Gli "Amatori,, campioni d'Italia

Gli "Amatori,, campioni d'Italia 10 SCUDETTO DEL RUGBY E' ASSEGNATO Gli "Amatori,, campioni d'Italia II Guf di Torino battuto a Milano per 9 a 0 dopo un' accanita partita gio cata sotto la pioggia (DAL NOSTRO INVIATO) Milano, 13 notte. Gli Amatori sono per la sesta volta, campioni d'Italia. E meritatamente. La loro odierna vittoria, sui qoliardi torinesi, finalisti del tornèo, è, infatti, netta nel punteggio e convincente per il modo con cui è stata raggiunta. Se il successo conquistato nella prima finale disputata a Torino l'altra domenica poteva lasciar adito a qualche dubbio data la nera giornata e la sfortuna del GUF di Torino, quello di oggi tua tutti i caratteri dell'indiscutibilità. Questa volta, infatti, i goliardi hanno giocato bravamente la loro partita, e la. conquista dello scudetto è stata dai biancocelcsti .aspramente, anche se vanamente, contrastata. Seguiamo brevemente le fasi della combattuta contesa disputata sotto una pioggia continua e alla presenza di qualche centinaio di appassionali. L'arbitro fu lo stesso della prima, finale, il bolognese Rizzoli, e le squadre presentarono presso a poco le medesime inquadrature. Tra i goliardi Annovazzi prese il posto dell'infortunato Picco. Le tre mète L'inizio ebbe fasi varie e incerte. Le due squadre avevano da prendere confidenza con il terreno bagnato e da trovare i contatti fra uomo e uomo. I torinesi apparvero subito in condizioni migliori che non l'altra domenica e gli Amatori si confermarono in piena forma. La palla, viaggiò da un campo all'altro e nessuno dei due avversari riuscì sulle prime ad imporsi. Se, però, Piana tornava ad essere all'altezza del suo valore, Pinardi si batteva con intelligenza e prontezza. Salina appariva, sicuro e deciso alla, difesa, e Francese cercava di dar tono all'opera gli avanti, la squadra torinese metteva in evidenza mancanza di decisione nei placcaggi e negli istanti conclusivi. Non così gli Amatori, tra le cui file emergeva quel magnifico gladiatore che è Visentin, Cazzini e Maffioli nella linea dei tre quarti, mentre Centenari costituiva una salda barriera davanti alla sua linea terminale. Cera decisione, fulmineità nell'impostare le azioni, velocità e superiorità fisica dalla parte dei bianchi di Milano. La. situazione creata da queste diverse disposizioni dei due avversari si risolse improvvisamente verso il quarto d'ora e sboccò nella sua logica conclusione: il successo degli Amatori. Una mischia aperta all'estremità sinistra della linea torinese attrasse verso quella parte la massa dei giuocatori ed i goliardi lasciarono scoperta tutta la destra; l'azione dei tre quarti milanesi iniziata dalla mischia trovò, quindi, facile via alUi mèta che fu, raggiunta do Maffioli. Agosti sbagliò la tri /nazione. Gli Amatori erano in vantaggio, vantaggio che, pochi minuti dopo, doveva aumentare e consolidarsi, grazie al ripetersi dello stesso errore torinese. Una azione sulla destra attrasse da quella parte quasi tutti i biancocelesti ed il suo proseguimento, attraverso' il fronte dei tre quarti si svolse senza troppi ostacoli ed a Cesani non fu difficile concludere. Agosti sbagliò ancora la trasformazione, ma un vantaggio di 6. a 0 per gli Amatori era già forte. I torinesi ebbero una breve e rabbiosa reazione che li portò ad spsmndffvèrItCCRMVlBtLtrgulnMsrrltELsiAg5mrfc-1o" 1 iSc9SFl3(eG0ottenere un calcio libero che Vi- ! opinilo inondò fuori. Poi i bianchi ripresero a dominare e.u anche se due mète vennero annullate, per « fuori gioco », il loro punteggio si avviò inevitabilmente ad aumentare. Il nuovo successo venne verso la fine del tempo: Maffioli iniziò la discesa da metà campo, appoggiandosi sulla sua destra; la palla, pervenne a Campagna a circa quindici metri dalla linea; il milanese impegnò una serrata lotta con gli avversari che cercavano di ostacolarlo, riuscì con abili finte ad evitare i loro placcaggi e portò la palla oltre la linea. Per la terza volta Agosti fallì la trasformazione. 9 a Ó per gli Amatori. Sic questo punteggio si chiuse il primo tempo. I più forti La ripresa non doveva mutare la situazione. Nei secondi quaranta minuti i bianchi apparvero meno decisi ed incisivi, forse per la stanchezza, forse per la sicurezza della, vittoria. I torinesi, invece, impressero maggior energia al loro gioco e si vide che avrebbero potuto anche segnare e ridure in certezza all'incontro, ma mancò ]loro, ancora, decisione e chiarezza \di intenti. Un calcio franco venne sbagliato da Arbinolo, si insistet-\te nei tentativi di avanzata a pal-\la a terra destinati preventiva- mente all'insuccesso per le condì-1zioni del terreno, non si ricorse alsufficienza al gioco aperto e alle rfi.-jce.se classiche. La partita si trascinò. così, fino al suo termincfra i vani tentativi torinesi e lasalda difensiva degli Amrtfon. Qualche rudezza, causata più. dal- la foga che non da. determinata volontà, provocò l'intervento ener- gico di Rizzoli che espulse tempo- rraiienmenfB Agosti e Bergoglio e definitivamente Maffioli e Testóni. I rilievi della cronaca costituiscono il miglior elogio dei vincitori. Squadra magnifica, quella degli Amatori, costruita apposta, data la struttura fisica e lo spirito agonistico dei suoi componenti, per il rugby, sport di combattimento per eccellenza. Squadra esperta, per di più. Sempre 1 bianchi hanno un controllo esatto del gioco, anche nelle fasi più intricate gli uomini intuiscono fulmineamente qual'è la cosa migliore da tentare. Tutta l'impalcatura della compagine, infine, si appoggia su atleti iti grandi doti, quali Visentin, il migliore in campo, Cazzini, Maffioli, Centenari e Sgorbati, giunti proprio ora, cioè al momento giusto, all'apice della loro forma. Lo « scudetto » ha premiato ancora i più meritevoli ed i migliori. I goliardi hanno ceduto lottando accanitamente, ma l'avversario era più forte di loro. Per i ragazzi torinesi deve già essere altissimo ■titolo di mento e grande soddisfazione l'essere giùnti alla tinàie. Tutto non si può ottenere in una sola ondata. Bisogna farsi le ossa per queste contese decisive. La squadra ò apparsa, pur giocando meglio e con maggior forza che non l'altra domenica, al di sotto del valore dimostrato nelle semifinali. C'è un annebbiamento di forma generale. Il peso delle lotte vittoriosamente superate prima si è fatto sentire. Ma i goliardi torinesi son gente giovane e fresca. Il traguardo mancato adesso potrà essere raggiuntto un altr'anno. Enzo Arnaldi AMATORI: Centenari IT: Calzini. Campagna-, Mattioli e Ccseni; Agosti; Cuccia Dominion!i Sgorbati, Aloisi e Re Gnrbngnnti; Visentin o Cagnoni; Maestri, Testoni e Scaglia. GUF TORINO: Salina; Annovazzi. Vitaliano. P-uronzo e lnvroii; Piana; Pillanti; Benvoglio, Francese e Arbinolo; Bèrtolol-to e Albonico; Robba, Bonfante e Arriissnnc. Arbitro: Rizzoli di Bologna. K2152

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