I campionati schermisticidi seconda categoria

I campionati schermisticidi seconda categoria I campionati schermisticidi seconda categoria Ecco una gara che ha avuto il suo felice battesimo. Forzatamente incomplete le Uste federali delle categorie, questa prima edizione del campionato di seconda serie è stata aperta a tutti coloro che non erano classificati nella categoria maggiore, ma consideriamo questo come un ripiego perchè, se il programma della Federazione avrà modo di attuarsi integralmente, l'anno venturo avremo qualche cosa di più e qualche cosa di meglio: un campionato di prima, di seconda, e anche uno di terza. Era tempo' ormai di liberare il terreno dagli « assi ». Sgombrando il campo da coloro che evidentemente l'avrebbero occupato per intero, si è inteso soprattutto alimentare la passione dei giovani, premiandoli con un titolo vistoso a portata di mano e non messo sull'albero della cuccagna su cui altri muscoli più arditi e più maturi si sarebbero agevolmente arrampicati. I fatti ci hanno dato ragione, perchè poche volte come in questa circostanza s'è sentito vibrare quell'entusiasmo che è il solo conforto dei dirigenti sportivi. Uomini, o ragazzi, che in una gara libera a tutti sarebbero spariti senza l'onore di una citazione, sono arrivati alla finale di Venezia, si sono affermati, si sono imposti. Uomini, o ragazzi, che avrebbero tutt'al più potuto sperare in una classifica onorevole, sono oggi campioni d'Italia, e quando s'è visto correre lagrime di gioia sui volti sbiancati dalla fatica e dalla commozione s'ha bene ii diritto di affermare che questa nostra scherma non è ancor morta. Abbiamo voluto, per la prima volta, tentare di andare verso la specializzazione impedendo la partecipazione alle tre armi, che due sole possono essere anche troppe per chi, senza essere un privilegiato, voglia dedicarsi alla scherma con una mèta prefissa. Era facile aspettarsi con questo una diminuzione di partecipanti, ma le cifre sono andate al di là d'ogni nostra speranza: 31 concorrenti al fioretto, 40 alla spada, 43 alla sciabola. Se la Federazione avesse potuto permettersi il lusso di concedere agevolazioni maggiori di quelle che erano nelle sue possibilità, la partecipazione sarebbe stata indubbiamente più rilevante, ma ci sia lecito notare come in questi ultimi anni non siano stati frequenti i tornei che hanno riunito una massa di cento e più persone. Vi sono certo alcuni schermidori, e non dei minori, che, iscritti di autorità nelle liste di primo impianto alla seconda categoria, sono mancati a Venezia. Nessuno se ne rallegra anche se le attenuanti son molte. Qualcuno ha perfino preferito l'incontro di classificazione, con un sentimento sportivo che non è davvero da considerarsi il più lodevole, ma bisogna tener presente che tutta questa nuova organizzazione federale è all'inizio, che ha bisogno di consolidarsi attraverso molte prove, che ha bisogno soprattutto di veder formate nettamente e inequivocabilmente le tre categorie, il che non potrà avvenire che fra qualche anno. Son tutte cose, queste, che il tempo farà maturare da sè, ma anche a prendere le gare di Venezia cosi come si sono svolte, non ci sembra in verità di occuparci di una cosa trascurabile. Sono 1 nuovi che finalmente affiorano, i giovani che si affiancano, i rincalzi, ormai stanchi dì restare sul trincerone della mediocrità, che balzano all'attacco con inusitato fervore. Al fioretto, quattro uomini si sono distaccati: Tanzini, Nostini, Di Rosa e Paoletti, cinque, anzi, con Faldlni, che, dopo aver vinto la sua semifinale, ha dovuto rinunciare alla battaglia per uno strappo muscolare di vecchia data, riacutizzatosi con lo sforzo. Tutti e cinque erano già « seconde categorie », ma Tanzini e Nostini. come del resto ci aspettavamo, hanno dimostrato nel girone finale d'essere gli uomini di punta. Due ragazzi che più o meno si equivalgono, ed entrambi di grande avvenire, hanno invertito i resultati nell'assalto del girone e nella «bella» che è stata favorevole al livornese. Alla spada, maggiore è stato l'equilibrio, si che nella finale almeno sei uomini hanno potuto sperare di vincere e ad essi, in una giornata migliore, altri avrebbero potuto aggiungersi, come Spreafico e Salvi del Pero, per citare soltanto due nomi. Cerchiari è stato il primo a terminare il girone con 16 punti quando Caioli, Corvo e Marini avevano ancóra le stesse probabilità teoriche, senonchè Corvo e Caioli hanno subito una sconfitta per ciascuno, permettendo a Cerchiari di liquidare ì conti soltanto con Marini. Ed è stata una liquidazione a pronta cassa, mentre il giovanissimo Allocchio si faceva largo nel gruppo dei ritardatari!. La spada ha portato ai primi due posti due giovani che la Federazione aveva, per motivi diversi, fin qui ignorati: poco male per èssi e molto bene per lo sport giacché le liste debbono essere mobili e gli spostamenti nel due sensi non dovranno meravigliare nessuno, nè ora nè mal. Se il fioretto è stato bello, e bellissima la spada, per la sciabola bisogna cercare un superlativo. Le eliminatorie hanno già palesato la buona classe del più, mentre le semifinali sono apparse tali che anche un tecnico vecchio del mestiere si sarebbe trovato a disagio se avesse voluto prevedere i risultati. Gli sfortunati, questa volta, meritano davvero l'aggettivo. In finale, battaglia durissima, con alternative sconcertanti da cui sono rimasti immuni i soli Tanzini e Perenno, il primo dei quali è uscito da questo campionato fra fioretti e sciabole che gli hanno fatto 11 « presentat'arm ». La seconda categoria, cosi com'è, s'è fatta qui più onore, ma Tanzini, CvannsatzasssiqTtctmtpdvpzMlemuil Cerchiari, ed anche Perenno, avranno un premio che non Barò ancora il maggiore a cui aspirano, ma che riuscirà loro indubbiamente gradito. Dopo aver ricordato che a Venezia le giurie, anch'esse composte da nuovi elementi fin qui non ancora sufficientemente valorizzati in campo nazionale, hanno funzionato a meraviglia, ci sarebbe anche da spendere molte parole sugli incontri di promozione se lo spazio non fosse l'incubo di chi scrive. Ce la sbrigheremo allora in una riga: su sei Incontri, cinque sono stati vinti dagli sfidanti. Tutti possono esserne Incoraggiati. Chi più osa più avrà. Nedo Nadi

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