La Casa del Fascio di Chieri inaugurata dal Segretario Federale
La Casa del Fascio di Chieri inaugurata dal Segretario Federale IL RAPPORTO DELLA NONA ZONA La Casa del Fascio di Chieri inaugurata dal Segretario Federale Una imponente folla acclama il Duce II rapporto dei Gerarchi della nona zona, tenuto ieri mattina dal Federale a Chieri, si d tramutato in una imponente manifestazione di fede fascista alla quale, insieme con la popolazione della indùstre e patriottica cittadina, hanno partecipato in gran folla i camerati accorsi da tutti i paesi dei dintorni con le musiche e i gagliardetti, in un tripudio di gioia le notizie incnlzantìsi ogni giorno dall'Africa Orientale sollevavano al più alto grado. A imprimere alla giornata questo tono di aperta e fremente letizia, ha contribuito il magnifico quadro agreste della nascente primavera, illuminato dal mite noie di oprile, rievocatole dei più suggestivi versi carducciani. Fasciata di tricolore. Chieri sentila alitare intorno a sé il profumo che la collina e la pianura le inviavano con i loro all'eri fioriti dall'ampia distesa dei boschi, dei proli c dei campi ammantati di verde, e ne era come inebbriata. Con il rapporto coincideva la inaugurazione della bella Casa del Fascio, ricavalo da un edificio esistente, già sede di un circolo di ricreazione, e adattata nel modo migliore alla nuova destinazione, ciò che per i fascisti chic-resi re-cava alla manifestazione, un elemento di intimo e profondo compiacimento. L'adunata si è compiuta all'ingresso della città; dove da Andezzeno, Arignano, Saldissero, Marentino, Mombello. Montaldo, Moriondo, Pavarolo, Pecetta, Pino Torinese, Riva presso Chieri, Rivodoira e Valle Sauglio si sono concentrate le formazioni, mentre le forze locali del Regime, il popolo c tin follo numero di sacerdoti e di padri Domenicani, si schieravano ai lati della, strada fino al centro. Ad attendere il Federale si trovavano, con gli altri gerarchi, l'ispettore di zona dott. Paolo Doglia, il fervido rianimatore della vita, fascista di Chieri, il podestà dottor Paolo Geiser, il segretario del Fascio Bruera e la fiduciaria del Fascio femminile dottoressa Angelctti. L'entusiasmo della popolazione Quando alle dicci è giunto Piero Gazzotti, l'entusiasmo che già aveva fatto prorompere vibranti dai cuori gli alala ai soldati a alle Camicie Nere combattenti in Africa, è dilagato in una dimostrazione del più intenso affetto al Capo, al cui nomo si sono levate possenti le grida di evviva nella cadenza ritìntila dell'invocasione fragorosa, interminabile. Frammiste alle grida di giubilo, le note degli inni fascisti echeg giovano con le bande musicali, che tosto si avviavano con le formazioni al seguito del Gerarca e delle Autorità verso piazza Mazzini, dove sorge la Casa Littoria. Lungo il tragitto le acclamazioni non hanno avuto sosta: Camicie Nere e popolo vibravano tutti di] un medesimo sentimento: l'illimi sbaal rari sto e Sla- vene al ,.hr\l'agarenta- re i paefolsi grPiCato rìeIlaLLnsigCofeil prlaQuPrnoMgldetulatasamleli patonopidesitoa tequARtulaCuPlostfeuncjza incrollabile, la rxeono-U,scenza della Patria, anche lìcite] bsue espressioni periferiche. ^sqPiazza Mazzini ha visto nei .sc-lncoli le- tempeste c i trionfi della1 bpiccola ma indomita Repubblica Mchierese: nr) momento in cui Pic-ibro Cazzotti ,'„a ^ru^^\^^iKci^/ rfn.n~tn,i„ „; n„,.