Un nuovo invito rivolto alla Germania per ottenerne la partecipazione alle riunioni di Londra

Un nuovo invito rivolto alla Germania per ottenerne la partecipazione alle riunioni di Londra Un nuovo invito rivolto alla Germania per ottenerne la partecipazione alle riunioni di Londra II precedente delle sanzioni domina la situazione rendendo sempre più ardua una decisione concorde tra i locarnisti - Dopo un'esposizione di Flandin e Van Zeeland il Consiglio rinvia la seduta a domani Londra, 14 notte.. Nell'esprimere ai membri del consiglio leghista il caloroso benvenuto del governo britannico, Antonio Eden dichiarava stamane al palazzo di San Giacomo che a giudizio dell'Inghilterra, la Germania aveva commesso una « patente e incontestabile » violazione del trattato di Versailles e del patto di Locamo. L'accordo, dunque, è completo su questo punto dell'avvenuta violazione; e lo è esattamente nella misura in cui lo è il disaccordo su tutto il resto. La seduta di ieri sera della conferenza locarnista diramava un comunicato nel quale, con compiacimento, l'ali Potenze constatavano il maturare di un'identità di vedute. Orbene la conferenza ha tenuto oggi alle 5 del pomeriggio un'altra riunione, ha atteso che il frutto dell'accordo continuasse a maturare e poi ha deciso di rinviare le discussioni al pomeriggio di martedì. Situazione confusa In luogo di fornire lumi al consiglio societario, i rappresentanti delle quattro potenze locarniste sembrano aver bisogno di essere illuminati. Accordo sulla questione incontestabile che due trattati sono stati violati, disaccordo profondo su ciò che deve farsi sulla baie di questo riconoscimento. ^'atteggiamento di Flandin nella seduta odierna della conferenza è stato tale da rimuovere qualsiasi illusione sull'arrendevolezza fraxicese. Flandin sa che, grazie al p.asso tedesco, si è miracolosa, menf.e ristabilito attorno alla Frartcia quel sistema stellare che le gravitò attorno nel 1914. Egli sa c:he una tale configurazione politi^ea e morale difficilmente si riprodurrà più tardi ed è naturale elle cerchi di trarne il massimo dei vantaggi. L'Inghilterra, per contro, assiste con un ovvio sen 'so di angoscia a qualcosa come un cataclisma, in base al quale le stelle societarie che le facevano corona abbandonano il suo centro di attrazione per andare a gravitare attorno alla Francia. Orbene un equilibrio che non danneggi Londra e non inebrii Parigi al punto da farle commettere qualche tragico errore non è ancora alle viste, giacché Eden, Halifax e Chamberlain hanno opposto sino ad oggi la più strenua resistenza alla manovra francobelga consistente nel trasformare la provvisoria promessa di appoggi militari fatta a Parigi e a Bruxelles da Eden alla Camera dei Comuni in una promessa permanente, ossia in un vero e proprio trattato di alleanza militare contro la Germania. Francia e Belgio sostengono che la militarizzazione della Renania, indipendentemente dai suoi aspetti di diritto, è una minaccia per la loro sicurezza. O l'Inghilterra ristabilisce lo statu quo ante oppure compensa le due Potenze con nuove garanzie. E' proprio ciò che Londra non vuol fare e non può fare. Il telegramma di Avenol La via d'uscita da una situazione molto imbarazzante per tutti è stata quella adottata in realtà dalla conferenza dei quattro, ma in pratica dal Consiglio della Lega in seduta segreta, di rivolgere alla Germania un invito ufficiale a inviare rappresentanti a Londra per una disamina dell'intera situa zione. Il punto delicato della modalità dell'invito è stato risolto invocando la clausola della conciliazione contenuta nel patto di Locamo. Avenol ha telegrafato oggi a Berlino dicendo: « Riferendosi al telegramma che spedii al Governo tedesco l'8 mar. zo scorso, il Consiglio della Lega delle Nazioni invita il Governo tedesco quale parte contraente del Trattato di Locamo a partecipare all'esame che farà il Consiglio della questione sollevata nelle comunicazioni dei Governi di Fran eia e