La nostra flotta è pronta ad ogni evento

La nostra flotta è pronta ad ogni evento La nostra flotta è pronta ad ogni evento Il discorso dell'Ammiraglio Cavagnari al Senato: «Siamo in grado di dare del filo da torcere a chiunque » Roma, 27 notte. Alcuni minuti prima delle 16 entra nell'aula il Duce il quale prende posto al banco del Governo. Frattanto l'aula e le tribune si vanno affollando e alle ore 16 il Presidente, senatore Fcderzoni, dichiara aperta la seduta. Al banco del Governo, oltre il Duce, sono il Ministro Tahon di Rcvel ed i Sottosegretari Medici del Vascello, Cavagnari, Valle e Alfieri. Dopo l'approvazione di alcuni disegni di legge si passa alla discussione del bilancio della Marina. La parola di S. E. Cavagnari Ha la parola il Sottosegretario ammiraglio Cavagnari. CAVAGNARI, loda l'acume della relazione del sen. Rota. L'esposizione del relatore ha manifestato senza amplificazioni illusorie il grado di efficienza conseguito dalla nostra flotta e da tutti i complessi servizi della marina a terra. Le nostre squadre di superficie, formate, su divisioni di navi moderne fortemente armate e veloci, esprimono la nostra potenza sul mare, costituendo due complessi temibili per ogni avversario anche se oggi esse mancano di alcuni elementi integrativi che saranno loro dati nel più breve tempo. La nostra flotta subacquea è come qualità e quantità idonea al suo compito e viene incrementata senza soste. La difesa costiera è in condizioni di potere entrare in funzione al primo cenno. Gli arsenali di Stato e le basi logistl che possono rispondere adeguata- j mente ai maggiori bisogni della flotta in caso di emergenza. A questo proposito merita rilievo quanto l'amministrazione della Marina ha compiuto per accrescere le consistenze delle sue riserve di combustibile sotto la incombente minaccia di una improvvisa difficoltà a mantenere il ritmo normale dei rifornimenti riserve che tra noni mrapingabtasdncmvdCmntqztbsninfingesi ZEtàFfiSESS* ! «tuale crisi anche di notevole du- JI servizi di vigilanza alle nuo- ve costruzioni, quasi per intero af- [sfidate alla nostra industria spe-tcializzata e quelli di raddobbo del dnaviglio, l'apporto diretto e indi-idretto della R. Marina alla costru-1 bzione delle sue armi, del munizio- i cnamento dei macchinari in gene-1 lre. l'organizzazione logistica e sanitaria, tutto il complesso insom ma delle attività multiformi elie alimentano Iti vita e lo sviluppo della Marina da guerra, può definirsi eccellente e dà pieno affidamento di poter sopperire già alle | esigenze di unii prevedibile meto'd'ca Progressione, sìa a quelle di l'ambito privilegio e l'alto onore di vestire la divisa, del marinaio italiano (vivi applausi). L'istituzione del ruolo speciale degli ufficiali di complemento ha trovato largo favore. Le domande di ammissione ai nuovi ruoli sono assai numerose e permetteranno una buona selezione. E' già in atto la riforma degli istituti di cultura professionale degli ufficiali dello Stato Maggiore. Anche Tor¬ - dinamento del Corpo Reale Equi paggi ha avuto e avrà sempri ; quelle modificazioni che sono det- lt"S*tp i\'A liti nlt/illtn OGQma fìai mi. j"w 14"»|paggi ha avuto e avrà sempre Milo sforzo repentino che dobbiamo sempre essere pronti a fronteggiare. E' ovvio clic questa eccellenza di mezzi materiali e di servizi organici presuppone una compagine umana di prim'ordine: Tale e SabsdtèvgrntOsenza riserva alcuna la qualifica j nche 10 sento dipoter attribuire al- p!?" totalità degli uomini che hanno] egLacc'tate da un attento esame dei mi- glioramenti sicuramente conse. guibih. : Dopo essersi occupato dell'Isti luto idrografico della Regia Ma-1 ! rum. l'oratore passa ad occupar- i si delle costruzioni navali. 1 La. enunciazione di un preciso - ; programma di costruzioni a largo respiro non sarebbe oggi nè oppori; tuna. ne tempestiva. Potrà farsi, i: ciò. non appena si saranno chiarie jficati gli orizzonti su cui oggi in, cornile una nebbia nordica che ci r j costringe a navigare con molta - circospezione (.approvazioni), , r ■_ . - La co inerenza di Londra - i D'altronde, sono appena da ieri - definite le risultanze della confeo j renza di Londra alla quale l'Ita i a - lia ha partecipato con spirito di volonterosa e fattiva collaborazione e con precisione di idee. Era dubbio fin dall'inizio il concorso pieno e senza riserve del Giappone ai lavori della nuova confe- l ; renza dopo le molte, ripetute, el splicite dichiarazioni di uomini n rappresentativi nipponici sulla poe litica marittima di quell'Impero.' e Infatti, dopo aver posto senza re-i - |ticcnze una condizione fondameli- i .'Itale al proseguimento dei lavori,! i ; in tema quantitativo teoricamente' : accettabile anche da noi, ma pra-1 a Incarnente insostenibile sotto vari - i rapporti, po: corretta per render- la meno sgradita agli oppositori, [la delegazione giapponese fu ri- e chiamata in patria, - Riportata la conferenza nei con, i fini previsti dall'invito, i rappreo sentanti delle quattro Potenze, rin masti attorno al tavolo, hanno svie scerato l'essenza qualitativa della - materia in discussione e si è ve- nuto abbozzando un progetto di jaccordo riflettente principalmente i massimi limiti di dislocamento e di armamento dei maggiori prototipi, le zone di interdizione per