Dietro lo schermo

Dietro lo schermo Dietro lo schermo Pagnol e Antoine — Vigilia veneziana -Cinque dive di due anni — Lubitsch se ne va. Piccola polemica, in Francia, attorno a Par/noi. Il fortiinutisslmo autore dì Topaze tre o quattr'annì or sono confidava le suo angustie a ehi le voleva c non le voleva sentire: non sapeva coma impiegare i suoi pingui c solleciti diritti d'autore. Poi, per yli umici, fu un respiro di sollievo: Marcel aveva trovato. Avrebbe finanziato un nuovo tipo d'uutomobilettn, molto utilitaria. Ma c'è anche un Dio che veglia su gli autori indotti in tentazione da imprese industriali; e a trattenere il giovane commediografo da chissà quali precipizi gli fece balenare dinanzi la tentazione cinematografica. L'obiettivo immediatamente detronizzò il differenziale. Ed ecco Pagnol a sfornare il suo teatro filmato, senza infamia e senza lode; ed eccolo, ahinoi, a dichiarare che ogni uomo di teatro dovrebbe abbandonare la ribalta per lo schermo; che Molière non avrebbe fatto altrimenti; ed ecco infine di rincalzo l'autorevole voce di Antonie proclamare un genio cinematografico chi aveva realizzato Merlusse e Cigalon — che son questi i titoli dei due ultimi film dell'intraprendenle Marcel. E' la presunzione, tipica, dell'uomo di teatro che s'accosta allo schermo. Sono dell'altro ieri gli errori di Pagnol, sono di ieri quelli di Sacha Gultry, è di oggi quello persino d'un Beinhardt; e tutti derivano da un'errata valutazione del ?inouo mezzo espressivo, e da un improvviso disdegno per quello che la loro vita d'artisti aveva efficacemente prescelto. Non si può giungere all'arte per scorciatoie e surrogati; né tanto meno con improvvisazioni. Il giudizio di un Antoine è certamente in perfettissima buona fede; ma per parlar di musica bisogna, o bisognerebbe, intendersene; per discorrere di pittura, occorre conoscerla: per scrivere di poesia, bisogna avere almeno l'illusione di saperla gustare; e anche per parlare dicinema, di questo prepotente ultimo venuto del quale troppi parlano e parlano, bisogna averne una minima conoscenza, occorre.se non altro, aver attentamente veduto qualche migliaio di film. Per farne, poi, bisognerebbe... saperli fare. * * Quattro mesi ci separano dalla IV Mostra d'Arte Cinematografica, che, come gli altri anni, si terrà al Lido; e già ne fervono i preparativi. Quasi tutti i produttori americani, tedeschi, austriaci e ungheresi hanno dato la loro adesione, sono in corso trattative con quelli francesi. Con il prossimo agosto le manifestaziont "venezta- ne del cinema entreranno tn una nuova fase di vita. Il decreto del 31 gennaio u. s. per volere di S. E. Galeazzo Ciano, ha costituito laMostra, in un Ente autonomo, af-flancato a quello della Biennale;ciò garantisce a Venezia la prero-gativa di mostre del genere, e lepermette di predisporne quindiuna stabile ed adeguata organiz- zazione, sempre più efficiente dianno in anno. Gli studi per il gran-te teatro, che S. E. Volpi ha vo- luto, sono assai avanzati; e si con- ta di poterne fissare l'inaugura- zione perla V Mostra del 1937-XV.TX decreto del gennaio stabilisce inoltre l'ordinamento dell'organizzazione delle manifestazioni. Lo stesso Comitato Direttivo che presiede la Biennale presiederà la Mostra; e una commissione tecnica in cui saranno rappresentate tut-te le organizzazioni tecniche che il Regime ha creato intorno al ci-nematografo (Direzione Generale, L.U.C.E., I.C.I.) oltre alla Direzio- ne del Turismo, prowederà all'organizzazione. Già per il prossimo agosto, in attesa del grande teatro di proiezione, sono previste importanti migliorie agli impianti esistenti, dal teatro all'aperto alle varie sale. — Alla Fiera di Milano (12-27 aprile) si avrà anche una mostra cinematografica, che sarà ospitata in un ampio padiglione munito di ampli posteggi e di tro sale di proiezione. — Con il titolo di « Le rol farceur » Il re burlone 6 stato proiettato a Gine- Annetta, Emilia, vra alla presenza del Console Ge-nerale d'Italia, ed ha avuto le più lusinghiere accoglienze dalla cri- tica e dal pubblico. Continuano, in Olanda, i successi del Loren-Zino. * Nel maggio del trmitaqiuittronascevano nell'Ontario le cinque sorelline Dionne: Maria, Cecilia. Yvonne. La na-scita miracolosa commosse tuttal'America. Donazioni su donazionisi susseguirono, pediatri su pcdhi-tri s'interessarono al caso; e lecronache dissero come V „llev«-mento fosse seguito da molte vi- ijili cure, lontane e vicine. Ora appariranno in un film. L'idea venne a un giornalista di Chicago, un certo Bluke, che scrisse una novelletta su misura e la offerse a Darrgl Zannuck, che subito l'accettò e incaricò lo stesso Blake dei passi necessari, perchè le cinque sorelline erano e sono poste addirittura sotto