Ferma dichiarazione italiana

Ferma dichiarazione italiana Rinvio delle riunioni di Ginevra Ferma dichiarazione italiana sulla nostra collaborazione ai negoziati locarnisti Il Comitato dei 13 riconvocato per il 16 aprile ■ Eden accentua la sua intransigenza sanzionista - Un comunicato dilatorio che non sana i vivaci contrasti franco-inglesi Ginevra, 10 notte. Il Comitato dei Tredici è stato rinviato a giovedì venturo 16 corrente nell'attesa che si intavolino i negoziati per la conciliazione mplsotto gli auspici del presidente del ! bTredici, signor De Madariaga — negoziati a cui il Governo italiano ha riaffermato ancora ieri, per bocca deliba rone Aloisi, di essere disposto a dar seguito — e per quanto riguarda la conferenza degli Stati locarnisti, la sessione ginevrina è stata affrettatamente chiusa nella stessa giornata inaugurale. Il mito pasquale della concordia non deve certamente essere mai parso cosi lontano dalla realtà ai societari costretti a prendere clamorosamente atto del vivacissimo contrasto manifestatosi tra la Francia e l'Inghilterra, contrasto che ha dominato in pieno tanto nelle riunioni del Comitato dei Tredici, quanto nella Conferenza dei locarnisti. Le pretese britanniche Per quanto riguarda la prima I delle due riunioni, rivelatasi illuso- \ ria la speranza nutrita per ragio- j ni opposte sia in seno alla delega-1 zione francese che alla delegazio-1 ne inglese, di poter valersi della ietiopica come di una; - tisanzioniste del signor Flandin, gia registrate nei giorni scorsi, ttìldelegato francese doveva urtarsi | in pieno oggi con Eden a propo-1 questione merce di baratto nel negoziato per j la Renania, era fatale che il dis- j sidlo dovesse sboccare clamorosamente alla prima occasione. Cosl.j dopo le sintomatiche puntate an-, sito dei soliti intollerabili sistemi intimidatori che, da parte inglese, si sarebbe voluto mantenere in efficienza anche nell'attuale fase di negoziati. Si discuteva stamane, in seno ' T. ™—77 ■ ,, l , Comltato dei Tredici, l'esposto \ Governo di Roma. Negoziati di pace? Per il « pacifista » Eden la pre- fatto da De Madariaga circa la; presa di contatto da lui avuta ieri ! con il delegato italiano, e circa la! possibilità di intavolare senz'altro igli opportuni negoziati sulla base|prevista appunto nella lettera del | messa è sempre la stessa: occorre! agitare la fiaccola delle sanzioni,!occorre far pesare la minaccia di nuove misure coercitive, solo mez- so - a suo giudizio - per affret- j tare i tempi; ed in questo ordine! di idee, il capo del Foreign Office lnon soltanto esige che il Comitato dei Tredici sieda in permanenza durante i negoziati, quasi dif-, fidando della capacità di De Ma-!dariaga e di Avenol a svolgere da|soli il loro mandato di controllo j dei negoziati stessi, ma arriva ad- dirittura a proporre che si fissi - 25 !. ì .(senz'altro una data, il 24 o il _ 1 aprile, per la convocazione del Co-I Untato dei Diciottc,. il famigerato organo motore del sanzionismo, con valore di termine perentorio1 nel caso che i negoziati non nor- ! - P°r- ! tino immediatamente alla sospen- sione delle ostilità. L'enormità delle pretese del sig. Eden è evidente, e Flandin non ■ mancherà di dichiararlo con estre-'i ma vivacità. Perfino un sanzioni-; sta convinto, l'australiano Bruce,;valendosi dell'autorità che gli vie-1 ne dall'essere Presidente in carica I dei