Il Vicentino che battezzò il Pacifico

Il Vicentino che battezzò il Pacifico VIAGGIATORI E INTERVISTE FUORI TEMPO Il Vicentino che battezzò il Pacifico Cortesia verso i trapassati Un irriverente strafalcione La nave porta - fortuna E' vietato sospirare -- Rose e spine di navigatore - Il continente dal nome sbagliato i e n o e l a n — i si i. o i e a npdi e r di na a e o e a an a a a oel loe, lra le di a ne, aaiel oorte o eio e e la la eia a, oca nré ui reale ra boreon lla Inno SuIora, rio se o li ice monaper S., apuaroura eciale essa Vicenza, febbraio. — Che c'è di nuovo, in codesto foglio, su quanto avviene nel lontano oceano che io chiamai « Pacifico» quattrocento anni faf E' doveroso esser cortese verso uno sconosciuto il quale vi chiegga di sbirciare il vostro giornale per sapere le ultime notizie; più doveroso ancora è essere amabile con un illustre trapassato il quale, dopo quattro secoli, ritorni per breve tempo nel suo luogo natio e voglia sapere che cosa accada nel vasto mondo di oggi. Nella cornice cesellata a fiorami marmorei della Rinascenza, è inquadrata la figura segaligna del cinquecentesco cavaliere. Se la berretta di feltro, il ricamato giustacuore dal quale sporge in alto la pieghettata camicia, e il mantello dal bordo peloso non lasciali dubbio sull'epoca del personaggio, il luogo e la domanda fan presto sospettare chi egli sia. Presso la finestra dalla quale egli si sporge è uno di quei grandi biglietti da visita in marmo che i posteri collocano ove i degni trapassati vissero o compirono atti meritori di ricordo. Il passante interrogato — che è un giornalista in cerca di interviste strambe — solleva il capo verso il cavalier vicentino e risponde: — Nubi di minaccia, ma non imminente, son sul Pacifico; però il foglio di stasera prevede che si rassereneranno, messèr Antonio Pigafetta. E' questo il palazzo dei Pigafetta: al gran viaggiatore e storico del viaggio è dedicata la lapide, e la via porta il suo nome. Chi dalla Piazza delle Erbe discenda le poche scale digradanti verso scirocco e si avvìi per le stradasse antiche che conducono al Ponte San Paolo e al vetusto Portoli del Luzzo, trova subito, di fronte, il piccolo gioiello architettonico, gòtico per struttura, al quale vennero poi aggiunte le marmoree colonnine a tortiglione e le fioriture a mensola dei tre balconcini superiori. Fu compiuta la casa, a dimora della famiglia patrizia, poco prima che Antonio Pigafetta vi nascesse, in un anno imprecisato tra il 11,30 e il 11,91. Adesso è il passante giornalista che interroga il gran navigatore, poi che la precisione delle date è una mania dei ricercatori storici. Prima di rispondere, Antonio Pigafetta ha una breve esitazione: ma non si può credere che, per civetteria, egli si sottragga qualche anno quando afferma di esser nato nel 11,90. Che cosa son dicci anni a paragone dei quattro secoli già passati/ — Eravate, sicché, men che ventenne, o messèr Antonio, quando ri fu conferito il titolo di « cavaliere di Rodi ». Noi posteri, verso i quali foste avaro di notizie • nostre, supponemmo che tale nomina voi meritaste per viaggi in Oriente, e forse per aver partecipato a fatti d'armi e vittorie nel Levante... Il cavaliere fa cenno di assenso, ma più egli orgoglioso — e con ragione — del suo viaggio con il gran Magellano: — In quello stesso anno 1519 fui per mia ventura in Barcellona, alla corte spagnola colà trasferitasi, al seguito di Franco