Il saluto del Duce a Schuschnigg e Gömbös e le fervide accoglienze del popolo di Roma

Il saluto del Duce a Schuschnigg e Gömbös e le fervide accoglienze del popolo di Roma XI convegno italo - austro - magiaro Il saluto del Duce a Schuschnigg e Gömbös e le fervide accoglienze del popolo di Roma Roma, 20 notte. / Capi dei Governi austriaco e ungherese hanno trovato questa sera a Roma le accoglienze che meritano gli esponenti più alti di due Paesi amici in questi tempi che hanno dimostrato la preziosararità di una vera amicizia: dal Duce, recatosi ad incontrare i visitatori alla stazione Termini, alla più modesta delle Camicie Nere e ai più umili dei cittadini che si erano raccolti nel piazzale, tutti hanno testimoniato agli ospiti graditissimi la più schietta simpatia, ed il benvenuto non avrebbe potuto avere una impronta di maggiore cordialità. Il ricordo dell'atteggiamento leale e cavalleresco tenuto dall'Austria e dall'Ungheria, a malgrado delle pressioni messe in opera per accaparrarne la solidarietà alla politica delle sanzioni, era vivo in tutti gli spiriti e conferiva un particolare calore agli applausi della folla le cui entusiastiche manifestazioni sono state un felice auspicio ai colloqui che a Roma stanno per iniziarsi, colloqui che si svolgeranno, come è stato ripetutamente annunciato, nella cornice dei protocolli di Roma e serviranno, oltre che a trarre le somme di una collaborazione così felicemente collaudata da grandi eventi, ad intensificare per l'avvenire quel sistema di intese politico-economico-culturali che lega i tre Paesi e costituisce uno dei rarissimi punti fermi della incerta ed instabile situazione ewopea. Le autorità in attesa Già molto tempo prima che giungessero gli ospiti, le adiacente della stazione ferroviaria brulicavano di folla e di Camicie nere, alcune delle quali aggruppate intorno ai gagliardetti dei Fasci rionali. Sotto la'pensilina esterna, presso la saletta di rappresentanza, era un sobrio apparato di piante, di fiori e di bandiere italiane austriache e ungheresi, incrociate fra loro. Carabinieri e metropolitani in alta uniforme prestavano servizio d'onore, mentre cominciavano a giungere le autorità. Fra la folla, in primissima linea, erano la colonia austriaca e quella ungherese, di cui solo una esigua rappresentanza per mancanza di spazio aveva trovato posto nell'interno. Questi nuclei di stranieri residenti a Roma, fatti segno a manifestazioni di viva simpatia, non nascondevano la loro esultanza per l'arrivo imminente dei Capi di governo dei loro paesi e soprattutto per il palese calore delle accoglienze che l'Italia stava loro preparando. Anche l'interno della stazione, dal lato della sala di rappresentanza dal quale era stato per breve tempo deviato il normale traffico ferroviario, presentava l'aspetto delle solenni circostanze. Un manipolo di moschettieri del Duce, nelle severe eleganti divise, era schierato sotto la pensilina. Poco oltre prestava servizio d'onore una compagnia del secon- 10 Reggimento Granatieri con musica e bandiera. Lo schieramento continuava con una coorte di militi ferroviari con gagliardetto. Anche qui, piante, fiori, bandiere italiane austriache ungheresi. Tutte le autorità presenti a Roma si sono in breve riunite nell'interno della stazione, sul marciapiede dinanzi all'ultimo binario Abbiamo visto quasi tutti i ministri e sottosegretari, il vice-Segre tarlo del Partito on. Serena e al cuni membri del Direttorio, la pre sidenza della Camera e del Senato, il Capo di S. M. della M.V.S.N., 11 Prefetto, il vice-Governatore ed il vice-Segretario federale di Roma, sen ori, deputati, generali ufficiali À tutte le armi. Erano anche ; esenti il personale della Legazione d'Austria., della Legazione d'Ungheria presso il Qutriuule (i due Ministri erano andati incontro agli ospiti a Firenze) e a una scelta rappresentanza di sudditi austriaci e ungheresi residenti a Roma. Il Duce Alle n,li5, accolto dagli squilli regolamentari, è giunto, accompagnato dal Sottosegretario agli Esteri on. Suvich, il Capo del Governo. Riconosciuto fin dal primo giungere della sua automobile dalla folla raccolta sul piazzale, il Duce, che indossava la divisa fascista, è stato salutato da vibranti entusiastiche dimostrazioni. Dopo avei' risposto col saluto romano al caldo applauso, il Duce, attraverso la sala di rappresentanza, è entrato nella, stazione ed ha passato in rivista la Milizia schierata, mentre anche dai presenti in stazione si levava fervido, appassionato, il grido: «Duce! Duce!». Il Capo del Governo si è intrattenuto a parlare con le autorità presenti. Il treno che trasportava gli ospiti è giunto alle 18 precise. La banda dei Granatieri ha intonato gli inni nazionali austriaco e ungherese, méntre le truppe presentavano le armi e le autorità italiane si dirigevano verso le vetture-salon, da cui scendevano S. E. Schuschnigg e S. E. Gómbòs e i rispettivi seguiti. I Capi dei Governi amici luinno scambiato col Duce un cordiale cameratesco saluto, quindi, in una atmosfera di schietta effusione si sono svolte le presentazioni delle due delegazioni. Il Duce ha quindi presentato agli ospiti le autorità italiane. Intanto sotto la pensilina risuonavano altissimi applausi all'indirizzo degli ospiti. Alla baronessa Berger Waldenegg, consorte del Ministro degli