Consiglio societario, farà va-1 tere come non si possa immagina-:re un successo dei progettati ne'- ! goziati, se non nel caso che ci si preoccupi di mantenere attorno ad I essi una atmosfera di calma e ol^discrezione, ciò che è evidente- mente impossibile se si dovesse lavorare proprio sotto gli occhi del Comltato dei Tredici. Il dissidio è acutissimo; esso sarà composto con una formula di compromesso; il Comitato dei Tredici anzicchè essere rinviato al 21 aprile, si riunirà già il 16 corrente, nell'intesa tuttavia, che ì negoziati tra i rappresentanti d'Italia e i rappresentanti d'Etiopia avranno inizio due giorni prima, martedì venturo sotto gli auspici di De Madariaga e Avenol come previsto. In questo senso De Madariaga trasmetterà, subito dopo la seduta, una comunicazione al barone Aloisi. In quanto alla con vocazione del Comitato dei Di¬ ciotto, nessuna data è fissata: il sig. De Vasconcellos è semplicemente lasciato giudice della opportunità di una eventuale convo isflzslncazione; essa dipenderà — come ispiegherà con gravità ai giornali-1 sti il solito Whright, capo ufficio jstampa della delegazione britanni-1 ca — dall'andamento che prenderanno i negoziati. La dichiarazione di Aloisi La conferenza degli Stati locarnisti, preceduta da un lungo colloquio tra il ministro belga Van Zeeland arrivato stamane a Ginevra, e il signor Flandin, si inizia alle ore 15 pomeridiane. La riunione, di carattere assolutamente segreta, si prolunga fino alle ore 18. 1-ji.'] jIl signor Flandin ha presentaI to, a quanto si sa, una serie di ri \ chieste che hanno trovato l'oppo j sizione inglese su tutti i punti, 1 Da parte italiana il nostro de- 1 legato barone Aloisi, all'apertura I ideila seduta, ha fatto questa pe- ;;rentoria dichiarazione? j« Prima di partecipare alle vo- > stre dichiarazioni ho incarico d'aparte del mio Governo di legger- vi la seguente dichiarazione: | « Firmataria del Patto dì Lo- caino nella sua qualità di aarante,\ìl'Italia ha durante questo lungo | periodo fatto onore alla sua /ir- 1 ma. Determinatasi la crisi renana ;j j j , l'Italia ha partecipato alle riunio- j ni di Parigi e Londra mantenendo un atteggiamento di riserva dovu- to alle particolari circostanze nel-\le quali è stata posta. Ora BIGo-1verno italiano e stato costretto a . ■ * —. ..— \ notare che in tutte le recenti ma- i; nifestaz'ioni ufficiali del Governo ! britannico l'Italia è stata ostenta- ! ! tornente ignorata. Il mio GouentOjimi incarica quindi di domandare'. |^ognuno di voi se la presenza,| dell Italia e gradita e se la sua col- ; laborazione all'opera di riassetto I curopeo sulla base di una nuova ! Locamo è desiderata. Poiché se! ! c°«* non fosse l'Italia non avreb- : !^ "wtivo alcuno di assumersi ri- *M e responsabilità e si riserve-J rebbe * adottare una conseguentej ««fa di condotta ». ! Questa dichiarazione del delega- l1» italiano, il quale ha voluto ri-, !^,26 marzo, discorsi .nei quali 1*1-1 |taha è stata citata fra le Po j *enze Incarniste, ha prodotto gran °e ""Pressione. Immediatamente da Parte del signor Flandin e deli !slgnor Van Zeeland si. è dichiara-1 ì scorsi pronunziati dal signor Eden (alla Camera dei Comuni il 20 e I ' I 0 che ta^ collaborazione dell'Ita- ^^"J^ "c"-| ;™* ™n T, g?'1a ^ 1 1 Preziosa. Il signor Eden da canto !suo è rimasto silenzioso. Il baro- ! ;rATn?.T» X^"^ru°- Xl oar°'; "Alo si è allora intervenuto nuo- COmef effl| \ j'SlS esPressamente al; ■ aeJfsaio inglese. |i Eden è stato allora costretto a ; Pendere la parola e ha dichiarato ;che' come rappresentante del Co1 ver?