le costruzioni di piccole corazzate e di grandi incrociatori e le modalità per le dichiarazioni preventive dei programmi navali. E' conosciuto nelle sue linee generali l'atteggiamento assunto a questo punto dal Capo della nostra Delegazione il quale ha seguito le direttive impartitegli dal Duce (vivi applausi). E' chiaro, infatti, ed è stato lealmente riconosciuto di stretto rigore logico, che l'Italia non potrà accettare limitazioni tanto notevoli ai proprii armamenti, fino a che incombe l'osctira minaccia di una coalizione di potenze accordate ai suoi danni, in nome di un fariseico impulso di giustizia internazionale (vivissimi applausi). Ma nella vera, infallibile giustizia del tempo e della fatale resipiscenza dei popoli più ostinati, noi abbiamo fede e non disperiamo perciò di poter un giorno nuovamente valorizzare anche con la nostra firma un trattato moderatore degli armamenti na vali (approvazioni). Frutto di allucinazione Durante la discussione di Lon dra, molte volte alla Camera dei Comuni e altrove sono state for mulate domande e risposte concer nenti la Marina italiana e la si tuazione nel Mediterraneo (nel quale mare, osserva per incidèn za, la situazione navale inglese è tuttora quella dello scorso settembre). Una celle manifestazioni più sorprendenti fu originata da un noto ammiraglio britannico che, in un recente discorso avrebbe affermato che sommergibili italiani immersi nelle acque di Malta, era no stati costretti a risalire d'urgenza in superficie, da misteriose esercitazioni esplosive di difesa subacquea di quella piazza e che i loro comandanti avrebbero at «*» * tero presenza £queIle JSSESoS gS r7$? * Ca,COl° * Uomini rappresentativi e responsabili dell'impero hanno smen tito la verosimiglianza dell'episo dio. Tuttavia non è superfluo rendere noto che i nostri sommergi bili compiono e hanno sempre compiuto Ve loro esercitazioni nel le acque di casa e in mare largo, Se ne furono visti a Alessandria e a Porto Said, essi defilavano a bandiera spiegata e quindi alla superficie per imboccare il canale di Suez e ognuno ebbe agio di contemplarli. Ogni altro avvistamento è frutto di allucinazione (approvazioni). L'anno amministrativo che volge al termine è stato straordinariamente denso di eventi che hanno richiesto un serio impegno di tutte le nostre energie militari. Le nostre operazioni nell'Africa Orientale non si sono iniziate e non si svolgono in tempi facili che permettano di polarizzare sudi essa la totalità delle nostre energie e delle nostre riserve militari. Le vicende politiche e le situazioni artificiosamente create per ostacolare l'esercizio di un nostro sacrosanto diritto, hanno avuto im- mediate ripercussioni nel dominio della attività della Regia Marina. Improvviso e grave è stato l'allarme ma non ci ha trovati perplessi 0 impreparati (approvazioni). Con azione decisa e subitanea abbiamo assunto lo stato precauzionale in tutti i settori marittimi che ci interessano. L'egoismo di coloro che eravamo usi a chiamare con fallace appellativo, i nostri fratelli d'arme di una guerra bandita e combattuta in nome di una suprema giustizia, ci ha disvelato delle ostilità che hanno sorpreso ma non turbato la massa del popolo italiano. (Vivissimi generali applausi). Se la Regia Marina fusse chiamata alla prova, essa risponderebbe con la massima decisione e si impegnerebbe completamente, con tutti i suoi uomini e tutti i suoi mezzi. Siamo in grado di dare del filo da torcere a chiunque. Il Sovrano, il Duce, la Nazione tutta possono averne la certezza. Il Senato, che ha ascoltato con la più deferente attenzione il discorso di S. E. Cavagnari, ne saluta la fine con una calorosissima ovazione. Poi il Duce, il Presidente, i membri del Governo e tutti 1 senatori, in piedi, applaudono a lungo rivolgendosi verso le tribune dove si trovano molti ufficiali superiori della Marina. Da ogni parte si leva il grido: « Viva la Marina! ». Alla patriottica manifestazione si associa entusiasticamente il pubblico delle tribune. Molti senatori si recano poi al banco del Governo per congratularsi con l'oratore. Alle 17.10, dopo la votazione a scrutinio segreto, la seduta è tolta. La Principessa di Piemonte ringrazia la cittadinanza di Napoli Napoli, 27 notte. A S. E. Niutta, Commissario al Comune, S. A. R. il Principe di Piemonte si è degnato inviare il seguente telegramma: « Mia moglie mi ha incaricato di rinnovare a V. E. l'espressione del suo animo commosso e grato per la affettuosa manifestazione della cittadinanza napoletana, alla quale ha lasciato il suo più cordiale saluto. — Umberto di Savoia ». La consorte del Mar. Badoglio si reca in Africa Orientale Genova, 27 notte. Col piroscafo Conte Verde, salpato oggi nel pomeriggio dal nostro porto e diretto a Massaua, sono partiti 250 operai ingaggiati da ditte private per lavori in A. O. Il piroscafo a Napoli imbarcherà altri operai. Saranno ospiti del Conte Verde sul tratto Napoli-Massaua donna Sofia Badoglio, consorte di S. E. il Maresciallo d'Italia e il gen. Siciliani, volontario in A. O. La nave ospiterà pure S. A. la Principessa Achiar della famiglia reale afgana. Per l'A. O. partiranno pure il Sottosegretario alle Comunicazioni on. De Marsanich, il Federakdi Roma Orazi, e Gherardo Casini, direttore del Lavoro Fascista.