Aster Mangascià la favorita del negus sarebbe morta avvelenata di Alfio Russo

Aster Mangascià la favorita del negus sarebbe morta avvelenata Oscuri retroscena della politica abissina Aster Mangascià la favorita del negus sarebbe morta avvelenata (DA UNO DEI NOSTRI INVIATI) Gibuti, 17 notte. Due alti ufficiali inglesi, il colonnello Llewellyn ed il tenente colonnello Leslie Smith, il primo comandante del reggimento « Klngs Af rlean Rifles » e del distretto di Movale, nel Kenia, ed il secondo del 14° reggimento «Punjabi», sono partiti per Addis Abeba sotto l'insegna della Croce Rossa, in veste di medici! come è ormai costume degli ausiliari etiopici nella guerra contro l'Italia. Malgrado il segno vermiglio, la qualità di questi uomini, accompagnati da ufficiali d'ordinanza, tutti e due capitani in servizio attivo, apparve subitamente. Il colonnello Llewellyn viene da Nairobi ed il tenente colonnello Smith da Aden. Il convegno era fissato a Gibuti, dove sono giunte numerose persone del seguito, tutte della stessa specie. Gli ufficiali sono stati tre giorni a Gibuti, quasi sempre discutendo sulla carta geografica. Taylor se ne va? Appunto ora sono stati conosciuti nella capitale della Costa francese del Somali i comunicati del Quartiere generale di Dessiè di smentita alla constatazione sull'attività delle Croci Rosse, straniere in Abissinia, comunicati nei quali si grida allo scandalo suscitato in tutti i cuori pietosi dalle accuse italiane. La presenza della nuova mis sione britannica capeggiata da uf Sciali in attività di servizio con futa opportunamente e inequlvo cabilmente le osservazioni abissine sulla perfetta buona fede delle missioni straniere dedite ad opere umane di assistenza. Gli ufficiali, partiti sabato mattina, prima di raggiungere la zona di combattimento passeranno dal Quartiere generale di Dessiè, dove si terrà un Consiglio di gueVra. La presenza di questa nuova missione fra le file abissine vorrebbe significare, a quanto si asserisce in vari ambienti, un cambiamento di direttive nella azione britannica in Abissinia. Probabilmente avremo mutamenti di attribuzioni o addirittura sostituzioni di uomini. In quest'ultimo caso dovremo attendere la sostituzione del capitano Taylor, gravemente compromesso per i suoi infelici piani di battaglia e poco simpaticamente noto come esponente della maggiore opera di asservimento del negus agli interessi inglesi. A forze misteriose intanto alcuni notabili abissini vogliono attribuire la morte dell'amante di Haìlè Selassiè. La principessa Aster Mangascià, ninfa egeria dell'imperatore, la quale pare esercitasse notevole influenza politica e fosse avversaria degli inglesi, secondo voci incontrollate, sarebbe morta avvelenata. L'accusa non meraviglia nessuno; essendo in Abissinia il veleno da tempi immemorabili un'arma politica di grandissima importanza e quindi la voce trova credito illimitato, soprattutto negli ambienti popolari. Una tragedia misteriosa Aster Mangascià avrebbe insi: stito da tempo presso il negus per indurlo a modificare la sua linea di condotta, spingendolo alla liquidazione dei consiglieri stranieri per poter esaminare in tutta libertà la situazione e trarre conclusioni opportune. L'azione della principessa avrebbe provocato vivaci rappresaglie da parte del partito filo-brittannico, infine giunto alla determinazione di far scomparire la principessa, propinandole il veleno. Dell'assassinio sarebbero stati incaricati due servi, i quali alla loro volta sarebbero scomparsi. Quanto vi sia di vero in queste voci non sappiamo: essendo state finora numerosissime le tragedie misteriose presso la Corte imperiale abissina, le voci sono state accreditate, accrescendo fortemente la diffidenza verso gli stranieri. Il mutamento di rotta sarebbe stato suggerito agli inglesi dalla evoluzione psicologica del mondo abissino ? Certamente, questa evoluzione non nasce dalle voci sulla morte più o meno naturale della principessa Aster, ma trae i suoi motivi da elementi ben più vasti; anzitutto dalle vittorie italiane, e conseguentemente dallo squallido tramonto delle speranze abissine di vittoria, e dalla attuale difficoltà di opporre almeno una conveniente resistenza alle armate italiane. Le disfatte militari hanno una profonda influenza e aprono la via al mutamento d'opinione, suscitando angosciosi problemi. Paesi in rivolta La questione finanziaria, poi, assilla il governo, e le popolazioni sono state obbligate al versamento, senza alcun compenso, di oro e d'argento. La legge appunto è stata promulgata in questi giorni, e per tutto l'impero sono stati sguinzagliati agenti per eseguire la confisca. Il risultato non sarà rilevante, essendo molto denaro inviato In altri Stati, o sapientemente nascosto, mentre in molte Provincie, dove ribollono le rivolte, gli agenti del Fisco non possono nemmeno entrare. Tutto il Goggiam, infatti, pare sia in mano ai ribelli, mentre gli Uollo, antichi sudditi del negus Micael, padre di Ligg Jasu, fedeli allo spodestato imperatore, si agitano fortemente per proclamare la decadenza di Hailè Selassiè. Nel Klmarra la rivolta fermenta, mirlttspldgtnlptplnpggrrlmactpltrrddvl mentre altre regioni meridionali, infestate dal disperso esercito di ras Desta, si ribellano, per evitare le razzie. Non accettando integralmente tutte 1? voci e le notizie recate attraverso la ferrovia, unica via respiratoria abissina, matura appunto in tutti la convinzione della precarietà, della situazione e della necessità di porvi riparo. Le rivolte scoppiate qua e là, gli ammutinamenti di forti reparti, la gravissima situazione economica e finanziaria e, in prima linea, le vittorie italiane, sono appunto gli elementi che hanno determinata la mutata situazione psicologica. L'impero è scosso nelle sue basi politiche, militari, morali. Se non siamo ancora alla crisi spasmodica, certamente l'ambiente diviene sempre' più favorevole per maturarla e farla esplodere. Alfio Russo LONDRA COME ERA DOMENICA SCORSA alle due del pomeriggio in mezzo alla nebbia»

Persone citate: Aster, Hailè Selassiè, Leslie Smith, Llewellyn, Selassiè