Il discorso De Vecchi al Senato sul nuovo indirizzo degli studi

Il discorso De Vecchi al Senato sul nuovo indirizzo degli studi Il discorso De Vecchi al Senato sul nuovo indirizzo degli studi Roma, 16 uni lo. L'odierna seduta al Sonato è stala aperta alle ore 1.5 dal presidente Federami. L'aula è affollatissima in lutti i settori. Mollo pubblicò nelle tribune. Al banco del Governo sono presenti i Ministri Rossonl, De Vecchi, Thaon di Revel, Cobolll Gigli, e i_ sottosegretari Ricci, Tassinari. Mediri scorso, viene ripresa la discussio ne del bilancio del Ministero del Baistrocchi, Mediri del Vascello, Bian-h-.il, Tumedei. Appi ovato il verbale della seduta di sabato l'Educazione nazionale. Salutato da un caloroso applauso uVira»- semblen,. prende subito la parola 1il Ministro Cismon. mo e chiarificatore. orientamento ed una io. |>ni i De Vecchi di La parola del Ministro w DE VECCHI DI VAL CISMON, Ministro dell'Educazione Nazionu- le, afferma, come già ebbe a direnell'altro ramo dui Parlamento, ,che alla base della dottrina fasci-sta vi è il concetto di « Unità » intesa tanto in senso materiale quanto come espressione trascen- dente. Tale concetto lui presiedi!-: to all'opera disciplinatrice del Re-girne, ed ogni legge approvata ha avuto nello scorso anno un tuie tale méta, Pensa che il sen. Giannini non sivorrà dolere di questo metodo fer- . _. . Non farà il consuntivo dellf ere compiute. Crede di avere opere compiute risolti i problemi più urgenti, se non anche gli altri e di avere posto riparo alle deficienze .maggiori. Molte discipline comuni o vari ordini di studi sono state unificate e coordinate perchè meglio rispondessero alle esigenze particolari della preparazione dei giovani secondo l'indirizzo di studi gmvmii «^■"«yda loro prescelto. A cune Foc Ita a,?«,m-'fnH „„" nJÌ „l™n f_uflL"e„n„U 1°"".^?, 'inw"g^,^in modo da attribuire loro una sana vitalità. Sono fusi nelle lini t versila gli istitutc, Regi superiori wn^ViSoii? Padova P„m To'Z^Ta^'ér^ia^én'ze; Genova, Messina e Perugia e rico- stituiti nella loro potente e tradizionale struttura 1 due Regi Politecnici di Torino e Milano. La sensazione della missione delle Università nostro, noi abbiamo provato inaugurandosi la Città mussoliniana clegll studi nell'Urbe. Parole politiche della stessa forza dei propositi imperiali del Carme secolare vi hanno pronunciato il Re e il Duce. Negli annali della cultura superiore italla-na rimarrà incancellabile la datadel 21 Ottobre dell'anno XIII che vide per la prima volta in Roma, davanti ai rappresentanti dell'alta cultura mondiale, levarsi solennea pronunziare parole supreme laMa^stà del Re d'Italia. Una cosialta ventura di segnare i nuovi destini della Patria con parole del Re e del Duce « affidate alla storia» è toccata alla Università italiana nel suo nuovo compito non meno politico che culturale ma non è a dirsi che sulla cultura media pesi un minore compito. La cultura media minacciava di disperdersi, di sciogliersi disgregandosi nella sterilità dell'analisi, perdendo di vista la necessaria unità e la coscienza della concretezza della vita alla quale la coltura è pure dedicata. Di questi giorni ha sentito qualche osservazione al suo richiamo all'umanismo inteso sotto la forma tradizionale e latina di una superiore umanità e gli si è imputato di confondere umanità con umanesimo. Se la parola umanità nel senso romano tende a perdere quel significato profondo che ha sempre avuto fino alla generazione precedente alla nostra che l'usava ancora a definire un ordine di scuole e tende ad acquistare un senso quasi di commiserazione e pietà per 1« miserie degli uomini, allora sarà necessario reagire più che mai. Occorre dunque richiamare la nostra coltura alla romanità, a quel nesso strettissimo che deve esistere tra il fatto e l'idea tra il pensiero e l'azione fra il libro e il moschetto. Per l'istruzione primaria una sostanziale autonomia regnava nel campo delle attribuzioni dei Provveditori agli studi. Il Ministro era nominalmente il supremo moderatore della scuola, ma tale sua prerogativa non gli consentiva neanche il potere di trasferire per servizio o su domanda un maestro da una sede all'altra dello stesso Provveditorato agli studi se non voleva vedersi dichiarare nullo dagli organi giurisdizionali un tale ^ arbitrario » provvedimento. Anche qui ha dovuto intervenire una legge che arrestasse l'azione disgregatrice -e dis-centratrice lamentata. Anche qui lanuova forza centripeta ha portato luna disciplina ed un comando uni-! co sopra centinaia di migliaia diquadri e cinque milioni di barn bini. Anche qui ha dovuto agire in quest'anno attraverso la ferma volontà del