° lng'ese, non era tenuto a I Parlare che Per conto del suo Go1 ve.r"0' senT2a tare r«fr menti ad al:?" Paesi. Inutile sottolineare come ! It^fi^Jw*"»8^!^* ^ ìi!: I "** 't""'va ^acemente cne * il:cora J ;iì rattere evasivo e il barone Aloisi Inon ha mancato di dichiarare vi 'il delegato inglese aveva scansato un preciso quesito che gli era stato posto ». Superato cosi questo incidente e ben fissata la posizione dell'Italia, la Conferenza locarnista ha iniziato le sue discussioni. Il comunicato ufficiale La seduta, dopo la sospensione piena di drammaticità, è ripresa alle ore 19 e si prolunga fino alle 20,30. L'annuncio della partenza in serata, dei diversi delegati, è smentito al termine della riunione. Una nuova seduta si avrà infatti a tarda ora della sera nell'albergo dove ha sede la delegazione inglese. La riunione, iniziatasi alle 21,30 si prolunga fino oltre le 23. Alle ore 23 la terza seduta della Conferenza dei locarnisti è finalmente terminata. Per cura del- ile diverse delegazioni è stato di1 ramato il seguente comunicato uf jfidale; 1 « i rappresentanti d'Italia, del Belgio, dèlia Francia, dell'Inghilterra e dell'Irlanda del Nord si sono riuniti a Ginevra per scambiare i loro punti di vista il 10 aprile 11936. Hanno preso atto delle Intenzioni espresse dal Reich nei paragrafi 3, 4, 5, 6 e 7 dell'art. 22 della sua comunicazione del 31 marzo 1936. Hanno constatato che il Governo tedesco non ha appor-tato al ristabilimento della fiducia indispensàbile per la elaborajzione di nuovi Trattati un contriibuto che avrebbe permesso dei .negoziati generali immediati nonché l'applicazione dell'art. 7 delle 'disposizioni fissate a Londra il 19 ] marzo. Essi ritengono tuttavia che jvi sia luogo a esaurire tutte le possibilità di conciliazione; a questo scopo un certo numero di punti . I contenuti nel memoriale tedesco ;^Y-0n0oe??er,e lnnanzitutto deluci j^' fflSSSS^ memoria > francese. Il rappresentante del Regno Unito entrerà in rapporti a questo scopo col Governo tedesco; | in particolare porrà la questione di. sapere quale sia la portata at- \|"bui'a *M Reich .aSH accordi bi Jf?nllS.%SlLT°Z°^eJJ2l ^ fio^de°^s?cu^zaeSollet- ;tiva o dell'assistenza mutua pre¬ j vista dal Patto della Società delle Nazioni. Il rappresentante della Francia ha fatto tutte le riserve \?er '1 caso in cui delle modifiche 1^^'^^^ fatto esistente attualmente nella tana esisterne auuaimenie ne iZOna renana. Nella eventualità _ di simili modifiche, i rappresentanti ! dei quattro Governi hanno deciso jdi riunirsi immediatamente, '. rappresentanti dei quattro ,fi^ltuLiX'f^n^vr^To^cà ; sione deUa prossima seduta del I Consiglio della Società delle Na ! zioni. Il rappresentante dell'Italia ! ha riservato la sua approvazione a : nome del suo Governo ». Come si vede la. Francia ha ceJ**o su quasi tutti i punti, dato ^ la premessa, con la quale es «a era venuta alla sessione gua vnna, della elaborazione di un Piano sanzionista da applicarsi 1 cazione della zona renana, non ha I trovato alcuna realizzazione. La ' questione delle fortificazioni è infatti rinviata al prossimo maggio. G. T.

Persone citate: Aloisi, Aloisi Inon, Bigo, De Vasconcellos, Van Zeeland