Londra decisa a respingere qualsiasi impegno militare

Londra decisa a respingere qualsiasi impegno militare Londra decisa a respingere qualsiasi impegno militare Londra, 11 notte. zL'idea di tenere la riunione di Icdomani, dei rappresentanti d'In- i tghilterra, Italia, Francia e Belgio, ! pnel gran salone di Locarno del j nForeign Office, è stata oggi ab-|<bandonata. L'aula che porta un!atale nome, si dice sia troppo mo- \ cnumentale per accogliere una con- j tferenza su scala ridotta. Questa tavrà quindi luogo entro le quat-|dtro pareti di un piccolo gabinetto I ™che non porta nomi compromet- ttenti e non ricorda agli statisti, ! Scile dovranno rielaborare un rias-jdsetto dell'Europa sulle rovine dì i fquella di ieri, la caducità delle de-jd* acistom umane. I rappresentanti delle Potenze locarniste e di quelle facenti parte del consiglio della Lega stanno arrivando fin da stanotte a Londra e disperdendosi per i vari alberghi della metropoli. Per domani sono attesi a Londra i collaboratori di S. E. Dino Grandi in questa delicatissima discussione, e cioè i ministri plenipotenziari Buti e Rocco e l'esperto prof. Perazzi. Entusiasmi preoccupanti Le discussioni, inutile dirlo, saranno animatissimo e, secondo alcune previsioni, anche tempestose. Si è voluto trasportare a Londra la conferenza delle Potenze locarniste e il consiglio della Lega con agfifvrepdsmtcrlivpla vaga e inconfessata speranza : che qui, lontano dalle passioni : francesi e dalla demagogica atmo-1sfera societaria, sarebbe risultato ( possibile attrarre nell'orbita delk trattative anche la Germania. E già oggi si parlava dell'arrivo molto probabile a Londra del più autorevole portavoce del Cancelliere, il signor von Ribbentrop. Ma l'Ambasciata di Germania a Londra non sa assolutamente nulla di questa visita e negli stessi ambienti responsabili britannici s'incomincia stasera a pensare che Hitler, sicuro del fatto suo, si guarderà bene dall'avventurarsi sulla malsicura strada delle trattative. L'eccesso dell'-entusiasmo tedesco per le dichiarazioni fatte in parlamento da Eden, e in particolar modo la quasi angelica serenità di cui ha dato prova il primo ministro Baldwin, accrescono anzi che attenuare la delicatezza della posizione in cui la denuncia del patto di Locarno ha posto l'Inghilterra. Essa certo non vuol essere accusata di venir meno a impegni solennemente assunti e ancora più solennemente reiterati, e sul governo inglese pesa, come una spada di Damocle, il discorso pronunciato a Ginevra in un momento drammatico, l'il settembre dell'anno scorso, da sir Samuel Hoare, il quale, come si ricorda, riaffermava l'adesione completa del governo britannico ai patti di Locarno, e per dare maggior peso a questa riaffermazione, dichiarava: « La recente risposta della pubblica opinione dimostra quanto completamente la nazione appoggi il governo nella piena accettazione degli obblighi risultanti dall'appartenenza alla Lega, la quale come è stato spesso proclamato, è la chiave di volta della politica britannica. Dubitare di ciò, — ag-1 giungeva Hoare — è svalutare lai buona fede dell'Inghilterra e du- j bitare della sua sincerità ». I francesi, che in questi giorni1 leggessero le lettere pubblicate da j questi organi della pubblica opinione, avrebbero motivo serio di dubitare della adesione della Na-' zione britannica al patto di Locaino, al Covenant della Lega e a tutto ciò che questi strumenti di plomatict implicano e coinvolgono. Mentre Parigi, starebbe crean<lo una situazione la quale non ammette altra possibilità che un conflitto armato, qui vediamo len tamente riemergere vecchi risen timenti, delusioni, malintesi e radicali incompatibilità. Vi è chi ac ™™Ja Francia di tutta la poli tica hitleriana e di tutti i suoi svol Sfinenti; yi è chi, in termini indlSnatl' ricor<*a governo francese, pochi mesi dopo la fine d?Ua f?™™' 81 8la riY°lto al frmro^nn hfitarTiipn nor forai na. al governo britannico per farsi pa gare in buona moneta sonante l'affitto delle trincee su territorio francese. Come già dicevamo ieri, il governo inglese, ammaestrato da una recente esperienza, e per giunta da I essa tremendamente indebolito, non osa più andare contro a una pubblica opinione la quale, quando non è ispirata da sentimenti di simpatia per la Germania, è animata dalla cocciuta volontà di evitare guerre e, ogni costo, ossia anche al costo delle più dure e amare mortificazioni. Qui non si vuole la guerra, perchè non vi è un inglese il quale non sia ormai con- | vinto che nessun problema impe- | riale e nessun problema europeo possa esser risolto dalla guerra. Per giunta, il nuovo pericolo che j incombe sull'Europa e che le dà, corae notano vari scrittori, un'ap parenza cosi analoga a quella del 1914 si prospetta al momento in cui si raffreddano, con una rapl dità