La riunione dei Tredici a Ginevra

La riunione dei Tredici a Ginevra La riunione dei Tredici a Ginevra Eden avalla le accuse degli schiavisti mentre Flandin richiama alla gravità delle denuncie e delle documentazioni italiane = In cerca di una procedura per saggiare la possibilità di negoziati di pace Ginevra, 8 notte. | Un breve comunicato diramato stasera dal segretariato ginevrino a: termine di due lunghe sedute, che hanno occupato complessiva-1 mente quattro ore, ci informa che ' « il Comitato dei Tredici si è riu-1 cito oggi sotto la presidenza del ! signor De Madariaga ». I « documenti di Eden » 4 II Comitato ha incaricato il suo Presidente e il Segretario generale della Lega, conformemente alla sua decisione del 23 marzo, dì entrare al più presto possibile in contatto, ,a Ginevra, con i rapJJ^KftSò scordi prendere tutte le misure necessarie affin- chè u Comitato possa al piu pre. sto possibile riavvicinare le parti e ottenere nel quadro della Società delle Nazioni, e nello spirito del Patto, la pronta cessazione delle ostilità e il ristabilimento definitivo della pace. D'altra parte il Comitato dei Tredici ha deciso di costituire un sottocomitato giuridico composto dei signori Lopez Olivan (Spagna), Basdevant (Francia) e sir William Malkin (Inghilterra) i quali con l'assistenza del signor Podestà Costa, consigliere giuridico del Segretariato, esamineranno le diverse convenzioni riguardanti la condotta della guerra dal punto di vista della procedura di esame e della constatazione delle violazioni eventuali ». Dei complementi a questo scar- no comunicato societario sono sta- pti forniti con compiacente premura sàal capo ufficio stampa della De- le legazione inglese signor Whright, ail quale ha tenuto particolare rilievo a mettere m sl'importanza ldell'intervento del signor Eden mnella discussione riguardante le ac- qcuse mosso da parte etiopica al- al'Italia per il preteso impiego di T„_„ „„«„-f__,j f„„,»„ h„ii„ gas asfissianti sul teatro delle soperazioni. Questo problema, che n Tredici, è stato sollevato da Eden dfin nclla seduta del mattino. Per s dare maggior risalto al suo inter- tvento- 11 signor Eden ha creduto manzi opportuno di porre in distri-, buzione anche una rrc in Distri-, nota scritta neUa °lualc scnn citate le diverse denunzie etiopiche circa il preteso n impiego da parte delle truppe ita Nane di gas tossici, Nell'esporre la questione dei gas asfissianti, il signor Eden ha tcnu •cnto a metterne in rilievo l'impor tanza non soltanto dal punto di vista del conflitto italo-etiopico, ma dal punto di vista europeo col dichiarare espressamente che una sduedrmtale minaccia solleva grande emo- fzioni nelle grandi citta come Lon- t dra e Parigi. Il signor Eden ha terminato la sua esposizione proponendo di chiedere al Comitato internazionale della Croce Rossa avente sede a Ginevra, delle informazioni complementari circa le denunzie da parte abissina. L'intervento di Flandin E' a questo punto che è intervenuto nella discussione Flandin, il quale ha tenuto a porre in rilievo come fosse opportuno domandare nello stesso tempo al Comitato internazionale della Croce drbictfdtcqddt Rossa anche delle indicazioni sul--tle atrocità commesse da parte del- le truppe abissine, non solo con-,stro t prigionieri italiani ma anche vcontro gli operai, atrocità docu- dinentate a più riprese dal governo iitaliano. tNella discussione del secondo t punto esaminato dal Comitato dei. eTredici, e cioè quello relativo ai -tentativi di conciliazione svolti dal : csignor De Madariaga, l'intervento bì del signor