La Francia bloccata dall'errore sanzionista di Concetto Pettinato

La Francia bloccata dall'errore sanzionista La Francia bloccata dall'errore sanzionista e i l e i i e n 0 a l o è n a a o a à i Parigi, 21 notte. Il Consiglio dei Ministri si è riunito questa mattina un'altra volta, ma, a quanto sembra, soprattutto per sbrigare pratiche rimaste in giacenza. La decisione circa il ritorno a Londra di Flandin è stata rinviata a lunedi mattina, quando sarà nota la risposta del Reich alla comunicazione dell'accordo virtuale dei Quattro. In previsione di resistenze tedesche e di nuovi sforzi britannici per sottoporre a ulteriore falcidia le scarse concessioni accordate alla Francia, il gabinetto vuole lasciare nel dubbio l'imminenza della ripresa della discussione, nella speranza di indurre l'Inghilterra a maggiore fermezza verso Berlino. Le Camere si sono lasciate sciogliere senza incidenti e di conseguenza, da questo lato, per un mese il governo è tranquillo. Ma l'opinione è tutt'altro che rasserenata. Paris Midi riassume 1 risultati di Londra, dicendo che la Francia ha ottenuto tutte le garanzie per il presente, quando in pratica rischi non ce ne sono, ma non ne ha ottenuto alcuna per l'avvenire: e chi oserebbe escludere che l'avvenire sia esente da rischi? Specialmente debole viene giudicata la formula delle lettere dei governi italiano e inglese ai governi francese e belga. UEcho de Paris confessa 1 che esse lasciano a Roma e a Londra mani pressoché libere, anche in caso di complicazioni. Un altro giornale constata umoristicamente che l'Inghilterra si è impegnata a fare quello che deciderà, e quando vorrà decidersi. In complesso, l'ottimismo, d'altronde relativo, ostentato ieri da Flandin al Parlamento, viene interpretato sovrattutto come Una manifestazione elettorale. Parecchia attenzione richiama la riunione dei Tredici indetta per lunedi. Una noticina di sapore ufficioso dice che « la dichiarazione fatta ieri dal Ministro degli Esteri francese sulla possibilità di mettere fine alle ostilità in A. O. e di togliere simultaneamente le sanzioni contro l'Italia, ristabilendo il fronte di Stresa, ha fatto sull'opinione britannica una notevole impressione e che, dopo la tensione dei giorni scorsi, è dato riscontrare in Inghilterra disposizioni più favorevoli a una liquidazione del conflitto italo-etiopico ». La verità obbliga a soggiungere che questi pronostici ispirati incontrano nel pubblico parigino un certo scetticismo. L'opinione francese è sinceramente disgustata della sinistra i farsa sanzionista, ma il contegno 'del gabinetto Sarraut-Flandin si mantiene ambiguo, reticente e più incline a tergiversare e a speculare che non a rispondere con pari generosità alla presa di posizione dell'Italia in favore delle garanzie militari sul Reno. Sui giornali le parole concilianti non mancano. « Bisogna che la pace si faccia presto — scrive Sauerwein su Paris Soir — l'Europa ha bisogno dell'Italia, e reciprocamente. Non appena l'Italia sarà stata liberata dalle conseguenze della sua avventura coloniale, 11 fronte di Stresa potrà venire ristabilito subito ». Il redattore diplomatico dell'/utransigeant telefona da Londra che « è giunta l'ora di liberare l'Europa dalle irritanti questioni sollevate dal conflitto italo-etiopico. Nessuno pensa più sul serio che si possa continuare ad applicare le sanzioni all'Italia, mentre non si vogliono applicare alla Germania». E la Joiirnèe Industrielle, portavoce dei produttori, aggiunge: « Ci rifiutiamo di prendere per un successo e per una garanzia dell'avvenire della Lega una politica nella quale tutti i fulmini internazionali entrano in azione per preservare le frontiere del negus e fanno cilecca quando si tratta della frontiera renana ». Con parole più o meno acconcie, ritroviamo la stessa idea su | quasi tutti i giornali, eccettuati I quelli che preferirebbero sospenI dere le pubblicazioni piuttosto che spendere un rigo in prò dell'Ita1 Ila. Ma siamo avvezzi da tanto , tempo a vedere esposte dalla j stampa francese idee che la po! litica del governo francese smentisce, che persistiamo nel consigliare gli apprezzamenti più cauti al riguardo. Il vero desiderio dei nove decimi .di questi improvvisati fautori della nostra causa, consiste nel vedere eliminato il problema abissino dal terreno diplomatico al più presto, e in qualunque modo, eventualmente offrendo all'Italia soddisfazioni platoniche del genere di quelle che Flandin ha ottenuto a Londra per conto della Francia. La sola cosa che interessa costoro è vedere l'Italia schierata di nuovo sul fronte degli interessi francesi. Nessuno troverà strano che gli Italiani, dopo sei mesi di guerra,, si dimostrino di contentatura me-] no facile. Concetto Pettinato aussCitmcdaLtddqldztDbdresvAvrdssdmpmpcrezlsusfì I jI,'p|; :!! piii!I;nii;!:;i