Chiericati, vicentino anch'egli e protonotario apostolico di Leone X, un Medici fiorentino. Forte fu in me il desiderio di seguir don Fernando de Magalhaes, il Magellano, nel suo viaggio alle Molucche per via d'occidente. Troppe.cose affascinanti si narravano delle sue precedenti navigazioni sui lontani mari d'Asia: la nuova impresa st| prometteva ricca di avventurose vicende e di guadagni. Andai a Siviglia ove la spedizione si preparava, e fui accettato come sobresaliente. — Come « soprannumerario »... La fronte di Antonio Pigafetta si aggrotta e c'è un tono di risentimento nella risposta: — No, messèr postero. E' questo un irriverente strafalcione che parecchi storici hanno congegnato a mio danno. E' pur vero che an¬ corbreattmanocosedorimso15rafidcoderiutotastdiQufapealtealchdaarPisisorad'alsoVgmr l è è : l i o o e cor oggi gli Spagnoli chiamali so-1febresaliente colui che supplisca un deattore oppure un torero mancanti, ma è anche vero che essi danno il\,,nome onorifico di sobresaliente al pacolui che, negli studi, ■ superi lalcìsemplice qualifica di notable. \tu— Sicché è un titolo di Hgitar-]vedo, invece che umile qualifica di > l'rimpiazzo. \ NII navigatore, placato, sorride'jasoddisfatto e prosegue: \s— Come saprete, il 20 settembre"! v1519 salpò da San Lucar de Bai-] orameda Z'armada al comando del' rfidalgo escudeiro Magellano: la,rìcomponevano cinque caravelle,]sdella quale una sola, la Victoria, | riusci a compiere intero il giro in- : ttorno al mondo: il nome le fu por-, sta fortuna. | d— Eravate superstiziosi, ai vo- \ dstri tempi. ! p— Quasi quanto voi altri. Prima mdi partire tirammo gli oroscopi.ìmQuello del capitan Faleiro non fu I pfavorevole: prevedeva truci eventi] dper lui, ed egli preferì rinunciare : nTyall'impresa. — E il vostro oroscopo t — // mio fu benevolo e promet- [ qtente: come vedete, potei ritornare j alla casa mia, in questa Vicenza gche un giovane scalpellino comin-, cdava ad abbellire con splendida ] aarchìtettura... \s— Il Palladio. I n— Già: il padovano Andrea di Pietro, al quale Gian Giorgio Trissino diede questo nome classico sotto il quale giustamente è onorato, per tanti suoi capolavori d'arte. Spesso il nome si addice alla fortuna di un uomo. Antonio Pigafetta reprime un sospiro, poi che a un gran navi- dPmvlrsdd t| a e o ¬ gatore non è lecito sospirare, nemmeno quattro secoli dopo morto. Ripensa forse ad un'ingiustizia dei posteri, presso i quali il suoJiinome non ha quella venerazione, uqMariconoscente che gli spetterebbe, \vRiferiamo qui ìe parole di Ah-ìstonio Pigafetta in italiano: ma il Esuo linguaggio è un ibrido mlscu-1iglio del nostro idioma con voci venete e spagnole. E' una lingua affascinante nella sua impurità e rudezza: più viva e cosmopolita che lo stile daveroniuno e dckobresco: le parole esotiche hanno il genuino odor salso dei mari inesplorati, l'asprezza delle avventureaudaci. E' assai diverso dallo stile ldmrctaoggi di moda, infiorato di vocaboli ■■■Ainternazionali piluccati nei comodi1vagoni-letto o nei grandi alberghi] moderni standardizzati nell'aspet-ì to, nel linguagqio e nella monoto--'Mnia gastronomica. Parlando, Antonio Pigafetta usa fil medesimo linguaggio misto ado-/perato nel redigere la cronistoria edele «de tucte le chose passate de zorno in zorno nel viagio ». yjew voglia di chiamar «colle,a>> l'illustre cavalier Pigafetta, patrizio vicentino, «inviato specìale » della spedizione. Ma sopratutto