La Corporazione dell'elettricità sotto la presidenza del Duce

La Corporazione dell'elettricità sotto la presidenza del Duce La Corporazione dell'elettricità sotto la presidenza del Duce Continua la discussione sulle tariffe 0 e i a a e o ì n . a u o i l . o a e n a . l ; i Roma, 13 notte. La Corporazione dell'acqua, gas ed elettricità ha continuato a Palazzo Venezia, sotto la presidenza del Duce, i suoi lavori. Erano presenti i Ministri per le Finanze e per i Lavori Pubblici, il Vicesegretario del Partito on. Serena, e i Sottosegretari di Stato per la Presidenza del Consiglio, le Corporazioni, le Finanze, le Poste e Telegrafi, Scambi e Valute, Grazia e Giustizia. Il Capo del Governo, accolto al suo ingresso da un vibrante saluto, ha avvertito che prosegue la discussione sul numero 1 dell'ordine del giorno: Tariffe dell'energia elettrica. Scheggi premette che il problema non deve impostarsi nel senso se sia o meno possibile una riduzione di prezzi, bensì se la produzione e la destinazione attuale dell'energia elettrica siano o meno profittevoli dal punto di vista sociale. La prima questione che si presenta è quella della frequenza: vi sono infatti oggi in Italia tre frequenze, quindi tre qualità diverse di energia, il che limita il mercato e lo sottrae in parte agli effetti della concorrenza. Anche il regime attuale delle concessioni di acque pubbliche è di tale importanza e applicato in modo da meritare che sia riveduto, e quanto alle tariffe non basta rilevarne l'elevatezza in rapporto al costo di produzione, ma si deve por mente anche alle innumerevoli clausole accessorie che aggravano sensibilmente le condizioni degli utenti. Tutto ciò permette di concludere che la distribuzione dell'energia, non risponde interamente alla funzione sociale che l'elettricità deve indubbiamente assolvere. Dichiara che a suo parere occorre modificare l'attuale regime dell'energia elettrica lasciandone alle società la produzione, ma affidandone allo Stato la distribuzione e disponendo per una più completa interconnessione fra le grandi linee. Non crede infine alla possibilità di imporre prezzi politici nè all'opportunità di creare un comitato corporativo, una volta che qui lo Stato non è al di sopra delle parti, bensì è intimamente e direttamente interessato alla soluzione del problema. In tali sensi presenta una mozione che conclude proponendo l'istituzione di un Istituto unitario per la elettricità con la partecipazione corporativa delle associazioni interessate, il quale organizzi e disciplini in senso nazionale la produzione e la distribuzione dell'energia elettrica. Salvini ritiene che il problema vada esaminato non dal punto di vista politico bensì da quello economico. Sotto questo aspetto afferma che la distribuzione della energia deve essere fatta in modo da tener conto delle diverse situazioni della produzione e del consumo. Ricordato che le tariffe hanno subito effettivamente delle riduzioni nel 1931 e nel 1934, e che la produzione totale luce e forza motrice è aumentata, mentre è diminuito il consumo della luce, osserva che basterebbe oggi prendere atto che non si farà luogo ad alcun aumento di prezzi. Crede opportuno peraltro procedere a una chiarificazione e semplificazione dei contratti e rendere più stretto il collegamento fra gli organi statali e le federazioni dell'industria elettrica per rendere la distribuzione sempre più consona agli interessi generali. Propone alla Corporazione una necrtrpetonicefidotamraUrenCe dadaepsl'cmdgvdteosdmpeddsNlgsalcvmidscdclhtpvcmsdsfticprmctzot_ rmozione circa la cVstrt"uzione"'dSiFun Comitato corporativo per lolcstudio dei problemi posti all'ordì-1mne dei lavori. Ghiano nota che i prelievi di forza influiscono nella determinazione e nella varietà delle tariffe vimpper l'energia industriale mentre dper l'energia luce si potrebbe ave-1 re una tariffa unica con speciali scondizioni por cs ^'C""*'oric 1331*1.100 lari di consumatori, e ciò al fineindi ottenere il massimo sf ruttamen- ! mrto delle nostre risorse idriche. Si associa alla proposta circa la costituzione del Comitato corporativo. Bruno espone i compiti che dovrebbero a suo avviso essere affidati al Comitato corporativo. In particolare dovrebbe anzi tutto provvedere a un più razionale sfruttamento delle risorse idriche in correlazione anche alle neces dcsita dell'agricoltura e realizzare j un maggiore assorbimento dalle iazicnde minori per raggiungere (la massima utilizzazione degli im-i pianti. Infine il Comitato dovreb- be esaminare le tariffe per qual-! che particolare revisione per ! giungere a un sistema che possa avvicinare le varie zone ancora : soggette a un trattamento troppo I'diverso. L'on. Bernocco ritiene che il problema più importante sia quello di sostituire totalmente l'energia termica che ci rende ancora tributari dell'estero, migliorando gli attuali impianti idroelettrici e creandone dei nuovi. Occorrono perciò nuovi capitali cui bisogna !garantire un sicuro reddito. In- l I voca infine per le industrie ostrat- tive, specialmente in Sardegna, iijspeciali provvedimenti per rcn-|di d'ere possibile la lavorazione deiiminerali sul luogo con evidente ivantaggio della produzione e del-; l'economia nazionale. Alle ore 18 il Duce rinvia la di-lscussione a martedì prossimo alle [ore 16 a Palazzo Venezia.

Persone citate: Bernocco, Duce, Ghiano, Salvini

Luoghi citati: Italia, Roma, Sardegna, Venezia