Esteri austriaco, sono stati offerti dei fiori a nome del Governo italiano. Le due delegazioni La delegazione austriaca è così composta: Cancelliere federale dott. Schuschnigg, Ministro degli Esteri barone Berger Waldenegg e signora, capo del dipartimento estero alla Cancelleria federale ministro Hornbostl, direttore dell'Agenzia ufficiale austriaca consigliere aulico Weber, segretario personale del Cancelliere dottor Krisch, segretario personale del Ministro degli Esteri dottor Bielka; al seguito degli ospiti è il Ministro d'Italia a Vienna, Gabricle Preziosi. La delegazione ungherese è così composta: presidente del Consiglio ungherese generale Gòmbòs e signora, Ministro degli Esteri De Kanya, capo dell'Ufficio stampa del Presidente del Consiglio direttore ministeriale Rìckecz, capo dell'Ufficio stampa del Ministero degli Esteri consigliere di legazione Mengenle, segretario personale del Presidente del Consiglio maggiore Szakwary, consigliere di Legazione barone Takacz Bessenyey, segretario di Legazione Lilinsky. Anche gli ungheresi sono accompagnati dal Ministro d'Italia a Budapest principe Colonna e dalla principessa Colonna. Dopo le presentazioni, il Duce, il gen. Gòmbòs e il Cancelliere Schuschnigg hanno passato in rivista, le truppe allineate in servizio d'onore, quindi sono usciti all'esterno. Il primo ad apparire è stato il gen. Gòmbòs, mentre le musiche intonavano l'inno nazionale ungherese. E' stata poi la volto, del Cancelliere Schuschnigg, salutato dalle note dell'inno austriaco. L'apparizione degli ospiti ha suscitato nella folla, che intanto era andata infittendo, una mani-1 festazione di traboccante entusia-^. smo. Per parecchi minuti gli, ospiti sono stati fatti segno alle, utbranfi acclamazioni che hanno detto loro la profonda consapevolezza popolare del valore della amicizia italo-austro-magiara. Mentre la manifestazione si svolgeva fra scroscianti, continui applausi, il Cancelliere austriaco e il Presidente ungherese prendevano commiato dal Duce e dopo aver ringraziato più volte col gesto e col sorriso la folla plaudente, salivano in automobile diretti all'albergo che li ospiterà durante il loro soggiorno romano. In successive automobili hanno preso posto i componenti delle due Delegazioni. , Lungo tutto il percorso, gli ospiti sono stati salutati da entusiastiche manifestazioni da parte della popolazione. Acclamazioni agli ospiti Intanto, allontanatisi i ministri austriaci e ungheresi, il Duce, ac compagnato da. S. E. Suvich, lasciava la stazione di Termini. Lafolla gli ha rinnovato una appassionata dimostrazione di devozione, di affetto e il grido « Duce! Ducei » è salito altissimo nell'aria fra uno sventolio di fazzoletti e di cappelli. Fra i dimostranti si trovavano, in prima linea, i sudditi austriaci e ungheresi residenti a Roma. Poco dopo l'arrivo degli ospiti una immensa folla, fra cui moltissime le rappresentanze con bandiere, si è raccolta lungo tempo davanti all'albergo, acclamando entusiasticamente, mentre le fanfare suonavano gli' inni dei paesi amici. Le acclamazioni, sempre più alte e più vibranti, hanno indotto il Cancelliere austriaco e il Presidente ungherese a presentarsi quattro volte al bai- „,„«,»„»„,0. «~~..y v»*""- ! cone, per accogliere il caldo salu-i fo della folla romana e per ringraziare con evidente commozione della fervida accoglienza. 1927 e 1929, e poi consolidata con i protocolli del marzo 1934 in un compiuto sistema di intese politiche, economiche e culturali, è un punto fermo in una situazione europea caratterizzata da confuse incertezze e instabilità. Lavorando a perfezionare una collaborazione che ha già dato cosi fecondi frutti, i partecipanti ai (colloqui di Roma indicano il solo i »,.-.tnwi. hì = ri. ! Il popolo italiano saluta nei Capi di Governo e nei Ministri degli Esteri d'Austria e Ungheria, da ieri sera ospiti di Roma, gli esponenti di due Paesi legati all'Italia da vincoli di amicizia usciti più stretti e più saldi da difficili prove.. r 'intesa italo-austro-ma(riara Lintesa italo austro magiara, fondata a.Roma con i trattati del|i ì mezzo suscettibile di portare a ri- j sultati concreti nell'opera di rico- struzione internazionale e servono con Illuminata devozione la causa1 dell'ordine e della pace. Polìtica di conciliazione Vienna, 20 notte. Il corrispondente romano della Wiener Zeitung, in una corrispondenza al suo giornale, rileva che oggi si palesa più che mai evidente l'infondatezza del timore di coloro che ritenevano che il conflitto italo-abissino potesse indebolire la posizione europea dell'Italia L'Italia affronta con non diminuita energia e con un prestigio (che non ha nulla perduto, nono-1stante le sanzioni, gli avvenimenti ieuropei e vuole che essi siano con-'siderati con quel senso realistico j'Ch?,Ha Tir c°nt[ass» ^ì1politica di Mussolini. i< L'Italia — continua il corri-spondente — riconosce le difficol- ta degli attuali problemi, ma in- tende impedire che esse .provochi- no nuove complicazioni in Europa. La sua politica è quella della con- ciliazione tra gli Stati d'Europa ed essa ha avuto la sua più recente espressione nelle dichiarazioni di Grandi a Londra ». 0t- • ** IL DUCE ALL'ARRIVO DEL CANCELLIERE SCHUSCHNIGG E DEL MINISTRO GOEM30ES (Fotografia trasmessa per filo alla stazione telefoto grafica de LA STAMPA)