del Belgio ». Negli ambienti leghisti fino a sera tarda si esprimevano opinioni diversissime sulla possibile risposta della Germania. Secondo gli uni, l'accettazione tedesca arriverà rapida e calorosa. Secondo gli altri, Hitler replicherà col silenzio. In ogni modo il Consiglio ha deciso di dar tempo alla Germania di meditare sul telegramma polche ha fissato la propria futura riunione alle ore 15 di lunedì prossimo. In alcuni ambienti che si ostinano ad agevolare quello che è stato fino a ieri sera e che forse continua ad essere in forma meno visibile il gioco inglese di vedere rigorosamente disgiunta la questione della Renania e la questio- iqtslstrne italo-abissina, era stata fattacircolare la voce che la proposta di tenere a Londra nel corso della settimana ventura la riunione del comitato del Tredici era stata fatta dal rappresentante dell'Italia Cl risulta che ciò è assolutamente falso. Anzi tutto l'Italia non poteva fare una proposta di questa natura per l'ovvio fatto che essa non fa parte della commissione dei Tredici, In secondo luogo, co-già, lasciammo comprendere ieri, l'idea di convocare a Londra questa commissione era stata ventilata all'insaputa dell'Italia, e sembra dietro iniziativa della delegazione francese e in colloqui svoltisi ieri fra i membri di tale delegazione e quelli di rappresentanza di qualche Potenza societaria. La posizione dell'Italia di fronte alla violazione dei trattati è stata definita da Grandi. Le oscillazioni di Flandin Alcuni maligni hanno voluto scorgere nell'atteggiamento italiano un disinteressamento per il problema sorto in conseguenza dell'occupazione militare della Renania, e ciò per non voler comprendere come in seno alle Potenze locarniste l'Italia sia posta in una situazione dì diversità dalle altre Potenze per il fatto che ad essa sono applicate le vendette britanniche e societarie. Più di ciò non si può dire perchè nell'ombra, o meglio all'ombra della violazione dei trattati si tramano complotti diplomatici e nessuno è in grado di sapere da quale parte si precipiteranno i congiurati e contro chi rivolgeranno le loro armi. La politica seguita a Londra dalla Francia riflette in tutti i suoi atti, flnanco in quelli che appaiono i più incontestabilmente chiari, la confusa e vacillante condotta del governo francese di fronte all'Italia da quasi un anno a oggi. Flandin parla con voce energica di misure sanzioniste contro la Germania ben sapendo, perchè ne è stato informato nel modo più esplicito, che a tali sanzioni si opporrà recisamente l'Inghilterra. Ma non è ancora possibile sostenere che la richiesta di tali misure coercitive contro la Germania sia fatta tenendo con to della peculiare posizione dell'Italia onde spianare la via a una rinuncia generale alle sanzioni. Se Flandin potesse ottenere dall'Inghilterra l'alleanza militare che ha in mente, chi sa che non si dichiarerebbe soddisfatto e si affretterebbe a far le valige. Meglio dunque astenersi da qualsiasi previsione e non tributare lodi a coloro che forse domani dimostreranno di non meritarne. Della seduta mattutina del Consiglio apertasi senza solennità al palazzo di San Giacomo, senza altra folla che quella rumorosa di qualche centinaio di giornalisti, la cronaca è presto fatta. Il presidente signor Bruce ha annunziato che il Consiglio era convocato per esaminare la violazione tedesca dei trattati di Locamo e di Versailles. La seduta del Consiglio Eden ha preso subito la parola per dire che tutto 11 futuro d'Europa dipende « dalla saggezza delle decisioni del Consiglio » e per informare i suoi colleghi che il governo britannico « condivide le ansie dei firmatari e garanti del patto di Locamo », e per garputire a questi e ai membri del Consiglio la completa collaborazione britannica « in tutti i tentativi che saranno fatti per stabilire la pace e l'intesa in Europa su basi solide e durature ». Flandin, il quale nel frattempo aveva conversato coll'ambasciatore Dino Grandi che gli sedeva a