Scontri nel Tembien meridionale

Scontri nel Tembien meridionale Scontri nel Tembien meridionale Una Messa al campo avrà luogo il primo marzo sull'Altare della Patria per commemorare i morti di Adua vendicati _ il n Clfll a 71 riYI 'I-iC* SHUuCilvllC 1 a e i , ù o e n II piano strategico del Maresciallo Badoglio — quale si è delineato dal momento in cui fu annunciata, col comunicato 130, la marcia del III Corpo d'Armata su Gaela e, col successivo comunicato 131, la ripresa dell'avanzata del I Corpo d'Armata verso sud — ha continuato a svilupparsi secondo una doppia direttiva. Prima di tutto, Badoglio, appena sgomberato il campo di battaglia di Amba Aradam, organizzati i complessi servizi di un esercito civile e dato un breve riposo alle truppe, ha deciso di occupare, sulla grande carovaniera dei ras, quelle località che comandano quella grande arteria e costituiscono caposaldi strategici di primissima importanza. Evidentemente il Comandante Superiore non ha esitato un momento ed ha tratto ogni possibile vantaggio dalla vittoria del 10-15 febbraio, vantaggio chc, in questo settore, si è concretato nella occupazione di territorio notevole per vastità e notevolissimo per importanza strategica senza che il nemico — inesistente dopo la battaglia di Amba Aradam — operasse il minimo tentativo di resistenza. In tutta la storia dell'arte militare non vi è stato, forse, mai un esempio cosi caratteristico di massimo risultato conseguito con un minimo sforzo. Contemporaneamente a questa puntata verso sud, il III Corpo di Armata ha provveduto a insaccare nel Tembien quelle forze che ras Cassa e ras Seyum avevano colà ammassato ncl gennaio scorso e che furono sanguinosamente battute al Passo Uarieu. Orbene, da quando dopo la vittoria dell'Endertà, il piano del Maresciallo Badoglio ha cominciato a prendere gli sviluppi lungo le due suaccennate direttive, si è potuto notare che ogni giorno la nostra azione segnava un progresso, rispettivamente e alternativamente, nel Tembien meridionale o ncl'Endertà meridionale. Il comunicato di venerdì comunicava che Aderat era presa, quello di ieri annuncia che scontri di pattuglie sono in corso nel Tembien meridionale. Ras Cassa e ras Seyum sono quindi ormai costretti alla resa di quel recente conto che essi stessi avevano aperta tentando di tagliare le nostre comunicazioni fra Macallè ed Hausicn. Non dice il comunicato se i due capi abissini siano stati attaccati dai nostri o se abbiano attaccato nel tentativo di liberarsi dalla tenaglia entro le ganasce della quale Badoglio li ha serrati. Sapremo fra poco quale degli avversari abbia preso l'iniziativa: ma ai fini della nostra disanima queòta prec'i.-azioiic importa meno. Quello che a noi interessa rilevare e commentare è jj'Ìi ìfjdl;r'I o a o e , o a , o t a n o i i i o c i che i due capi abissini sono stati costretti a venire a contatto con le nostre forze, nel momento deciso e voluto dal Comando Superio] re italiano. Nel momento in cui il Tembien | meridionale è chiuso da tre lati: a nord dalle truppe del Corpo d'Ar,mata eritreo, ad est dalla riserva Igenerale delle cinque divisioni del il e del III Corpo, a sud dai reparj ti dello stesso III Corpo che hanjno occupato Gaela. Ad ovest la ganasce della tenaglia italiana non 'si toccano: per la bassa valle del ÌMai Ueri e per il Tacazzè le trupi pe di Cassa e di Seyum hanno una strada Ubera per la fuga. Strada libera fino a un certo punto perchè ìi pochi guadi del Tacazzè sono ben conosciuti ai nostri aviatori e facilmente controllabili dalla nostra arma aerea; fuga possibile bensì, ma fuga penosa per le difficoltà del terreno nella regione jdel Semien, e fuga che è da considerarsi disastroga per la demoralizzazione locale e generale che ; una ritirata per tale via causerebbe, giacchè i due eserciti sarebbero automaticamente tagliati fuori, per un periodo non inferiore ad un mese, dal resto delle forze che il negus ha fatto scaglionare fra il 'Lago Ascianghi e Dessie, a difesa della sua capitale. I Pochi dati bastano ad illustrare le condizioni del terreno in cui si svolgono gli scontri menzionati nell'ultimo comunicato: un altopiano con alcune cime rilevate, e rapidamente calante verso la valle del Gabat che ne segna il limite meridionale. La valle del Gabat, che potrebbe aver segnato o seignare la linea di ritirata del grosso delle forze dei due ras, è stretta e così incassata fra le rive che sul fondo di essa non corre nem^meno una sia pure rudimentale strada. La prima pista che le orde di Cassa e Seyum potrebbero trovare nella loro fuga verso ovest, taglia il Tacazzè a una trentina di : chilometri a valle della confluenza col Gabat: in altre parole, le forze abissine serrate in quella par;te del Tembien dove avvengono gli ; scontri ricordati dal comunicato 133, non hanno alle loro spalle neanche una mulattiera lungo la ; quale ritirarsi. Situazione tutt'alilro che invidiabile anche se si j tratta di un esercito che per tuti to bagaglio ha qualche sacchetto Idi ceci e le cartucciere zeppe di « dum-dum ». ! In direzione sud l'azione intesa : all'occupazione del colle dell'Amba Alagi, ove a quota 3013, passa ila carovaniera per Dessie e Addis Abeba, prosegue. Le ultime notizie da quel settore parlano ancora dell'intenso lavoro di organizzazione e dell'efficienza con la quaie questa va compiendosi: basti citare un solo dato; 50.000 pa■ role sono state trasmesse, in un solo giorno, dalla staziono radio campale stabilita immediatamente dietro alle prime lince. Le stesse recentissime notizie confermano il fervore col quale le nostre i truppe sono state accolte dalle popolazioni: anche a questo proposito citiamo un solo esempio: il . priore di un convento vicino a .Buia si è presentato alle nostre i autorità alle quali ha rimesso, perché sia con.-egnata al govèrno .dell'Italia liberatrice, una croce ; d'oro del peso di mozzo chiloI grammo. l Comunicato N. 133 ROMA, 22 notte. Il .Ministero per la Slampa e la Propaganda dirama il seguente Comunicato N. 133: « Il Maresciallo Badoglio telegrafa: « Alcuni scontri di pattuglie sul Tembien j meridionale. « Sul resto del fronte | eritreo e su quello somalo niente di speciale da segnalare ». 1 o, - | LE NOSTRE TRUPPE INDIGENE NELLA REGIONE DEL TACAZZE*. (Foto LUCE)

Persone citate: Badoglio, Ras Cassa

Luoghi citati: Addis Abeba, Aderat, Amba Aradam, Buia, Gaela, Italia, Roma