Regime una forza viva che dà ad un tempo a questi piccoli, con una profonda consapevolezza civile, l'anima religiosa e militare di Roma. L'azione altrove più complessa e difficile quilè resa semplice e facile da quellar e i l e , r m i e ; , Ialta lode (appi.) 1 Negli alti studi superba creazione del Regime che è l'Opera Balilla, vero beneficoagente catalitico, in senso fasci-sta della scuola primaria. Questaorganizzazione formidabile ha unapotenza della quale appena ora siincominciano a misurare i fruttima della vastità della quale pochi ancora sanno rendersi esatto conto. Il destino di Roma Si tratta di 1200 legioni di Ba-lilla, di 200 legioni di moschettieri.di 1GÒ0 gruppi di Figli della Lupa,di 700 legioni di avanguardisti, Sono escursionisti, moschettieri mitraglieri, motociclisti, ciclisti,mannaretti che oltre ad alle-narsi noile adunanze ordinarie se-guono un metodico programma draddestramento militare con le loroesercitazioni tattiche, le loroescursioni, i campeggi, le marce,le esercitazioni diurne e notturnee più tardi l'uso del moschetto, laconoscenza della mitragliatricecorsi di topografia, di volo a velaogni attività ed ogni espressionedi vita guerriera opportunamentegraduata. Questi bambini dell'Oranuova hanno guadagnato al vaio-re civile ncll anno XIII 8 medaglied argento, y6 di bronzo 58 atte-stati, di benemerenza. 1S3 citazio-ni all'ordine del giorno. Un talecrogiuolo imponente di forze è re-golato con fermezza e con valorefascista dal camerata Ricci (appirti-iss.», al quale in cospetto delSenato tributa la espressione della[più profonda gratitudine e la piùcome nella formazione dell'infanzia — ha concluso il Ministro — uno solo è lo scopo: dare al nostro popolo una visibile documentazione e giustificazione della grandezza passata e avvenire che egli sente nel profondo della siui coscienza. Il fine della sua fatica di Ministro è. fornire al popolo italiano, in obbedienza ni chiaro comando del Duce, lo slancio a perpetuare con opere nuove il romano impero costruttore di una sempre nuova civiltà che sarà al mondo prodigata se volente, imposta, se riluttante. Noi sia- mo br-n sicuri che per questi fini serenamente imperiali si battono i ?°^$» Dantico A. O. oltre le vie e Kiuim ni nonio, ni erge ,-topra i ci nati di un inondo che 6 sembrato j jlj11 °lui f.ra noi,e la barbarle, aver fmanco ignoralo ì lini supremi dell'umanità e della civiltà. In ciascuno di noi è la eertezza del destino di Roma, quella certezza che andiamo seminando nel la scuola poiché le generazioni l'u ture siano migliori e più folli di noi. A questa fiera gioventù, a questo popolo d'Italia, nato e vi vente sodo il segno del Littorio, a queslo popolo che sente come una missione l'orgoglio di battersi sol 'a &'t»da del suo Duce, pei- la Storia del suo Re contro uno o con-'\™° tutti, noi vogliamo forgiare e ;stiamo tenacemente lorglando. 'finii fllfil'n l-rtlVi nnn a r. i r\ .-i i ,,■,.,■>. . con cuore romano e cioè, fascista gli strumenti adatti alla marcia e :uUa lotta del presente e Uell'avve: nil.e Il discorso del Quadrumviro Devecchi è seguito dalla Camera Alta con viva attenzione e sempre crescente interesse, sottolineato spesso da segni di approvazione e interrotto più volte da applausi, j ^lonV^ ' SllSm^parofe con! Temali 'il nobilissime parole con le quali il ; Qlladl.umviro DoVecchi ricorda i i30111»'1 "«"ani combattetiti in A. !0. Una unanime prolungata ova- ne prolungata zione accoglie la fine del discorso f'*^ 1 Subil° U"P° chie(ie la Par"!a Per ! . »*»■ ! ^ANNINI diebia^ ^essere ferto al Ministro uno spunto polemico per chiarire le direttive politiche della sua azione decisa. Ma dolente se le sue parole riguar- danti il Corpo consultivo, hanno potuto far credere al Ministro che egli auspichi un ritorno al passato. Il Corpo consultivo deve dare i suoi pareri, soltanto il Ministro deve decidere. La fede fascista del 1 Ministro come la sua di gregario, , isono concordi nel volere una scuo ■ la sempre migliore DE VECCHI conferma che l'in ! "'rizzo da lui dato alla scuola è ; quello voluto dal Regime di cui ,egli non è che una sentinella. L'in I dirizzo che il senatore Giannini sembra chiedere è quello contro cui egli ha reagito. E' lieto se il sen. Giannini consente nell'indirizzo che egli dà alla scuola e che è fermamente deciso a fare eseguire. Approvato senza discussione e votato anche a scrutinio segreto insieme al bilancio dell'Educazione Nazionale undici disegni di legge, il Senato inizia subito la discussione del bilancio dei Lavori Pubblici. Parlano i senatori Celesia, Sandrini, Cozza, Bonardi e Galimberti. La discussione generale è chiusa. Alle 18,10 la seduta è tolta.