Flandin rifiuta categoricamente le richieste tedesche

Flandin rifiuta categoricamente le richieste tedesche Flandin rifiuta categoricamente le richieste tedesche "Preferirei tornare a Parigi e abbandonare la Lega,, Londra, 16 mattino. La conferenza locarnista decideva sabato di rinviare le sue sedute a oggi, alle 5 del pomeriggio, data l'impossibilità nella quale essa dichiarava di essersi trovata di continuare le sue discussioni sulle punizioni da infliggersi alla Germania, violatrice di due trattati, senza avere previamente ottenuto dal Consiglio della Lega la notifica del riconoscimento di tale violazione. La giustificazione del rinvio della conferenza locarnista è cosi poco convincente da rafforzare la persuasione che Inghilterra, Francia, Italia e Belgio siano a tal punto distanti l'uno dall'altro da non riuscire fino a questo momento a trovare anche il più tenue punto di contatto. Situazione paradossale Se gli uomini della Lega fossero diversi da quelli che rappresentano le quattro Potenze locarniste, la giustificazione sarebbe accettabile. Ma in realtà Eden, Flandin, Grandi e Van Zeeland, quali membri del Consiglio della Lega, dovrebbero fare a Eden, Flandin, | Grandi e Van Zeeland, membri ideila conferenza leghista, delle j raccomandazioni che que3ti stessi ! statisti finora non sono riusciti ad elaborare. La situazione, dunque, continua a mantenersi confusa e ad accrescere anche la confusione del pubblico. Nessuno dubita che il Consiglio sarà obbligato ad accettare la domanda della Francia e del Belgio e a riconoscere l'avvenuta violazione del Trattato. Ciò ammesso, dovrà fatalmente suggerire dei rimedi i quali, in base alle tradizioni societarie, non potrebbero essere che le sanzioni. L'Inghilterra, però, è recisamente avversa a questa misura e giustifica in questa occasione il suo antisanzionismo dicendo che la sua opinione pubblica mai e poi mai ammetterebbe che si punisse la Germania solo per avere inviato delle truppe in casa propria. La Francia, e specialmente quella radicale, che in questi giorni gravita attorno a Flandin per il tramite di Paul-Boncour, esige sanzioni e per giunta sanzioni energiche. In realtà, però, essa sarebbe ben felice di farne a meno, ma si serve di quest'arma potente per spingere l'Inghilterra al muro e per strapparle quelle promesse di ap¬ poggi militari richiesti dalla Francia durante l'intero dopo guerra. Si viene cosi creando una situazione tragicomica e paradossale. Vediamo l'Inghilterra, ultrasanzlonista, pronta a sfidare l'opinione mondiale per impedire che sanzioni siano applicate alla Germania e vediamo una Francia, in fondo antisanzionista, esigere sanzioni, e, se alcune voci correnti oggi sono vere, sanzioni alle quali qualsiasi nazione orgogliosa non può rispondere che con la guerra, Il Belgio si accontenta di agevolare il giuoco diplomatico francese, rivolgendo a destra e a sinistra il semplice e umano grido di: « Aiuto, aiuto! ». Questo lo stato di cose da cui fino a ieri nessuna via di uscita appariva possibile, a meno che Berlino fosse stata cosi condiscendente da aprirne una nuova alle Potenze locarniste. E tutta l'attività dell'Inghilterra negli ultimi giorni e tutte quelle che hanno caratterizzato la faticosa domenica di Antonio Eden si sono rivolte ad addolcire il Cancelliere Hitler e a scongiurarlo a mandare qui a Londra suoi rappresentanti onde essi siano cosi generosi da prestare una mano ai diplomatici delle Potenze occidentali perchè non si separino senza aver nulla concluso. Eden è rimasto infatti tutta la giornata di domenica al Foreign Office, ove ha avuto costanti colloqui con gli esperti giuridici di quel dicastero. E' stato difficile appurare, in giornata di domenica, l'impressione causata negli ambienti responsabili dalla replica tedesca, ma presso quelle delegazioni straniere che meno rigorosamente santificano il riposo ebdomadario si riscontrava ieri sgomento e indignazione. Cinismo britannico Negli ambienti francesi si dichiarava che Hitler, da accusato, doveva venire a Londra in veste di accusatore. Se l'Inghilterra, per non assumere responsabilità nuove, per non promettere alla Francia ciò che non può e non vuole prometterle aveva ideato questo colpo di scena per demolire il giuoco