Le truppe di Badoglio avanzano dall'Enderlo al Salo»

Le truppe di Badoglio avanzano dall'Enderlo al Salo» Le truppe di Badoglio avanzano dall'Enderlo al Salo» gì Cosa faranno i eserciti abissini? Londra, 19 notte. 7 giornali continuano a dedicare notevole spazio alla vittoria conseguita dalle Divisioni italiane ncll'Endertà. I critici militari, anche oggi, hanno posto in evidenza il modo come l'aviazione ha inseguito ed insegne il nemico, e come il Comando superiore italiano abbia dato prova di qualità strategiche e organizzative eminenti anche per il modo come la vittoria è stata sfruttata, e come si è •provveduto, nonostante ogni, avversità e difficoltà, a risolvere la fase immediatamente successiva alla battaglia. Gli inviati speciali delle varie agenzie londinesi telegrafano quelle che sono le loro impressioni e le loro induzioni dopo la giornata di ieri che ha segnato, a quanto essi affermano, un nuovo sviluppo delle operazioni. Infatti il primo ed il terzo Corpo d'Armata, dopo essersi, il giorno 15 collegati ad AntaXò, nei giorni successivi hanno provveduto ad allargare il fronte. Maggiore importanza sembra avere il movimento operato dalle colonne del III Corpo d'Armata, movimento che ha esteso la zona delle operazioni dalla regione dell'Endertà, a quella del Saloà. Elementi del primo Corpo hanno raggiunto Ausebo e Mai Cedcfo e Addi Onfaio villaggi posti sull'estremo iimife dell'altopiano etiopico che di là scende bruscamente verso il bassopiano dancalo. E' evidente che questa occupazione è intesa a prevenire qualunque tentativo di infiltrazione sulla sinistra dello schieramento italiano. Quello che era l'esercito di ras Mulughietà è disfatto ed in rotta irreparabile: è tuttavia possibile che qualche elemento dell'esercito etiopico — più precisamente le forse del dejac Cassa Sebhat — intendessero tentare qualche azione di guerriglia contro il fianco sinistro del I Corpo d'Armata. E' una specie di sbarramento quello eseguito da distaccamenti dì questa unità che ha carattere, per così dire, prudenziale. Più importante appare, secondo l giornali di qui, l'azione, annunciata dall'odierno comunicato, del III Corpo d'Armata, le truppe del quale hanno occupato la pianura di Gaela. Si mette in rilievo che, a parte il rastrellamento dei residui dell'esercito di Mulughietà che si è dato a fuga anche sulla direttiva sndoriente, cioè in direzione di Gaela e Fenaroa, a parte questo, la mossa del III Corpo d'Armata può essere stata dettata dal fatto che mediante essa ras Cassa e ras Seyum (che si dovrebbero ancora trovare nel Tembien meridionale o nella valle del Tacazzè) hanno tagliata la via di ritirata verso il sud attraverso la comoda pista di Gaela e Socotà. Resta alle forze di questi due capi la possibilità di ritirata at traverso il Semien, regione mon tagnosa, senza strade, con un uni co sentiero difficilmente pratica bile e che renderebbe qualsiasi trasferimento molto penoso. Inoltre una ritirata lungo tale linea porterà le truppe di Cassa e di Seyum lontano da quello che ap pare essere il centro di raccolta e di riordinamento degli eserciti del negus: cioè Dessiè e la zona del K'XJo Ascianghi. Il sentiero del - - p°rta infam w Mab° Buhait e Debarech verso la regio no del Liujo Tana. Questa la prima ipotesi sulle ragioni che hanno determinato il Comando Superiore ad occupare Gaela. La second'i ipotesi è che, abbandonando la tradizionale via verso la capitale dell'Abissinia, — la cosidetta « via inglese » perchè percorsa da Lord Napier nella sua spedizione contro Re Teodoro — rio che passa per la stretta di Amba Alagi, il Comando Superiore italiano intenda procedere verso sud lungo la pista Gliela, Cheshin, Socotà: questa pista corre parallelamente a quella della «via inglese» e a una trentina di miglia ad. ovest di essa. Naturalmente tutti i corrispondenti sono d'accordo nel dire che le due ipotesi, cioè quella di mettere in scacco gli eserciti di ras Cassa e di ras Seyum e quella dell'aggiramento di Amba Alagi, non si escludono affatto e possono entrambe trovare realizzazione. Uff • « ai IOAKtomunicato in. IjU j ROMA, 19 notte. Il Ministero per la Stampa e la Propaganda dirama il seguente Comunicato N. 130: « Il Maresciallo Badoglio telegrafa: « L'aviazione ha continuato a bombardare il nemico in fuga verso il sud. « Truppe del terzo Corpo d'armata hanno raggiunto la conca di Gaela, sulla linea di comunicazione tra il Tembien e Socotà senza incontrare resistenze e bene accolte dalla popolazione.

Persone citate: Badoglio, Cassa Sebhat, Cheshin, Re Teodoro

Luoghi citati: Abissinia, Gaela, Londra, Roma, Socotà