„- .a „., „, i_i crtata devozione al Duce, iti un solo codesiderio; attestargli nel mommi-Sto ™ cui egli raccoglie i frutti dcl-\'"la sua opeia- titanica, della sua sa-"-fi , Un-,.1 li, liti t. Ir, f,/-/",»,*>_ . salire alla Casa del . clamante moltitudine chela i/re-i aniiva induceva a pensare che «el-tal'attaccamento alta propria terra ! mrè pure in questo nostro popolo generoso e laborioso una tradizio- «ne che neppure nei momenti- piti maspri si è mal spezzala, e che il ViFaseismo. regime e »/Ì».who di!fpopolo, era ben naturale, conti- Pnmsse, rinvigorendola con la pro-\Ftrina e con la propria i„-ltmcibile capacità di potenza. /«|spria dottrina e con la prugna vi-\sf" spresenza ih questa moltitudine deli tempo fascista, laringo medio- gvale riviveva con le sur ina guiz- pcanti che dal, alto delle torri dcilfComuni sembravano voler prcan- rnuneiare la lontana rinascita. | tL'apparitionc di un sacerdote in sabiti pontificali — mons. Rito, ar- hciprete di Ch'ieri — ad ammassa- tmento ultimato, ha ricondotto co- pme d'incanto il silenzio sulla piuz-\mrasprcprppsa. Il sacerdote ha impartito la benedizione alla Casa e alla folla; quindi dal balcone Vispctort federale Doglia, a nume dei camerati e di t'ito tl popolo ho recalo il saluto al Gerarca del Fascismo della provincia, elevando il pensiero all'Esercito, vittorioso cast del negus con,e delle Potenze europee che inutilmente hanno cercato di sostenerlo contro di noi, I ventisettemila- abitanti dei Comuni componenti lo zona, con i l»ro J/100 inscritti ai Fasci e Ir ;y,iio donne fasci-ile — ha poi proseguito — botto protei nella stesso sforzo che aecomuna i-nn più elie ma-i tutti oli italiani di Mussolini, Esci hanno dato alla l'ulna Jti chilogrammi di oro e 18 d'argento; hanno inoltre sottoscritto -i mila lire per il tempio sull'Amba Alagi, ed hanno in più oidio al Fe- derale un cospicuo contributo da devolversi■all'iniziativa chi egli ri- terrà più conveniente e più utile, Con tale slancio e tale spìrito di disciplina fascista, la zona inten- le confili mi re a marciare. shIl Gerarca e la lolla La parola incitatrice del camerata Doglia ha suscitato vive acclamazióni, che- si sono intensificate all'indirizzo del Gerarca nel momento in cui égli ha accennato a sua volta a parlare. dell'inaugurare ufficialmente la Casa Littoria, precedentemente visitata. Piero Cazzotti non ha pronunciato un discorso nel senso che si suoi dare a questo vocabolo.: egli si è semplicemente messo in comunione, spirituale con la moltitudine. Non si può infatti difilli-re un discorso quello che suscita di min-HtO in minuto esplosioni di consenso; quello con cui un uomo.un- capo, scende n scrutare- ti cuore della lolla, e da questa olir beve le sue frasi energiche, tronche, provoca il formidabile marti limidi una volontà in tutto eguale alla sua. Dalle tristezze di Versaglià alla marcia rivendicatrice del su Roma; dalla lenta prepara-;'one e dal sacrificio di tutto il p", ,o italiano, all'ora decima delio sbalzo; dall'iniquità delle sanzioni al trionfo: ecco il quadro. E il Gerarca, scorti in mezzo alla- calca i sacerdoti e i domenicani, ha unito in un'unica esaltazione. Chiesa e Stato, come già aveva fatto per la- Reggia e il Popolo, portando al vertice la pastone della moltitudi ne con un sololapidario-accenno] al Duce, clic dell ora- presente e \l'artcfice supremo, che saprà, pie- \gare anche gli eventi europei per' rendere stabile la conquista armata- dell'impero coloniale e asicurare ancora una volta la pace contro i pacifisti guerrafondai e i loro' aeeoliii di Ginevra. Il colloquio tra- il Gerarca e la folla, colloquio vibrante, ardente, si è concluso con nuove altissime' grida di:« Vivali Duce! », mentre Piero Cazzotti, nell'interno della ■ Ca-sa Littoria presiedeva-il rappor- to eoi quale la grandiosa, rassegna rìelle Forze fasciste del Cliiercsc Ila avuto termine. ] f. o-
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