fianco, ha quindi esposto il punto di vista della Francia. Dalla sua breve dichiarazione erano rigorosamente eliminati accenni agli aspetti politici del problema. Egli ha detto che se si fosse trattato soltanto di esercitare i propri diritti, il testo del trattato di Locamo avrebbe autorizzato la Francia a ricorrere a « misure brutali e decisive », ma la Francia si è astenuta volontà riamente da questi passi per dì mostrare il rispetto che ha per la legge intemazionale quale essenziale strumento per il mantenimento della pace. Essa fa affidamento sull'imparzialità della Lega ed è convìnta che le Potenze garantì adempiranno ai loro impegni. Inoltre « la Francia è decisa a porre a disposizione della Lega tutte le sue forze materiali e morali onde aiutarla a sormontare una delle più gravi crisi nella storia della pace e dell'organizzazione collettiva ». Flandin ha quindi esposto in dettaglio l'aspetto giurìdico della situazione, ha sostenuto che la Germania ha costantemente respinto i passi fatti dalla Francia e per dar prova delle pacifiche intenzioni del suo governo ha dichiarato che la Francia è pronta ad accettare il verdetto della Corte permanente dell'Aja circa la compatibilità o incompatibilità del trattato franco-sovieti- edsrZI ii pdsleBncanznpcga,co con quello di Locamo. Termi- a a l nando, il ministro ha precisato che gli autori del patto di Locamo avevano stabilito che nessuna differenza dovesse essere istituita fra un attacco al territorio nazio- e ì naie e la violazione dello statuto a a e della zona smilitarizzata. Tale violazione è riconosciuta dalle Potenze locarniste e la Francia chiede che essa sia riconosciuta dalla -. Lega e che le Potenze garanti siae jno invitate a fornire alla Francia e al Belgio l'assistenza prevista dal trattato. Ha molto impressionato il Consiglio la dichiarazione fatta dal rappresentante del Belgio Van csgrinZeeland, specie perchè egli ha solo cI in parte seguito il testo da lui prei parato e ha improvvisato una calda e veemente difesa del suo paese. Egli ha detto che la zona smilitarizzata costituiva un aspetto essenziale della sicurezza del Belgio. Quest'ultimo ha proporzionatamente la più lunga frontiera comune con la Germania e quindi anche la più esposta. « La Germania, ha aggiunto Zeeland, ha avanzato a scusa del suo atto un motivo che non concerne il Belgio, e non vi è quindi ragione di sorta perchè il governo tedesco modifichi in qualsiasi misura le relazioni esistenti fra la Germania e il Belgio ». Le garanzie del patto di Locamo tornavano inoltre a vantaggio dell'una e dell'altra parte. « Non fondo queste mie osservazioni, ha detto Zeeland, su un appello al sentimento, ma mi pongo tonfupliletatugmCinqinrpcovcsul piano della ragione; ma il Con- zsiglio apprezzerà lo sforzo neces- osario per tenere a freno l'emozione lche ci domina nell'ora presente. Un colpo grave è stato inferto alla sicurezza della riazione e per lungo tempo lo sforzo in vista della ricostruzione della struttura internazionale è destinato a soffrire in conseguenza di ciò che è accadu to ». Il delegato belga ha terminato dicendo che il suo paese, in futuro come ha fatto in passato, parteciperà allo sforzo per ristabilire il principio della sicurezza collettiva ma « desidera che il trattato di Locamo sia applicato in tutto il suo rigore^. La seduta pubblica del Consiglio è stata aggiornata fino al pomeriggio di lunedi. I membri del Consiglio si sono quindi radunati in seduta segreta nel corso della quale hanno preso la decisione di inviare alla Germania l'invito surriferito. ' L'opinione pubblica tende sempre più a orientarsi verso la Francia e 11 Times per la prima volta oggi attacca la Germania e l'av¬ verte in un linguaggio minaccioso che se non contribuirà alla rimo zlone de&u ostacoli da essa sola oreati « si condannerà da sola al l'autoisolamento ». Renato Paresce.

Persone citate: Antonio Eden, Chamberlain, Consiglio Eden, Dino Grandi, Hitler, Renato Paresce, Van Zeeland