L'azione si intensifica sui due fronti

L'azione si intensifica sui due fronti L'azione si intensifica sui due fronti Difese abissine bombardate dall'aviazione a sud di Amba Alagi Il Capo dei Somali Gherra si è sottomesso coi suoi armati Gli inglesi comprano terre in Etiopia a prezzi fallimentari La situazione Nel corso delle ultime settimane si è notato che i bollettini di guerra diramati dal quartier generale del negus si sono, in un certo senso, personalizzati in quanto che essi riferiscono le notizie (notizie di vittorie ben s'intende) di questo o di quel comandante, notizie che precisano, fino all'unità, l'entità numerica delle perdite inflitte agli italiani. Sono fandonie e anche se sono raccolte elaborate commontate dai grandi giornali sanzionisti, restano null'altro che fandonie smentite regolarmente ed implacabilmente dalla realtà dei fatti quale è stabilita in territorio etiopico dal nostro Corpo di spedizione. Tuttavia è interessante rilevare come le pretese comunicazioni dei vari ras che sono con i loro eserciti al fronte, non sono altro che un falso, un nuovo ed enorme falso perpetrato ad uso interno e di qualche giornale londinese dal governo di Addis Abeba. Infatti, mentre dal quartier generale etiopico si dirama un « comunicato » nel quale si riferisco che ras Cassa 0 ras Scyum o ras Immirù o il dejac Alaleu Burrù dicono di aver conseguito il tale successo, di aver catturato tanti cannoni, di aver massacrato tanti italiani e tanti ascari, mentre tutte queste panzane vengono ammannite per gli usi di cui si è parlato, risulta che i predetti capi militari continuano a tempestare il negus con richieste di armi, di munizioni, di rinforzi di uomini, di vettovaglie. Questo è quello che si è saputo subito dopo la battaglia dell'Endertà: le popolazioni dcll'Endertà stessa e della piana di Gaela, stanche delle spogliazioni e vessazioni cui sono state soggette durante i mesi di attesa della liberazione, non solo hanno trucidato i fuggiaschi di ras Mulughietà, ma hanno altresì fermato i corrieri che ras Seyum e ras Cassa inviavano, Isolatamente e nascostamente, verso l'interno: questi messi portavano quelle richieste di. urgente aiuto di cui si è accennato. E tutto questo mentre da Dcssiè o da Addis Abeba si dirama ed a Londra (specialmente in Printing House Square, E. C. 4, cioè in quell'edificio di Victoria Road, edificio famoso, Una volta, per l'onestà giornalistica) si stampano le più grossolane panzane su pretesi successi riportati e riferiti dai due ras che in realtà chiedono a tutta voce soccorso. In verità ras Cassa e ras Seyum hanno tutte le ragioni per preoccuparsi della situazione dei loro eserciti: si tratta di trenta o quaranta mila uomini che sono sempre più serrati nella morsa che il Corpo di spedizione italiano chiude intorno, e specialmente a meridione del Tcmbien. Il comunicato 137 dimostra come il controllo dell'aviazione dell'Eritrea si sia esteso alla regione dell'Avergallé: è questa la regione che si estende sulla destra del Tacazzè nel tratto in cui questo fiume, costeggiando le pendici orientali del Semicn, corre da sud verso nord. Uno sguardo alla cartina autorizza a supporre che i due ras imbottigliati nel Tcmbien meri dionale, abbiano tentato o stiano tentando di trovare una linea di r'tirata — anzi, meglio, una via di fuga — lungo questo tratto della valle del Tacazzè. Tale supposto tentativo dimostra appunto la disperata situazione in cui sono venuti a trovarsi quei trenta o quaranta mila uomini che, agli ordini dei due luogotenenti del negus, nel dicembre scorso avevano mosso da est ad ovest lungo la valle del Gabat per fare un colpo contro le linee di comunicazione del nostro retrofronte. La situazione e la disperazione di questi due piccoli eserciti si possono riassumere cosi: attaccare non possono perchè sanno che la superiorità di fuoco, di impeto, di strategia degli italiani annienterebbero ogni tentativo; fuggire non possono perchè sono circondati quasi interamente; l'unico corridoio ancora aperto mena verso il Semien, regione impervia ed inospitale anche per gli abissini. E' possibile che essi abbiano tentato una nuova e molto precaria via di salvezza, marciando lungo la regione dell'Avergallè. Regione senza strade, senza villaggi nei qua!' far bottino, senza campagne dalle quali si possano strappare le messi. Di|>più sulla regione l'Aviazione italiana vola, vigila c colpisce. Il Comunicato N. 137 ROMA, 27 notte. Il Ministero per la Stampa e la Propaganda dirama il seguente Comunicato N. 137: « Il Maresciallo Badoglio telegrafa: « Intensa attività aerea sul fronte eritreo e su quello somalo. « L'aviazione eritrea ha bombardato apprestamenti difensivi abissini al passo di Ezbà nonostante la vivace azione antiaerea dell'avversario. Una squadriglia da ricognizione ha sorvolato la regione dell' Avergallè, sino al fiume Tacazzè. « L'aviazione somala ha compiuto una ricognizione nella regione occidentale dei Galla Borana fino ad Arerò e a Mega. « II capo dei somali Gherra, Hassan Gababa, con i suoi armati, ha fatto atto' di sottomissione alle nostre autorità politiche in Dolo. « I Gherra, abitanti nella bassa valle del Dalia Parma, avevano già accettato la sovranità dell'Italia con le convenzioni di Lugh del 20 dicembre 1895 e di Sancurar del 21 febbraio 1896, firmate, per l'Italia, da Vittorio Bottego». L'eroismo di un ufficiale proposto per la med. d'argento Cesenatico, 27 notte. Giunge notizia dall'A. O. che 11 capitano Daniele Rufnlli, primo volontario di Cesenatico, è stato proposto per la medaglia d'argento con la motivazione seguente: < Comandante di una compagnia di ascari eritrei, in asprissimo combattimento contro forze superiori conduceva al fuoco il proprio reparto in modo mirabile. Attaccato e quasi accerchiato da molte centinaia di armati, riusciva in un primo tempo a trattenere il nemico, e a ricacciarlo poi con furiosi corpo a corpo, nei quali si slan-ciava alla testa della sua compagnia. Assunto, per ordine del Comando di battaglione, il comando dei resti di tre compagnie fucilieri e ricevuto ordine di ripiegare su altra posizione, eseguiva il movimento in perfetto ordine, sempre tenendo a bada il nemico, finché, passato al contrattacco, ricacciava vittoriosamente l'avversario. — Amba Tzelleré (Abbi Addi), 22 dicembre 1935-XIV ». ^'MaiTMcfl'* * p iIEN V AbbiAddi,& Gaeta' '"h'S, .FenaroaJ °*7 1.MWOAM4 -/'Anta/o, tiSemrè («-<;-. j?i Sce/icol-Jf^ Tbgor -.in GftRRSIRM Il Comunicato N. 137 ROMA, 27 notte. Il Ministero per la Stampa e la Propaganda dirama il seguente :o -■ >.<•, m •; •34ii*A;&CAGV lìitP.Ezbà.

Persone citate: Assunto, Badoglio, Daniele Rufnlli, Gherra, Hassan Gababa, Mega, Vittorio Bottego