto l'insegna italiano, non 'può non rammentarci quella di \.8ir Napier, che. sino ad oggi te-ìneva davanti al mondo il titolo di {maggiore audacia guerresca colo-|niale, per avere raggiunto dal gol fa di Zula l'Amba di Magdala, con la spedizione, diretta contro Re Teodoro. Quella pagina è ormai largamente battuta. Il generale {inglese fece non solo un. più breve > agevole cammina, ma arrivò al la méta, come è noto, seminando sullo sua strada tanti morti, quanti non ne ha visti, nelle nostre file, tutta insieme la presente guerra. Renzo Martinelli Dessiè capitale dell'Uollo Roma, 15 notte. Dessiè è la capitale o meglio il centro principale dell'Uollo che è quella vasta regione delimitata a n0,"d, dai «um,1 MiHe0e Bascilo; ad ovest dallo stesso Bascilo e dal,Abai. a 0,.jente da„.Hauasc. Al sud invece ruollo non ha confini naturali verso lo Scioa di cui può essere considerato una specie di continuazione nonostante sia abitato da popolazioni galla e quin^ non abissine propriamente det- ,e'. y !° era 'l..fcudo ,Pe"onale del principe ereditano di Etiopia. Xsfau Uo'asen, che l'ebbe nel set- tembre 1A19 quando ancora aveva come tutore e governatore il de- giac Immirù, allora capo del- l'Hàrrar. Nel gennaio 1931 Asfau Uossen fu nominato anche gover- latore "elio Scioa settentrionale e del .leggili, avendo come resi- Cenza Dessiè. dove si recò effet- tivamente soltanto due anni dopo. Sc0 iata la guerra con 1Ita£a Dessiè fu scelta dal negus come sede del quartier generale del fronte settentrionale, e Hailè Selassiè vi risiedette per circa tre mesi e fino al tempo in cui trasPort° 'a sua tenda a sud del lago £?&"Mbi P" impegnare quella battaglia riuscita cosi fatale ala lmpertate. Fu nel periodo jn Cui il negus era a Dessiè che nostri aeroplani bombardarono più volte la città, dimostrando di tenerla sotto il loro pieno ed assoluto controllo. ad torio circostante, uno dei più fertili dell'Abissinia. è ricco di prodotti agricoli e di besitame. Dessiè ha una popolazione di 25 mila abitanti per la maggior parte ™VSSU. manl dediti appunto ali agricoltura e ali allevamento del 6estiame. Essi abitano un.ampia distesa di tukul recinti da siepi; in alto spicca il ghebi imperiale. Sntt0 l'aspetto geografico, Dessiè ha grande importanza come centro di comunicazioni. Buone piste carovaniere la collegano a norll-ovest con Gondar, mentre anord la via cosiddetta del negus via classica di penetrazione dell'Etiopia, la unisce a Quoram. A nord-est si snoda invece una caro vanterà che unisce Dessiè con As sat>, dove avrebbe dovuto sorgere la famosa zona franca abissina da collegarsi, a termini del patto di amicizia e di arbitrato del 1928, tra ™ah.a e 'Abissina, appunto ^nrì?neS^rl^Z0, S camionabl" le che avrebbe dovuto essere co¬ struita dal governo etiopico fino a\ nostro confine. Ma è ben noto™me. malgrado i numerosi convc-gni e i frequenti incontri di tecni ci e di esperti, nè la zona franca dj Assab fu mai delimitata, nè la strada mai iniziata a causa della ^f^^^ d*»e ™~ _ ■ ^Des3,e è lIlflnC U primo centro ahissino collegato con Addis Abe ba per mezZo di una camionabile abbastanza buona: circa trecento chilometri superabili da autoco¬lonne in tre giorni. Essa riveste quindi anche alta importanza mi poiché si può dire che da K kX In* h/ ^ Da- ùf iicoraeia anche che nei SSiM^LW6' a De,^ani,Zlbikt ebbe luogo il 31 marzo 1930 la bat¬taglia fra il ribelle ras Gugsa Oilésposo divorziato dall'imperatrice Zauaitù e pretendente al trono, i[Ìu poi ministro delia"guer'ra"eti'òj pica. Nel combattimento cadde uc- ciso lo stesso ras Oilé e pochi gior quale impiegò 10 mila fucili, un cannone e una dozzina di mitra gliatrici contro l'esercito dei negus Tatari forte di ventimila fuuna trentina di midue aeroplani agldegiac Mulughietà chegf? "J W« trakliatrici e oraini del degi "' uol'° S! spegneva anche la regina Zauditu, si dice di dolore. Fu cosi la vittoria di Debra,ZrDit. <:ne, confermò sul trono d! Abissinia l'attuale negus che, nel «ffitTuMMaHOTjassiè.