spetta a noi giornalisti il do- vere di affermare che il nome al'Oceano Pacifico fu dato da lui. Nel diario, il Pigafetta narra del- a scoperta dello stretto che prese n nome di Magellano e attra- verso il quale la flottiglia potè oltrepassare l'America e prender rotta verso le terre d'oriente: oc rìdente per gli audaci naviganti sulle vie nuove, Dopo sei settimane di lotta contro il mare irato che aveva distrutte due caravelle, apparve, dina usi alle prue avventurose, la distesa immensa e tranquilla del più gran mare che, iti quel mo- mento, doveva ricevere il suo nome, primo e definitivo. Anche i popoli dell'estremo Est hanno tradotto, per il massimo oceano, il nome italiano: per i Giapponesi saroscfute teasprTai-hei-yó e per i Cinesi T'ai-p'ing yang è « il Mare della Gran Tran- quillità ». Dice testualmente Antonio Pigafetta: «Lo chiamammo Pacifico perchè in quel tempo non avemmo nessuna burrasca ». Giustametite uno studioso professio- nista vicentino, il Franceschini, mpomsegrap. oJiiowir di Amerigo Vespucci: e, una ingiustizia involontaria, dà massimo valore al fatto che il Pigafetta scriva: «lo chiamammo ». Egli fu lo storico della navigazione e spesso nel suo giornale di bordo usa il plurale letterario per il singolare di prima persona. In quei giorni il Magellano doveva occuparsi di ben altro che di toponomastica: un ammutina-: mento a Ijrdo delle navi lo aveva obbligato « far pugnalare uno du capitani, il Mendoztt. impiccarne un altro, ih Quesnada, ed essere non meno severo con il Cartagena. — Forse costoro non avevano saputo decifrare il pronostico... La macabra arguzia non piace al Pigafetta: severo, continua: — Soltanto una caravella, la Victoria, ritornò in patria, con soli 31 uomini dell'intera armada: il Magellano fu ucciso a tradimento dal re di Cebu... Io potei ringraziare la nostra Vergine di Monte Serico, che già ai tempi miei era miracolosa. E volge piamente lo ■sguardo verso mezzodì, ■ire, sul monte, sorge la Sasilica palladiana. Poi •jli occhi si dirigono in lasso : — Leggete, messèr liornalista, la doppia xritta che fiancheggia .a porta. In bei caratteri, ai ati delle snelle colonline, è il motto patrizio ■lei Pigafetta, in antico francese: « H n'est rose sans espine ». La spina, anche oltre tomba, è per il grande navigatore che non si sappia, presso i posteri, che egli diede il nome il vasto oceano, il Pacifico. — Destino dei navigatori. Cristoforo Colombo ebbe un guaio onomastico peggiore. La nostra spedizione fu organizzata in rivalità con la gloria del gran genovese: Juan Rodriguez de Fonseca, arcivescovo di Bu rgos, voleva che V impresa del Magellano oscurasse quella dell'ammiraglio Colombo. Ma i posteri furono più ingiusti ancora: il Nuovo Mondo norta il fu an¬ fintotevesofafoml'ctiet \vuta a un errore di Martino Wal-ìseemueller, cartografo lorenese. l Egli credette che i viaggi del fio-1ie«H«o fossero antecedenza quel e : ee li del genovese: nel suo Trattato di Cosmografìa, che io vidi già ai miei tempi, diede il nome di America ai continente. Quando volle correggersi, nella sua Geografia tolemaica del 1513, l'errore era già accreditato. — E dura ancora. — Per fortuna, almeno, anche i ■■■Amerigo Vespucci era italiano: e i11 nome d> America, »l ogni caso, i] "0!ltro- -ì L" finestra si chiude: la stretta --'Ma è deserta nel silenzio notturno, Sl sarebbe tentati di sospettare a f , ■«» tato -/'""0 <*' a Toddi. fip VICENZA Pigafetta.