La Lazio pareggia 2-2 sul campo della Sampierdarenese

La Lazio pareggia 2-2 sul campo della Sampierdarenese II campionato di calcio La Lazio pareggia 2-2 sul campo della Sampierdarenese LAZIO: Blason; Zaccone o Monza ; Baldo, Ferraris IV e Vianl; GuariBli Unoddii, Piola. Cnmiilose e l.rvralto. KAMI'll'.liliAr.KNA: Profumo; Clan, campila e Kiirolti; Bcrtini, l'oggi c Iianeioni; Peretti, Basini, Spivnch, .Ma làtesla o Silvestri. ARBITRO: Mnstcllari, di Bologna.. Genova, 5 notte. fife l'esito della gare calcistiche si dovesse calcolare dal numero delle occasioni di segnavo che ogni squadra si è visto presentare, la Sampierdarenese potrebbe venir proclamala vincitrice di questo incontro per un punteggio rilevante, tante /mono le situazioni meritevoli di successo clic a lavora dei liguri maturarono nei novanta minuti di giuoco e. che dai liguri stessi vennero regolarmente sciupate. Nel primo tempo, tiri di ognuno dei cinque avanti fallirono il bersaglio, un centro di Peretti colpi il pàio trasversale e Spivach mancò un'occasione di facilità elementare. Nel corso della ripresa il fenomeno si ripetè e culminò nell'occasione presentatosi a Busini, che, libero da ogni ostacolo, a mezza dozzina di passi da Blason e col pallone fermo davanti al pie de destro, si fermò a cogitare, e cogitò fino al momento in cui venne spodestato. La Sampierdarenese ebbe tutte le situazioni da rete che volle, e con tutto ciò la Lazio, dal punto di vista tecnico e stilistico giuoco meglio. E' squadra formata da elementi di valore, la Lazio. Fatta eccezione di un caso o due, ogni elemento suo è di più elevata cUisso dell'uomo che occupa il corri spondente posto nella compagine ligure. I due terzini, ad esempio, ressero come due autentiche colonne. Specialmente Monza ha fatto grandi progressi. Il redivivo Attilio Ferraris conferì al giuoco quel la impostazione quadrata, ordinata e pratica che sgorga come cosa naturale dal suo lavoro. E Piola fu una continua fonte di grattacapi per Ciancamerla e compagni Da solo impegnò mezza squadra avversaria. Le capacità e le possibilità di questa squaàra sono notevoli. Esse emersero tutte nel primo tempo d'oggi, primo tempo veramente buono. Tanto più colpiscono quindi gli sbandamenti a cui la compagine va, ad un certo punto, soggetta. Alla ripresa, ad esempio, essa perse linearità, abbandonò autorità di comportamento e fini per disunirsi notevolmente in fatto di attività costruttiva. Manca forse la fermezza, e questo spiega i risultati contradditori ottentir ti in campionato. Mezzi più modesti ha a disposizione la Sampierdarenese, per un compito molto più gravoso. Ma qui la volontà supplisce. Contro la Lazio, i liguri non giuocarono bene: si batterono bene. Il loro maggior impeto, la più ferma costanza e la più ardente volontà di vittoria furono appunto le doti che fecero superare il dislivello tecnico che li separava dall'avversario e condussero a tante situazioni da rete. Conelusa una tregua col tempo, la gara, rimandata domenica, ebbe luogo alle ore Iti su un campo pesantissimo e davanti a discreto pubblico. Il primo tempo vide la Lazio prevalere per una buona mezz'ora. Tutto il lavoro dell'attacco azzurro convergeva su Piola, e tutta l'attenzione della difesa ligure si concentrava sul vercellese: una muta di sorveglianti lo serrava dappresso ogni volta che aveva la palla. Al primo momento in cui Piola potè manovrare in libertà, il giuoco fu fatto. Al Slf.o minuto, ricevuto un lungo passaggio in avanti, il centro attacco filava via a grandi falcate, e prima che Rigotti potesse giungere su di lui ed il portiere fosse uscito, infilava con sicurezza la rete. Poi, la Sampierdarenese reagì di forza, ottenne tre o quattro situazioni da rete e non approfittò di nessuna. Nntn:uli alcune parate alte di Blason. Alla, ripresa, mentre la Lazio gradatamente calava, la Sampicrdarena, pur giuncando in stile che non era adatto al terreno sempre giunco stretto, mai un allungo incrociato alle ali — metteva maggior foga, nel proprio lavoro. Ed al 7° minuto, dopo una lunga e confusa schermaglia davanti a Blason, l'ala destra Peretti poteva pareggiare con un forte tiro di sinistro. Al Iti" minuto, la Lazio tornava in vantaggio. Guarisi allungava forte in avanti verso il centro del campo, Piola sgusciava vìa, il portiere usciva, ed il vercellese sospingeva la palla nella rete indifesa. Gli ultimi venti minuti di giuoco furono un lungo assedio alla rocca romana. Quasi l'intera squadra azzurra, era in difesa. Tiri a lato, calci d'angolo, mischie confuse, palloni manovrati colle mani da una parte e dall'altra: un po' di tutto. Finché al S2n minuto, su centro di Peretti, Malatesta poteva sospingere il pallone in rete da un paio dì passi. Era il pareggio, e da esso le due squadre non si mossero più. Vittorio Pozzo