francese, si può dire che vi è mirabilmente riuscita. Sembra difficile che Avenol e il Consiglio della Lega possano accettare le condizioni poste da Hitler, in quanto esse esorbitano dalle competenze leghiste; ma al tempo stesso è facile immaginare che la replica tedesca eserciterà una notevole influenza sull'orientamento di un'opinione pubblica divisa nelle sue simpatie e unita nel comune terrore di una guerra che ri| tiene ormai inevitabile e imminente. Il rifiuto di Flandin Ieri a tarda notte si ammetteva francamente che la replica tedesca aveva tremendamente aggravato la situazione e precipitato e provocato una nuova e più inquietnnte crisi. Flandin, appena informato del testo della replica tedesca, ha convocato gli altri delegati francesi e con loro ha esaminato la nuova situazione. « Non conosco ancora il testo integrale della risposta all'invito del Consìglio, ma mi si è fatto retino alle due condizioni essen( ziali. La seconda, almeno — dipendenza della discussione sulla violazione del Reich alla discussione sulle offerte del 7 marzo — è inaccettabile. Sono venuto a Londra per far constatare la vioI lozione tedesca e non per negozia■ re con il Reich. Se dovesse essere altrimenti, preferirei rientrare a Parigi e, se fosse necessario, anche lasciare la Società delle Nazioni ». Negli ambienti inglesi si risconjtrava ieri notte una profonda coi sternazione. Londra aveva giuocajto la sua ultima carta e credeva 'sinceramente di avere offerto al Cancelliere Hitler una decorosa via d'uscita invitandolo a suggerire un gesto simbolico di ritiro di soldati dalla Renania che sarebbe stato agevolato dal fatto che la Germania a Londra veniva per collaborare al mantenimento della jpace e non per farsi condannare, i E' stata una mano amichevolmente tesa alla Germania e negli am. Dienti responsabili inglesi si ha la ; sensazione che la mano di Berlino sia stata tesa per dare uno schiaffo. La situazione dunque nella quale si radunerà il Consiglio della Lega oggi è interamente mutata e nessuna previsione è possibile circa gli svolgimenti di essa. Avenol ha avuto ieri lunghi colloqui con Flandin e Paul-Boncour. Quest'ultimo in serata si è recato dal colonnello Beck il quale riceveva subito dopo l'Ambasciatore di Germania Von Hoesch. Berlino è a tal punto persuasa che la sua offerta di venire a Londra sarà cordialmente accettata dal Consiglio che negli ambienti tedeschi si ammetteva ieri notte la possibilità di un arrivo all'inizio di questa settimana del Ministro degli Esteri Von Neurath. Il « Daily Telegraph » commenta la replica tedesca dicendo che essa in realtà è un rifiuto, poiché le condizioni poste dalla Germania sono tali da distruggere la ragion d'essere delle discussioni in seno al Consiglio. Il giornale però afferma che la Germania avrebbe potuto raggiungere il suo scopo senza sollevare la questione delle proposte hitleriane giaccTiè di'éssc si sarebbe certamente discusso dietro le quinte diplomatiche londinesi. La disgrazia della situazione, sempre secondo il « Daily Telegrap », è che le più delicate trattative del dopo guerra siano destinate a svolgersi in un'atmosfera di febbre elettorale tanto in Germania quanto in Francia. Triumvirato agli Esteri? Si apprende stamane che il governo inglese, in vista dell'aggravamento della situazione, contempla la istituzione di un triumvirato per la direzione degli Affari Esteri del paese. Nel caso che tale progetto dovesse concretarsi fa- | rebbero parte del triumvirato JEden, Halifax e Neville Cham- ! berlain. Che tale progetto non sia solo ! un'ipotesi lo prova un messaggio che Stanley Baldwin ha indirizzato agli elettori della contea di : Dumbarton, che voteranno mercoledì per l'elezione parziale alla Camera dei Comuni. In esso Baldwin patrocina l'unione nazionale di tutti i partiti nel grave periodo che attraversa attualmente 1' Europa. « Il governo nazionale — scrive il Primo Ministro — si è dimostrato il miglior strumento del risveglio economico. Ugualmente sarà il più capace a dirigere il paese nei tempi difficili che ci attendono ». In questo atteggiamento del Primo Ministro è evidente la tragica gravità della situazione. Renato Paresce. ! j ; j [ AZIONI DI ARTIGLIERIA DA CAMPAGNA DURANTE LA BATTAGLIA DELLO SCIRE