la curatela, del Ministero della Salute Pubblica dell'Ontario. Le trattative furono assai laboriose. Ma ora il regista Henry King, con i suoi operatori e con Jean Hersholt e Dorothy Pe terson, che nel film rappresente] ranno il mondo degli adulti, si i sono installati nella piccola clini'cn del dottor Dafoe, che dalla na! .scita ha in cura le cinque bimbe e l/ta voluto sorvegliare ogni inqua- idràtura. I riflettori erano muniti1 di speciali filtri azzurrognoli, le ri- ! prese non dovevano supe-rure ta 'i mezz'ora al giorno. Dopo quin-1 </ici giorni di appostamenti minu- stasi e pazienti, le riprese sono fi- nitc. Il film s'intitolerà II medico condotto, le cinque bimbette vi ap-i| puliranno esattamente per qnu-runtanovc minuti; ciascuna, perla sua gentile prestazione, ha ricevuto diecimila dollari. Una viva attesa e parecchie speranze destò la nomina di Lu-| bitsch a direttore generale per la produzione della Paramount. Non 1 era la prima volta chs un regista assumeva il comando d'un'impor- ■ tante Casa editrice; ma le parti- colari vicissitudini della Para-mount in questi ultimi tempi, e il temperamento del Lubitsch, assai meno facile e transigente di quel che si possa supporre dalle sue brillanti fantasie cinematografiche, lasciavano prevedere un esperimento non certo destinato a cader nel banalo. Invece, dopo pochissimi mesi, Lubitsch se ne vaDice che vuole abbandonare Hollywood e diventare produttore indipendente, forse in InghilterraE' quasi un « ingrata patria » lan- i ciato alla sua adottiva patria ci nematograflca. Forse, nel suo ani ( mo d'artista, aveva accarezzato i progetti di riforme e di nuovi 1 orientamenti che gli avranno dato anche qualche istante di legittimo orgoglio; e molto probabilmente tali disegni hanno dovuto cozzare .coni.ro l'inesorabile realtà della I produzione. Lo sostituiranno John \ Otterson e Le Baron; e probabil\mente si avrà la miglior rivincita 'di Lubitsch nel suo prossimo film. ] \ * « i in America, a quel che ne dlco:„o laggiù, sta ottenendo il solito immancabile strepitoso successo una nuova versione di Delitto e castigo. Si sono avuti molti autorevoli giudizi; chi si è spinto a definire il romanzo di Dostojewski come un appassionante romanzo giallo della vecchia maniera, chi vi ha veduto quasi una serie d'avventure d'un gangsterino avanti lettera (Raskolnikoff ridotto a untorello); ina le definizioni migliori si sono avute negli annunci die precedettero il film. Esempio: « Ella non era che una donna di strada; ma aveva fiducia nell'uomo che amava. Egli era un assassino t Ella lo amava». MINIME. — S. E. l'Ambasciatore d'Italia a Berlino ha assistito a una delle ultime riprese de L'imperatore della California che Trenker ha ormai finito, dopo un non breve periodo di lavoro in California e a Tirrenia. Intanto s'an- nuncia un altro amplissimo filmdedicato all'avventurosa biografiadi Anton Sutter, girato in parte ad Hollywood e in parte alle Haway; Binnie Barnes. Edward Arnold, Mitchelle Lewis ed Harry Subbs sono fra gli interpreti. — Il nuovo film di Ucicky Hotel Savoia 217 s'ambienterà a Mosca ai primi del 'novecento; protagonista, Hens Albers. — Janet Gaynor haabbandonato la Fox, la Casa edi-trice che le dette fama e quasi sempre la immobilizzò nel binomio Gaynor-Farrell. Ora sta interpretando per la Metro La provinciale. — La Camera Internazionale della Cinematografia, la cui direzione è affidata alla Germania fino al prossimo congresso che si terrà a Parigi l'anno venturo, sta per pubblicare il suo bollettino bili.igue. — Per un altro congresso si proietterà a Washington 11 « mammouth » delle pellicole: 33.000 metri, 110 bobine, 20 ore di proiezione; il tutto per mostrare la vita degli ultimi indiani del West. •— Tanto in Isvizzera che in Romania i rispettivi Governi avrebbero deciso di dar vita a grrudi teatri di posa e di sovvenzionarli. Dckobra pubblica alcuni asteri\schi cinematografici. «Per fare unifttm occorrono: un ufficio di tre camere intestato a terzi, cinquun tornila franchi su di un conto coruente, cinquecentomila di credit assai dubbi, il titolo d'un sogget Ito »; a Le vere piaghe dei cinei ìna: l'amante del finanziatore, il isupervisore aeniale. il traduttore ìche non conosce nessuna linguar S commentatore spiritoso dei do cu mentori »; « Un buon film, per il produttore, è un pessimo film die rende»; « Una catastrofe è d \solito un trenino per bambini che irotola da un mucchio di sabbia» '« Esistono i buoni e i cattivi sog getti: i primi li si legge soltanto i secondi li si vede sullo schermo » 1 m. g. Assia Noris e De Sica In « Ma non è una cosa seria » di Camerini. Si sta per riprendere una fotografia «-di studio», di quelle che poi vedrete in vetrina: l'attrice e Marlene Dietrich.