impressionante, gli entusia smi per la Lega e guadagna ter¬ reno la persuasione dell'inutilità profonda delle sanzioni. Il pubblico non capirebbe mai che si applichino sanzioni a una Germania, la quale, a suo giudizio, non ha fatto che mandare soldati in casa propria. Simbologia epidemica Negli ambienti conservatori, poi, per una sopramisura di prudenza, si tengono a freno certe simpatie per la Germania in quanto essa appare in tali ambienti la catapulta destinata presto o tardi a sfondare le mura del Kremli.no. Tutto ciò che i più ottimisti tra i collaboratori di questi giornali prevedono quale esito delle discussioni dei prossimi giorni è la decisione di replicare alla « simbolica > occupazione militare della Renania con delle «simboliche» sanzioni. E con certe facce toste in giro, si può finche prevedere che tale decisione sarà proposta dall'Inghilterra, la quale non ammise simbolismi di sorta quando si trattò di applicare sanzioni all'Italia. E' importante però notare come scrittori anche fra i più avversi all'Italia esprimano un augurio, non esente da angoscia, che il conflitto italo-abissino sia rapidamente sistemato, magari con generose concessioni all'Italia, per dar modo a quest'ultima di partecipare efficacemente e con animo tranquillo alla durissima opera di ricostruire l'Europa. Locarno è morta e nessun tentativo sarà fatto per risuscitarla, perchè,- come confessa oggi lo stesso Daily Herald, l'accordo ideato da Chamber- lain e da Streaemann, ossia da duastutissimi diplomatici, era stataccettato dall'Inghilterra in quanto che escludeva nel modo più assoluto la possibilità di un'alleanza militare. I patti di Locarno, infatti, conferivano all'Inghilterrla posizione privilegiata di distribuire appoggi a destra e a sinistra per mantenere la pace sul continente e potersi ritirare con sottili ragionamenti all'ora in cui tale pace risultasse distrutta. Flandin, sempre secondo le previsioni odierne, esagerando la gravità della situazione e diffondendo in Europa uno stato d'allarme, cerca di spingere l'Inghilterra con le spalle al muro e strapparle, in ccambio del perduto appoggio lo carnista, un'alleanza militare. Non I si rischia gran che esprimendo -.1 convincimento che la sua mano-|vra fallirà, perche un governo iljquale, al momento presente, assu- messe spegni militari con !a Francia, non rimarrebbe al potere | ventiquattr'ore. Stamane il gabinetto si è riunito sotto la presidenza di Baldwin per iniziare l'esame della nuova situazione determinata non tanto dal colpo di forza hitleriano quanto dalla pericolosa intransigenza francese. Nessuna decisione è stata presa, e la discussione è stata rinviata a stasera in attesa dell'arrivo di Eden e di lord Halifax da Parigi. I Lordi contro la Lega La Camera dei Lordi sembra voler dichiarare guerra alla Lega. Essa ha inscenato un nuovo importante dibattito sulla riforma della Lega, sulla base di una mozione presentata da lord Mansfield, nella quale è detto che il Covenant della Lega ha bisogno di revisione allo scopo di rimuovere qualsiasi garanzia incondizionata, da parte di stati membri, dell'integrità territoriale e della indipendenza politica di altri membri, e cosi pure di rimuovere ogni ob bligo da parte della Lega o dei suol membri, di imporre il rispetto del Covenant mediante il ricor so alle sanzioni. In attesa di tale revisione, la adesione dell'Inghilterra alla Lega dovrebbe essere accompagnata a riserve. Lord Mansfield ha sostenuto che la Lega ha fatto fallimento e si è trasformata in uno strumento di garanzia dello statu quo. Lord Arnolf si è associato alle critiche di lord Mansfield sostenendo che la Lega ha fatto fallimento e che « in realtà ogni Nazione viola i trattati quando ciò le conviene e l'Inghilterra li sta violando proprio al momento at- tuale », Lord Newton, a sua volta, ha sostenuto che fin dai giorno della sua creazione, la Lega non ha cessato di dar prova della sua inutilità. « Lord Stanhope, sottosegretario agli esteri, ha risposto che una politica di isolamento è impossibile per l'Inghilterra, perchè in tal caso essa dovrebbe armarsi a un livello tale da poter resistere non solo contro ogni Nazione che l'attaccasse, ma contro qualsiasi combinazione di potenze. Il governo, ha detto Stanhope, non pretende che la Lega sia perfetta, ma non può rinunziare alla Lega perchè ciò significherebbe la rinunzia a qualsiasi azione collettiva per proteggere la sicurezza delle Nazioni. Lord Mansfield ha ritirato la IjOra JNiansiieia na nuruiu la sua mozione dichiarandosi insod-disfatto della replica governativa. Renato Paresce. AEROPLANI TEDESCHI notizie da Parigi, la frontiera gli apprestamenti antiaerei si mostra un cannone antiaereo avrebbero sorvolata, secondo renana. Da parte della Francia svolgono intensi. La fotografia n esercitazione a est di Metz.