Eden ha avuto per sco- s po, secondo quanto e stato espo-jza sto dal solerte portavoce delia dc-lna legazione inglese, di riaffermare! ancora una volta come la sospen- ' ca sione delle ostilità rimanga per di l'Inghilterra una questione di pri-! le maria importanza. Si sa che in 1 no quest'ordine di idee il signor Eden ve avrebbe voluto far stabilire dai m Tredici un termine perentorio, una G J: „i r- .. specie di (ultimatum», al Gover no italiano per la sospensione del nezi dei Tredici dal signor Eden, mi- stpr AVhright non ha minimamen te accennato alla esistenza di si mite comminatoria, , , , .... Un baratto impossibile gulla qucstione de]la SOSpensio ng deUe ostilita è intervenuto an doprtreues ponefa•che il signor Flandin dichiarando!™nettamente come sia assurdo de,tespettare tale questione al di fuor. fcadi una sospensione delle sanzioni: F„: . .. i ,,, fruna cosa e subordinata ali altra, e non è concepibile che si doman- di all'Italia vittoriosa di accetta-1 re un armistizio quando si vuole mantenere in efficienza l'odiosa forma di ostmta che è rappresen taU da„e sanzioni. Questa dichiarazione di Flandin, pure essendo stata taciuta nel1 ricevimento alla stampa dal verboso portavoce della delegazione inglese, ha immediatamente cir-; colato in questi ambienti suscitando enorme impressione. Al di' fuori di quello che vi è di logico e di reaTistico nel fatto di prospettare la sospensione delle sanzioni come una premessa primordiale a qualsiasi serio e onesto tentativo di conciliazione, la dichiarazione di Flandin è stata accolta con in- Lteresse come il sintomo di un mu-tato atteggiamento francese, Evidentemente le velleità anti-p ,sanzioniste del ministro francese, vanno accolte con una certa diffi denza, dato che tutto questo va inquadrato nel più vasto negozia- e to per l'assistenza inglese di fron te alla Germania, ma consideran . e" i la forma decisa della dichiara sepialveTail mscilognstqtei -one del signor Flandin è facile al : comprendeva come l'idea di un : vsul tavolo di Ginevra si co baratto - sia rivelata di impossibile realiz a i azione fin da questa prima gior- ata. | Questa è l'impressione che si ri- ava anche dall'accoglienza fred- issima che è stata fatta dalla de- egazione inglese al così detto pia- o di pace presentato oggi dal go- erno di Parigi. Su questo docu- mento, che è stato pubblicato a [ inevra nello stesso momento che .iif, nDn».i. «r,nn«. i. ^«1 «„o_• ella capitale francese, la delega-1 ione inglese dichiarava ocumento francese solleva molti roblemi interessanti anche per al- ri stati, in particolare dell'est uropeo, cosicché è opportuno che sso sia esaminato al più presto \ 'ossibile dal consiglio societario ello stesso tempo delle proposte atte dalla Germania. In altre pa- ™LeJ ^JP&^£S5*SL"J* esco, sono stati posti dall'Inghilerra sullo stesso piano, con auana soddisfazione dPe„a delegaqzione „,„„„„„ =, ,„„,, rancese e facile immaginare, s g. T. p■:J La stampa inglese schizza veleno p elogi al negus e dicendo che Londra, 8 notte. I giornali inglesi, ormai quasi senza distinzione di partito, com-piono l'eroicomico sforzo d'opporrealla irresistibile avanzata italiana verso Addis Abeba, l'ostacolo del- Tinsulto. Spronano la Lega ad agire, ingiungono ad Eden di farsi il cavalleresco difensore del negus mediante l'imposizione dell'eiiihor-so sul petrolio e altre misure coer- citive a danno dell'Italia, ma dalla loro stessa esagerazione di lin-guaggio, si deduce che riconosco-no vani i loro sforzi e perduta la . . tllgl al negUS Times si consola tributandofru"strato a mezza strada, nella sua qualità di illuminato monarca in tempo di pace, egli ha suscitato ammirazione per le costanti e ca- vallereste prove delle sue qualità come leader e come statista, fino a quando è scoppiata la guerra. Egli soltanto esce ingrandito da questo saggio della civiltà ». La New Chronicle e il Daily Herald sputano veleno, e con tanta violenza da colpire l'Italia e il go verno inglese. Quest'ultimo è reo di avere spronato l'Abissinia alla resistenza e di avere assunto la responsabilità della sconfitta del negus. « Abbiamo ingannato una piccola Nazione a resistere alla in- vasione del suo territorio da parte di una forte Potenza moderna, con la credenza che avremmo usato la nostra influenza nella Lega per proteggere quella nazione. Abbiamo fallito miserevolmente, e diso- norevolmente ». Nessuno ha mai dubitato, fuori dell'Inghilterra, che il governo di Londra avesse assunto una tre menda responsabilità incoraggiando gli abissini ad opporsi all'Italia, ma il riconoscimento del « New Chronicle » non è per questo meno prezioso. Al tempo stesso si vedono tutti questi giornali rivolgere a Eden minaccie dirette o indirette dì nuove insurrezioni popolari e ricordano in termini perentori ni stare bene attento a non seguire 'a 'sorte di sir Samuel Hoare. Le agenzie da Ginevra riferiscono, però, che Eden si propone di dar prova della sua giovanile energia e di quei sensi cavallereschi che hanno sempre animato la sua na- zione, dicendo che non viene affat to escluso stasera che il ministro |chicda la convocazione immedia'a del Comitato dei Diciotto onde ve dere se esista il modo di avviare nuove sanzioni, Queste notizie tuttavia non al larmano auelle correnti n0iitiChè che vajufano con una certa oh [ biettività la situazione Esse so .,..„„„ „. : • stengono, infatti, che anche nuove sanzioni non potranno più porre fine allo slancio delle forze di Ba- resa imqual- 1 e T „ „„,.,, j „ o \^ PgS? t.? * ™PP™*<*- 'tanza dell'Inghilterra a Ginevra è giudicata di una difficoltà estre- o e - e ma. tanto che sarà difficile impedire un urto alquanto drammatico tra l'Inghilterra e la Francia. Se è vero che Parigi intende impugnare il rifiuto tedesco di impegnarsi a non costruire opere di ■ fortificazione in Renania, quale : prova del totale insuccesso della J azione conciliatrice britannica, I l'urto non potrà essere scongiurato, poiché, come si dichiara uf! Ariosamente oggi, il Governo in.glese non ammette in alcun modo che la sua azione conciliativa sia fin da ora fallita. Londra, come si -1 £ia dicevamo, è pronta a dare al e''a Francia ed al Belgio qualche a vaSa promessa di appoggio mi- Htare, ma non intende avventud rarsi sul terreno degli impegni si ' concreti. Ed anche se Parigi avess se delle illusioni in proposito, è r-' avvertita fin da ora che le discusr- sioni degli Stati Maggiori durea ranno due o tre giorni e saranno n-; rigorosamente controllate dal Goo-'verno, e avranno più che altro un a carattere simbolico. 1 Il governo inglese, intanto, pub I blice stasera un « Libro azzurro » i contenente 59 documenti distri- o!1"11" 88 pagine, nei quali sono u") esposti i costanti tentativi forniti a rn° ^glese, dal giugno n \93i al'a fine del mese di marzo o ^ quest anno, per giungere con la Germania ad un accordo in vista a- .:..„„..,„„,, . . „,.„M„mi à °» ^a sistemazione dei pioblemi o * *' a. R P. | 1 ' 1 ! ;:: I CONGIURATI: Eden della e Vasconcellos complottano nei corridoi Società delle Nazioni. d t tt i fi d t i i

Persone citate: Ginevra Eden, Lopez Olivan, Samuel Hoare, William Malkin